<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> 19 marzo Festa del papà | Il Forum di Quattroruote

19 marzo Festa del papà

No, non è Off Topic. Neanche religioso o menchemeno commerciale.
Per me, come, credo, per molti di noi, il papà è stato il primo esempio, modello, mito, se volete, di guidatore, di automobilista. Poi siamo cresciuti, come tutti i giovani abbiamo messo in discussione il modello, per cercare, inseguire, formare, la nostra identità automobilistica. Salvo poi riprenderne certi aspetti, o, in alcuni casi, riesumare o, addirittura ricomprare quell'auto, identica alla "sua".
Chi, poi, ha vissuto l'epopea di essere padre a sua volta, si è posto nella medesima condizione, anche se, oggi, spesso, i bambini viaggiano più con la mamma che con il papà...
...e voi?
Che ne pensate?
 
Ho perso questa esperienza.
Mio padre, nonostante lavorasse in Autobianchi ai tempi della Bianchina si è sempre ostinatamente rifiutato di prendere la patente.
:(
 
Unica passione che ci accomuna, accresciuta dalla rivista :D
Gusti in fatto di auto praticamente identici, ve ne racconto solo una, quando andammo a vedere la mia auto attuale, potevo permettermela a malapena e lui mi fa "non dire niente a nessuno, mettici quello che puoi il resto ce lo metto io" :emoji_grin:
Abbiamo un rapporto freddino, ma ecco ha il suo modo di voler bene.

Mio figlio invece ha preso dal nonno la passione per il calcio, ma non delle auto.
 
La passione per i motori (auto e moto) non l'ho certo ereditata da mio padre. Per lui l'automobile era solo un mezzo di trasporto che doveva essere il più economico possibile, tant'è vero che per 16 anni ebbe solo una Fiat 850; e aveva quattro figli! La sua ultima auto è stata una Panda del 2007 (sulla quale poi mia moglie si è esercitata per prendere la patente).
Io, già ancor prima di compiere 12 anni, mi "divoravo" le riviste di motori (in particolare Quattroruote e Motociclismo), lui non ne ha mai letta una, manco per sbaglio. Era un fan di Dante Alighieri e Giacomo Leopardi, un professore di italiano e latino tutto d'un pezzo, serio, di quelli all'antica. Ed era pure una persona estremamente buona... fin troppo, al limite dell'ingenuità! Era piuttosto a disagio nella vita reale e pratica, preferiva il mondo dei libri e della letteratura, però per la sua famiglia ha fatto ogni sorta di sacrifici e rinunce. Ci voleva un mondo di bene, anche se era piuttosto pudico e "trattenuto" nel mostrare i suoi sentimenti con noi.

E allora, da chi ho ereditato questa passione? Chi mi ha dato l'imprinting? Probabilmente un mio zio di Milano, cugino di mia madre, che faceva l'imprenditore edile e negli anni 70 e 80 faceva spesso Milano-Sicilia in giornata con le sue auto (diverse Citroen CX, due Lancia Fulvia Zagato, almeno una Mercedes Classe S...) e si fermava da noi a pranzo per spezzare il viaggio. Un tipo completamente all'opposto di mio padre; un omaccione grande e grosso e gioviale, un carattere esuberante e sempre positivo, perfettamente a suo agio nelle questioni pratiche.

Ma c'è anche un'altra persona adulta che, nella mia adolescenza, ha condiviso con me la passione per le auto. Un amico di famiglia e vicino di casa, con due figlie più piccole di me (una delle due per un'estate intera non mi diede tregua... era un po' troppo precoce!), anche lui grande lettore di Quattroruote come me, e grande fan delle auto italiane, soprattutto le Alfa Romeo. Tra le altre, ebbe un'Alfa 90 e una 164 V6 Turbo, che con i suoi 200 cavalli sulle ruote anteriori all'epoca mi sembrava mostruosamente potente.
E non si perdeva una gara di Formula 1.
Mi aiutò a togliere la ruggine e a riverniciare completamente la mia primissima auto, una A112 del 1972 regalatami da un amico di mia sorella che la voleva rottamare. Anzi, fece praticamente tutto lui (aveva il compressore) e io stavo lì a guardarlo mentre lavorava gratis per me.
Quando poi mi comprai la mia prima vera auto, una Opel Vectra, non mi disse niente, ma quasi mi tolse il saluto...
Non lo vedo da una vita, se è ancora vivo ha 85 anni.
 
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Non ricordo la prima auto e neppure la prima casa natia. Però ricordo bene (avrò avuto 2 o 3 anni) la sera in cui mio padre portò a casa la nuova 128, attesa da mesi. Chiesi subito di fare un giro in collina a trovare i nonni, mio padre lo escluse categoricamente, non teneva particolarmente alle auto. Ricordo l'odore dei sedili in sky, non gradevole, ma rispetto alla preedente 600 era un enorme passo in avanti.

Poi, con il TFR (si chiamava liquidazione o buona uscita), comperò, usata da dipendente, una Prisma semestrale, sembrava enorme, conforetevole, veloce, rifinita, elegante, un cruscotto con tante lancette, il check panel e orologio/cronometro digitale... adesso guido ancora (oggi stesso) la sua vecchia Brava, che ancora mi soddisfa sia come motore, dinamica, abitabilità, volumetria, economia d'esercizio, etc

Ogni volta che la guido, mi pare di farlo per lui e con lui. Quando sarà l'ora di portarla alla destinazione ultima, sarà un saluto non solo ad un freddo oggetto.
 
Mio papà è mancato ormai 5 anni fa, aveva quasi 89 anni e io ne avevo quasi 57. Non un giovanotto lui, non un ragazzino io. Eppure, non c'è giorno che non pensi a lui e non lo rimpianga.... Auguri a tutti i papà.

PS: la sua Getz è "passata" a mia mamma, che al compimento dei 90 anni ha rinunciato a rinnovare la patente, quindi diciamo che adesso "mi avanza". Probabilmente la venderò, ma non voglio assolutamente che finisca sotto una pressa, lo riterrei un affronto.
 
Io, e mio fratello, dobbiamo la nostra passione a nostro padre, venuto a mancare ormai15 anni fa, fin da piccolini ci portava a Monza, sia per macchine che per moto, o a vedere qualche rally in zoma, tipo il 4 Regioni ... non mancava mai Quattroruote, Rombo e Motociclismo in casa, poi entrarono anche Autosprint e Motosprint.
Il giorno che ho fatto il mio debutto nei rally (al Valli Ossolane come navigatore) gli brillavano gli occhi perchè vedeva in me il coronamento di un suo sogno che per mille motivi non ha mai realizzato.
Sono nato che aveva una Primula, sostituita poi con un Peugeot 305 che diede via per un'alfetta 1.8 che poi portò in Autodelta perchè non gli andava che una "misera" golf GTI potesse andargli via... così fece anche con le due Giulietta successive, una 1.6 e una 1.8, prima di darsi al fuoristrada e chiudere definitivamente il periodo delle stradali.
Idem con la passione delle moto, i miei son sempre stati motociclisti, appena potevano partivano per una giornata in sella o un giro all'estero di qualche giorno.
La mamma è come lui, ancora oggi, 87enne, non perde una gara di F1, MotoGp, Wec ecc...

Praticamente tutta la mia passione la devo a lui... e alla mamma...
 
Mio padre aveva 3 passioni

-Il bridge ( ma da perdere / vincere in una giornataccia poche lire e poi pochi Euri )
-Filatelia e numismatica
-La terra ( dove abbia presa la passione non lo sapeva nemmeno lui ). Suo padre era Farmacista, come suo nonno. A 31 anni si compro' 4 ettari di terreno a frutteto

Auto in genere....Tanto da muoversi: il top Audi 80 GL

Da dove mi e' venuta la passione....
??
Probabilmente ancora da bambino.
I miei erano amici fraterni della famiglia del concessionario cittadino di Lancia,
e ci si frequentava spesso. Bimbi compresi
 
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La passione per le auto? Inizialmente l'ho presa da......mia nonna. A 3-5 anni, abitando al piano rialzato, stavo con il nasino incollato al vetro e mia nonna, accanto a me, mi diceva i nomi di tutte le (poche) auto che passavano (era il 1957-59).

Poi, man mano che la passione cresceva e io crescevo, mio padre l'ha alimentata, perchè lui era appassionato (e da giovane praticante calcio e altro) di sport a 360°, automobilismo compreso. Quindi mi parlava delle gesta di Nuvolari, Ascari e via discorrendo. Durante un viaggio in Egitto aveva conosciuto di persona anche Nino Farina, torinese come lui, indimenticato primo campione del mondo italiano di F.1, appunto due anni prima di Alberto Ascari, ovvero nel 1950.
In TV guardavamo anche le gare in salita come la Trento-Bondone (allora sempre in diretta Rai) e il Mondiale Marche. Nel 1970, quando avevo 16 anni, mi portò a Monza a vedere la F.1. Toccai il cielo con un dito.

Lui, essendo torinese DOC, era sempre stato un fan della Fiat. Per tutta la vita (fino alla sua scomparsa nel 2008
a 83 anni), ebbe solo Fiat, tranne una volta che comprò una Ford Fiesta, appena andato in pensione, perchè diceva che ormai voleva una macchina piccola, e la 127 l'aveva già mia madre...
Iniziò con la 1.100 B ereditata da mio nonno, prematuramente scomparso, e poi le sue migliori Fiat furono una 1.500, una 125 e una 124 sport coupè 1.600.

Auguri papà.
 
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Se parliamo di passione per l'auto, credo che sia codificata in qualche sequenza di nucleotidi del mio embrione, ma ne ignoro l'origine... Mio papà ha sempre condotto veicoli a motore ed è stato tra i primi della sua età a procurarsi una Topolino di ventesima mano, ma non è mai stato "appassiionato" di auto. Guidava bene, ma non ci si divertiva, da quando ho conseguito la patente ogni volta che andavamo via insieme faceva guidare me (e si incazzava perchè c'era sempre l'oroloio so un boto e mezo - e do (l'orologio sull'una e mezza - le due, per i non polentofagi....). Però ha guidato tutti i giorni fino a 88 anni, quando è sceso dalla Getz ed è salito in ambulanza per l'ultimo viaggio da vivo.
Io, al contrario, ho imparato a guidare nell'ordine a partire dalla seconda elementare: l'auto, il trattore, la bicicletta (con quella ho ancora qualche difficoltà), la Vespa, la mietitrebbia e il camion. Da piccolo il mio unico souvenir alle sagre era una macchinina (con cui giocavo solo ed esclusivamente io, nè amici nè cugini), collezionavo depliant di auto e riconoscevo i modelli a colpo d'occhio all'età di quattro anni...
 
Anch' io....
DEL RESTO.....
Ai miei tempi era facilissimo
Sapevo pure,
delle targhe di tante province,
a quanto erano arrivate di numero
ahahahahahahahahahahahahahahahah

Ma ancora ai tuoi, tutto sommato ci si riusciva....
 
Anch' io....
DEL RESTO.....
Ai miei tempi era facilissimo
Sapevo pure,
delle targhe di tante province,
a quanto erano arrivate di numero
ahahahahahahahahahahahahahahahah

Ma ancora ai tuoi, tutto sommato ci si riusciva....
Non è che i tuoi tempi e i miei siano così distanti tra loro, eh....
 
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