<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vietato ai minori di 18 anni... | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Vietato ai minori di 18 anni...

Concordo con ivanpg soprattutto sul fatto che il divieto suona come una resa,una misura un po' estrema che diventa necessaria quando ormai le cose sono sfuggite si mano.
Un po' come quando andavo al liceo e durante l'ora di educazione fisica a causa dei soliti 3 o 4 particolarmente idioti (ho scritto particolarmente perché un po' ko eravamo tutti a quell'età) andava a finire che l'insegnante ci faceva correre tutti.
Come se potessimo risolvere noi il problema magari negli spogliatoi con la cattive.
Un fallimento annunciato.
 
sono d'accordissimo che la scuola non si può assumere tutte le responsabilità che in capo devono essere dei genitori, il mio discorso andando oltre a quello legato all'istruzione è che secondo me con gli smartphone portiamo velocemente i ragazzi nell'età adulta e li mettiamo in condizioni che non è detto che siano capaci ad affrontare, nel tempo libero io posso intervenire su questo durante la scuola no e quindi almeno per come la vedo io deve essere la scuola che deve evitare alcune situazioni. Non so se mi sono spiegato ma è un poco come il grembiule alle elementari che serve per evitare situazioni non piacevoli, da me se non ci fosse avresti il figlio dello sborone con la felpa da 200 euro che andrebbe a prendere in giro quello che ha la folpa dell'ingrosso (per dirne una) , lo smartphone crea condizioni che io non voglio nell'educazione di mia figlia e quindi chiedo che la scuola non le crei queste situazioni, poi non è che pretenda che la scuola educhi all'utilizzo dello smartphone, quello è compito mio, ma per le ore che sono li lo smartphone lo si tiene chiuso nello zaino, e tutti i problemi che ci potrebbero essere li si risolve come li si risolveva qualche decennio fa quando non c'erano gli smartphone.
Le situazioni che descrivi, se non saranno a scuola saranno in palestra, saranno all'oratorio, saranno a catechismo. Insomma ci saranno e tu non potrai farci niente. L'unica cosa è sperare di aver svolto il mestiere di genitore nel miglior modo possibile. E questo lo saprai, forse non del tutto, quando i figli saranno grandi e faranno la loro strada. Mai obbligare, ma consigliare. Da che mondo e mondo l'obbligo ha quasi sempre creato ribellione. Qualche decennio fa si insegnava anche a schiaffoni e calci nel culo, sia a scuola che a casa. Prova a farlo ora. Io non nego che qualche calcio nel culo alle mie figlie l'ho dato. Però ho sempre pensato che io alla loro età ero forse peggio e qualche calcio nel culo l'ho preso anch'io. I tempi cambiano. Io ogni tanto mi chiedo "avessi 14/15 anni ora come sarei?" Un piccolo esempio. Alle elementari andammo a visitare il campanile della città, ci trovammo più o meno a 70 m. di altezza, bene una mio compagno si mise a saltare appoggiandosi sul davanzale, il maestro gli tirò l'orecchio chi si staccò per un paio di cm. dall'attaccatura. Ci rimase male e quando lo disse alla mamma lei gli disse che aveva fatto bene. Oggi un genitore come si comporterebbe?
 
Le situazioni che descrivi, se non saranno a scuola saranno in palestra, saranno all'oratorio, saranno a catechismo. Insomma ci saranno e tu non potrai farci niente. L'unica cosa è sperare di aver svolto il mestiere di genitore nel miglior modo possibile. E questo lo saprai, forse non del tutto, quando i figli saranno grandi e faranno la loro strada. Mai obbligare, ma consigliare. Da che mondo e mondo l'obbligo ha quasi sempre creato ribellione. Qualche decennio fa si insegnava anche a schiaffoni e calci nel culo, sia a scuola che a casa. Prova a farlo ora. Io non nego che qualche calcio nel culo alle mie figlie l'ho dato. Però ho sempre pensato che io alla loro età ero forse peggio e qualche calcio nel culo l'ho preso anch'io. I tempi cambiano. Io ogni tanto mi chiedo "avessi 14/15 anni ora come sarei?" Un piccolo esempio. Alle elementari andammo a visitare il campanile della città, ci trovammo più o meno a 70 m. di altezza, bene una mio compagno si mise a saltare appoggiandosi sul davanzale, il maestro gli tirò l'orecchio chi si staccò per un paio di cm. dall'attaccatura. Ci rimase male e quando lo disse alla mamma lei gli disse che aveva fatto bene. Oggi un genitore come si comporterebbe?

Il problema Ivan è che lo smartphone non è un semplice cambiamento come tanti ce ne sono stati e ce ne saranno , è proprio un altro modo di vivere e raffrontarsi con la società, poi come dici tu non è che uno può stare in una campana di vetro però almeno per come la vedo io non credo che sia positivo che la scuola non consideri questo. Certo poi dipende anche come si vede lo smartphone , io ne ho un idea non positiva e temo che siano più i problemi che crea che le opportunità
 
Si però scusami @ivanpg non è che possiamo affidarci solo alla speranza di aver svolto un buon lavoro come genitore ... se di base avessimo delle regole condivise diverrebbe più sopportabile anche per i ragazzi comportarsi come "si conviene" rispetto ai continui strappi e restrizioni che incontrano in base al contesto.
Non è che a casa ti comporti bene, poi vai a scuola e sbrachi perché non ci sono obiezioni, poi vai a fare sport e magari puoi fare come ti pare finché entra l'allenatore e ti mangia perché stai giocherellando invece di concentrarti e così via ... al ristorante con la famiglia in un modo e con gli amici in un altro ..... va trovato una condivisione sociale che se non arriva per ragionamento deve arrivare per regola.
 
Il problema Ivan è che lo smartphone non è un semplice cambiamento come tanti ce ne sono stati e ce ne saranno , è proprio un altro modo di vivere e raffrontarsi con la società, poi come dici tu non è che uno può stare in una campana di vetro però almeno per come la vedo io non credo che sia positivo che la scuola non consideri questo. Certo poi dipende anche come si vede lo smartphone , io ne ho un idea non positiva e temo che siano più i problemi che crea che le opportunità
La scuola deve considerarlo e spiegarlo. Nelle scuola fanno incontri anche con le Forze dell'Ordine che spiegano il bello e il brutto del telefonino. Si dovrebbe fare, forse di più. Un incontro di un paio d'ore in un anno scolastico, per me non basta. A me che non va è il concetto "Non riesco a farlo usare come si dovrebbe e quindi lo vieto" Che poi ci siano contesti che debbano lasciarlo in una scatola ci sono. Esami, Prove Invalsi, Verifiche, ecc. Altro esempio. Io ha lavorato 25 anni in una scuola media, una mattina per un impegno urgente con dei genitori, la docente non poteva stare in classe e c'era la verifica di geografia. Mi ha chiesto di stare in classe. Sono stato prima studente e poi bidello, mi sono fatto consegnare tutti i libri di geografia e poi hanno continuato la verifica. L'ho detto poi alla Prof e lei mi ha detto che non ci aveva mai pensato
 
A noi ci hanno fottuto con WA strumento usato dai prof per comunicare sui gruppi di classe.
Per un po' usammo i nostri account poi è diventato impossibile per comunicare tempestivamente con i ragazzi con la capitolazione vera quando pretesero che in gita avessero un telefono per essere ritrovati se si perdevano .... che errore madornale.

questo è un esempio di come non si consideri in pieno cosa vuol dire usare certi strumenti. In classe di mia figlia credo che fosse in 2° elementare le maestre hanno severamente vietato di passarsi i compiti su whatsapp , in pratica i figli a scuola non si sa perchè non segnavano i compiti sul diario , poi tornavano a casa e dicevano ai genitori che non avevano i compiti, allora sul gruppo WA partiva il messaggio <<scusata ma Paolo non ha segnato i compiti,me li girate?>> . Le maestre stavano facendo un lavoro per far apprendere ai bambini anche come gestire quei momenti e tu vanifichi tutti perchè in pratica gli dici <<dai ti sei dimenticato , non fa niente me li faccio dare>>. Ma sapete qual'è stata la polemica che poi è nata? Che i bambini devono usare i moderni strumenti perchè poi quando inizieranno a lavorare non li sapranno usare, non è che ragionano che se io ora so usare i Gantt è perchè ho seguito un percorso che è partito da lontano
 
Si però scusami @ivanpg non è che possiamo affidarci solo alla speranza di aver svolto un buon lavoro come genitore ... se di base avessimo delle regole condivise diverrebbe più sopportabile anche per i ragazzi comportarsi come "si conviene" rispetto ai continui strappi e restrizioni che incontrano in base al contesto.
Non è che a casa ti comporti bene, poi vai a scuola e sbrachi perché non ci sono obiezioni, poi vai a fare sport e magari puoi fare come ti pare finché entra l'allenatore e ti mangia perché stai giocherellando invece di concentrarti e così via ... al ristorante con la famiglia in un modo e con gli amici in un altro ..... va trovato una condivisione sociale che se non arriva per ragionamento deve arrivare per regola.
Le regole ci sarebbero anche, sono quelle del comportamento. Poi sono d'accordo con te che quando uno è fuori casa fa quello che vuole e nessuno di noi è santo, ma dall'andare in giro a suonare i campanelli o ad accoltellare qualcuno c'è una bella differenza. Se uno sa che usare il cellulare a scuola è sbagliato, no lo usa. Se lo usa c'è una punizione (non corporale :emoji_blush:) e se viene a casa a dirti che il prof gli ha ritirato il cellulare tu cosa fai? Dai ragione al prof. o al figlio? E non sai quanti danno ragione al figlio. Come scrivi tu alla fine, ci vogliono le regole. Ma, in teoria, che il cellulare non si possa usare in classe dovrebbe essere una regola non scritta. Come si fa a spippolare il cellulare mentre il prof spiega? Un ragazzo con un minimo di cervello non lo usa e se lo usa va incontro alle conseguenze
 
La scuola deve considerarlo e spiegarlo. Nelle scuola fanno incontri anche con le Forze dell'Ordine che spiegano il bello e il brutto del telefonino. Si dovrebbe fare, forse di più. Un incontro di un paio d'ore in un anno scolastico, per me non basta. A me che non va è il concetto "Non riesco a farlo usare come si dovrebbe e quindi lo vieto" Che poi ci siano contesti che debbano lasciarlo in una scatola ci sono. Esami, Prove Invalsi, Verifiche, ecc. Altro esempio. Io ha lavorato 25 anni in una scuola media, una mattina per un impegno urgente con dei genitori, la docente non poteva stare in classe e c'era la verifica di geografia. Mi ha chiesto di stare in classe. Sono stato prima studente e poi bidello, mi sono fatto consegnare tutti i libri di geografia e poi hanno continuato la verifica. L'ho detto poi alla Prof e lei mi ha detto che non ci aveva mai pensato
senza una regola dall'alto se tu chiedi ai ragazzi lo smartphone e quelli non vogliono dartelo perché è "privacy" ti attacchi al tram e se fai tanto casino ti becchi anche una reprimenda o una denuncia dalla famiglia che magari la pensa come il figlio.
Alle riunioni con i genitori (e non dico nulla delle chat per carità del signore) se ne sentono di ogni tipo e quanto ai diritti, bé, ognuno ha i suoi.
Senza una base comune non ce la si fa.
 
Un ragazzo con un minimo di cervello non lo usa e se lo usa va incontro alle conseguenze
Allora ti dico.
Studente che alla materia X ha voti alti, l'insegnante spiega per l'ennesima volta l'argomento e quello studente annoiato si sente legittimato a fare altro. Il prof se ne sbatte e tutti "contenti".
Studente che alla materia X fa pena e vorrebbe essere altrove, l'insegnante spiega l'argomento e quello studente annoiato si sente legittimato a fare altro. Il prof se ne sbatte e tutti "contenti".

Se la regola è che a scuola c'è un codice comportamentale e lo si fa rispettare sul serio probabilmente qualche passo avanti lo facciamo. Ma finché questi codici sono alla stregua di una manifesto delle buone intenzioni non ne caviamo niente.
 
Allora ti dico.
Studente che alla materia X ha voti alti, l'insegnante spiega per l'ennesima volta l'argomento e quello studente annoiato si sente legittimato a fare altro. Il prof se ne sbatte e tutti "contenti".
Studente che alla materia X fa pena e vorrebbe essere altrove, l'insegnante spiega l'argomento e quello studente annoiato si sente legittimato a fare altro. Il prof se ne sbatte e tutti "contenti".

Se la regola è che a scuola c'è un codice comportamentale e lo si fa rispettare sul serio probabilmente qualche passo avanti lo facciamo. Ma finché questi codici sono alla stregua di una manifesto delle buone intenzioni non ne caviamo niente.
Ma forse non mi sono fatto capire io. Che il cellulare non si debba usare in classe è giusto e sacrosanto. E' il vietare tout court che per me è sbagliato
 
Ma forse non mi sono fatto capire io. Che il cellulare non si debba usare in classe è giusto e sacrosanto. E' il vietare tout court che per me è sbagliato

ma credo che la circolare vieta l'utilizzo del cellulare durante l'orario scolastico , non credo che vieti altro.
 
E quindi è vietato anche come ausilio didattico, che sarebbe l'uso utile del cellulare

come la calcolatrice ai miei tempi, deve essere il professore ad autorizzare l'utilizzo perchè valuterà se è utile o meno...io mi immagino con il latino..... visto che oscillavo tra il 3 ed il 4 se avevo il cellulare con il traduttore andavo in paradiso :)
Non ho usato a caso il latino :)
 


Resta inteso che l’uso del telefono cellulare sarà sempre ammesso nei casi in cui lo stesso siaprevisto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato come supportorispettivamente agli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento ovvero permotivate necessità personali. Analogamente, l’utilizzo del telefono cellulare rimane consentitoqualora, sulla base del progetto formativo adottato dalla scuola, esso sia strettamente funzionaleall’efficace svolgimento dell’attività didattica nell’ambito degli specifici indirizzi del settore tecnologico dell’istruzione tecnica dedicati all’informatica e alle telecomunicazioni.Esclusivamente per finalità didattiche resta ovviamente confermato l’impiego degli altri dispositivi tecnologici e digitali a supporto dell’innovazione dei processi di insegnamento e di apprendimento, come pc, tablet e lavagna elettronica, secondo le modalità programmate dalle scuolenell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa. Sotto tale profilo, le istituzioniscolastiche avranno cura di sfruttare in maniera ottimale le potenzialità degli strumenti digitali,ormai largamente diffusi in ambito scolastico grazie ai notevoli investimenti avviati negli scorsianni, per migliorare la qualità degli insegnamenti e favorire l’apprendimento.
 
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