<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Europa Endlos - Europe Endless | Il Forum di Quattroruote

Europa Endlos - Europe Endless


La mia fonte d'ispirazione è un brano dei Kraftwerk.., "L'Europa è infinita. La vita è senza tempo" si ripete nel brano di apertura..

Das Leben ist Zeitlos
Europa endlos
Das Leben ist Zeitlos
Europa endlos
Parks, Paläste und Hotels
Europa endlos

Parks, hotels and palaces
(Europe endless)
Promenades and avenues
(Europe endless)
Real life and postcard views
(Europe endless)

L'Europa è un'infinità basata non su confini geografici ma su una cultura comune..

“L’Europa geografica non ha un centro fisso. Nel corso della sua storia, i suoi centri si sono spostati e nuovi centri sono apparsi. […] L’Europa ha frontiere permeabili, a geometria variabile, che subiscono slittamenti, rotture, trasformazioni. […] L’Europa sfugge a ogni rigida polarizzazione geografica: non è un occidente contrapposto a un oriente; non è un nord contrapposto a un sud” .


Mi sento totalmente europeo, ho lavorato e vissuto in quattro diversi Paesi europei, parlo alcune lingue europee e amo la cultura, la musica e la cucina europea..

L’UE ha 24 lingue ufficiali (ceco, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, slovacco, sloveno, spagnolo, svedese, tedesco, ungherese, irlandese, bulgaro, rumeno e croato), di cui tre (inglese, francese e tedesco) hanno lo status più elevato di lingue “procedurali” della Commissione europea (mentre il Parlamento europeo accetta tutte le lingue ufficiali come lingue di lavoro).

Le lingue maggiormente parlate sono il tedesco (23%), il francese (17%), l’inglese (16%), l’italiano (14%), lo spagnolo (11%), il polacco (9%), il rumeno (5%) e l’olandese (4%).

Lo studio parte dal presupposto che la diversità linguistica e culturale costituisce una grande ricchezza e un notevole punto di forza dell'Unione europea e dell'Europa più in generale. Questa diversità si esprime non soltanto nelle 36 lingue ufficiali dei paesi europei, ma anche, e soprattutto, nelle almeno 69 lingue minoritarie (senza Stato).
I dati relativi all'Unione europea parlano di 25 lingue ufficiali nazionali (incluso il lussemburghese, lingua ufficiale del Lussemburgo ma non dell'Unione) e di almeno 21 lingue minoritarie (senza Stato). In Europa ci sono 50 nazioni titolari e almeno 362 minoranze, mentre l'Unione europea ne conta rispettivamente 29 e non meno di 158. Benché le 158 minoranze nazionali dell'Unione rappresentino soltanto, per l'appunto, una minoranza (il 7 %) della popolazione, esse corrispondono all'89 % della diversità linguistica e culturale nell'UE.
Per avere successo, la promozione della diversità linguistica e culturale europea deve anche accompagnarsi alla promozione delle minoranze nazionali e autoctone e delle loro lingue minoritarie. Ciò richiede l'adozione di misure a sostegno dell'uso di queste lingue.

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Secondo un’indagine dell’Unesco, in Italia, attualemente vengono parlate 31 lingue tra l’italiano ed i vari dialetti.

I dialetti italiani più parlati e ricordati sono: il veneto , il napoletano, il friulano , il piemontese , il sardo, il lombardo, l’emiliano ed il romagnolo, il siciliano e il ligure. Si ricorda poi che in Italia viene parlato anche il tedesco e francese.

Nel nord Italia sono gli anziani coloro che parlano maggiormente il dialetto per mantenere le tradizioni, ma in altre regioni si osserva che il dialetto viene spesso parlato dai più giovani.

Un’analisi ISTAT ha fatto notare che la lingua italiana è parlata solamente dal 45% della popolazione, il 32,2% parla sia l’italiano che dialetto ed il 14% della popolazione parla solamente il dialetto.

I dialetti variano da regione a regione, e differiscono principalmente per pronuncia, lessico e sintassi.

Dialetti_e_lingue_in_Italia.png




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Quante sono le lingue regionali in Francia?

I linguisti stimano che in Francia ci siano circa 75 lingue regionali! Alcune di queste vengono insegnate a scuola, come l'occitano, il bretone, il basco, il corso, l'alsaziano e alcune lingue melanesiane come il tahitiano.

Ogni anno in Francia 400.000 alunni imparano una lingua regionale nelle scuole pubbliche e statali. È importante che gli alunni siano in grado di studiare una materia in una lingua regionale per gli esami Bac. Se questo insegnamento non viene rafforzato e promosso, assisteremo alla scomparsa di questo patrimonio linguistico. Per chi sta imparando il francese come lingua straniera, è importante essere consapevoli delle diverse pronunce per conoscere meglio la cultura locale. Ad Antibes, molti nomi di villaggi includono una consonante finale che deve essere pronunciata (BioT, VallauriS,...) a rischio di sembrare un “nordista”!

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La mia fonte d'ispirazione è un brano dei Kraftwerk.., "L'Europa è infinita. La vita è senza tempo" si ripete nel brano di apertura..

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L'Europa è un'infinità basata non su confini geografici ma su una cultura comune..

“L’Europa geografica non ha un centro fisso. Nel corso della sua storia, i suoi centri si sono spostati e nuovi centri sono apparsi. […] L’Europa ha frontiere permeabili, a geometria variabile, che subiscono slittamenti, rotture, trasformazioni. […] L’Europa sfugge a ogni rigida polarizzazione geografica: non è un occidente contrapposto a un oriente; non è un nord contrapposto a un sud” .


Mi sento totalmente europeo, ho lavorato e vissuto in quattro diversi Paesi europei, parlo alcune lingue europee e amo la cultura, la musica e la cucina europea..

L’UE ha 24 lingue ufficiali (ceco, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, slovacco, sloveno, spagnolo, svedese, tedesco, ungherese, irlandese, bulgaro, rumeno e croato), di cui tre (inglese, francese e tedesco) hanno lo status più elevato di lingue “procedurali” della Commissione europea (mentre il Parlamento europeo accetta tutte le lingue ufficiali come lingue di lavoro).

Le lingue maggiormente parlate sono il tedesco (23%), il francese (17%), l’inglese (16%), l’italiano (14%), lo spagnolo (11%), il polacco (9%), il rumeno (5%) e l’olandese (4%).

Lo studio parte dal presupposto che la diversità linguistica e culturale costituisce una grande ricchezza e un notevole punto di forza dell'Unione europea e dell'Europa più in generale. Questa diversità si esprime non soltanto nelle 36 lingue ufficiali dei paesi europei, ma anche, e soprattutto, nelle almeno 69 lingue minoritarie (senza Stato).
I dati relativi all'Unione europea parlano di 25 lingue ufficiali nazionali (incluso il lussemburghese, lingua ufficiale del Lussemburgo ma non dell'Unione) e di almeno 21 lingue minoritarie (senza Stato). In Europa ci sono 50 nazioni titolari e almeno 362 minoranze, mentre l'Unione europea ne conta rispettivamente 29 e non meno di 158. Benché le 158 minoranze nazionali dell'Unione rappresentino soltanto, per l'appunto, una minoranza (il 7 %) della popolazione, esse corrispondono all'89 % della diversità linguistica e culturale nell'UE.
Per avere successo, la promozione della diversità linguistica e culturale europea deve anche accompagnarsi alla promozione delle minoranze nazionali e autoctone e delle loro lingue minoritarie. Ciò richiede l'adozione di misure a sostegno dell'uso di queste lingue.

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Secondo un’indagine dell’Unesco, in Italia, attualemente vengono parlate 31 lingue tra l’italiano ed i vari dialetti.

I dialetti italiani più parlati e ricordati sono: il veneto , il napoletano, il friulano , il piemontese , il sardo, il lombardo, l’emiliano ed il romagnolo, il siciliano e il ligure. Si ricorda poi che in Italia viene parlato anche il tedesco e francese.

Nel nord Italia sono gli anziani coloro che parlano maggiormente il dialetto per mantenere le tradizioni, ma in altre regioni si osserva che il dialetto viene spesso parlato dai più giovani.

Un’analisi ISTAT ha fatto notare che la lingua italiana è parlata solamente dal 45% della popolazione, il 32,2% parla sia l’italiano che dialetto ed il 14% della popolazione parla solamente il dialetto.

I dialetti variano da regione a regione, e differiscono principalmente per pronuncia, lessico e sintassi.

Dialetti_e_lingue_in_Italia.png




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Sempre belli i tuoi reportages statistici....
La cartina dei tanti dialetti poi....
Addirittura prevede gli sconfinamenti Regionali
 
Sempre belli i tuoi reportages statistici....
La cartina dei tanti dialetti poi....
Addirittura prevede gli sconfinamenti Regionali
Cerco di fare del mio meglio.. :emoji_relaxed:

Quattro progetti italiani tra i vincitori del Premio Europeo per il Patrimonio Culturale – Miglior risultato in Europa.

Sono stati annunciati a metà giugno i vincitori dei Premi Europei per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Awards 2023. Tra i trenta progetti che hanno ricevuto il più prestigioso premio Europeo per il patrimonio culturale, presentati da 21 Paesi, ci sono quattro esemplari progetti italiani. Ciò rappresenta, a pari merito con il Portogallo e in parte con la Francia, la migliore performance a livello europeo. Questo risultato si aggiunge a quelli ottimi dei progetti a coordinamento italiano nell’ambito di Europa Creativa.

I quattro progetti italiani vincitori sono:


Giardini Reali di Venezia
La storia dei Giardini Reali risale al progetto di riforma dell’area marciana voluta da Napoleone:[1] nel 1806, Bonaparte e il viceré Eugenio di Beauharnais adibirono le Procuratie Nuove a Palazzo Reale, quindi l’architetto Giovanni Antonio Antolini realizzò i primi progetti per la residenza con un giardino da allestirsi sul terreno affacciato sul bacino di San Marco già occupato dai Granai di Terra Nova, un edificio gotico costruito nel 1340 e utilizzato un tempo come locazione per il mercato del grano e per piccole botteghe.
L’architettura protoindustriale del Veneto nell’età di Palladio
Sergio Ragni

Aperti per Voi


Il successo dell'iniziativa Aperti per Voi (promossa dal TCI) è testimoniato dai suoi numeri impressionanti. Finora ha aperto 85 luoghi straordinari in 35 città di 14 regioni italiane a oltre 21.000.000 di visitatori. I volontari dedicati hanno donato all'iniziativa oltre 150.000 ore all'anno. Le sue attività di comunicazione attraverso i media hanno raggiunto oltre 10 milioni di persone.

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Cerco di fare del mio meglio.. :emoji_relaxed:

Quattro progetti italiani tra i vincitori del Premio Europeo per il Patrimonio Culturale – Miglior risultato in Europa.

Sono stati annunciati a metà giugno i vincitori dei Premi Europei per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Awards 2023. Tra i trenta progetti che hanno ricevuto il più prestigioso premio Europeo per il patrimonio culturale, presentati da 21 Paesi, ci sono quattro esemplari progetti italiani. Ciò rappresenta, a pari merito con il Portogallo e in parte con la Francia, la migliore performance a livello europeo. Questo risultato si aggiunge a quelli ottimi dei progetti a coordinamento italiano nell’ambito di Europa Creativa.

I quattro progetti italiani vincitori sono:


Giardini Reali di Venezia
La storia dei Giardini Reali risale al progetto di riforma dell’area marciana voluta da Napoleone:[1] nel 1806, Bonaparte e il viceré Eugenio di Beauharnais adibirono le Procuratie Nuove a Palazzo Reale, quindi l’architetto Giovanni Antonio Antolini realizzò i primi progetti per la residenza con un giardino da allestirsi sul terreno affacciato sul bacino di San Marco già occupato dai Granai di Terra Nova, un edificio gotico costruito nel 1340 e utilizzato un tempo come locazione per il mercato del grano e per piccole botteghe.
L’architettura protoindustriale del Veneto nell’età di Palladio
Sergio Ragni
Aperti per Voi

Promossa dal TCI, è una straordinaria iniziativa che apre le porte più di 85 siti culturali in 35 città in tutta Italia, altrimenti chiusi al pubblico. Il segreto di questo successo è soprattutto nella forte dedizione di una vasta rete di più di 1.600 volontari.


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Ah....

Sai che non la sapevo....
( anche se mi ero sempre chiesto di questa stranezza sul Canal Grande )
Praticamente l' unico verde ben visibile esistente a Venezia City....
....E' merito del buon vecchio Nap....
 
L'Altare di Veit Stoss, noto anche come Altare di Santa Maria, è il più grande altare gotico del mondo e un tesoro nazionale della Polonia ed è ubicato dietro l'altare maggiore della Basilica di Santa Maria di Cracovia..

Il capolavoro è opera di un artista di Norimberga: Veit Stoss. L’incarico commissionatogli fruttò all’artista richezze, una vasta clientela e una fama immortale. Per il suo lavoro lo scultore ricevette 2808 fiorini – l’equivalente degli stanziamenti annui della città! Il monumentale altare fu costruito negli anni 1477-1489. La struttura, realizzata in legno di quercia, misura 13 metri di altezza e 11 di larghezza nonché comprende un totale di oltre 200 personaggi scolpiti in blocchi di tiglio. Le figure della scena principale, raffigurante la Dormizione della Madonna circondata dagli apostoli, sono alte quasi 3 metri. È stato provato che Veit Stoss impiegò legno antico di cinque secoli, oggi già millenario..
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