Forse quanto sto per scrivere andrebbe nella discussione generica sulla transizione, ma mi sembra che si inserisca bene anche qui.
Sentivo stamattina a 24 Mattino che l'industria dell'auto (elettrica) in Cina è in "crisi" di sovrapproduzione (anche e soprattutto grazie a corposi aiuti di Stato), per cui non riuscendo a smaltire l'eccesso sul mercato interno è "costretta" a vendere sottocosto milioni di esemplari, col risultato di inondare i mercati occidentali mettendo nella palta l'industria automotive locale che non può produrre a quei costi, per una serie di motivi ben noti. Dunque, Biden ha quadruplicato i dazi sulle auto cinesi, e l'Europa ci sta pensando. Il risultato sarà che l'automobilista dovrà comunque pagare le auto un'occhio della testa, siano esse di produzione locale o che arrivino dal Celeste Impero, laddove queste ultime magari sarebbero state abbordabili e anche più adeguate alle esigenze di una famiglia. In alternativa (qui l'aggancio col presente topic), gli toccherà rivolgersi a versioni "basic" come la qui prospettata R5 da 40 kWh con prestazioni da triciclo, ricarica biblica e autonomia prostatic-friendly.
Il tutto per ottenere un contributo alla decarbonizzazione che se va bene sarà pari a zero, più realisticamente sarà negativo.
Ma sono l'unico cui sembra di stare assistendo a una rappresentazione teatrale al cui confronto Aspettando Godot è un capolavoro di chiarezza e semplicità?