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Il fenomeno Jim Clark

Il fenomeno Jim Clark - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. pilota54

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    Chi è o chi è stato il pilota più forte di tutti i tempi? Schumacher? Hamilton? Senna? Nuvolari? Fangio? Stewart? Lauda?
    E chi lo sa, tutti quelli citati sono stati fortissimi, e ce ne sono altri che potrei citare, ma fare paragoni tra fuoriclasse di epoche diverse è impossibile.

    Però uno non l'ho citato apposta, perchè se non è stato davvero il più forte della storia delle corse, sicuramente merita un posto d'onore nel firmamento dei top drivers. Sto parlando del mitico Jim Clark, un pilota che diede una chiara dimostrazione di essere un autentico fenomeno, un fuoriclasse dallo stile inimitabile, uno schiacciasassi, un rullo compressore per i suoi colleghi dell'epoca. Purtroppo morto prematuramente, a soli 32 anni.

    Qui sotto metto solo un link con uno "spicchio" del suo enorme talento, una testimonianza di cosa riuscì a fare nel 1965, ovvero in 1 solo anno: 63 gare complessive, in campionati diametralmente opposti, dove con qualsiasi macchina riusciva a battere chiunque, su qualunque pista. Passando dalla F.1 a Indy, dal "Turismo" quasi di serie alla "Formula Tasmania". 63 gare (più di una la settimana, un vero stakanovista), con 31 vittorie e 39 podi.

    Incredibile la sua vittoria a Indyanapolis: non aveva mai visto la pista, nè la vettura, ma vinse con 2 minuti di vantaggio...
    Una cosa molto simile a ciò che fece Agostini con la moto a Daytona. Roberts alla vigilia disse: "Non conosce moto e pista, me lo mangerò vivo". Dopo l'incredibile vittoria di "Ago" esclamò: "Agostini non è un umano"...

    Io ho avuto una grande fortuna: quella di averlo visto correre, anche se non dal vivo ma in TV. Grazie Jim, non ti dimenticherò mai.

    Troppe gare nella F1 moderna? Non conoscete Jim Clark - Editoriale (formulapassion.it)
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    Getty Images
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    Ultima modifica: 26 Dicembre 2023
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  2. Mastertanto2

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    Non so se a torto o a ragione, ma ho sempre pensato che i migliori piloti in assoluto e d'ogni epoca siano 3, massimo 4 :

    - Nuvolari
    - Fangio
    - Clark
    - Senna

    I pur eccellenti Stewart, Lauda ed Hamilton non possono a mio parere essere considerati pari a Senna, anche perché per quanto mi riguarda il miglior pilota è quello che fa i giri più veloci, non quello che riesce ad esempio a sfruttare a suo vantaggio gli errori altrui e ad applicare tattiche ed opportunismo - spesso fondamentali per vincere le gare - come per esempio faceva Prost, che ha vinto molto ma non è infatti considerato, nemmeno da me, uno dei migliori.

    Senna era un vero animale da pista, un pilota nato, su un altro livello tra quelli che ho visto correre io : neanche il pur bravissimo Schumacher aveva l'istinto per la velocità che aveva lui. Nell'epoca moderna, non mi pare che Senna possa avere rivali.

    Su Nuvolari e Fangio non posso che astenermi da giudizi, avendo corso in epoche ormai lontane in cui non c'erano le riprese video oggi onnipresenti ; la loro grande fama li accompagna, specialmente Nuvolari che è praticamente un mito, ma solo chi li avesse visti correre allora potrebbe azzardare veri giudizi.

    Rimane appunto Jim Clark, anche lui mitico ma che non ho avuto il piacere di veder correre, neppure in TV..... o almeno non lo ricordo, ero troppo giovane e poi allora c'erano 2 canali tv della Rai e stop, mica era come adesso che ogni evento è seguito da sfilze di TV e giornalisti.

    In base a quello che ha fatto, tutto lascerebbe pensare che si tratti dell'unico pilota - a parte appunto i 2 succitati "vecchi", mitici ma anche difficili da giudicare - paragonabile come talento a Senna.

    Ma temo che il dubbio rimarrà tale.
     
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  3. pilota54

    pilota54 Moderatore Membro dello Staff

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    Sicuramente hai indicato 4 grandissimi, forse anch’io penso che i migliori 4, partendo dal 1920 e arrivando fino al 1994 siano quelli da te citati. A testimonianza che piloti di quel livello stellare ne nascono uno ogni 15-20 anni circa.

    Se però vogliamo allargare a 8-10 la rosa dei migliori, penso che ognuno ne potrà trovare altri 4-6, che magari non coincideranno con quelli trovati da altri.
    Ma forse qualcuno va comunque aggiunto a quei 4, perché da Clark a Verstappen passano oltre 55 anni, un po’ troppi per citare un solo pilota.
     
  4. Mastertanto2

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    Beh, sei tu che hai esordito con "il migliore di tutti i tempi...."
    Se vogliamo citare piloti bravissimi l'elenco sarebbe lungo, ma se si vuole stabilire - difficile, forse impossibile - chi sia il migliore, allora deve essere uno... salvo fossero più d'uno a pari merito, un po' come nel calcio Pelé e Maradona, ognuno dei quali ha i suoi supporter.
     
  5. LA MAGA

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  6. pilota54

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    Si, però avevo aggiunto che è impossibile fare confronti tra epoche diverse.

    Questo topic comunque vuole essere un tributo al solo Jim Clark, infatti ho messo un link che parla del suo fantastico anno 1965. Le citazioni di esordio erano solo un preambolo.
     
  7. LA MAGA

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    Nel 1967 un ricco viticoltore francese, Pierre Bardinon, costruì un circuito privato a Mas du Clos. Quando Clark visitò la tenuta, Bardinon gli propose di guidarvi la sua Ferrari 412 P3, un prototipo biposto al tempo protagonista delle corse Sport. Era presente anche Jabby Crombac, un giornalista francese grande amico dello scozzese, che si sedette accanto a Jim mentre questi provava per la prima volta la vettura. Terminato qualche giro, Crombac ringraziò Clark per aver evitato di spaventarlo guidando troppo forte. Aperto lo sportello, fu accolto dal sorriso radiante di Bardinon: avevano appena ritoccato il record della pista. (Senza fiato)

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    330 sopra, 412 sotto
     
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  8. pilota54

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    Cioè pur non avendo guidato al suo limite aveva comunque battuto il record della pista...
     
  9. LA MAGA

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    Io credo che, al di là di ogni influsso mitopoietico, Clark sia stato davvero il più grande di tutti i tempi. La sua velocità in corsa era pari solo alla naturalezza ed alla faclità con cui vinceva e della quale egli stesso si stupiva, da uomo timido e modesto qual era.
     
  10. pilota54

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    La spettacolare foto in controsterzo (raro per lui, ma perfetto) che ho messo nel primo post, formato 45 x 31 mi sembra, l'ho comprata, su ebay, a circa 20 euro. La rimetto qui. Farà bella mostra di sè nel mio studio.
    Si tratta della Lotus 49 del 1967 vincitrice del GP d'Olanda appunto con Jim Clark al volante, il quale, partito 8°, vinse con 23" di vantaggio su Jack Brabham. Era la gara d'esordio per il motore Ford-Cosworth V8. Proprio di questa vettura con il n.5 sul muso ho il modellino in scala 1/24.

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    Ultima modifica: 28 Dicembre 2023
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  11. pilota54

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    Jim Clark detiene ancora, a 55 anni dalla sua prematura morte, il record per il maggior numero di Grand Chelem (8) ovvero Gran Premi in cui si ottengono: pole position, giro veloce e vittoria rimanendo in testa dal primo all’ultimo giro.

    Da considerare altresì che avrebbe potuto vincere, oltre ai mondiali 1963 e 1965, altri 3 mondiali, persi solo per i problemi meccanici della sua monoposto: 1962-1964 e 1967. Nel 1968 iniziò la stagione dominando a Kyalami, ma purtroppo come noto perse la vita (a soli 32 anni) in Germania, durante una gara di F.2. Disputò solo 72 GP, vincendone 25, più di 1 su 3, nonostante i tanti ritiri....
     
    Ultima modifica: 28 Dicembre 2023
  12. LA MAGA

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    Proprio così, Clark nelle qualifiche era andato sotto di ben due secondi rispetto al compagno di scuderia Graham Hill (altro mito ...). Clark aveva guidato per la prima volta la nuova 49 con motore Ford-Cosworth proprio in quell'occasione. Erano davvero altri tempi. Zandvoord era il terzo appuntamento della stagione (11 totali) e per la terza volta su tre la Lotus di Clark cambiava volto... (Lotus-BRM, Lotus Climax, Lotus Ford)
     
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  13. pilota54

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    Ti posso chiedere quanti anni hai? Più che altro per sapere se anche tu hai vissuto quel periodo e se ti sei solo informato.
    Io ne faccio 70 tra 4 mesi.
     
  14. LA MAGA

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    da bambino il mio idolo era Alan Jones, ma non appena
    Intanto, ti faccio i migliori auguri con largo anticipo per i tuoi primi splendidi settanta. Mi distacchi di circa vent'anni, venti giri di sole. La prima volta che un amico di famiglia mi portò a Monza, assecondando un desiderio insopprimibile, c'era già Villeneuve in pista. Ero un bambino innamorato delle macchine e quel giorno fu funestato dal tragico incidente nel quale perse la vita Ronnie Peterson. Sono gli strani casi della vita: già a quell'età i miei eroi erano Clark e Stewart, per via dei racconti dei "grandi" e dei tanti libri con illustrazioni presenti nelle libreria di casa, che divoravo.Poi naturalmente c'era Niki Lauda, ma sapere che non correva più sulla Ferrari me lo rendeva antipatico!
    Peterson correva sulla Lotus, la macchina di Clark, ne feci un dramma.
     
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  15. pilota54

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    Incredibile! Abbiamo delle strane similitudini. Mio padre, che era di Torino, mi portò, con mia grandissima gioia, a Monza nel 1970, grazie anche al fatto che ci trovavamo a Milano in visita da mia nonna paterna. Purtroppo il giorno prima della gara, in qualifica, perse la vita Rindt (ma allora ne morivano un paio all'anno), quindi quando andammo al circuito la gioia era ovviamente contenuta. Quando arrivammo fui quasi spaventato dal terrificante rumore delle monoposto di allora, anche perchè passammo vicino al curvone mentre i piloti facevano qualche giro di "assaggio", prima di collocarci nel parterre del rettilineo principale.

    La gara, dopo tanti cambi di posizione, la vinse alla fine Clay Regazzoni con la Ferrari, e quindi, nonostante il tragico incidente del giorno prima, la folla invase la pista per andare a festeggiare il vincitore (noi no, andammo via per evitare la calca).

    Il miei favoriti di allora erano Amon e ovviamente Stewart (Clark era morto 2 anni prima), ma anche Regazzoni e Ickx, allora i piloti Ferrari (il belga aveva sostituito proprio Amon), mi piacevano, quindi fui contento per la vittoria di Clay e della Ferrari.
     
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