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Milano (per i milanesi): divieto ingresso AREA C e limiti km area B

Milano (per i milanesi): divieto ingresso AREA C e limiti km area B | Pagina 131 - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. eta*beta

    eta*beta

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    Invece è opportuno che l'utente ambulatoriale non debba attraversare o approssimare le degenze, ed inopportuno che le traslazioni avvengano con lunghe escursioni ascensoristiche a rischio blackout o incendio.
     
  2. eta*beta

    eta*beta

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    Non ho capito cosa tu intenda per terzisti. Forse i fornitori multiservizi ospedalieri? È così ovunque, pulizie, OSS, logistica, mensa, cucine, logistica, ingegneria, informatica, spesso adesso anche infermieri professionali ed anche medici, oltre ai gettonisti. Alcuni interi reparti sono già in service, privati che operano in H con personale proprio, interi parchi tecnologici in leasing, manutenzioni messe a gara al ribasso. Gli ospedali pubblici stanno diventando scatole vuote in cui operano privati, almeno, dove rende...
     
  3. eta*beta

    eta*beta

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    Non intendo la provincia di Milano o limitrofe, parlo della provincia media italiana, depressa... non la Lombardia con la sua iperconcentrazione di strutture tecnologiche
     
  4. arizona77

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    Privilegio la tempistica....

    -Qua un medico specialista,
    deve comunque prendere l' ascensore e farsi 2/300 metri per raggiungere il P.S....E in caso di codice giallo/rosso puo' avere
    notevole importanza.
    -Sempre qua, se devi, utente andare in un ambulatorio per una visita
    devi
    Stabilito il piano
    stabilire il corridoio orizzontale
    incrociarlo col verticale....

    In sostanza, per dire, con 240 ambulatori totali
    e' piu' semplice per un utente medio,
    raggiungere il proprio ambulatorio,
    se questi sono divisi su 8 piani ( 30 saranno gli ambulatori )
    rispetto a 3 piani ( saranno 80 )
    Ah, qua....Pure l' eliporto e' esterno



    Al mondo non sono tutti geni specializzati in
    " senso dell' orientamento "....
     
    Ultima modifica: 25 Novembre 2023
  5. arizona77

    arizona77

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    Esterni.
    Prima li portavano gli infermieri stessi....
    ....Adesso, per le possibili distanze puo' essere parecchio faticoso
     
  6. moogpsycho

    moogpsycho Moderatore Membro dello Staff

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    A me pare che le lamentele siano di un numero limitato di persone che giustamente esprimono la loro opinione ma forse non raccolgono l’interesse di altri centinaia frequentatori del forum che non replicano nemmeno.

    Detto questo pensare che una discussione su un forum sia rappresentativa della realtà delle cose mi pare irrealistico se non presuntuoso.
    Esistono per fortuna altri strumenti, democratici e pienamente inclusivi che consentono di raccogliere la totalità delle opinioni della popolazione.
     
  7. cuorern

    cuorern

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    Non capisco l'obiezione.

    Lo spreco di suolo lo è indipendentemente da quel che c'è sopra se quel "qualcosa" non è ottimizzato.

    Vale per l'ospedale e vale per il mercato rionale.

    Diverso è il riuso di strutture già presenti dove allora ristrutturi e ammoderni quel che hai già, ma se devi costruire da zero un ospedale o degli uffici verosimilmente andrai in altezza perché ciò comporta una maggior superficie a disposizione a parità di suolo occupato. ;)

    Non è che perché ci sono aree abbandonate che "sprecano" spazio tu debba sprecarne altrettanto per fare un ospedale (o un palazzo di uffici, è lo stesso).
     
  8. cuorern

    cuorern

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    Nessun problema "tecnologistico" come lo chiami tu, men che meno di sicurezza dal momento che ti ho riportato pochi post fa una struttura ospedaliera nuova di zecca e con tantissimi piani (sviluppo verticale), se ci fossero i problemi che dici tu non avrebbero potuto né costruirla né, a costruzione ultimata, permetterne l'utilizzo per mancato rispetto degli standard di sicurezza.

    Bisogna ragionare con logica sulle cose, se le realizzano è perché si può fare, diversamente non esisterebbero.

    Che poi 50, 80, 100 anni fa ci fossero aree enormi e lontane dai centri abitati in cui creare nosocomi e strutture sanitarie di ogni tipo in cui lo spazio non era una variabile è evidente a tutti (basti guardare Niguarda o l'ospedale Sacco, due esempi tra tanti) quelli sono così e te li "tieni" così ma come diceva qualcuno io conosco chi ci lavora e hanno a disposizione ambulanze e personale bloccato per i soli trasferimenti interni e gli stessi medici devono fare lunghi (e poco efficienti) spostamenti per muoversi tra i padiglioni quando richiesto.

    In un ospedale a sviluppo verticale semplicemente questi problemi non li hai, sali e scendi in pochi secondi e in due/tre minuti fai da un estremo all'altro di ogni singolo piano.
     
  9. eta*beta

    eta*beta

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    È prioritaria la sicurezza, prevenzione e percorsi studiati.
     
  10. arizona77

    arizona77

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    Veramente ci vorrebbero entrambe le nostre propste....
    Ergo....Non l' ho capita....
    ( pensare, senza velocita', ad un infarto o ad una emorragia massiva mi vengono i brividi )
    Ma ovviamente e' un limite mio.
     
    Ultima modifica: 25 Novembre 2023
  11. eta*beta

    eta*beta

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    Puoi non credermi e restare delle tue personali opinioni, ma esistono precise linee guida, ci sono deroghe per progetti precedentemente già approvati e per esigenze di spazio. Non è un caso lo sviluppo orizzontale e neppure un capriccio. È semplice razionalità per un miglior servizio e maggiori potenzialità di sviluppo di nuove tecnologie e metodiche.
     
  12. eta*beta

    eta*beta

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    Lo sai perché hai mai visto i progetti di ingegneria clinica o di radioprotezione con le nuove tecnologie? Un monoblocco non è ampliabile e non è possibile implementare nuovi impianti, è una struttura, insicura, non protettiva e destinata ad una obsolescenza accelerata.
     
  13. MarkoRamius

    MarkoRamius

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    Che la Lombardia, in particolare la provincia di Milano, abbia una concentrazione di eccellenze sanitarie è indiscutibile.

    Quello che discuto io è il modello di accessibilità a tali strutture, non la qualità del servizio sanitario che viene erogato. E qui entrano in gioco anche le politiche dell'amministrazione Milanese.
    Premetto che a mio personalissimo parere tutte le strutture sanitarie dovrebbero essere raggiungibili, per le peculiari necessità di chi vi accede, tranquillamente in auto e che dovrebbero essere dotate di ampi spazi proporzionati alla grandezza della struttura per parcheggiare gratuitamente (mi sembra intollerabile fare cassa su chi si reca presso strutture sanitarie).
    Quanto all'accesso con i mezzi pubblici, è una cosa utile ma in genere chi vi si reca non è nelle condizioni ottimali per muoversi in questo modo, a maggior ragione per quelle strutture che sono meta di "migrazione sanitaria" come il Besta.
    Purtroppo ho avuto necessità di fruirne per vari motivi, e in tutti i casi ho riscontrato che su questo punto la carenza è totale.
    Alcuni esempi:
    • Policlinico San Donato: pochissimi posti auto, per giunta a pagamento (strisce blu); pressochè impossibile parcheggiare.
    • Istituto Besta: non dispone di parcheggi propri. Occorre sfruttare le strisce blu a pagamento, con il nuovo limite di massimo due ore di sosta
    • Ospedale Niguarda: ho già detto in altro post. Fra l'altro la struttura è disseminata su un'area molto vasta e su diversi edifici, per cui può capitare di doversi muovere all'esterno per cambiare padiglione. Non il massimo della vita.
    • Humanitas: considerazioni simili a quando detto per Niguarda
    • Monzino: parcheggio estremamente problematico in zona pubblica, ma almeno è gratuito; parcheggio dell'ospedale piccolo e a prezzi molto alti
     
  14. MarkoRamius

    MarkoRamius

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    Che le discussioni su forum non siano rappresentative della realtà è pacifico, data la natura stessa dello strumento.
    Tuttavia, vivendo sia la realtà milanese e dell'hinterland sia purtroppo quella dell'accesso alle strutture sanitarie, ho avuto modo di sperimentare sulla mia pelle e di raccogliere parecchi commenti negativi sull'organizzazione logistica che precede l'erogazione della prestazione. Con particolare rilevanza per quanto riguarda la raggiungibilità della struttura e la possibilità di parcheggiare.
    Se poi si vuole negare l'evidenza affermando che è comodo per una persona in non ottimali condizioni di salute utilizzare metropolitane e autobus/tram per raggiungere tali luoghi, mi ritiro in buon ordine dalla discussione
     
    A cuorern piace questo elemento.
  15. cuorern

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    Ma ci mancherebbe altro, non è che devo credere o non credere, non siamo nel campo della religione. ;)

    Io rilevo solo che un nuovissimo ospedale su cui il GSD ha spinto e investito tantissimo in tecnologia e servizi è stato creato in un'area che di spazi da riutilizzare ne aveva in quantità (è attiguo all'area Expo che sarà oggetto di tantissime iniziative tra cui lo spostamento di molte facoltà dell'università statale di Milano) ma se hanno preferito in ogni caso la crescita verticale è perchè, al netto delle procedure e delle linee guida di cui parli (e che, ovviamente, rispetterà in pieno altrimenti niente avvio servizio), per loro era migliorativa! ;)

    Ripeto, è una mera osservazione di quanto sta avvenend su costruzioni recenti.

    Anche il "nuovo" progetto per il Policlinico di Milano vedrà la struttura principale a 5 o 6 piani (quindi non affatto il piano singolo i 2 piani di strutture "basse" che tu definisci migliori per procedure e flussi).

    Sulla separazione degenza/ambulatori non vedo problemi nemmeno in crescita verticale, è sufficiente organizzare gli ascensori e zone filtro per evitare accessi ad aree non dovute o, per esempio, separare le aree dx e sx con porte allarmate e con accesso elettronico via badge, cose che già si fanno per la "normale" sicurezza aziendale e che non vedo più complesse per un ospedale.
     

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