<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Come funziona la guerra economica ? | Il Forum di Quattroruote

Come funziona la guerra economica ?

14 miliardi è la somma che le aziende francesi hanno dovuto pagare tra il 2010 e il 2020 come condanne e multe agli USA, anche delle imprese norvegesi, tedesche, britanniche, svizzere e seppur oggi solo marginalmente italiane hanno subito sanzioni e condanne: il fenomeno rischia di crescere.

Dal “Patriot Act” alla SEC (Securities and Exchange Commission), dal ruolo dell’OFAC Office Foreign Assets Control a quello del FCPA Foreign Corrupt Practices Act, tutti in coordinamento con il DOJ (Dipartimento della Giustizia), non mancano istituzioni che attuano unilateralmente l’extra territorialità del diritto americano. Sono mezzi a supporto di una politica estera mirata a servire ambizioni industriali e geopolitiche anche a discapito dello sviluppo di concorrenti alleati.

Tra le imprese condannate a pagare più di cento milioni di multa, 14 sono europee e solo cinque americane…Ma oltre alla multa ci sono anche arresti come nel passato (2018): ad esempio questo dirigente di Alstom condannato a più di due anni di galera, il tempo per General Electric di mettere mano su un ramo strategico dell’elettricità nucleare francese posseduto allora dalla stessa Alstom o più recentemente un’alta dirigente di Huawei fu arrestata in Canada su mandato americano..

Tra i molti casi che si possono citare c’è ad esempio quello della multinazionale francese Alstom, operante nel settore dell’energia e dei trasporti. Alla fine del 2014, i vertici della società si dichiararono colpevoli delle accuse rivolte loro secondo il FCPA e patteggiarono una sanzione da oltre 772 milioni di dollari. L’incriminazione era stata possibile grazie alla sede rispettivamente in Connecticut e in New Jersey di due succursali della casa madre francese. Secondo i procuratori americani, Alstom aveva versato tangenti per decine di milioni di dollari a funzionari dei governi di vari paesi, tra cui Indonesia, Arabia Saudita, Egitto e Bahamas. Il denaro era servito per ottenere appalti miliardari che avrebbero fruttato utili alla compagnia per circa 300 milioni di dollari.

La vicenda aveva creato non pochi problemi alla compagnia francese che, nemmeno un anno dopo, avrebbe ceduto all’americana General Electric (GE) la divisione più pregiata del proprio business, quella dell’energia e delle reti distributive. Nella prima metà del 2014, le due società si erano accordate per la cifra di 12,35 miliardi di euro, ma l’affare fu alla fine concluso per poco meno di dieci miliardi. L’operazione era stata all’epoca presentata da GE come “la più grande acquisizione industriale” della propria storia.

Più di recente spicca invece il caso della compagnia svedese di telecomunicazioni Ericsson. Il copione è sostanzialmente lo stesso, ma la multa pagata decisamente maggiore, pari cioè a oltre un miliardo di dollari. Anche qui si trattava di tangenti, elargite a funzionari di paesi come Cina, Vietnam e Gibuti. Ericsson avrebbe operato in questo modo tra il 2000 e il 2016 e, in aggiunta, avrebbe falsificato i propri libri contabili.
Come quasi sempre accade, Ericsson decise anch’essa di patteggiare e pagare una multa (relativamente) salata, così da evitare provvedimenti più pesanti, come il ritiro della licenza ad operare sul mercato americano. Nei giorni scorsi la vicenda di Ericsson è tornata sui giornali di mezzo mondo, perché il dipartimento di Giustizia USA ha accusato i vertici svedesi di avere violato l’accordo del 2019, mancando di presentare determinati documenti e informazioni previsti dal patteggiamento.


Gli Stati Uniti chiedono di chiudere il processo penale del 2020 contro Airbus per corruzione, controlli sulle esportazioni..

Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto venerdì ad un giudice statunitense di archiviare un caso penale del 2020 contro il costruttore di aerei europeo Airbus, dopo più di tre anni.

Airbus si preparara a staccare un maxi assegno da 3,592 miliardi di euro (3,98 miliardi di euro) per chiudere le cause per corruzione aperte in Francia, Regno Unito e Stati Uniti. L'azienda verserà la somma) una volta che sarà raggiunto un accordo definitivo di patteggiamento. Lo fanno sapere le autorità francesi, spiegando che il maggiore produttore di aerei mondiale (L’Airbus è la più grande azienda di aeromobili europea, in grande crescita dal 1970, quando è stata creata da un consorzio tedesco e uno francese per competere con Boeing).. ha già raggiunto un'intesa da 2,08 miliardi di euro con i procuratori francesi per archiviare le accuse..

La parte restante, circa 1,5 miliardi di euro, sarà versata alle autorità britanniche (circa 984 milioni) e statunitensi (circa 526 milioni). Airbus è sotto indagine da parte delle autorità francesi e britanniche per sospetti casi di corruzione nell'ambito delle vendite di aerei nell'arco di un decennio (avrebbe effettuato pagamenti illeciti a intermediari per aggiudicarsi contratti a livello globale). Inoltre, deve fare i conti con indagini negli Stati Uniti per presunte violazioni dei controlli sulle esportazioni.
 
Ultima modifica:
Airbus e Boeing, in ripresa i risultati dei giganti dell’aeronautica
Sono aumentate le consegne di jet commerciali nel primo semestre: Airbus è in testa con 297, Boeing a 156.. Migliorano i conti e le previsioni per fine anno.(2021)

Airbus ha consegnato 297 jet commerciali..
Il gruppo franco-tedesco Airbus ha consegnato 297 aerei commerciali nel primo semestre, rispetto ai 196 della prima metà dell’anno scorso. Il gruppo ha elevato da 560 a 600 aerei l’obiettivo delle consegne per l’intero 2021. La produzione di jet commerciali è l’attività principale di Airbus, in questo settore i ricavi sono aumentati del 42% a 17,81 miliardi di euro..

Utile netto di 2,23 miliardi
I ricavi dell’intero gruppo sono aumentati del 30% a 24,64 miliardi. Il risultato operativo (Ebit) è migliorato da -1,56 miliardi a 2,73 miliardi, il risultato operativo rettificato è migliorato da -945 milioi a 2,7 miliardi. Il semestre si è chiuso con un utile netto di 2,23 miliardi, rispetto a una perdita netta di -1,92 miliardi nella prima metà del 2020.
 

E come gli USA usano la giustizia per fregarsi le aziende europee
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Bella la concorrenza. sopratutto se quando la perdi puoi mettere i concorrenti al gabbio
con la scusa della lotta alla corruzione, gli americani segano le gambe alle aziende strategiche dei paesi concorrenti per posizionarsi al meglio sui mercati mondiali. una vera e propria guerra economica, che gli stati uniti conducono da anni in particolare contro l’europa
e in particolare, contro la francia: alcatel, technip, total, societe generale, bnp paribas: sostanzialmente tutti i gruppi principali francesi, chi prima, chi poi, si è ritrovato negli ultimi anni ad avere a che fare con la giustizia americana
sono state perseguite sulla base di quello che viene definita “l’extraterritorialità del diritto americano”, un corpus di leggi che permette alla giustizia USA di perseguire imprese non americane all’estero, basta che abbiano un qualsiasi legame con gli USA
“basta utilizzare anche solo un chip, un iphone o un server americano per ritrovarsi soggetto allle legge USA” spiega l’economista francese Hervé Juvin
ma in realtà basta anche meno. perchè basta anche effettuare una semplice transazione in dollari, che essendo la moneta standard delle transazioni internazionali, è sostanzialmente inevitabile
“è una strategia deliberata degli USA che si avvale del lavoro di tutta la loro intelligence e di tutto il loro sistema di giustizia per condurre una vera e propria guerra economica contro ogni loro concorrente”, ha affermato il deputato francese Pierre Lellouche, che ha presieduto una commissione parlamentare dedicata a questo tema
il tutto ha inizio ormai quasi 50 anni fa, a metà degli anni ‘70, quando i media statunitensi vengono invasi da una serie infinita di scandali legati alle pratiche corruttive delle principali aziende USA. Da nortrhop a chiquita, decine di inchieste giornalistiche spingono le Securities and Exchange commission ad intervenire con un inchiesta formale, alla fine della quale verranno individuati oltre 300 milioni di dollari di tangenti distribuite in mezzo mondo per strappare commesse o ottenere leggi accomodanti
la risposta arriverà due anni dopo. si chiama Foreign Corrupt Practises Act, ed è la legislazione anticorruzione più avanzata e severa del mondo
inizialmente colpisce esclusivamente le aziende americane
poi, dopo aver vinto la guerra fredda, si fa strada l’idea che sia arrivata l’ora di vincere anche quella economica contro l’europa e le nuove economie emergenti
a chiarirlo esplicitamente è nel 1993 l’allora segretario di stato warren christopher che invita il congresso a fornire all’amministrazione USA strumenti per affrontare la competizione economica globale “altrettanto efficaci di quelli che ci hanno permesso di sconfiggere l’unione sovietica”
5 anni dopo una serie di emendamenti al Foreign Corrupt Practises Act ampliano il suo raggio d’azione a tutte le aziende del mondo
da allora le aziende che si ritrovano sotto i radar americani, hanno poche vie di fuga
quando viene aperta un’indagine, le aziende sono sostanzialmente costrette a collaborare e a patteggiare per evitare processi dove partono sistematicamente svantaggiate
il primo step allora è conformarsi alle regole USA. un processo che può arrivare a costare anche svariate centinaia di milioni di dollari, che vanno tutte nelle casse dei principali studi commerciali anglosassoni
una volta messi in regola, e pagata l’ammenda pattuita, le aziende vengono sottoposte a un monitoraggio di 3 anni durante i quali funzionari USA hanno sostanzialmente accesso a tutte le informazioni riservate dell’azienda
“è una forma di spionaggio legalizzato”, ha affermato l’avvocato specializzato in intelligence economica Olivier de Maison Rouge
il caso più emblematico di questa guerra economica combattuta a colpi di colonialismo giudiziario è la vicenda di Alstom, il colosso francese che con il suo ramo energia rivestiva un ruolo strategico di grandissimo valore
Alstom è entrata nel mirino della giustizia USA a partire dal 2011, quando si è cominciato ad indagare su alcune presunte tangenti a funzionari indonesiani per l’aggiudicazione di una grossa commessa
dopo varie peripezie, nel 2014, arriva una multa da 770 milioni
3 giorni dopo l’assemblea degli azionisti di Alstom dà il via libera alla cessione del ramo energia all’americana General Electric
“una vendita che ci priva di ogni autonomia strategica da diversi punti di vista: le turbine per i sottomarini nucleari, la porta aerei Charles De Gaulle, le turbine per le centrali nucleari civili" ha affermato eric denécé, fondatore del centro ricerca sull’intelligence francese
ma cosa c’entra la vendita con l’inchiesta?
secondo molti analisti francesi, si sarebbe trattato di un ricatto
Frederic Pierucci è il responsabile globale della divisione caldaie del gruppo Alstom. il 14 aprile 2013 atterra al JFK di New York per una settimana di incontri di lavoro. appena mette piede su suolo americano viene tratto in arresto. Non si scompone. Non avvisa neanche la moglie. E’ sicuro si tratti di una bega di qualche giorno. Si sbagliava: terminerà le sue avventure legali soltanto 5 anni dopo
grigio funzionario senza infamia e senza lode, tanto per cominciare s’è fatto 3 mesi in un carcere di massima sicurezza nel rhode island in mezzo a persone condannate per crimini violenti di ogni genere
non è stato il solo. nei mesi successivi al suo arresto altri 3 funzionari di Alstom faranno una fine simile
fino a quando Pierucci non decide di dichiararsi colpevole, e collaborare con le autorità
non aveva grosse alternative. secondo i suoi consulenti dichiararsi innocente e andare a processo gli sarebbe costato 3 anni di tempo e svariati milioni di dollari. e il rischio di incappare in una condanna da 15 a 19 anni
giusto qualche giorno dopo l’ammissione di colpevolezza di Pierucci, Alstom comincia a trattare con general electric per la cessione. e la caccia ai funzionari di alstom magicamente si arresta. l’ultimo arresto risale al giorno prima dell’annuncio ufficiale dell’accordo tra alstom e general electric, il 24 aprile 2014
nel frattempo Pierucci continua a ricoprire il ruolo di ostaggio economico. quando aveva accettato di dichiararsi colpevole, gli era stato garantito che la condanna sarebbe stata fissata a 6 mesi, che aveva già interamente scontato. se ne farà altri 8 pieni. fino al giorno esatto in cui viene siglata ufficialmente la vendita del ramo energetico di alstom a general electric
GE non era l’unica interessata agli asset di Alstom. Anche la tedesca Siemens e la giapponese Mitsubishi erano pronte a fare una loro offerta. Ma erano leggermente svantaggiate: “non ci sono prove che General Electric abbia interferito nel processo, ma la capacità degli USA di imporre la sua legislazione anticorruzione in tutto il mondo potrebbe aver dato a un’azienda americana un discreto vantaggio. General Electric, come molte altre grandi corporation USA, dà lavoro a un discreto numero di ex membri del dipartimento di giustizia”, scrive l’Economist
ma perchè General Electric sarebbe stata così interessata ad Alstom?
a partire nel 2011 Alstom aveva annunciato la sua intenzione di diventare leader globale dei macchinari necessari per produrre elettricità dal gas
tra il 2010 il 2019, secondo i dati dell’agenzia internazonale dell’energia, gli stati uniti hanno convertito il 13% della loro produzione elettrica da carbone a gas
le turbine della ex Alstom, hanno giocato un ruolo fondamentale
che l’anticorruzione USA colpisca principalmente le aziende europee lo dicono i numeri
i tre quarti dei 25 miliardi di sanzioni comminati alle banche per reati come il riciclaggio o il mancato rispetto delle sanzioni riguardano banche europee. in particolare BNP Paribas, che ha pagato 9 miliardi di dollari per non aver rispettato l’embargo nei confronti di Iran e Cuba
“abbiamo pagato per delle sanzioni che noi non riconosciamo”, sottolinea pierre lellouche
delle 10 più grandi multe comminate dal Foreign Corrupt Practises Act, soltanto due hanno riguardato aziende americane
secondo Pierre Gattazz, capo di BusinessEurope, la principale federazione datoriale dell’unione europea, è abbastanza evidente che queste procedure siano “sempre più strumentalizzate per promuovere interessi economici specifici”
purtroppo, ricostruire in dettaglio come funziona in concreto tutto il meccanismo è sostanzialmente impossibile. tutti evitano accuratamente di andare a processo, e tra le clausole degli accordi c’è ovviamente il divieto a rilasciare informazioni in pubblico
il caso Alstom è sostanzialmente l’unico sul quale esiste qualche informazione in più. e il quadro che ne emerge è piuttosto inquietante
l’unica soddisfazione è che tutto sommato a General Electric non sembra essere andata benissimo: dopo i primi 18 mesi di crescita, il titolo in borsa è letteralmente crollato, e ora vale circa un terzo di quanto valeva nell’estate del 2014
spiaze
per chi spiace davvero invece è per i 5000 lavoratori alstom che general electric ha mandato a casa dopo l’acquisizione
perchè il punto alla fine è quello, loro si fanno la guerra economica, ma a pagarla siamo sempre noi. il 99%.

https://www.facebook.com/watch/?v=715998153141053
 
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E come gli USA usano la giustizia per fregarsi le aziende europee
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Bella la concorrenza. sopratutto se quando la perdi puoi mettere i concorrenti al gabbio
con la scusa della lotta alla corruzione, gli americani segano le gambe alle aziende strategiche dei paesi concorrenti per posizionarsi al meglio sui mercati mondiali. una vera e propria guerra economica, che gli stati uniti conducono da anni in particolare contro l’europa
e in particolare, contro la francia: alcatel, technip, total, societe generale, bnp paribas: sostanzialmente tutti i gruppi principali francesi, chi prima, chi poi, si è ritrovato negli ultimi anni ad avere a che fare con la giustizia americana
sono state perseguite sulla base di quello che viene definita “l’extraterritorialità del diritto americano”, un corpus di leggi che permette alla giustizia USA di perseguire imprese non americane all’estero, basta che abbiano un qualsiasi legame con gli USA
“basta utilizzare anche solo un chip, un iphone o un server americano per ritrovarsi soggetto allle legge USA” spiega l’economista francese Hervé Juvin
ma in realtà basta anche meno. perchè basta anche effettuare una semplice transazione in dollari, che essendo la moneta standard delle transazioni internazionali, è sostanzialmente inevitabile
“è una strategia deliberata degli USA che si avvale del lavoro di tutta la loro intelligence e di tutto il loro sistema di giustizia per condurre una vera e propria guerra economica contro ogni loro concorrente”, ha affermato il deputato francese Pierre Lellouche, che ha presieduto una commissione parlamentare dedicata a questo tema
il tutto ha inizio ormai quasi 50 anni fa, a metà degli anni ‘70, quando i media statunitensi vengono invasi da una serie infinita di scandali legati alle pratiche corruttive delle principali aziende USA. Da nortrhop a chiquita, decine di inchieste giornalistiche spingono le Securities and Exchange commission ad intervenire con un inchiesta formale, alla fine della quale verranno individuati oltre 300 milioni di dollari di tangenti distribuite in mezzo mondo per strappare commesse o ottenere leggi accomodanti
la risposta arriverà due anni dopo. si chiama Foreign Corrupt Practises Act, ed è la legislazione anticorruzione più avanzata e severa del mondo
inizialmente colpisce esclusivamente le aziende americane
poi, dopo aver vinto la guerra fredda, si fa strada l’idea che sia arrivata l’ora di vincere anche quella economica contro l’europa e le nuove economie emergenti
a chiarirlo esplicitamente è nel 1993 l’allora segretario di stato warren christopher che invita il congresso a fornire all’amministrazione USA strumenti per affrontare la competizione economica globale “altrettanto efficaci di quelli che ci hanno permesso di sconfiggere l’unione sovietica”
5 anni dopo una serie di emendamenti al Foreign Corrupt Practises Act ampliano il suo raggio d’azione a tutte le aziende del mondo
da allora le aziende che si ritrovano sotto i radar americani, hanno poche vie di fuga
quando viene aperta un’indagine, le aziende sono sostanzialmente costrette a collaborare e a patteggiare per evitare processi dove partono sistematicamente svantaggiate
il primo step allora è conformarsi alle regole USA. un processo che può arrivare a costare anche svariate centinaia di milioni di dollari, che vanno tutte nelle casse dei principali studi commerciali anglosassoni
una volta messi in regola, e pagata l’ammenda pattuita, le aziende vengono sottoposte a un monitoraggio di 3 anni durante i quali funzionari USA hanno sostanzialmente accesso a tutte le informazioni riservate dell’azienda
“è una forma di spionaggio legalizzato”, ha affermato l’avvocato specializzato in intelligence economica Olivier de Maison Rouge
il caso più emblematico di questa guerra economica combattuta a colpi di colonialismo giudiziario è la vicenda di Alstom, il colosso francese che con il suo ramo energia rivestiva un ruolo strategico di grandissimo valore
Alstom è entrata nel mirino della giustizia USA a partire dal 2011, quando si è cominciato ad indagare su alcune presunte tangenti a funzionari indonesiani per l’aggiudicazione di una grossa commessa
dopo varie peripezie, nel 2014, arriva una multa da 770 milioni
3 giorni dopo l’assemblea degli azionisti di Alstom dà il via libera alla cessione del ramo energia all’americana General Electric
“una vendita che ci priva di ogni autonomia strategica da diversi punti di vista: le turbine per i sottomarini nucleari, la porta aerei Charles De Gaulle, le turbine per le centrali nucleari civili" ha affermato eric denécé, fondatore del centro ricerca sull’intelligence francese
ma cosa c’entra la vendita con l’inchiesta?
secondo molti analisti francesi, si sarebbe trattato di un ricatto
Frederic Pierucci è il responsabile globale della divisione caldaie del gruppo Alstom. il 14 aprile 2013 atterra al JFK di New York per una settimana di incontri di lavoro. appena mette piede su suolo americano viene tratto in arresto. Non si scompone. Non avvisa neanche la moglie. E’ sicuro si tratti di una bega di qualche giorno. Si sbagliava: terminerà le sue avventure legali soltanto 5 anni dopo
grigio funzionario senza infamia e senza lode, tanto per cominciare s’è fatto 3 mesi in un carcere di massima sicurezza nel rhode island in mezzo a persone condannate per crimini violenti di ogni genere
non è stato il solo. nei mesi successivi al suo arresto altri 3 funzionari di Alstom faranno una fine simile
fino a quando Pierucci non decide di dichiararsi colpevole, e collaborare con le autorità
non aveva grosse alternative. secondo i suoi consulenti dichiararsi innocente e andare a processo gli sarebbe costato 3 anni di tempo e svariati milioni di dollari. e il rischio di incappare in una condanna da 15 a 19 anni
giusto qualche giorno dopo l’ammissione di colpevolezza di Pierucci, Alstom comincia a trattare con general electric per la cessione. e la caccia ai funzionari di alstom magicamente si arresta. l’ultimo arresto risale al giorno prima dell’annuncio ufficiale dell’accordo tra alstom e general electric, il 24 aprile 2014
nel frattempo Pierucci continua a ricoprire il ruolo di ostaggio economico. quando aveva accettato di dichiararsi colpevole, gli era stato garantito che la condanna sarebbe stata fissata a 6 mesi, che aveva già interamente scontato. se ne farà altri 8 pieni. fino al giorno esatto in cui viene siglata ufficialmente la vendita del ramo energetico di alstom a general electric
GE non era l’unica interessata agli asset di Alstom. Anche la tedesca Siemens e la giapponese Mitsubishi erano pronte a fare una loro offerta. Ma erano leggermente svantaggiate: “non ci sono prove che General Electric abbia interferito nel processo, ma la capacità degli USA di imporre la sua legislazione anticorruzione in tutto il mondo potrebbe aver dato a un’azienda americana un discreto vantaggio. General Electric, come molte altre grandi corporation USA, dà lavoro a un discreto numero di ex membri del dipartimento di giustizia”, scrive l’Economist
ma perchè General Electric sarebbe stata così interessata ad Alstom?
a partire nel 2011 Alstom aveva annunciato la sua intenzione di diventare leader globale dei macchinari necessari per produrre elettricità dal gas
tra il 2010 il 2019, secondo i dati dell’agenzia internazonale dell’energia, gli stati uniti hanno convertito il 13% della loro produzione elettrica da carbone a gas
le turbine della ex Alstom, hanno giocato un ruolo fondamentale
che l’anticorruzione USA colpisca principalmente le aziende europee lo dicono i numeri
i tre quarti dei 25 miliardi di sanzioni comminati alle banche per reati come il riciclaggio o il mancato rispetto delle sanzioni riguardano banche europee. in particolare BNP Paribas, che ha pagato 9 miliardi di dollari per non aver rispettato l’embargo nei confronti di Iran e Cuba
“abbiamo pagato per delle sanzioni che noi non riconosciamo”, sottolinea pierre lellouche
delle 10 più grandi multe comminate dal Foreign Corrupt Practises Act, soltanto due hanno riguardato aziende americane
secondo Pierre Gattazz, capo di BusinessEurope, la principale federazione datoriale dell’unione europea, è abbastanza evidente che queste procedure siano “sempre più strumentalizzate per promuovere interessi economici specifici”
purtroppo, ricostruire in dettaglio come funziona in concreto tutto il meccanismo è sostanzialmente impossibile. tutti evitano accuratamente di andare a processo, e tra le clausole degli accordi c’è ovviamente il divieto a rilasciare informazioni in pubblico
il caso Alstom è sostanzialmente l’unico sul quale esiste qualche informazione in più. e il quadro che ne emerge è piuttosto inquietante
l’unica soddisfazione è che tutto sommato a General Electric non sembra essere andata benissimo: dopo i primi 18 mesi di crescita, il titolo in borsa è letteralmente crollato, e ora vale circa un terzo di quanto valeva nell’estate del 2014
spiaze
per chi spiace davvero invece è per i 5000 lavoratori alstom che general electric ha mandato a casa dopo l’acquisizione
perchè il punto alla fine è quello, loro si fanno la guerra economica, ma a pagarla siamo sempre noi. il 99%.

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E la Francia,

cosi' incavolosa,
proprio in specie con gli USA
accetta supinamente una prevaricazione
del genere

??
 
Ieri ho visto questo documentario su arte tv...

La battaglia di Airbus

Nel 2013, il gigante Airbus è stato perseguito dalle autorità americane per sospetta corruzione. Rivelando i retroscena del caso, questa inchiesta mostra come il sistema giudiziario sia diventato uno degli strumenti della spietata guerra economica condotta dagli Stati Uniti contro le grandi aziende europee.

Nel 2013 è scoppiata una vicenda che ha gettato nello scompiglio il costruttore europeo di aerei Airbus. La CIA sospettava il gruppo di corruzione su larga scala, distorcendo la concorrenza con il suo principale concorrente, il gigante americano Boeing. Consapevole della grave minaccia che incombeva sull'azienda, Tom Enders, allora amministratore delegato di Airbus, lanciò con urgenza una vasta "operazione mani pulite" per ripulire le pratiche commerciali. Il precedente della vicenda Alstom è sufficiente a far venire i brividi: oggetto di una denuncia americana nel 2014, la multinazionale francese è stata appena acquistata dall'americana General Electric al termine di una straordinaria telenovela legale e finanziaria. Questa volta l'Europa, armata di nuove armi legislative, è in grado di contrattaccare...


Arma legale

Gli Stati Uniti hanno un'arma formidabile per difendere i loro interessi commerciali: l'extraterritorialità delle loro leggi. I tribunali federali possono perseguire e punire qualsiasi azienda che violi le leggi statunitensi quando effettua transazioni in dollari o utilizza i servizi di società con sede oltreoceano. Condannando i gruppi stranieri a multe astronomiche, i tribunali rischiano di farli fallire o, quanto meno, di metterli in grave pericolo. Come ha fatto Airbus a sfuggire a questo destino? Scritta come un giallo, questa avvincente indagine ripercorre l'inarrestabile spirale legale del "caso Airbus" e i suoi numerosi colpi di scena, fino al suo epilogo nel gennaio 2020. Tra le altre cose, apprendiamo che il costruttore di aerei deve la sua salvezza alla legge Sapin 2, approvata nel 2016 per allineare la legislazione francese a quella degli Stati Uniti: essa ha permesso di avviare una procedura di autodenuncia senza precedenti davanti alle autorità anticorruzione francesi, britanniche e americane. Il verdetto: una multa di "soli" 3,6 miliardi di euro, di cui 2,1 miliardi versati all'erario francese, contro i 526 milioni di euro agli americani. Una saga incredibile che coinvolge spie, giudici e avvocati d'affari e che svela un aspetto poco conosciuto della spietata guerra economica condotta dagli Stati Uniti contro i loro alleati europei.


https://www.arte.tv/fr/videos/093798-000-A/la-bataille-d-airbus/
 
Vi giuro fino a ieri non sapevo assolutamente nulla di questa storia.., tra l'altro non mi ritengo un antiamericano e cose simili...
Però a quanto pare... gli Stati Uniti hanno un'arma formidabile per difendere i loro interessi commerciali: l'extraterritorialità delle loro leggi. I tribunali federali possono perseguire e punire qualsiasi azienda che violi le leggi statunitensi quando effettua transazioni in dollari o utilizza i servizi di società con sede oltreoceano. Condannando i gruppi stranieri a multe astronomiche, i tribunali rischiano di farli fallire o, quanto meno, di metterli in grave pericolo....
 
Leonardo ha stabilimenti negli USA e commesse miliardarie, senza i problemi dei francesi. Sarà mica che noi non pretendiamo di fare a modo nostro?
 
A prescindere da quanto interessi, questa è una discussione politica, e parecchio.

Mettiamola cosi questa è una discussione sulla ''guerra economica''.., niente politica...:emoji_wink:

Al Parigi Air Show piovono commesse per Airbus e Boeing nonostante gli oltre 11 mila aerei nel portafoglio ordini. Anche Atr partecipa al trend positivo con 22 aeromobili e opzioni per altri due..

Atr è il leader globale per negli aeromobili per il trasporto regionale. Questi velivoli trasportano meno di un centinaio di passeggeri, sono dotati di motori di tipologia turboprop (in cui il motore a getto fa girare l’elica e non genera spinta tramite l’espansione dei gas di scarico nell’ugello) e viaggiano a velocità di crociera inferiori rispetto ai turbofan di Boeing e Airbus. La velocità di crociera dei turbofan è Mach 0.9 – intorno ai 1000 km/h- mentre i turboprop di Atr viaggiano a Mach 0.6 –che corrispondo a circa 700 km/h..

ATR, sigla in francese e in italiano di Avions de Transport Régional (Aerei di Trasporto Regionale) è un gruppo di interesse economico produttore di aeromobili e leader mondiale nel segmento del trasporto regionale; è stato costituito nel 1981 dalla francese Aérospatiale (Airbus Group) e dall'italiana Aeritalia (poi Alenia Aermacchi, successivamente confluita in Finmeccanica, oggi Leonardo).

Flight_IXW_ATR_Indigo_Chennai_Aug22_D72_24849.jpg


Airbus: firmati ordini per oltre 800 velivoli ..
Airbus aveva ordini inevasi, al 10 gennaio 2023, pari a 7239 aeromobili e questo numero è destinato ad aumentare. La società che ha come azionisti il governo francese (10,9%), tedesco (10,8%) e spagnolo (4,1%) ha perfezionato e firmato contratti per oltre 800 velivoli.

Anche Boeing registra un forte interesse al Parigi Air Show. Ecco gli ordini annunciati (circa 366) dal colosso americano: ..

https://www.milanofinanza.it/news/p...nostri-ordini-202306201619018790?refresh_cens
 
Ultima modifica:
Airbus progetta, produce e fornisce soluzioni innovative con l'obiettivo di essere pioniere dell'aerospazio sostenibile per un mondo sicuro e unito, sfruttando appieno la sua esperienza decennale e la sua vasta gamma di competenze...

I prodotti e i servizi all'avanguardia dell'azienda, che coprono i segmenti degli aerei commerciali, degli elicotteri, della difesa, dello spazio e della sicurezza, sono utilizzati dai clienti di tutto il mondo e le innovazioni di Airbus sono in costante sviluppo...

Difesa
In un ambiente di minacce sempre più complesso, Airbus offre soluzioni interoperabili e collaborative per garantire la superiorità dei sistemi di combattimento nei cinque domini operativi: terra, aria, mare, spazio e cyber.

Airbus combina oltre 50 anni di tecnologia collaudata sul campo con un'architettura di sistemi di sistemi di nuova generazione per fornire un ambiente operativo più digitalizzato, più collaborativo e agile.

Il know-how di Airbus è sottolineato dal suo ruolo di prime contractor per il Future Combat Air System (FCAS) europeo - una rete di piattaforme con e senza equipaggio, dai caccia ai droni fino ai satelliti; dallo sviluppo del Multi-Domain Combat Cloud (MDCC) - una rete informativa collaborativa decentralizzata e cyber-resistente che utilizza tecnologie basate sul cloud; e dall'implementazione del Network for the Sky (NFTS) - una soluzione di comunicazione militare resiliente a maglia globale che consente agli aerei di far parte a pieno titolo di uno spazio di battaglia connesso ad alta velocità.

Il portafoglio di prodotti di livello mondiale dell'azienda comprende l'aereo da combattimento Eurofighter Typhoon, i velivoli da trasporto A400M, C295 e CN235, l'A330 Multi-Role Tanker Transport e i robusti e affidabili sistemi aerei senza pilota (UAS). Per le reti e i sistemi, le capacità di comunicazione sicure e resilienti di Airbus forniscono una larghezza di banda completa e le migliori capacità della categoria...

Airbus ha raggiunto le 100 consegne del velivolo A400M con l’MSN111, il decimo A400M per l’aeronautica militare spagnola. L’aeromobile ha effettuato il suo volo di trasferimento il 24 maggio da Siviglia a Saragozza, dove ha sede la flotta spagnola di A400M. Nella stessa settimana, la flotta globale di A400M ha anche raggiunto il traguardo delle 100.000 ore di volo effettuando missioni in tutto il mondo per tutte le otto nazioni utilizzatrici..
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L’aeronautica militare egiziana, il più grande operatore di flotta C295 al mondo, ha recentemente firmato un contratto quinquennale di servizi con Airbus per il supporto basato sulle prestazioni della sua flotta, composta da un totale di 24 aeromobili...

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Feline
Io il tuo ragionamento lo comprendo e in buona parte lo condivido, se solo fosse visto in ottica europea. C’è solo un problema, e precisamente che con i francesi non ci ragioni ma puoi solo accettare la loro impostazione o rifiutarla. Con gli americani ci litighi a sangue, ma la quadra la trovi. Un esempio su tutti? La triste vicenda Fincantieri con i Chantiers de l'Atlantique da una parte, e dall’altra il successo di Fincantieri su base FREMM nel programma Constellation (con requisiti tecnici molto severi). Poco da fare e ancora meno da dire, i Francesi non sono mai usciti dalla mentalità di colonizzatori.
 
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