Ti pare male, purtroppo è perlopiù una leggenda metropolitana. Se parliamo del passato, non so quanti milioni di auto sono state equipaggiate con gli indistruttibili 4 cilindri Austin-Morris, tralascio l'affidabilità dei motori Rolls-Royce perché sicuramente non hanno fatto grandi numeri, ma il più abbordabile 6 cilindri Jaguar della serie XK ha motorizzato centinaia di migliaia di auto sportive e di gran lusso con un'affidabilità leggendaria. Idem i 4 cilndri tutti in ghisa Standard-Triumph.Anche gli inglesi non si sono mai distinti nel progettare motori affidabili, mi pare.
Altrettanto leggendarie sono le prestazioni e la durata dei Ford Kent che hanno equipaggiato tranquille utilitarie e grintose auto da corsa o, in epoca più recente, i CVH (anche se progettati insieme alla Ford USA) in versione turbo. Problematici furono sicuramente il "testardo" V8 Triumph "Stag" utilizzato invece del Buick-Rover e il recente 1800 Rover serie K. Qualche problema lo ebbe anche il primo Jaguar V12, successivamente modificato e, sempre in casa del giaguaro, i primi V8 della gestione Ford per un errore di valutazione sull'impatto corrosivo delle prime benzine senza piombo in fase di combustione. Pochi casi rispetto a tantissimi altri ben riusciti.
La quasi totalità dei problemi che affliggevano le auto inglesi derivavano praticamente sempre dagli impianti elettrici o ausililari, a volte per incuria dei proprietari unita ad una progettazione delle vetture complessivamente arcaica, che demandava parecchie operazioni di manutenzione ad un'utenza sempre più abituata a farne a meno (col passare degli anni) in favore di vetture più moderne...
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