<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 309 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Con questa tassazione le compagnie extra ue avranno un vantaggio competitivo in quanto possono pescare i passeggeri di lungo raggio (che sono quelli altospendenti e su cui le compagnie fanno margine) in giro per l'Europa e non solo, portarli nel loro hub fuori europa e offrire coincidenze per il resto del mondo, offrendo tariffe più basse.

Ma per un passeggero europeo non significa allungare il tempo del viaggio?
Per risparmiare 35 euro?
 
Ma per un passeggero europeo non significa allungare il tempo del viaggio?
Per risparmiare 35 euro?

Dipende dal tragitto, a volte lo scalo si deve fare comunque, sia esso in EU o fuori EU tra l'altro il viaggio normalmente è A/R quindi la tassa va moltiplicata x 2.
Un altro esempio potrebbe essere un torinese (o un qualunque cittadino europeo non residente presso un grande hub) che deve andare a Shanghai, comunque deve fare scalo per assenza di voli diretti, se facesse Torino / Hub a scelta in EU (Roma, Parigi, Amsterdam, Francoforte) / Shanghai pagherebbe il balzello; se prendesse ad esempio il volo Turkish Airlines per Istanbul e poi il volo per Shanghai, troverebbe il biglietto meno caro. In questo caso i tempi sarebbero simili e la discriminante prezzo sarebbe rilevante.
 
Ma figurati, non avrei mai pensato ad un puntiglio, ci mancherebbe :emoji_blush:

Allora, una piccola premessa: le compagnie "tradizionali", quelle che una volta si chiamavano compagnie di bandiera, basano il loro business sul concetto di "Hub and Spoke", sostanzialmente hanno una rete di collegamenti a breve e medio raggio (spokes) operati con aerei medi e piccoli, che convergono tutti sul loro aeroporto principale (Hub - mozzo/perno), da cui partono i voli intercontinentali con aerei a lungo raggio che tramite coincidenze raccolgono i passeggeri provenienti dalla "periferia" della rete per mandarli in giro per il mondo (e viceversa naturalmente)

Con questa tassazione le compagnie extra ue avranno un vantaggio competitivo in quanto possono pescare i passeggeri di lungo raggio (che sono quelli altospendenti e su cui le compagnie fanno margine) in giro per l'Europa e non solo, portarli nel loro hub fuori europa e offrire coincidenze per il resto del mondo, offrendo tariffe più basse.

Quindi tornando all'esempio di prima, del passeggero che da Tripoli vuole andare a NY, avremo 2 voli AF (fatti con due aerei differenti, ma questo poco importa) , il primo Tripoli - Parigi e il secondo Parigi - NY che pagheranno una tassa che inevitabilmente si riverbererà sul costo del biglietto, mentre lo stesso passeggero potrà scegliere ad un costo più basso (in quanto senza tassa) il biglietto BA per Londra che poi lo potrà far proseguire per NY con un volo a lungo raggio.

Di qui il malcontento delle compagnie europee.

Chiaro che se parliamo di un volo medio raggio tra Tripoli e Parigi come destinazione finale non cambia nulla perchè alternative non ce ne sono, tutti pagano la tassa se vogliono andare a Parigi e non la pagano se vogliono andare a Londra.

Spero di essermi spiegato bene :emoji_wink:

Effettivamente io avevo un poco ristretto lo scenario non considerando che un passeggero può avere lo scalo ma poi ripartire per la destinazione finale e se lo scalo lo hai in UE la compagnia avrebbe una tassazione superiore . Hai perfettamente ragione
 
Per molti decenni a venire non se ne parla di motori elettrici per gli aerei, forse sono state fatte delle valutazioni per minimizzare l'uso di carburante durante i vari rullaggi pre decollo e post atterraggio ma per il resto l'unica via percorribile e che si sta percorrendo è l'utilizzo di % crescenti di biocarburante.

Beh, è già qualcosa.
 
https://www.ilsole24ore.com/art/aut...rcia-gennaio-vendite-del-107percento-AEYXMdqC

... per una volta è la Germania che fa eccezione e registra un calo delle immatricolazioni a gennaio del 2,6%, probabilmente per la fine degli incentivi sul mercato dell’elettrico che, infatti, ha registrato nel mese un calo del 13,2% nonostante proprio la Germania vanti una delle percentuali più alte in Europa di auto ricaricabili ...

Anche in Germania, senza incentivi, le vendite BEV non sono entusiasmanti
 
Non so se è solo la mia impressione.
Mi sembra che da qualche mese tutta la stampa e i social italiani stiano spingendo l’elettrico puntando sul fatto che siamo il fanalino di coda in Europa.
Senza però specificare che i numeri non sono altissimi neanche negli altri paesi.
Noi siamo eccezionali quando è tempo di emulare Tafazzi
 
Non so se è solo la mia impressione.
Mi sembra che da qualche mese tutta la stampa e i social italiani stiano spingendo l’elettrico puntando sul fatto che siamo il fanalino di coda in Europa.
Senza però specificare che i numeri non sono altissimi neanche negli altri paesi.
Noi siamo eccezionali quando è tempo di emulare Tafazzi

Il giornalismo di oggi si basa sul copia ed incolla di articoli che generano tanti click su altri siti, è normale che se un argomento genera engagement tutti ripubblicano la notizia nel giro di poche ore.

Se ti viene proposto quel soggetto da più testate o siti è perchè l'algoritmo del tuo feed sa che è un argomento di tuo interesse.

Se guardassi più siti di pomate per il viso, noteresti che tutta la stampa stia spingendo i trattamenti antirughe.
 
Io trovo invece interessante questo di dato che riporto :

– il Nord Europa ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con un market share del 15% per le auto elettriche

– il Sud Europa (in cui sono racchiusi diversi Paesi dell’Est Europa) ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con un market share del 3,8% per le auto elettriche

La differenza è sostanziale. Il gruppo dei Paesi del Nord Europa (Germania, Regno Unito, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Svezia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Islanda e Irlanda) segue un programma di elettrificazione decisamente più veloce del resto del continente. I Paesi del Sud e dell’Est dell’Europa, infatti, sono ancora molto indietro.


Vero è che la Germania ha rallentato ma i motivi del rallentamento sono puramente economici (che non è cosa da poco ovviamente ma che potrebbe essere modificata velocemente nel giro di 2 o 3 anni con il calo dei costi energetici e con quello delle vetture) mentre per gli altri aspetti sembra che i paesi che sono elencati in quello stralcio hanno un quota importante di immatricolazioni EV e mi viene da pensare che quindi i problemi di cui spesso noi parliamo qui li sono meno evidenti.
 
Io trovo invece interessante questo di dato che riporto :

– il Nord Europa ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con un market share del 15% per le auto elettriche

– il Sud Europa (in cui sono racchiusi diversi Paesi dell’Est Europa) ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con un market share del 3,8% per le auto elettriche

La differenza è sostanziale. Il gruppo dei Paesi del Nord Europa (Germania, Regno Unito, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Svezia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Islanda e Irlanda) segue un programma di elettrificazione decisamente più veloce del resto del continente. I Paesi del Sud e dell’Est dell’Europa, infatti, sono ancora molto indietro.


Vero è che la Germania ha rallentato ma i motivi del rallentamento sono puramente economici (che non è cosa da poco ovviamente ma che potrebbe essere modificata velocemente nel giro di 2 o 3 anni con il calo dei costi energetici e con quello delle vetture) mentre per gli altri aspetti sembra che i paesi che sono elencati in quello stralcio hanno un quota importante di immatricolazioni EV e mi viene da pensare che quindi i problemi di cui spesso noi parliamo qui li sono meno evidenti.

IMHO, per le differenze di penetrazione delle auto elettriche, i fattori fondamentali sono:
- presenza di incentivi
- redditi che consentano di affrontare i costi di acquisto
- infrastrutture di ricarica.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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