<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Villeneuve - Pironi | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Villeneuve - Pironi

Il senso del mio discorso era che, credo, il francese non avrebbe attaccato a freddo Villeneuve se quest'ultimo non avesse fatto quell'errore.
L'errore giustificò Pironi per la sua azione successiva, come dire, interruppe la tregua.
Infatti nelle parole di Piccinini si sente un "chi a quel punto era davanti ... per svariati casi" riferendosi a mio avviso proprio al francese.

Per me e credo per molti, il tradimento fu nel non rallentare realmente mantenendo le distanze acquisite, portandosi in scia a Gilles.
 
Io credo che Villeneuve avesse ragione, anche se si sa, i piloti quando guidano in gara spesso il lume della ragione lo perdono..........pensano solo a sè stessi.

Ieri ho visto il documentario fino all'incidente fatale di Gilles, ripreso dalle telecamere crudamente ma purtroppo realisticamente. Assurdo che il sedile, con dentro il pilota, fosse scagliato fuori dalla macchina a circa 30 metri di distanza. Ma di questo se n'è parlato per decenni ed è meglio metterci una pietra sopra.

Gilles viveva per la corsa, per sua stessa ammissione. Morì come Senna, Clark, Alboreto, De Angelis e tanti altri, mentre svolgeva quello che teoricamente era un lavoro, ma in realtà era la realizzazione di un sogno.

Quando avrò tempo vedrò la fine del documentario, molto bello.
 
Ho finalmente visto la parte finale di questo bellissimo documentario, che consiglio non solo a tutti gli appassionati di automobilismo, ma a tutti in genere, soprattutto se amano qualcuno.

La chiosa di Joann Villeneuve, la vedova di Gilles (tra l’altro doppiata benissimo), è stupenda: “Mi aveva promesso che ce ne saremmo andati insieme a 80 anni………..ogni minuto che passi insieme a qualcuno…..vivilo al massimo”. Mi ha commosso.

Davvero bello, come un film.
 
La chiosa di Joann Villeneuve, la vedova di Gilles (tra l’altro doppiata benissimo), è stupenda: “Mi aveva promesso che ce ne saremmo andati insieme a 80 anni………..ogni minuto che passi insieme a qualcuno…..vivilo al massimo”. Mi ha commosso.

Anche a me.
Interessante anche il racconto di Jacques, col padre esigente e burbero con lui, e del bimbo che si sente un po' trascurato.
Insomma Gilles un uomo molto "vecchio stampo", come certi uomini di inizio secolo [scorso].
E temo sia stata proprio questa "semplicità nei suoi valori" [anche se non è la parola che volevo e non è nemmeno "ingenuità"] ad averlo fregato. Come dice il meccanico, a Zolder, non era più lui. Ad imola aveva perso l'innocenza, la fiducia nell'amico, nella squadra e forse di molti che aveva intorno.
Johanna e la famiglia quel weekend non c'erano e forse erano più interessati all'altra festa, alla prima comunione (che poi Melanie farà al funerale del padre).
"Di GP ce ne saranno altri " Johanna dice di aver pensato ...

Gilles invece avrà pensato che il traditore lo stava battendo, legittimando il furto di Imola. Non poteva permetterlo.
 
Peraltro Pironi ha dovuto affrontare ben 30 operazioni dopo il suo terribile incidente, e dovette anche superare il dramma di Paletti che si schiantò sulla sua monoposto, mi pare sempre a Imola.

Poi morì anche lui giovane, 5 anni dopo Gilles, su una barca da gara off-shore, che si capovolse, come si racconta anche nel documentario, a oltre 120 kmh.

Inoltre lasciò la moglie incinta di due gemelli, che quindi non conobbe mai. Sfortunato anche lui.
 
mi pare sempre a Imola.
;) ti correggo. Purtroppo accade al via di Montreal.
Pironi era in prima fila ma rimase piantato in piazzola (spense? non ricordo i motivi). Riccardo, che partiva dall'ultima fila, se lo trovò davanti all'ultimo. Fosse stato un metro a destra o sinistra probabilmente si sarebbe salvato. Invece prese in pieno il cambio della Ferrari.
Le scocca, infame come tutte quelle dell'epoca, collassò, stritolando gambe e torace del povero ragazzo.
Era la prima volta che si qualificava.
 
Anche l'imprenditore Stefano Casiraghi, già marito di Carolina di Monaco (e campione del mondo di motonautica Off-Shore 1989), fece la stessa fine di Pironi, 3 anni dopo.
Morì nel 1990 nel corso di una gara di campionato del mondo Off-Shore a Montecarlo (catamarano Pinot di Pinot).
 
Per i meno attempati del forum, forse andrebbe detto che sino al 1987 la cellula dell'abitacolo sporgeva oltre l'asse delle ruote anteriori.
In pratica il pilota era seduto di fatto con le gambe davanti alle ruote anteriori.
Non erano previsti crash test e tanto meno strutture d'assorbimento degli urti.

In caso di impatto frontale gli esiti erano devastanti.
In genere le protezioni nelle curve erano realizzate con file di reti (dove atterrò il corpo di Villeneuve) piantate in vie di fuga in sabbia/ghiaia.
 
Anche l'imprenditore Stefano Casiraghi, già marito di Carolina di Monaco (e campione del mondo di motonautica Off-Shore 1989), fece la stessa fine di Pironi, 3 anni dopo.
Morì nel 1990 nel corso di una gara di campionato del mondo Off-Shore a Montecarlo (catamarano Pinot di Pinot).

Erano gli anni della trasmissione GrandPrix che in chiusura raccontava anche delle gare di off-shore.

Oggi onestamente non ne sento più parlare.
Ci sono ancora?
 
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