<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv | Page 14 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv

resto dell'idea che quello che si può fare col pianale francese si può fare pure con quello italiano, solo l'elettrico puro resta fuori.....coooomunque bho alla fine sarà un comune suv standard come il Tonale. Considerate che Jeep ha fatto l'Avenger ma non è che il Renegade sia tanto più grande, è la stessa scelta di Alfa, devono cercare in tutti i modi di sfruttare il pianale francese perchè devono recuperare le spese di progettazione e non sanno come fare, poi uscirà la nuova Ypsilon, poi la 600......insomma una piattaforma 100 modelli diversi e uguali
 
Mi permetto di dissentire. Con Alfa fino ad oggi è diverso. Nessuna Alfa è mai stata prodotta all'estero (se destinata al mercato europeo e in particolare italiano). Lo stesso Marchionne giustificò la modifica a Fiat/Abarth dell'accordo con Mazda per produrre la spider proprio perché voleva che le Alfa fossero prodotte in Italia. E dire che sono prodotte in Italia è un plus, come per Ferrari. Io ne sono sempre andato orgoglioso ed oggi che ho la Abarth fatta in Polonia un po mi si storce il naso sinceramente. Poi sono d'accordo sul fatto che chi compra un auto non sa o non ha interesse su dove è prodotta ma almeno non ci prendano in giro con quella frase siamo italiani etc etc. Non si può sentire, proprio senza pudore.
A parte che questo è un modo di pensare, permettimi e senza offesa, un po' provinciale, il tutto deriva dal fatto che le Alfa e le Abarth non si vendono se non in Italia e in numeri trascurabili. Se questi marchi fossero tipo Volkswagen, avere modelli fabbricati in Germania, Stati Uniti, Messico, Ungheria, Spagna, Cina e chi più ne ha più ne metta, sarebbe non solo normale ma anche necessario per soddisfare le richieste dei mercati locali - e non solo: la BMW X5, per esempio, era americana dal progetto all'assemblaggio. Non c'è nulla di strano, anzi è segno inequivocabile di successo commerciale, quello che le italiane tutte non hanno (a parte Ferrari ma questa è tutta un'altra storia che niente ha da spartire con il mass market, fortunatamente).
Detto diversamente: ma a qualcuno interessa qualcosa se una serie 3 non è assemblata a Monaco o una Model Y a Freemont? Qualcuno non considera la prima tedesca e la seconda americana? Proprio no.
Semmai è che Alfa non è più italiana indipendentemente da dove viene fabbricata ma questo è un fatto di cui non possiamo incolpare i francesi che perseguono semplicemente i loro obiettivi strategici: bravi loro, capre noi. Ma ormai questa è storia, prendere o lasciare
 
Ci si può lamentare semmai di incoerenza perchè fin'ora tutte le Alfa sono fatte in Italia e i dirigenti lo vantavano, ma ancora Giulia Stelvioe Tonale sono fatte in Italia quindi ci stiamo lamentando oggi di una cosa che avverrà fra qualche anno :D :D :D
Ma ribadisco Alexadre Darracq era francese.
 
A parte che questo è un modo di pensare, permettimi e senza offesa, un po' provinciale, il tutto deriva dal fatto che le Alfa e le Abarth non si vendono se non in Italia e in numeri trascurabili. Se questi marchi fossero tipo Volkswagen, avere modelli fabbricati in Germania, Stati Uniti, Messico, Ungheria, Spagna, Cina e chi più ne ha più ne metta, sarebbe non solo normale ma anche necessario per soddisfare le richieste dei mercati locali - e non solo: la BMW X5, per esempio, era americana dal progetto all'assemblaggio. Non c'è nulla di strano, anzi è segno inequivocabile di successo commerciale, quello che le italiane tutte non hanno (a parte Ferrari ma questa è tutta un'altra storia che niente ha da spartire con il mass market, fortunatamente).
Detto diversamente: ma a qualcuno interessa qualcosa se una serie 3 non è assemblata a Monaco o una Model Y a Freemont? Qualcuno non considera la prima tedesca e la seconda americana? Proprio no.
Semmai è che Alfa non è più italiana indipendentemente da dove viene fabbricata ma questo è un fatto di cui non possiamo incolpare i francesi che perseguono semplicemente i loro obiettivi strategici: bravi loro, capre noi. Ma ormai questa è storia, prendere o lasciare
Abarth vende ben più all'estero che in Italia, come però anche 500 ( esclusa la X)
 
Ci si può lamentare semmai di incoerenza perchè fin'ora tutte le Alfa sono fatte in Italia e i dirigenti lo vantavano, ma ancora Giulia Stelvioe Tonale sono fatte in Italia quindi ci stiamo lamentando oggi di una cosa che avverrà fra qualche anno :D :D :D
Ma ribadisco Alexadre Darracq era francese.
Aldilà della produzione non si sa quanto ci sarà di progettazione italiana , a parte lo stile, sia sulle Alfa su psa rinominati che su quella/e su large che stanno sviluppando in usa
 
Aldilà della produzione non si sa quanto ci sarà di progettazione italiana , a parte lo stile, sia sulle Alfa su psa rinominati che su quella/e su large che stanno sviluppando in usa
il piccolo suv come la Jeep Avenger o l'Opel Mokka sicuro si limiterà ad avere una carrozzeria tutta sua.....e gli interni, STOP. Il resto è già fatto. Per la piattaforma grande nuova spero ci sarà una collaborazione fra ingegneri italiani e quelli francesi, una sorta di centro ingegneristico unico
 
il piccolo suv come la Jeep Avenger o l'Opel Mokka sicuro si limiterà ad avere una carrozzeria tutta sua.....e gli interni, STOP. Il resto è già fatto. Per la piattaforma grande nuova spero ci sarà una collaborazione fra ingegneri italiani e quelli francesi, una sorta di centro ingegneristico unico
Stla large la stanno progettando in Usa, quindi si spera una collaborazione di italiani in america:)
 
A parte che questo è un modo di pensare, permettimi e senza offesa, un po' provinciale, il tutto deriva dal fatto che le Alfa e le Abarth non si vendono se non in Italia e in numeri trascurabili. Se questi marchi fossero tipo Volkswagen, avere modelli fabbricati in Germania, Stati Uniti, Messico, Ungheria, Spagna, Cina e chi più ne ha più ne metta, sarebbe non solo normale ma anche necessario per soddisfare le richieste dei mercati locali - e non solo: la BMW X5, per esempio, era americana dal progetto all'assemblaggio. Non c'è nulla di strano, anzi è segno inequivocabile di successo commerciale, quello che le italiane tutte non hanno (a parte Ferrari ma questa è tutta un'altra storia che niente ha da spartire con il mass market, fortunatamente).
Detto diversamente: ma a qualcuno interessa qualcosa se una serie 3 non è assemblata a Monaco o una Model Y a Freemont? Qualcuno non considera la prima tedesca e la seconda americana? Proprio no.
Semmai è che Alfa non è più italiana indipendentemente da dove viene fabbricata ma questo è un fatto di cui non possiamo incolpare i francesi che perseguono semplicemente i loro obiettivi strategici: bravi loro, capre noi. Ma ormai questa è storia, prendere o lasciare

Antonio, io concordo con te ma nel tuo discorso manca una cosa sostanziale. Manca la Magia. Quello che dici è vero ma è freddo e calcolato. Il management ragiona così. Si ragiona così ma...allora qual'è il messaggio che vuole dare questo prodotto? Cos' è Alfa Romeo nella testa del management, è un prodotto come tanti? Un auto per spostarsi da A a B senza dar fastidio? Cosa ci vogliono vendere? Chi guida Alfa Romeo cosa deve provare? Qual' è il senso di un Alfa Romeo?
Per molti prodotti il contenente eccede il contenuto. Non necessariamente un auto ma chi compra un I phone compra anche il messaggio del tipo ho un prodotto migliore, un prodotto più tecnologico del tuo, un prodotto più costoso del tuo. Chi compra un Dyson sa che compra un elettrodomestico superiore che fa fare un salto in avanti rispetto al normale aspirapolvere.
Ebbene chi compra questa piccola suv, dirà e sei subito Alfista? Chilometrissimo suv? Dirà Senza cuore saremmo solo macchine (cit. Romeo e Giulietta)? Dirà la meccanica delle emozioni?
Probabilmente i più che la compreranno diranno che bella macchinina me la prendo e basta. Hai ragione con la meccanica delle emozioni non ne hanno vendute di più.
Non è un discorso provinciale, è il discorso di un cliente che ha sentito in sè quell'orgoglio ad essere differente e che vede in queste decisioni una sorta di sbugiardamento, è il discorso dei patrioti veneziani che si appoggiarono Napoleone vedendolo arrivare mentre esportava libertà ma con le baionette e poi si videro ceduti agli austriaci a Campoformio. Così stanno facendo i francesi di Stellantis? È il discorso di chi guardava il video di nozze del suo papà solo per vedere come era fatta la sua Alfetta Gt.
È un discorso perdente nel denaro ma vincente per chi queste auto le ha comprate e amate ed oggi partecipa a raduni, all'Heritage del museo etc.
Se finirà così ce ne faremo una ragione, siamo tutti qui per parlare di un passatempo che ci sta a cuore ma non condiziona le nostre vite.
Ma per lo meno, non ci prendano in giro, non ci mettano la targhetta col tricolore. Ci tolgano la favola che ieri ci illuse e oggi mi illude ma abbiano rispetto per quella che dovrebbe essere la loro gente. Le tedesche hanno la bandierina in auto?
 
Ultima modifica:
Ci si può lamentare semmai di incoerenza perchè fin'ora tutte le Alfa sono fatte in Italia e i dirigenti lo vantavano, ma ancora Giulia Stelvioe Tonale sono fatte in Italia quindi ci stiamo lamentando oggi di una cosa che avverrà fra qualche anno   

Ma ribadisco Alexadre Darracq era francese.

Vantarsi di una lunga agonia tutta made in Italy con take over da parte dei francesi come premio finale non mi pare sta grande idea.
La priorità, ora, è che le Alfa vendano: dove si trova la fabbrica che le assembla è, visto lo stato delle cose, un problema secondario se non un sofismo; non è che siamo in grado di dettare chissà quali condizioni.

Il b-suv, poi, serve unicamente a mettere un pò di fieno in cascina, a generare cash flow positivo e nella categoria, ogni centesimo risparmiato conta. Non proprio un buon viatico per un marchio che si ritiene premium ma tant'è. Evidentemente la canna del gas non è ancora un ricordo e il midello Alfa di maggior successo di sempre, la Cassa Integrazione, da solo non basta nonostante sia sulla breccia da decenni
 
Back
Alto