Dunque il senso c'è ma è ostico spiegarlo scrivendo o parlando, "perchè" l'unica che te lo può spiegare è la vita vissuta.
Provo ad estrapolarne alcune sfumature.
Immagina un mondo perfetto dove tutto funziona, le regole sono rispettate, le tasse sono eque, la sanità funziona, ... insomma un eden.
Per poter ottenere quello che si desidera, ossia una casa, basterebbe lavorare onestamente, fare il progetto, farlo autorizzare, ... arrivando all'obiettivo senza troppi intoppi.
Immagina invece, un mondo parallelo, dove un povero padre di famiglia per potersi costruire una casa con quello che si è guadagnato dopo una vita di sacrifici, magari sfruttato da qualcuno, deve trovare un terreno edificabile e si deve confrontare con uno strumento urbanistico che sembra essere stato strutturando affidandosi alle misteriose leggi del caso. Trovato il terreno presenta il progetto per ottenere le autorizzazioni e gliene capitano di tutte ... e sintetizzando, il padre di famiglia si convince che le cose non si possono fare linearmente, ma bisogna trovare sottorifuggi, andare a chiedere piaceri bussando con i piedi, etc etc etc ...
Nel primo mondo un poveraccio che vuole il macchinone, la villa al mare, fare viaggi costosi, ... ha solo un modo sudare, faticare in maniera proprozionale.
Nel secondo mondo il poveraccio di cui sopra, per ottenere le il macchine la villa, ... deve solo trovare un pollo da spennare.
Lo status quo esistente, a qualcuno conviene, e quel qualcuno non sono ne io ne tu ...