<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mascherine: addio o arrivederci? | Page 13 | Il Forum di Quattroruote

Mascherine: addio o arrivederci?

Sono d’accordo.
Ero adesso in un negozio (di articoli sanitari), ho visto dalla vetrina che il personale aveva la mascherina indossata e pertanto l’ho messa anche io per rispetto a loro (se fossero stati senza, non l’avrei messa). Però i due clienti che erano dentro non la usavano.
Onestamente a parte evitare posti super affollati e/o mettermi una FP2 in tali contesti, non mi preoccupo molto, se lo prendo lo prendo e amen. Tuttavia se devo interagire con una persona che ne ha timore e che si protegge, mi adeguo a lei senza problemi.
 
Io qualche giorno fa mi sono dovuto incontrare con una persona che non conoscevo per un acquisto.
Quando mi ha chiesto ora e luogo dell'appuntamento e come fare per riconoscermi gli ho scritto tutto e alla fine ho aggiunto "sono quello con la maglietta blu e la maschrina grigia".
Senza bisogno di chiederlo si è presentato anche lui all'appuntamento con la mascherina,meglio di così non si può.
 
Comunque occhio che la pandemia non è ancora finita... Anzi, a quanto pare sta rialzando la testa!

P.s. quando vado al supermercato ancora oggi tengo sempre la mascherina. Ormai mi ci sono abituato, senza mi sentirei nudo!
 
Comunque occhio che la pandemia non è ancora finita... Anzi, a quanto pare sta rialzando la testa!

P.s. quando vado al supermercato ancora oggi tengo sempre la mascherina. Ormai mi ci sono abituato, senza mi sentirei nudo!
Concordo, purtroppo, i numeri a giugno non sono mai stati cosi alti 10/20 volte più del 2019/20.
Meglio tenere la mascherina nei luoghi affollati o comunque chiusi, posto più pericoloso e sottovalutato, è l'ascensore.
 
Concordo, purtroppo, i numeri a giugno non sono mai stati cosi alti 10/20 volte più del 2019/20.
Meglio tenere la mascherina nei luoghi affollati o comunque chiusi, posto più pericoloso e sottovalutato, è l'ascensore.

Purtroppo, come ho già scritto, ieri a un convegno a livello nazionale eravamo in pochissimi a tenere su la mascherina.
Ed era una sala molto affollata. Una delle situazioni più pericolose.
 
posto più pericoloso e sottovalutato, è l'ascensore.

Ho notato la stessa cosa.
Io ho preso due volte negli ultimi due anni l'ascensore con altre persone prive di mascherina e solo perchè non avevo scelta,si trattava di clienti dei miei genitori a cui stavo consegnando e mi pareva brutto.
Ma in tutti gli altri casi preferisco fare le scale.
Ho visto persone di una certa età invece prendere l'ascensore allegramente con altri,tutti senza mascherina.
Capisco chi non può fare le scale ma piuttosto uno aspetta di essere da solo oppure si mette la mascherina,anche se non può imporre agli altri di fare altrettanto.
 
Questo pappagallo imho è troppo avanti
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Più che altro mi preoccupa la salute dei miei anziani e di mia moglie fragile. Più circola e più pericoli abbiamo.

Io sono in salute, non l'ho ancora preso ho tre dosi ormai vecchie di più di sei mesi e potrei fregarmene altamente... però... endemico... vabbè, liberi tutti.
nel giro di 2 settimane si è contagiata una mia collega, i miei suoceri (lei tra l'altro è immunodepressa...quindi siamo un po' in apprensione) e mio cognato (che tra l'altro se l'era già beccato a novembre 2020). Speriamo bene...
 
nel giro di 2 settimane si è contagiata una mia collega, i miei suoceri (lei tra l'altro è immunodepressa...quindi siamo un po' in apprensione) e mio cognato (che tra l'altro se l'era già beccato a novembre 2020). Speriamo bene...
In bocca al lupo... ci sono segnali preoccupanti nei numeri e nella liceità di comportamento.
 
Leggo sul Corriere:

chi sono i ricoverati in terapia intensiva della nuova ondata di covid? – hanno in media più di 75 anni, nove volte su dieci sono vaccionati con almeno due dosi e otto su dieci sono ricovera in terapia intensiva per "altro".

5-6 minuti

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”

Otto su dieci sono lì con il Covid ma per «altro», hanno in media più di 75 anni e, nove volte su dieci, sono vaccinati con almeno due dosi. Una stima basata sul tam tam dei colleghi quella di Antonello Giarratano, presidente della società italiana di rianimazione (Siaarti). La fotografia degli ospedali ai tempi dell'ondata delle ultime versioni di Omicron (4 e 5) è cambiata: «I pazienti che vengono da noi per polmonite da Covid sono molto rari.

La grande maggioranza arriva per altre patologie che compromettono le funzioni vitali, ad esempio ictus, ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca oppure traumi e interventi. Risultano occasionalmente positivi al tampone e in certi casi il virus della pandemia agisce come quelli dell'influenza. Favorisce gli scompensi di persone già molto fragili». Un fenomeno già sperimentato in questi oltre due anni di Covid. Mai però era stato così evidente.

Massimo Antonelli, direttore del Dipartimento di anestesia e rianimazione del policlinico Gemelli, tratteggia lo stesso quadro: «I ricoveri sono limitati e ben distribuiti tra gli ospedali. Il paziente colpito da insufficienza respiratoria grave causata dal Covid non lo vediamo quasi più, in parte grazie alle vaccinazioni che proteggono dai sintomi severi, in parte perché le sottovarianti di Omicron oggi circolanti attaccano raramente i polmoni e si fermano alle prime vie respiratorie».

Attualmente al Gemelli sono occupati per Covid sette letti di terapia intensiva. Chi muore?
«Pazienti che difficilmente si sarebbero salvati anche se non avessero preso accidentalmente il Covid che comunque a volte dà il suo contributo nel portare allo scompenso degli organi».

L'ultimo malato curato nella rianimazione del Policlinico di Modena per polmonite grave da Covid è passato quattro settimane fa. «Oggi ne stiamo seguendo appena due, ma affetti da diverse patologie croniche, positivi al tampone fatto al pronto soccorso», fa il conteggio Massimo Girardis, direttore della terapia intensiva del Policlinico di Modena che si aspetta un'estate meno difficile: «Nella mia città i contagi sono 600 al giorno quindi eventuali contraccolpi in termini di ospedalizzazioni li vedremo tra un paio di settimane. Non prevedo particolari emergenze.

La situazione è simile in tutta Europa. I colleghi stranieri incontrati nei congressi internazionali si stanno accingendo a riorganizzare l'attività. Non più centri di rianimazione dedicati al Covid, meglio reparti ibridi dove i letti per i pazienti in intensiva sono ricavati all'interno delle specialità competenti. Esempio, chi viene operato di appendicite ed ha l'infezione, dopo l'intervento resta in chirurgia». La pandemia ha costretto a una rivisitazione dei modelli architettonici: «Non più open space - dice Girardis -, ma stanze singole o al massimo doppie, proprio per facilitare l'isolamento dei positivi al Sars-CoV-2 e, in generale, per ridurre l'incidenza delle infezioni batteriche contratte in ospedale».

In Lombardia sono 15 i letti occupati da malati con Covid, dei quali la maggior parte arrivata con altre patologie. Giacomo Grasselli, responsabile della rianimazione del Policlinico di Milano: «È raro vedere polmoniti da virus pandemico, il vaccino senza dubbio protegge dalle forme gravi i fragili. Ora che la curva dei contagi è in rialzo, aumentano le persone in attesa di interventi programmati che, una volta in ospedale, scoprono di essere positive».

Quanto si deve aspettare prima di operare? «Siaarti ha pubblicato le indicazioni riprendendo la letteratura internazionali. Intervento non prima di sette settimane purché sia valutato il rapporto rischio-beneficio dell'attesa». Ieri sono stati 48.456 i nuovi casi di Covid in Italia (l'altro ieri 56.386). Sale così ad almeno 18.234.242 il numero di persone che hanno contratto il virus (compresi guariti e morti) da inizio epidemia. I decessi sono stati 44 (l'altro ieri 40) per un totale di 168.102 vittime da febbraio 2020.
 
Ultima modifica:
Otto su dieci sono lì con il Covid ma per «altro», hanno in media più di 75 anni e, nove volte su dieci, sono vaccinati con almeno due dosi.
Confermo la stima come ordine di grandezza., more or less.
Il problema è l'eventuale infezione del personale sanitario, che comporta la sospensione, e, nella maggioranza dei casi, non è un lavoro "smartabile".

Preoccupante.
 
Chissà come si sentiranno "presi in giro" chi, dopo 3 vaccini, si è infettato, ma come, mi sono vaccinato e l'ho preso lo stesso!
C'è qualcuno a cui è successo e vuole esprimere un parere?
 
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