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Patenti per tutto...

Il problema non è la (ir)responsabilità ma il fatto che il soccorso costa (ogni ora di elicottero sono 1700 euro) e lo paghiamo tutti.

Mettere un patentino non serve a niente anche perché poi nessuno andrà a controllare.
Basterebbe fare come in certe spiagge pubbliche in cui cartello: attenzione. Non c'è il bagnino di salvataggio.
 
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Il problema non è la (ir)responsabilità ma il fatto che il soccorso costa (ogni ora di elicottero sono 1700 euro) e lo paghiamo tutti.

Mettere un patentino non serve a niente anche perché poi nessuno andrà a controllare.
Basterebbe fare come in certe spiagge pubbliche in cui cartello: attenzione. Non c'è il bagnino di salvataggio.

Così caustico magari no, ma un deterrente ci vorrebbe.
 
Impianti di risalita e facilità di accesso alla montagna, effetto spettacolarizzazione con sempre più diffusione sui media delle bellezze montane, disponibilità economica.

Questi fattori hanno sicuramente aumentato in cento anni, anche fra chi non è propriamente montanaro, l'accesso alla montagna.
I tanti incidenti anche in banali escursioni sono lì a dimostrarlo.

La natura (come dice un mio caro amico) non è quella dei cartoni animati e delle immagini patinate delle riviste.
E' un antagonista serio, si parli di montagna, torrente, fiume, lago o mare.

L'uomo tecnologicus, nonostante tutte le app di cui si dota, spesso se ne scorda.
Ed oggi dire che "in cinque minuti ci ha preso la bufera" significa non aver guardato le previsioni la mattina. Oltre l'inadeguato equipaggiamento.
 
La montagna sarà anche bella, ma ci lasciano le penne tante, troppe persone.
Un soccorritore di Lecco mi disse un paio di anni fa di gente che senza alcun tipo di preparazione si recava in montagna per poi chiedere l'elisoccorso che, come ha già scritto qualcuno, costa parecchio. Tanto che stavano pensando di prevedere il pagamento delle spese. Poi non so come sia andata a finire.
Un anno fa è morto il figlio di una collega. Era andato in collina da solo ( primo grave errore ). Era scivolato in un dirupo. Era riuscito a chiedere aiuto ma poi hanno perso i contatti, forse il cell si è scaricato. Non saprei. Lo hanno trovato morto 3-4 gg dopo.
A volte la morte non si può evitare ( metti che sei in autostrada e ti arriva addosso uno contromano ). Alle volte c'è purtroppo l'inesperienza.
Anche i fiumi sono trappole mortali. Qui ogni anno , quando arriva la bella stagione, muoiono annegati dei giovani. Perché ?
1) Non sanno nuotare
2) Non sanno che il fiume è più rischioso del mare
3) si immergono dopo aver mangiato e bevuto perché ignorano il fenomeno della congestione

La vita è un dono prezioso e spesso diamo per scontato che le tragedie capitino sempre agli altri.
 
Anche solo per andare a funghi serve un patentino!

altra cosa pericolosissima, costata la vita a più di qualcuno che si è improvvisato esperto.
D'altronde anche qui qualcuno si è improvvisato meccanico piazzandosi sotto l'auto. Per risparmiare poche decine di euri si rischia la vita. Mah...
 
Così caustico magari no, ma un deterrente ci vorrebbe.

Ho fatto montagne per decenni. Il mio massimo è stato 3200metri.
Per esperienza, ti dico che sopra la linea della vegetazione, ogni passo è un rischio frana/valanga/ghiaccio anche stando sul sentiero.
L'unica cosa a richiedere soccorso immediato è il morso della vipera. Incidente ultra raro tant'è che io non ne ho mai vista una tranne quelle morte.
 
Ho fatto montagne per decenni. Il mio massimo è stato 3200metri.
Per esperienza, ti dico che sopra la linea della vegetazione, ogni passo è un rischio frana/valanga/ghiaccio anche stando sul sentiero.

da cui si evince che chi resta in vita è stato molto molto molto fortunato. Perché se ad ogni passo può esserci una frana - valanga...
Un po' come i piloti di formula uno che arrivano alla vecchiaia...non è detto che sia questione di bravura. Basta un bullone fissato male e a 300 orari decolli...
 
La scorsa estate mi pare che fosse Simone Moro a fare il solito appello alla gente (essere preparati,ben attrezzati,fare i compiti a casa prima di partire e portarsi dietro un localizzatore gps).
Ma sembra che tali appelli restino puntualmente inascoltati.
Mi rendo conto che è difficile ma non si potrebbe,almeno in caso di allerta meteo,controllare che chi si mette in cammino sia pronto per farlo?
Almeno nei punti di ritrovo più frequentati verificare che tutti sappiano cosa fanno,che siano attrezzati a dovere e abbiano controllato il meteo.
E' vero che richiederebbe molto personale e vorrebbe dire di fatto fare da balia alla gente,ma sempre meglio che doverla andare a recuperare spendendo molto denaro e rischiando vite umane.
 
Ho fatto montagne per decenni. Il mio massimo è stato 3200metri.
Per esperienza, ti dico che sopra la linea della vegetazione, ogni passo è un rischio frana/valanga/ghiaccio anche stando sul sentiero.
L'unica cosa a richiedere soccorso immediato è il morso della vipera. Incidente ultra raro tant'è che io non ne ho mai vista una tranne quelle morte.
Davvero? Ultimamente anche io non ne ho viste (in montagna a dire il vero negli ultimi anni ci sono andato poco) ma da bambino mio padre mi portava spessissimo sulle dolomiti bellunesi e almeno 2 incontri con le vipere li ricordo bene
 
Se solo fossero state più lucide avrebbero potuto scavare una buca nella neve ed aspettare che la bufera passasse, la temperatura era -4° ma col vento a 80 km/h quella percepita è 10 gradi di meno.
Speriamo che il ragazzo sopravvissuto non ci rimetta le mani, congelate, dopo che aveva dato i propri guanti a una delle ragazze.
 
La scorsa estate mi pare che fosse Simone Moro a fare il solito appello alla gente (essere preparati,ben attrezzati,fare i compiti a casa prima di partire e portarsi dietro un localizzatore gps).
Ma sembra che tali appelli restino puntualmente inascoltati.
Mi rendo conto che è difficile ma non si potrebbe,almeno in caso di allerta meteo,controllare che chi si mette in cammino sia pronto per farlo?
Almeno nei punti di ritrovo più frequentati verificare che tutti sappiano cosa fanno,che siano attrezzati a dovere e abbiano controllato il meteo.
E' vero che richiederebbe molto personale e vorrebbe dire di fatto fare da balia alla gente,ma sempre meglio che doverla andare a recuperare spendendo molto denaro e rischiando vite umane.

le norme che auspichi fanno appello al buon senso e alla lungimiranza.
Io confesso di non amare la montagna ( perdonatemi, ma per me mare batte montagna mille a zero ) e confesso di non capire chi rischia la vita a migliaia di metri di altezza ( ne ho conosciuto uno che si era bruciato i nervi delle mani, praticamente non poteva più piegare le dita delle due mani, una roba assurda ) perché come hanno spiegato spesso al tg , ci può essere una valanga improvvisa e tanti saluti. L'idea di restare "imbalsamato" per sempre in un dirupo ( a volte è impossibile recuperare i cadaveri ) non mi piacerebbe.
Ovviamente immagino che per alcuni sia invece inaccettabile l'idea di stare al sole o a mollo nell'acqua :)
 
Se solo fossero state più lucide avrebbero potuto scavare una buca nella neve ed aspettare che la bufera passasse, la temperatura era -4° ma col vento a 80 km/h quella percepita è 10 gradi di meno.
Speriamo che il ragazzo sopravvissuto non ci rimetta le mani, congelate, dopo che aveva dato i propri guanti a una delle ragazze.
Non credo ci fosse così tanta neve da scavare una buca (e comunque a 0 gradi sotto la neve senza vestiti e guanti adeguati vai in ipotermia lo stesso)
 
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Se solo fossero state più lucide avrebbero potuto scavare una buca nella neve ed aspettare che la bufera passasse, la temperatura era -4° ma col vento a 80 km/h quella percepita è 10 gradi di meno.
Speriamo che il ragazzo sopravvissuto non ci rimetta le mani, congelate, dopo che aveva dato i propri guanti a una delle ragazze.

da profano e pur correndo il rischio di far ridere gli esperti, chiedo: ma non esiste un equipaggiamento per le bufere?
Cioè, per come la vedo io - magari sbaglio - le cose sono due: o non hanno controllato il meteo o la bufera non era prevista, però se esiste un equipaggiamento adatto ad affrontare le bufere...
 
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