<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Film: scene indimenticabili | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Film: scene indimenticabili

Film originale, con uno straordinario Hopkins ( spero si scriva così ).

Un film del quale ho il DVD. L'ho visto 3 o 4 volte. Si, Hopkins (grandissimo attore) si scrive così. Mi è piaciuto tutto il cast, quindi anche Brad Pitt (fare la parte della "morte" non è stato certo facile), e Claire Forlani.
 
caspita, mi aspettavo di vederla tra tutte quelle che avete proposto..invece....
ovviamente mi riferisco non solo al finale ma a tutta la scena del duello, indimenticabile anche il discorso del finale..non riporto la scena ma il testo....

Tutta quella città...non se ne vedeva la fine.....
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
E il rumore
Su quella maledettissima scaletta...era molto bello, tutto...e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema
Col mio cappello blu
Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino ......
Non è quel che vidi che mi fermò
E’ quel che non vidi
Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi....lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne la fine.
C’era tutto, ma non c’era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita, se quella tastiera è infinita non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una
A scegliere una donna
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di
morire
Tutto quel mondo
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce
E quanto ce n’è
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. E’ un viaggio troppo lungo. E’ una donna troppo bella. E’ un profumo troppo forte. E’ una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò.
 
Ultima modifica:
caspita, mi aspettavo di vederla tra tutte quelle che avete proposto..invece....
ovviamente mi riferisco non solo al finale ma a tutta la scena del duello, indimenticabile anche il discorso del finale..non riporto la scena ma il testo....

Tutta quella città...non se ne vedeva la fine.....
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
E il rumore
Su quella maledettissima scaletta...era molto bello, tutto...e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema
Col mio cappello blu
Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino ......
Non è quel che vidi che mi fermò
E’ quel che non vidi
Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi....lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne la fine.
C’era tutto, ma non c’era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita, se quella tastiera è infinita non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una
A scegliere una donna
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di
morire
Tutto quel mondo
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce
E quanto ce n’è
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. E’ un viaggio troppo lungo. E’ una donna troppo bella. E’ un profumo troppo forte. E’ una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò.
mai visto, mi attiverò per vederlo :)
 
a proposito di Hopkins..ho in mente anche una scena di "the world's fastest indian" (che consiglio a tutti gli appassionati di motori) ma non ne trovo il video...sostanzialmente nonostante non rispetti nessuna regola della gara permettono al protagonista Munro/Hopkins, inteneriti dal simpatico vecchietto, di fare una run di prova a bonneville, e gli dicono di andarci piano, con l'auto dell'organizzazione fanno fatica a stargli dietro e finita la run dice qualcosa tipo "non ho nemmeno messo la terza, mi avete detto di andare piano" e nessuno gli crede, fino a che nella run vera fa il record di velocità...

[edit]
trovato l'inizio della scena che ricordavo in inglese
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caspita, mi aspettavo di vederla tra tutte quelle che avete proposto..invece....
ovviamente mi riferisco non solo al finale ma a tutta la scena del duello, indimenticabile anche il discorso del finale..non riporto la scena ma il testo....

Tutta quella città...non se ne vedeva la fine.....
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
E il rumore
Su quella maledettissima scaletta...era molto bello, tutto...e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema
Col mio cappello blu
Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino ......
Non è quel che vidi che mi fermò
E’ quel che non vidi
Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi....lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne la fine.
C’era tutto, ma non c’era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita, se quella tastiera è infinita non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una
A scegliere una donna
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di
morire
Tutto quel mondo
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce
E quanto ce n’è
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. E’ un viaggio troppo lungo. E’ una donna troppo bella. E’ un profumo troppo forte. E’ una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò.

Questo è un film che ha tante scene memorabili. Dura molto ma l'avrò visto 3-4 volte. stupendo. bellissimo.
 
Ultima modifica:
a proposito di Hopkins..ho in mente anche una scena di "the world's fastest indian" (che consiglio a tutti gli appassionati di motori) ma non ne trovo il video...sostanzialmente nonostante non rispetti nessuna regola della gara permettono al protagonista Munro/Hopkins, inteneriti dal simpatico vecchietto, di fare una run di prova a bonneville, e gli dicono di andarci piano, con l'auto dell'organizzazione fanno fatica a stargli dietro e finita la run dice qualcosa tipo "non ho nemmeno messo la terza, mi avete detto di andare piano" e nessuno gli crede, fino a che nella run vera fa il record di velocità...

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trovato l'inizio della scena che ricordavo in inglese
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Bellissimo.
Mi sono sempre chiesto però se si sono presi delle licenze poetiche.
Possibile che l'abbiano lasciato correre con un tappo di sughero per il serbatoio e le gomme senza battistrada?

Imho per Anthony Hopkins il ruolo di Hannibal Lecter è stato assieme una croce e una dannazione.
E' stata un'interpretazione memorabile che ne ha consacrato la fama.
Però imho forse l'ha anche relegato (almeno per qualche anno) a interpretare personaggi drammatici o non necessariamente positivi.
Ovviamente non ha sempre interpretato il cattivo però chissà quante parti in film romantici o commedie gli sono state precluse perchè quei suoi occhi facevano subito venire in mente il serial killer che ha interpretato e quindi sarebbe stato difficile farlo accettare al pubblico.

Poi in tarda età ha interpretato molti film leggeri e imho si è dimostrato veramente in gamba anche coi ruolo "comici" o comunque leggeri.
Nei film marvel,che non sempre sono interpretati da attori di spessore assoluto,imho è molto credibile come Odino.
 
Ultima modifica:
Bellissimo.
Mi sono sempre chiesto però se si sono presi delle licenze poetiche.
Possibile che l'abbiano lasciato correre con un tappo di sughero per il serbatoio e le gomme senza battistrada?

Imho per Anthony Hopkins il ruolo di Hannibal Lecter è stato assieme una croce e una dannazione.
E' stata un'interpretazione memorabile che ne ha consacrato la fama.
Però imho forse l'ha anche relegato (almeno per qualche anno) a interpretare personaggi drammatici o non necessariamente positivi.
Ovviamente non ha sempre interpretato il cattivo però chissà quante parti in film romantici o commedie gli sono state precluse perchè quei suoi occhi facevano subito venire in mente il serial killer che ha interpretato e quindi sarebbe stato difficile farlo accettare al pubblico.

Poi in tarda età ha interpretato molti film leggeri e imho si è dimostrato veramente in gamba anche coi ruolo "comici" o comunque leggeri.
Nei film marvel,che non sempre sono interpretati da attori di spessore assoluto,imho è molto credibile come Odino.

Altro film memorabile con un'interpretazione gigantesca è '' Quel che resta del giorno '' sempre IMHO. Ma l'ho visto 2-3 volte ed è uno di quei film che non stancano mai.
 
Forse accade pure a voi di ricordare alcune scene che si sono impresse nella vostra memoria.
Così, su due piedi, a me vengono in mente questa...

Gli intoccabili

e questa..

L'ultimo dei mohicani

Se vi va, mi farebbe piacere conoscere le vostre scene indimenticabili :)
Caro amico Polliciotto, hai scelto due scene davvero, davvero meravigliose, certamente fra quelle più belle che io ricordi.
Bravo!



Però siccome io sono un tipaccio, mi scappa di fare un commento dei miei.... ti prego di non offenderti, capito ? :)
..
..
Sai cosa diceva l'ultimo dei Mohicani ?
"E aspettatemi, strò...! "
:D :D
 
Notting Hill - scena finale - canzone "She", performer Elvis Costello (cantata a suo tempo anche da Aznavour e Laura Pausini).

 
Scena verso la fine del film "Carabina Quigley", Western ambientato in Australia con Tom Selleck e lo scomparso Alan Rickman. Tom Selleck interpreta una sorta di pistolero "atipico" poiché, come egli stesso diceva apertamente, non aveva interesse per le pistole (utilizzava invece come arma una speciale carabina). E proprio qui sta il punto cruciale del duello...
Film piacevole e che, a mio parere, è stato sottovalutato.
 
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