dipendente che proprio perché ha uno stipendio fisso determina i costi della sua vita su questo è quindi se si ritrova a 50% (80% ci si arriva se l'azienda ci mette il 30% ed ora dopo mesi spesso non li riescono più a fare) sono problemi come lo sono per le altre catigorie
I costi della vita ce li ha anche l'autonomo,oltre a quelli d'impresa.
E non ha nemmeno quel 50-80% garantito.
Siamo tutti d'accordo che guadagnare di meno non è brutto quanto non guadagnare affatto o indebitarsi addirittura?
Sono entrambi problemi ma ci sono
problemi e
problemi.
Poi visto che il periodo è questo vogliamo parlare del rischio di essere contagiati sul lavoro e del fatto che gli autonomi non hanno la malattia pagata pur versando i contributi inps?
Non solo il terrore di essere contagiati ma la consapevolezza che in caso di contagio non guadagnerai un soldo,continuerai ad avere le spese anche mentre sei in ospedale e quando ne uscirai probabilmente non avrai più la tua attività che era la tua vita.
Immaginiamo lo stato d'animo con cui certi autonomi alzano la serranda ogni mattina.
fare la hit parade di cui ha più problemi mi sembra un esercizio un poco inutile
Non si tratta di fare la hit parade.
Se io sono con l'acqua alla gola dovrò mica mettermi nei panni di chi ha l'acqua che gli arriva solo alla vita?
Eh dai siamo onesti.
L'hai mai visto uno che ha un piede rotto che va a dire a chi è senza una gamba di provare a mettersi nei suoi panni?
Capisco che ogni categoria si lamenta dei propri problemi però bisognerebbe anche saper ammettere di non essere quelli messi peggio.
si dovrebbe allargare il discorso e capire as esempio perché si è autonomi, nel mio lavoro ad esempio la scelta di essere autonomo la si fa quando si ha una certa esperieza e in quel modo si può organizzare la carriera professionale si più livelli ovviamente il tutto avendo buoni vantaggi economici rispetto al essere dipendente ma al tempo stesso con un certo chiamiamolo rischio d'impresa
Molti sono diventati autonomi quando era una scelta rischiosa (o non era proprio una scelta perchè non c'erano posti da dipendente per tutti) ma se andava bene voleva dire guadagnare di più.
Ma le cose sono cambiate,è da anni che i piccoli autonomi se sono fortunati tirano fuori uno stipendio e quindi stanno decisamente peggio dei dipendenti che hanno gli stessi guadagni ma molte più tutele e meno rischi.
Ci sono intere generazioni di autonomi che non sanno cos'altro fare,se chiudono dicono addio anche alla prospettiva di andare in pensione e nessuno li assumerà a 60 anni.
Stanno aperti per sopravvivere,perchè non hanno alternative,perchè tutto quello che hanno è il mestiere che hanno imparato e svolto per tutta la vita.
Non è rischio d'impresa è lotta per la sopravvivenza.
Parlo di piccoli autonomi non liberi professionisti che magari facevano 3 mestieri diversi.
Io prima di Natale ho comprato alcuni articoli tramite un sito di annunci.
Me li ha venduti un signore che di mestiere vendeva vetri di murano nelle fiere.
Da marzo non può lavorare (ricordiamoci che per un autonomo non lavorare non significa guadagnare di meno ma non guadagnare affatto) e per tirare avanti si è messo a vendere tutto quello che aveva accumulato negli anni nel suo garage.
Come se non bastasse si è fatto pure una settimana di terapia intensiva per il covid.
Io,da cliente,sapendo di essere messo decisamente meno peggio di lui non solo non ho tirato sul prezzo ma gli ho dato più soldi di quanto mi aveva chiesto.
Niente di che per carità però invece di chiedergli di farmi pagare 10 euro in meno ho preferito dargliene 15 in più.
E io non navigo nell'oro,però non sono in difficoltà quanto lui.