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This is not soccer...ma ci somiglia

In questo momento delicato in cui l'emergenza corona virus tiene banco mi distraggo scrivendo un topic sul rugby di quelli che leggo solo io...

Il 6 Nazioni e gli sport in generale cedono il passo all'emergenza,il torneo dell'Italia è bello che finito ma tanto non sarebbe cambiato nulla.
La Francia ha ricostruito da zero la squadra dopo anni di problemi negli spogliatoi (facile avendo l'under 21 più forte al mondo) e mi ha impressionato.

Ma questo torneo mi ha stupito negativamente per alcuni episodi.

Il meno tragico è quello che ha riguardato Joe Marler,il mio avatar.
Pilone inglese di ottimo livello dalla personalità ingombrante,come posso descriverlo...:emoji_thinking:
Fate conto che sia un incrocio tra B.A. Baracus dell'A-Team e Gianluca Vacchi.
Incline alle buffonate si è distinto in passato per episodi discutibili.

Stavolta a farne le spese sono stati gli zebedei del capitano gallese Alun Win Jones (nome particolare).

Un gesto sicuramente inappropriato,forse antisportivo se l'obiettivo era provocare una reazione.
Per fortuna il capitano gallese non ha reagito e secondo me ha gestito anche in maniera spiritosa la conferenza stampa.
Comunque l'eccentrico pilone inglese rischia una sospensione dal torneo,si vedrà.
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https://www.onrugby.it/2020/03/08/il-commento-di-alun-wyn-jones-al-gesto-di-joe-marler/

Ma l'episodio che mi ha dato più fastidio è stato il comportamento di Dan Biggar durante il match contro la Francia.
Biggar è un giocatore che ho sempre apprezzato,estremamente versatile e dotato di intelligenza tattica notevole.
Lievemente ossessivo compulsivo ma sicuramente uno dei giocatori più rappresentativi dei dragoni negli ultimi anni.

Ebbene durante la partita Biggar ha trascorso la metà del tempo a lamentarsi e richiamare l'attenzione dell'arbitro,al punto da aver attirato un sacco di critiche da parte di ex giocatori che gli hanno ricordato che non essendo il capitano della squadra non dovrebbe comportarsi come tale e interagire con l'arbitro a meno che non sia quest'ultimo a chiamarlo.


Ieri c'è stato anche un cazzottone da parte di un giocatore francese ma quelle sono cose che sono sempre accadute.
Il Rugby da questo punto di vista a volte viene un po' mitizzato,la malizia e l'antisportività esistono anche nel mondo della palla ovale.

Negli ultimi anni gli arbitri di Rugby sono diventati più morbidi e aperti al dialogo coi giocatori,entro certi limiti.
Ma penso che forse sia ora di fare un passo indietro e tornare a un maggiore distacco e a una maggiore severità.

Se cercato su youtube il meglio degli arbitri troverete dialoghi storici in cui gli arbitri affermano la propria autorità senza mezzi termini.
Mi viene in mente l'arbitro Wayne Barnes che disse a Ma'a Nonu chiaramente che se avesse ancora invocato un cartellino giallo per gli avversari ne avrebbe guadagnato uno.

Non penso che potrà diventare come il calcio,le sanzioni nel Rugby sono quasi certe e le polemiche post partita sono molto meno accese.
Però prevenire è meglio che curare...
 
Ultima modifica:
Una cosa non capisco. L'Italia under si comporta meglio della nazionale maggiore. Ma una volta promossi, i giovani perdono smalto... non vinciamo dal 2015 una sola partita, 19-22 contro gli scots. Non dico di evitare il cucchiaio di legno... ma 42-0 con il Galles fa davvero pensare... peccato...
 
'Italia under si comporta meglio della nazionale maggiore. Ma una volta promossi, i giovani perdono smalto...

Effettivamente negli ultimi anni ci sono stati diversi giovani promettenti e le squadre under e quella femminile appaiono decisamente meno distaccate dalle altre nazionali europee.
Secondo me dipende dall'esperienza che manca ai nostri giocatori,soprattutto ai giovani.
Molti giocano in Italia,le squadre del nostro campionato spesso non sono all'altezza delle loro rivali europee.
Anche il sistema della franchigie secondo me fa più male che bene,fondere insieme delle squadre mediocri per tentare di raggiungere il livello delle squadre europee a volte da qualche risultato ma è pur sempre un modo per colmare un gap altrimenti incolmabile.
Così una volta arrivati alla nazionale maggiore i giocatori delle altre nazioni europee maturano esperienze internazionali importanti anche coi rispettivi club e progrediscono.
I nostri invece restano stazionari.
Se ci aggiungiamo che i giocatori come Parisse,che militano da anni nei maggiori campionati europei,si avvicinano alla fine della carriera il quadro non è incoraggiante.
 
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