Eh, son soddisfazioni.
L'elenco degli evasori potevano averlo premendo un paio di tasti già 15 anni fa. Oggi questa ulteriore presa in giro... l'artigiano non fa le fatture a mano già da un po' ma vive della sua artigianalità, non delle scartoffie che è costretto a produrre. Un artigiano a fine serata potrebbe avere le mani sporche e aver finito tardi il lavoro. E se non finisce il lavoro, il più delle volte non prende i soldi. Qualche volta anche quando lo finisce.
Questi invece (s)ragionano come se tutti facessero gli impiegati alle poste e come se tutti gli anziani fossero come Rita Levi Montalcini.
Il tutto invece di pensare che quando questi poveracci sepolti dalle incombenze fiscali chiuderanno, nessun gggiovane riaprirà quella stessa attività anche e proprio per la assurda complicazione intervenuta. Segnatevi questa: tra 15/20 anni saranno sparire intere categorie di pagatori indefessi e si saranno fatte sotto altrettante categorie di indefessi evasori o comunque di gente che cerca di pagare meno possibile. Voglio proprio vedere a chi andranno a chiedere i soldi, allora.
Faccio sommessamente notare che i documenti in carta si possono leggere dopo 4000 anni mentre i dati conservati nelle maniere più tecnologiche che siamo riusciti a inventare, vanno persi o diventano illeggibili dopo poche decine di anni. Faccio altrettanto sommessamente notare che una fattura elettronica non si può leggere (eh, sì... io le fatture dei miei fornitori le leggo ancora, mi interessa tutto quello che c'è scritto, non solo i totali...) senza energia elettrica o senza linea internet valida.
E questi (s)ragionano come se tutta itaglia fosse cablata come Milano centro.
Faccio infine notare che a fronte di uno sventagliatissimo risparmio di carta, verrà messo in moto un ginepraio di centri di stoccaggio dei dati, che di ecologico hanno proprio un bel nulla. Cercate sul tubo o dove volete il filmato sui costi e gli impatti ambientali dei centri di stoccaggio di Facebook. Poi ne riparliamo.