<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Sport estremi: ce n'è davvero bisogno? | Il Forum di Quattroruote

Sport estremi: ce n'è davvero bisogno?

salve, volevo proporre una chiacchierata sugli sport "estremi" e sulla loro "necessità", alla luce dell' ultimo temerario caduto facendo il funambolo sui monti Lessini, pare per una falla dei sistemi di sicurezza. Ma senza limitarci a questo "sport", dato che ben più numerosi sono i morti per tuta alare/basejumping/parapendio/paracadutismoi, e perché no: deltaplano, alpinismo trad. e freeclimbing, immersioni, corse "ironman" ecc ( questi ultimi non sono così letali, ma ogni tanto battono cassa anche loro ).
Direi di sorvolare sugli sport motoristici, che se non sono un mondo a parte, poco ci manca. E, comunque, sembra l'unico a porre dei limiti.
Io, dopo l'ultimo suddetto decesso e soprattutto i numerosi (e percentualmente significativi) morti con la tuta alare, se fossi un politico con la P maiuscola, mi porrei, o mi sarei già posto, il problema se vietare tout-court questi sport. Nel caso dei funamboli si può pensare di rendere obbligatoria una seconda corda, parallela alla prima, con una seconda serie di moschettoni.
Ma i paracadutisti che vogliono planare per credere di volare, e poi si schiantano ai 200km/h su un costone ( perché volare in "aria libera" non è uguale ) perché non hanno fisicamente il tempo di reagire ad un refolo, ad un tordo, o un chissachè che li sbilancia, pur averno il/i paracadute per l'atterraggio , che gli fai aggiungere all' equipaggiamento? Il teletrasporto o l'acqua santa?
Sicchè: gli sport estremi hanno una qualche utilità? Hanno senso? O servono solo ai venditori di bibitoni energetici e ai palinsesti dei canali specialisticisti. Perchè io ci vedo solo vanità e lutti.
O sbaglio?
 
Sarà che alcune persone hanno bisogno di sfiorare la morte per sentirsi vivi, e a volte come in questo caso han fatto più che sfiorarla.
 
Pur non essendo un estimatore degli sport estremi io trovo che ci siano altre "passioni" che uno stato con la S maiuscola potrebbe e dovrebbe vietare poichè più facili da impedire e molto più letali.
In primis il fumo che fa molte più vittime dei paracadute che non si aprono,delle funi che si spezzano e compagnia bella.
Ovviamente gli sport estremi a volte comportano operazioni di soccorso estreme che mettono in pericolo anche i soccorritori.
Mentre il fumo no,però il costo a livello sanitario delle cure per le patologie cardiorespiratorie è gigantesco.
Secondo me se lo stato guadagna vendendo veleno ai cittadini e poi spende il doppio per curare gli avvelenamenti che ha causato è difficile aspettarsi che possa intervenire per porre dei limiti alle attività sportive dei cittadini temendo per la loro incolumità.
 
Pur non essendo un estimatore degli sport estremi io trovo che ci siano altre "passioni" che uno stato con la S maiuscola potrebbe e dovrebbe vietare poichè più facili da impedire e molto più letali.
In primis il fumo che fa molte più vittime dei paracadute che non si aprono,delle funi che si spezzano e compagnia bella.
Ovviamente gli sport estremi a volte comportano operazioni di soccorso estreme che mettono in pericolo anche i soccorritori.
Mentre il fumo no,però il costo a livello sanitario delle cure per le patologie cardiorespiratorie è gigantesco.
Secondo me se lo stato guadagna vendendo veleno ai cittadini e poi spende il doppio per curare gli avvelenamenti che ha causato è difficile aspettarsi che possa intervenire per porre dei limiti alle attività sportive dei cittadini temendo per la loro incolumità.

Tra lo stato e il fumatore, il primo è molto più dipendente dell'altro.:emoji_money_mouth::emoji_money_mouth:
 
Tra lo stato e il fumatore, il primo è molto più dipendente dell'altro.:emoji_money_mouth::emoji_money_mouth:

E' vero,però è una dipendenza idiota perchè lo stato ha bisogno dei soldi derivanti dalla vendita delle sigarette,ma poi spende molto di più per curare i fumatori.
Mentre invece lo stato non ha bisogno che i cittadini pratichino sport estremi perchè non ci guadagna gran che.
Però comunque si capisce quanto gliene importa se i cittadini si dedicano ad attività che potrebbero ucciderli.
 
Intanto lo Stato non vieta il fumo perché ci guadagna. Lo sentii in TV anni fa: ricava in accise il doppio di quello che spende in cure antitumorali, forse anche perché a molti gli prende un colpo prima ancora di avere un tumore. E non paga le relative pensioni, ad essere maliziosi.

Poi: non credo proprio che ognuno sia libero di potersi ammazzare come meglio crede: è una faciloneria molto comoda, ma di un nichilismo estremo. Siamo, o crediamo di essere, la specie più intelligente del pianeta e poi se ci gira male 2 giorni di fila, meglio un salto dal ponte? Non credo proprio.
Siamo responsabili di ogni nostra azione, perché nessuna di queste non tocca qualcun altro. Come minimo chi ti vede schiantarti sulla Dolomia non ci dorme la notte per qualche giorno, oppure lasci moglie e figli a casa ad aspettarti, o anche solo tua madre ('che di solito 'sti geni son scapoli raminghi). Oppure, come già detto, smuovi una squadra di soccorritori, di solito volontari o pompieri mal pagati, che ogni tanto ci lasciano le penne a loro volta perché il genio di turno non voleva perdersi un'ascesa preparata da mesi e già pagata, o amenità affini. Cribbio: sei a 3000mt e si rabbuia, ti giri a scappi, non punti al rifugio a 3589mt ecc. ecc..
Cominciassero a imporgli una assicurazione sulla vita che copra i danni a straccio che possono provocare, e un vero esame psichiatrico. Vuoi adrenalina? Va un po' in Siria o nel Donbas, la trovi "terra-terra".


Portate pazienza se sembro esagitato, non mi riesce di essere accomodante su certe cose, soprattutto quando sono palesemente stupide.
 
Chi pratica sport estremi non ha la mia/vostra età, e spesso ci dimentichiamo quello che genera la mente di un ventenne.

Io non me la sento di giudicare, quando vedo i video di chi rischia la pelle sul tubo storco sempre il naso, ma per i jumper no, li ammiro. Provo solo una invidia infinita, perchè io me la faccio sotto anche quando devo prendere l'aereo. Invidio loro il coraggio, lo sprezzo del pericolo e la loro passione. Volare con una tuta alare deve essere davvero stupendo, di gran lunga più bello di buttarsi col paracadute. Non dipendi da un aereo, sali col tuo sacco in montagna e quando sei in cima ti "vesti" e .... si vola :emoji_heart_eyes:

Credo che anche salpare con le caravelle nel 1492 possa essere considerato sport estremo :emoji_laughing: meno male che ci sono persone così.
 
Chi si butta con la alare non ha la mia/vostra età, e spesso ci dimentichiamo quello che genera la mente di un ventenne.

Se non erro un pioniere di tale disciplina è stato Patrick De Gayardon che è morto quasi quarantenne.
Secondo me l'età media è più alta di quanto non si creda,anche perchè penso che prima di arrivare al più estremo degli sport estremi si vada per gradi magari partendo dal paracadutismo.
Almeno mi auguro che sia così e che non sia possibile cimentarsi con la tuta alare senza avere qualche anno di esperienza sulle spalle in altre discipline.
 
Intanto lo Stato non vieta il fumo perché ci guadagna. Lo sentii in TV anni fa: ricava in accise il doppio di quello che spende in cure antitumorali, forse anche perché a molti gli prende un colpo prima ancora di avere un tumore. E non paga le relative pensioni, ad essere maliziosi.

Io ho sentito dire che il bilancio invece è in negativo.
Innanzitutto perchè i fumatori una volta morivano al primo infarto o di tumore mentre oggi le cure sono molto migliorate quindi c'è gente che pur fumando arriva a 80 anni.
E poi anche il fumatore più accanito secondo me ci mette una vita a versare allo stato in accise il costo di un solo intervento al cuore,conoscevo fumatori che a 60 anni avevano già subito 3 o 4 interventi.
Secondo me alla lunga i costi sono maggiori rispetto alle entrate per lo stato,però le entrate si incassano subito mentre le spese si affronteranno più avanti quindi giù con le vendite di sigarette...
 
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