<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Questione demografica | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Questione demografica

Sono tuo coetaneo e non posso che confermare la tua analisi, oltre a trovarmi in una condizione simile.
In questo momento metter su famiglia (anche senza permettersi sprechi di alcun tipo), è fuori discussione. A meno di non volerli far crescere a spese del Comune.
A fare figli ci vuole poco, la parte del concepimento è breve e piacevole. Però bisogna crescerli e amore e attenzioni non sfamano nessuno. E se non riesci a vestirli, istruirli e sfamarli, non è più come 60 anni fa, che ci si arrangiava alla buona, adesso te li portano via.
Ciao coetaneo!! ^_^
Aggiungo, noi come generazione siamo cresciuti (mediamente s'intende) bene, in una fase storica di euforia, e ottimismo, coi cartoni di bim bum bam, abbiamo studiato, siamo stati i primi a viaggiare per l'europa in modo facile, eppure siamo più poveri...e forse egoisticamente quel poco che abbiamo lo vogliamo per noi..

se a questo aggiungi uno sfilacciamento dei rapporti, che sono sempre più fragili, intercambiabili (lo erano anche prima, ma si spesso si manteneva la facciata) beh il gioco è fatto...
 
Ciao coetaneo!! ^_^
Aggiungo, noi come generazione siamo cresciuti (mediamente s'intende) bene, in una fase storica di euforia, e ottimismo, coi cartoni di bim bum bam, abbiamo studiato, siamo stati i primi a viaggiare per l'europa in modo facile, eppure siamo più poveri...e forse egoisticamente quel poco che abbiamo lo vogliamo per noi..

se a questo aggiungi uno sfilacciamento dei rapporti, che sono sempre più fragili, intercambiabili (lo erano anche prima, ma si spesso si manteneva la facciata) beh il gioco è fatto...
Oddio, bene. Come valori umani, sicuramente. Nel mio caso, mio padre ha sempre avuto un lavoro precario, come "va di moda" oggi, per cui i sacrifici non sono mancati. La Supercinque è stata unica auto di famiglia dal 1986 al 2003, modello base e comprata a rate...
Quanto a rinunce ed economie penso di essere piuttosto esperto, ricordo che la prima volta che ho mangiato in pizzeria (non ristorante) con i miei è stata nel 1998.

Ma erano altri tempi, anche se sembrano vicini. Erano ancora i tempi in cui la casa la si costruiva a tappe, un anno i muri, un altro il solaio, in collaborazione con gli amici, come favore da ricambiare per le loro case.
La casa dei miei genitori ancora non è terminata, dal 1978. Ed è abbastanza modesta.

Oggi tutto questo non è possibile, i regolamenti sono cambiati, l'edificio deve rispettare normative stringenti, i lavori complessi possono essere eseguiti solo da imprese specializzate, gli impianti sono molto costosi e complessi, ecc...
Tutto fa parte del mondo attuale, tutto contribuisce a rendere più complicata ogni azione quotidiana, se si vuole rispettare le regole.
Le difficoltà ci sono sempre state, è vero, ma gli stipendi sono rimasti quelli di allora, solo convertiti in euro, ma non ci si compra più nulla. E c'è anche meno lavoro.

In qualche modo troveremo la strada. Siamo italiani, è nel nostro DNA trovare sempre la soluzione.
 
Io credo che anche le famiglie con pochi problemi economici stiano facendo meno figli. Io ho 61 anni e 3 figli adulti, ma vedo che sia loro che i loro amici, alle soglie dei trenta, non ci pensano neppure lontanamente a figliare. Non credo esista un solo motivo per questo, ogni persona è un caso a se.
 
Io credo che anche le famiglie con pochi problemi economici stiano facendo meno figli. Io ho 61 anni e 3 figli adulti, ma vedo che sia loro che i loro amici, alle soglie dei trenta, non ci pensano neppure lontanamente a figliare. Non credo esista un solo motivo per questo, ogni persona è un caso a se.
Vero che esistono molte coppie, anche sposate, che pensano solo a divertirsi, come se avessero 18 anni. Molte più rispetto al passato.
Paradossalmente, almeno da quanto vedo, queste coincidono anche con la mancanza di problemi economici. Quindi chi potrebbe avere figli con più tranquillità (o meglio, con qialche pensiero in meno per la testa), spesso è proprio chi non li fa.
 
Oddio, bene. Come valori umani, sicuramente. Nel mio caso, mio padre ha sempre avuto un lavoro precario, come "va di moda" oggi, per cui i sacrifici non sono mancati. La Supercinque è stata unica auto di famiglia dal 1986 al 2003, modello base e comprata a rate...
Quanto a rinunce ed economie penso di essere piuttosto esperto, ricordo che la prima volta che ho mangiato in pizzeria (non ristorante) con i miei è stata nel 1998.

Ma erano altri tempi, anche se sembrano vicini. Erano ancora i tempi in cui la casa la si costruiva a tappe, un anno i muri, un altro il solaio, in collaborazione con gli amici, come favore da ricambiare per le loro case.
La casa dei miei genitori ancora non è terminata, dal 1978. Ed è abbastanza modesta.

Oggi tutto questo non è possibile, i regolamenti sono cambiati, l'edificio deve rispettare normative stringenti, i lavori complessi possono essere eseguiti solo da imprese specializzate, gli impianti sono molto costosi e complessi, ecc...
Tutto fa parte del mondo attuale, tutto contribuisce a rendere più complicata ogni azione quotidiana, se si vuole rispettare le regole.
Le difficoltà ci sono sempre state, è vero, ma gli stipendi sono rimasti quelli di allora, solo convertiti in euro, ma non ci si compra più nulla. E c'è anche meno lavoro.

In qualche modo troveremo la strada. Siamo italiani, è nel nostro DNA trovare sempre la soluzione.
il fulcro grande erano le aspettative per il futuro però, che si considerava più roseo del presente...ho vissuto in una casa da ristrutturare fino a 16 anni in cui una camera era del tutto vuota, mai vacanze (o meglio si, ma solo al mare dai nonni), macchine tutte vecchie di seconda mano....e ora molti in un contesto di precarietà non intendono (anche legittimamente) rinunciare ai viaggi, al telefono al ristorante etc etc...
 
Ad esempio, io sarei anche per ricalcolare la parte delle pensioni eccedente un certo importo, anche relativamente basso, con il contributivo.
Questa è l'emergenza nazionale assoluta.
Questa proposta, da sola, avrebbe il mio voto per i prossimi vent'anni di elezioni. Non ho mai ritenuto corretto imporre alle future generazioni un trattamento pensionistico ritenuto equo, e nel contempo chiedere il mantenimento di trattamento di favore (sia negli importi che nel numero di anni di fruizione) per le pensioni correnti. Se ti chiedo sacrifici, per solidarietà tiro la cinghia con te...
La redistribuzione della spesa sociale, a favore delle famiglie, è assolutamente improcrastinabile.
Gli aspetti "culturali" del calo demografico, con una propensione delle attuali famiglie a faticare nell'accettare i sacrifici e le rinunce che i figli comportano, sono sotto gli occhi di tutti. E' un aspetto della riduzione degli orizzonti di vita di molti, non solo e non principalmente dal punto di vista economico, ma in ordine all'incapacità di vivere con generosità e gratuità. La solitudine, per molti purtroppo rischia di essere una scomoda compagna della terza età.
 
Questa proposta, da sola, avrebbe il mio voto per i prossimi vent'anni di elezioni. Non ho mai ritenuto corretto imporre alle future generazioni un trattamento pensionistico ritenuto equo, e nel contempo chiedere il mantenimento di trattamento di favore (sia negli importi che nel numero di anni di fruizione) per le pensioni correnti. Se ti chiedo sacrifici, per solidarietà tiro la cinghia con te...
La redistribuzione della spesa sociale, a favore delle famiglie, è assolutamente improcrastinabile.
Gli aspetti "culturali" del calo demografico, con una propensione delle attuali famiglie a faticare nell'accettare i sacrifici e le rinunce che i figli comportano, sono sotto gli occhi di tutti. E' un aspetto della riduzione degli orizzonti di vita di molti, non solo e non principalmente dal punto di vista economico, ma in ordine all'incapacità di vivere con generosità e gratuità. La solitudine, per molti purtroppo rischia di essere una scomoda compagna della terza età.

Per quanto mi riguarda hai evidenziato al meglio ogni aspetto di questa vicenda
 
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Gli aspetti "culturali" del calo demografico, con una propensione delle attuali famiglie a faticare nell'accettare i sacrifici e le rinunce che i figli comportano, sono sotto gli occhi di tutti. E' un aspetto della riduzione degli orizzonti di vita di molti, non solo e non principalmente dal punto di vista economico, ma in ordine all'incapacità di vivere con generosità e gratuità. La solitudine, per molti purtroppo rischia di essere una scomoda compagna della terza età.



:emoji_clap:
 
Molti commenti, ma non mi sembra di aver letto post di forumisti che hanno figli da 0 a 14 anni...

Per forza che non si procrea, siete sempre davanti al PC !!!























:emoji_smile::emoji_smile::emoji_smile::emoji_smile::emoji_smile::emoji_smile::emoji_smile::emoji_smile::emoji_smile::emoji_smile:
 
La verità è che fare il genitore al giorno d'oggi è molto difficile, diventarlo dopo i 40 ancora di più....

Non è solo un problema di entrate, ma di mentalità.

Poi come ho già detto, fino a qualche anno fa c'erano i nonni pensionati che ti davano una mano, adesso lavorano anche loro fino a quasi 70 anni, non hanno certo voglia di nipotini fra le scatole :emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
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