All'inizio la tipica fabbrica automobilistica era un vero e proprio "Kombinat", pochissimi erano i pezzi forniti da "esterni", più o meno: pneumatici, candele d'accensione, bobine, spinterogeni, alternatori (anzi, dinamo) e motorini di avviamento, batterie d'avviamento, lampadine e fari. Ma, se ci pensi, erano appaltate quelle che per l'epoca erano "tecnologie avanzate" o comunque sotto brevetti esterni. Nel corso di un secolo l'automobile è diventata un oggetto estremamente complesso e pieno zeppo di tecnologie. Nel frattempo, l'evolversi delle "relazioni industriali" ha spinto verso l'abbandono dei megastabilmenti ed a favore di impianti più snelli. Chiaro che il costruttore oggi, se fa bene il suo lavoro, si occupa del progetto e del montaggio. Ma, attenzione, già in fase di progetto lavora in team con i propri fornitori di fiducia definendo assieme le specifiche, mentre una volta consegnava al fornitore prescelto disegni e specifiche. Tanto per dare un'idea, nei post in cui si parlave dell'impotranza dell'olio, ho più volte parlato di "motore costruito attorno al lubrificante e non di lubrificante scleto per il motore": è proprio così, le tolleranze e le finiture di lavorazione vengono decise congiuntamente al produttore dell'olio.
Poi ci sono casi più "forti", tipo la Stilo, la cui progettazione ed ingernerizzazione venne appaltata chiavi in mano alla Magna ...