manowar1978 ha scritto:
Ho un eterno problema (che avevo anche con la mia precedente auto)...quello dei vetri che si appannano (normalmente) d'inverno, aggravato da fatto che cmq vivo in una zona abbastanza umida.
Giro anche d'inverno sempre con il climatizzatore acceso (al minimo, ma acceso). Il fato è che volessi sbrinare il vetro senza il clima dovrei accendere la ventola al massimo e mi da abbastanza fastidio.
Alcune domande:
1) Il clima in inverno (con settata temperatura di circa 22° e ventola minimo, una tacchetta in pratica), incide meno sui consumi o consuma come in estate?
2) Consigli per sbrinare il vetro senza clima acceso?
L'umidità che dici essere presente in zona è certamente una rilevante concausa del continuo appannamento dei vetri. Tant'è che ritengo che pure i rivestimenti interni dell'abitacolo della vettura, come quelli dei sedili o altri allestimenti, potrebbero essersi impregnati di umidità; al momento che la rilasciano, questa si condensa sulle superfici più fredde, più esposte, e quindi si formano gli appannamenti.
Il clima settato con temperature superiori a quelle ambientali, ovvero per aumentare la temperatura, anziché freddare, assorbe considerevolmente meno energia meccanica. Comunque, si dovrebbe poter rilevare un aumento, anche se relativamente contenuto, dei consumi. A livello prestazionale, la situazione dovrebbe risultare pressoché invariata in quanto la maggior parte della attuali elettroniche di controllo prevede una sorta di compensazione nell'erogazione quando si usi questo accessorio, piuttosto vorace in termini energetici. Se il motore è ben dimensionato in relazione alla massa della vettura, tale compensazione risulta apprezzabilmente efficace, pur mantenendo qualche riverbero negativo sull'economia di esercizio.
Oltre a tutto quanto sopra, vi è, a mio avviso, un altro aspetto da considerare e cioè la non perfetta ermeticità dei dispositivi implementati in plancia per la regolazione della temperatura dell'aria immessa nell'abitacolo. Fermo restando il fatto, peraltro evidente, che l'uso intensivo della funzione ricircolo enfatizza il fenomeno della formazione della condensa, più che di sovente il responsabile primo di tale disagio è proprio il radiatorino deputato alle funzioni sopra sommariamente esposte. E, qualche volta, non questo in sé e per sé, ma anche le giunture con i manicotti che provengono dall'apparato di raffreddamento del motore o della climatizzazione. Anche minime perdite, pure solo circoscritte ad un moderatissimo stillicidio che non lascia traccia perché il liquido fuoriuscito evapora prima di depositarsi sulle superfici adiacenti e rilevare la propria presenza, è sufficiente ad aumentare il tasso di umidità al punto di provocare quanto descritto specie in relazione all'esiguo volume dell'abitacolo.