<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Tassa siae su pc e telefoni | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Tassa siae su pc e telefoni

Ricordo che c'è una tassa anche sui supporti vergini (cd, dvd, br, ammennicoli vari). La siae riesce a rendersi sempre più ridicola, seguita a ruota dai politici (non me ne vogliate, non ho alcunissima intenzione di parlare di politica, è solo per appoggiare la mia idea) che la appoggiano (ogni riferimento ad una certa parlamentare europea che vuole far calare lo sviluppo della banda larga... come se in Italia già non fosse un problema, in negativo).

Non si rendono conto che internet è difficilmente fermabile, e prima di esso, c'era comunque chi piratava musica, film, ecc. Mio padre conserva ancora i due videoregistratori, pagati una cifra, con cui si dilettava a copiarsi le videocassette. I protocolli di trasmissioni si possono cambiare, possono essere fatte trasmissioni criptate, vogliono mettersi a scopare il mare. Senza contare l'enorme aiuto che internet ha dato allo sviluppo, e ha appoggiato anche la formazione e la fama di band e cantanti emergenti.

Inoltre, non ho ben capito se vogliono mettere la tassa anche sui singoli pezzi di un pc (hd, schede video, proci, ecc), perchè nel caso non lo facessero, sarei a posto (assemblaggio da parte mia rulez).

Comunque, cercano in tutti i modi di rallentare, e di bloccare, lo sviluppo di un campo (soprattutto le connessioni) in cui la nostra cara penisola deificita, e anche di molto.

Mah... riesco ancora a sorprendermi. Purtroppo, finchè non ci saranno "addetti ai lavori" che ne capiscono, la vedo grigia, anzi sempre più tendente al nero. Mi sto sempre più preoccupando.

Da mesi a questa parte l'unica notizia buona è stata la decisione di rendere illeciti i blocchi p2p posti da alcuni isp.

Per fare un esempio, anche se banale e stupido per il 99.99% di voi, in Italia fatichiamo ad avere team competitivi sui videogiochi perchè ogni volta che ci si scontra con stranieri le connessioni fanno talmente schifo che le si prende e basta. Senza contare l'arretratezza mentale in questo campo.

Però bisogna dare soldi alla Siae perchè non ne hanno...
 
xX_RaveN_Xx ha scritto:
Ricordo che c'è una tassa anche sui supporti vergini (cd, dvd, br, ammennicoli vari). La siae riesce a rendersi sempre più ridicola, seguita a ruota dai politici (non me ne vogliate, non ho alcunissima intenzione di parlare di politica, è solo per appoggiare la mia idea) che la appoggiano (ogni riferimento ad una certa parlamentare europea che vuole far calare lo sviluppo della banda larga... come se in Italia già non fosse un problema, in negativo).

Non si rendono conto che internet è difficilmente fermabile, e prima di esso, c'era comunque chi piratava musica, film, ecc. Mio padre conserva ancora i due videoregistratori, pagati una cifra, con cui si dilettava a copiarsi le videocassette. I protocolli di trasmissioni si possono cambiare, possono essere fatte trasmissioni criptate, vogliono mettersi a scopare il mare. Senza contare l'enorme aiuto che internet ha dato allo sviluppo, e ha appoggiato anche la formazione e la fama di band e cantanti emergenti.

Inoltre, non ho ben capito se vogliono mettere la tassa anche sui singoli pezzi di un pc (hd, schede video, proci, ecc), perchè nel caso non lo facessero, sarei a posto (assemblaggio da parte mia rulez).

Comunque, cercano in tutti i modi di rallentare, e di bloccare, lo sviluppo di un campo (soprattutto le connessioni) in cui la nostra cara penisola deificita, e anche di molto.

Mah... riesco ancora a sorprendermi. Purtroppo, finchè non ci saranno "addetti ai lavori" che ne capiscono, la vedo grigia, anzi sempre più tendente al nero. Mi sto sempre più preoccupando.

Da mesi a questa parte l'unica notizia buona è stata la decisione di rendere illeciti i blocchi p2p posti da alcuni isp.

Per fare un esempio, anche se banale e stupido per il 99.99% di voi, in Italia fatichiamo ad avere team competitivi sui videogiochi perchè ogni volta che ci si scontra con stranieri le connessioni fanno talmente schifo che le si prende e basta. Senza contare l'arretratezza mentale in questo campo.

Però bisogna dare soldi alla Siae perchè non ne hanno...

qualche buon giocatore anche in italia c'è: purtroppo risulta difficile far passare il concetto che come il calcio è uno sport/spettacolo, anche fraggare con stile lo è...
 
jaccos ha scritto:
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...72-11de-9150-a77f211563f1&DocRulesView=Libero

La Siae sta studiando l'estensione della tassa già in vigore sull'acquisto di masterizzatori e videoregistratori anche a pc e telefonini. Lo ha detto il presidente di Asstel e amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, a margine delle Giornate di studio marconiane, organizzate dalla fondazione Ugo Bordoni.

Nel corso del suo intervento Parisi ha parlato dell'incontro avuto questa mattina presso il ministero dei Beni culturali e ha riferito che «la Siae vorrebbe estendere la tassa che grava attualmente sull'acquisto di apparati per la duplicazione di contenuti come masterizzatori e videoregistratori anche a supporti come pc e telefonini».

«La Siae - ha aggiunto Parisi - ha parlato di una tassa che potrebbe arrivare a 2 euro a cellulare. La discussione è in corso. L'Asstel - ha sottolineato - è assolutamente contraria perché pensiamo siano già sufficienti i 60 milioni già incassati dalla Siae con videoregistratori e masterizzatori. Questo - ha concluso - è un modo di tassare l'industria dell'Ict e riteniamo che l'industria dei contenuti deve trovare da sola il modo per farseli pagare». Quanto alle modalità, ha aggiunto Parisi, si tratterebbe di un decreto dei Beni culturali di concerto con quello dello Sviluppo economico.


Stiamo andando sempre in peggio... assolutamente vergognoso...

Mentre nel resto del mondo si studiano incentivi all'informatizzazione, in Italia...
Non stupiamoci poi se siamo sempre indietro come le balle del cane.
L'Italia e' il secondo paese d'Europa per analfabetismo informatico dopo la Grecia. Si', inclusa l'Europa dell'Est.
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 
99octane ha scritto:
Con la fionda?
Non credo sopravviverebbero.
Bene! :twisted:

qualcosa del genere dovrebbe andar bene....

fionda5.jpg
 
Senza alcun dubbio buona parte della cattiva reputazione della Siae è pienamente meritata.
Prima però di condannare integralisticamente, bisognerebbe provare a valutare la questione in maniera oggettiva, provando tra l'altro a mettersi nei panni di coloro, non necessariamente nababbi, che la Siae avrebbe il compito di tutelare, ovvero gli autori di canzoni, film, video ecc. ecc.

Si fa presto a classificare queste persone come avidi parassiti, definizione che in certi casi può essere anche meritata, specie con riferimento a certi personaggi televisivi che vedrebbero senza dubbio calare drasticamente la propria popolarità se solo il grande pubblico venisse a conoscenza dell'entità degli assegni che essi ricevono ogni sei mesi dalla Siae.

Però, come sempre, prima di bocciare categoricamente, si dovrebbe anche provare a mettersi nei panni altrui disattivando momentaneamente le proprie istintive simpatie o antipatie. Per esempio immaginare di essere uno che ha inventato una canzonetta e vede che moltitudini di persone, grazie alla sua canzonetta, guadagnano una barca di quattrini e che, se ritiene che una parte di quei quattrini gli sia dovuta, si ritrova classificato come avido parassita.

Il problema è abbastanza complicato e potrebbe essere meglio compreso, forse, se nel fare le nostre valutazioni sostituissimo l'immagine astratta della Siae con l'immagine di coloro che essa dovrebbe rappresentare, ovvero gli autori di contenuti multimediali di vario genere. Le vendite di molti apparecchi e servizi di recente enorme successo commerciale (lettori portatili mp3 wma ecc., computer, abbonamenti internet, telefonini e così via) sono indiscutibilmente basate sul presupposto che il compratore potrà poi usarli per "scaricare" e ascoltare musica e filmati, nella maggior parte dei casi gratuitamente. Ovviamente ciò non è scritto esplicitamente sulle pubblicità o sulle confezioni, ma negarlo vorrebbe dire essere abbastanza ingenui o ipocriti.

Quale adolescente comprerebbe il lettore mp3 o il cellulare multifunzione se non potesse poi riempirlo di musica scaricata gratuitamente da internet o da CD avuti in prestito? Quante persone comprerebbero un PC o un abbonamento ADSL flat se poi non avessero alcuna possibilità di scaricare gratuitamente musica e film?
Insomma, mi pare innegabile che buona parte del colossale giro di affari legato a questo settore derivi dall'usufrutto di contenuti multimediali di vario genere.

Non vedo quindi cosa ci sia di male se gli autori di tali contenuti multimediali, ovvero i fornitori della materia prima essenziale su cui quel mercato in larga parte si basa, chiedono che venga loro riconosciuto un adeguato compenso.
Si può ovviamente discutere sul come, sul quando, sul quanto, ma non certo, direi, sulla legittimità di una simile "pretesa".
 
marimasse ha scritto:
Senza alcun dubbio buona parte della cattiva reputazione della Siae è pienamente meritata.
Prima però di condannare integralisticamente, bisognerebbe provare a valutare la questione in maniera oggettiva, provando tra l'altro a mettersi nei panni di coloro, non necessariamente nababbi, che la Siae avrebbe il compito di tutelare, ovvero gli autori di canzoni, film, video ecc. ecc.

Si fa presto a classificare queste persone come avidi parassiti, definizione che in certi casi può essere anche meritata, specie con riferimento a certi personaggi televisivi che vedrebbero senza dubbio calare drasticamente la propria popolarità se solo il grande pubblico venisse a conoscenza dell'entità degli assegni che essi ricevono ogni sei mesi dalla Siae.

Però, come sempre, prima di bocciare categoricamente, si dovrebbe anche provare a mettersi nei panni altrui disattivando momentaneamente le proprie istintive simpatie o antipatie. Per esempio immaginare di essere uno che ha inventato una canzonetta e vede che moltitudini di persone, grazie alla sua canzonetta, guadagnano una barca di quattrini e che, se ritiene che una parte di quei quattrini gli sia dovuta, si ritrova classificato come avido parassita.

Il problema è abbastanza complicato e potrebbe essere meglio compreso, forse, se nel fare le nostre valutazioni sostituissimo l'immagine astratta della Siae con l'immagine di coloro che essa dovrebbe rappresentare, ovvero gli autori di contenuti multimediali di vario genere. Le vendite di molti apparecchi e servizi di recente enorme successo commerciale (lettori portatili mp3 wma ecc., computer, abbonamenti internet, telefonini e così via) sono indiscutibilmente basate sul presupposto che il compratore potrà poi usarli per "scaricare" e ascoltare musica e filmati, nella maggior parte dei casi gratuitamente. Ovviamente ciò non è scritto esplicitamente sulle pubblicità o sulle confezioni, ma negarlo vorrebbe dire essere abbastanza ingenui o ipocriti.

Quale adolescente comprerebbe il lettore mp3 o il cellulare multifunzione se non potesse poi riempirlo di musica scaricata gratuitamente da internet o da CD avuti in prestito? Quante persone comprerebbero un PC o un abbonamento ADSL flat se poi non avessero alcuna possibilità di scaricare gratuitamente musica e film?
Insomma, mi pare innegabile che buona parte del colossale giro di affari legato a questo settore derivi dall'usufrutto di contenuti multimediali di vario genere.

Non vedo quindi cosa ci sia di male se gli autori di tali contenuti multimediali, ovvero i fornitori della materia prima essenziale su cui quel mercato in larga parte si basa, chiedono che venga loro riconosciuto un adeguato compenso.
Si può ovviamente discutere sul come, sul quando, sul quanto, ma non certo, direi, sulla legittimità di una simile "pretesa".

Pare che una recente ricerca abbia evidenziato che i maggiori consumatori di musica "legale" sono proprio gli scaricatori.....
 
marimasse ha scritto:
Senza alcun dubbio buona parte della cattiva reputazione della Siae è pienamente meritata.
Prima però di condannare integralisticamente, bisognerebbe provare a valutare la questione in maniera oggettiva, provando tra l'altro a mettersi nei panni di coloro, non necessariamente nababbi, che la Siae avrebbe il compito di tutelare, ovvero gli autori di canzoni, film, video ecc. ecc.

Si fa presto a classificare queste persone come avidi parassiti, definizione che in certi casi può essere anche meritata, specie con riferimento a certi personaggi televisivi che vedrebbero senza dubbio calare drasticamente la propria popolarità se solo il grande pubblico venisse a conoscenza dell'entità degli assegni che essi ricevono ogni sei mesi dalla Siae.

Però, come sempre, prima di bocciare categoricamente, si dovrebbe anche provare a mettersi nei panni altrui disattivando momentaneamente le proprie istintive simpatie o antipatie. Per esempio immaginare di essere uno che ha inventato una canzonetta e vede che moltitudini di persone, grazie alla sua canzonetta, guadagnano una barca di quattrini e che, se ritiene che una parte di quei quattrini gli sia dovuta, si ritrova classificato come avido parassita.

Il problema è abbastanza complicato e potrebbe essere meglio compreso, forse, se nel fare le nostre valutazioni sostituissimo l'immagine astratta della Siae con l'immagine di coloro che essa dovrebbe rappresentare, ovvero gli autori di contenuti multimediali di vario genere. Le vendite di molti apparecchi e servizi di recente enorme successo commerciale (lettori portatili mp3 wma ecc., computer, abbonamenti internet, telefonini e così via) sono indiscutibilmente basate sul presupposto che il compratore potrà poi usarli per "scaricare" e ascoltare musica e filmati, nella maggior parte dei casi gratuitamente. Ovviamente ciò non è scritto esplicitamente sulle pubblicità o sulle confezioni, ma negarlo vorrebbe dire essere abbastanza ingenui o ipocriti.

Quale adolescente comprerebbe il lettore mp3 o il cellulare multifunzione se non potesse poi riempirlo di musica scaricata gratuitamente da internet o da CD avuti in prestito? Quante persone comprerebbero un PC o un abbonamento ADSL flat se poi non avessero alcuna possibilità di scaricare gratuitamente musica e film?
Insomma, mi pare innegabile che buona parte del colossale giro di affari legato a questo settore derivi dall'usufrutto di contenuti multimediali di vario genere.

Non vedo quindi cosa ci sia di male se gli autori di tali contenuti multimediali, ovvero i fornitori della materia prima essenziale su cui quel mercato in larga parte si basa, chiedono che venga loro riconosciuto un adeguato compenso.
Si può ovviamente discutere sul come, sul quando, sul quanto, ma non certo, direi, sulla legittimità di una simile "pretesa".

Ok, il discorso fila. Ma una tassa su qualsiasi apparecchio che possa anche solo potenzialmente scaricare o riprodurre illegalmente contenuti coperti da diritto d'autore equivale a dire che TUTTI gli utenti sono DELINQUENTI (e già qua è tanto). Se anche una sola persona, usa il pc e l'ipod unicamente per contenuti legali, si ritrova a pagare 2 volte i diritti d'autore. Si tratterebbe di una truffa, semplice.
Che sia giusto che i creatori di contenuti siano ricompensati è fuori discussione ma, se esiste un modo, non è questo.
Ad ogni modo è verissimo che spesso e volentieri chi scarica, se apprezza ciò che ha scaricato, lo acquista... compreresti un'auto senza provarla?
C'è chi intelligentemente ha usato il fenomeno a proprio vantaggio... gli ahimè sciolti system of a down hanno sempre sostenuto il file sharing, invitando chi scaricava la loro musica ad ascoltarla e se piaceva e se ne avevano voglia ad acquistarla, ma senza obbligare o condannare nessuno... e di successo ne hanno avuto, e parecchio... ;)
 
Tanto compro tutto usato...il cell lo prendo SEMPRE usato per pagarlo meno, il pc lo assemblo con pezzi recuperati, anche loro usati, qua e la...
Tanto vista l'obsolescenza immediata dell'elettronica di consumo...
 
Come dicevo, la questione mi sa più complicata e sfaccettata di quanto possa apparire e anche di quanto, in certi contesti, si cerchi più o meno disinteressatamente di farla apparire.

La proposta della tassa, senza dubbio discutibile e tutt'altro che equa in senso stretto dal momento che parte dal presupposto che tutti svolgano attività illegali, rappresenta per la Siae (e altre analoghe società straniere) una sorta di ultima spiaggia, dopo che per anni le grandi aziende che ricavano enormi profitti dalle vendite di apparecchiature e servizi si sono rifiutate di corrispondere adeguati compensi agli autori dei contenuti multimediali su cui i loro giri d'affari (colossali) sono oggettivamente basati. Addirittura alcune di queste grandi aziende si sono più o meno apertamente schierate a favore della cosiddetta "libertà di accesso" alle informazioni (la parola libertà ha sempre il suo fascino) su cui tanto insistono coloro che, per ragioni più o meno idealistiche, propongono l'abolizione del diritto d'autore.
Secondo me, quando a predicare la libertà di accesso è qualcuno che da essa ricava enormi profitti finanziari, potendo in pratica evitare di pagare i fornitori della materia prima indispensabile al proprio commercio, le nobili finalità ideologiche sono un po' inverosimili. In questo contesto, infatti, quella "libertà" si trasforma automaticamente, per i predicatori, in valanghe di quattrini.

Senza dubbio, piuttosto di una tassa generalizzata, sarebbe migliore e più giusto qualche altro sistema, peraltro assai più complesso da inventare e soprattutto da mettere equamente in pratica.
Ad ogni modo, trovo curioso e istruttivo il fatto che le persone che si oppongono fermamente a questa tassa siano assai più numerose di quelle che si oppongono, ad esempio, ai passaggi pedonali rialzati, ai limiti 30 via via più diffusi, alla linea continua onnipresente, alle sanzioni colossali in chiaro stile "fustigarne uno per spaventarne 100" e così via. In fin dei conti, sono tutte cose che in quanto a giustizia ed equità nulla hanno da invidiare alla tassa proposta dalla Siae. Anzi.
 
marimasse ha scritto:
Come dicevo, la questione mi sa più complicata e sfaccettata di quanto possa apparire e anche di quanto, in certi contesti, si cerchi più o meno disinteressatamente di farla apparire.

La proposta della tassa, senza dubbio discutibile e tutt'altro che equa in senso stretto dal momento che parte dal presupposto che tutti svolgano attività illegali, rappresenta per la Siae (e altre analoghe società straniere) una sorta di ultima spiaggia, dopo che per anni le grandi aziende che ricavano enormi profitti dalle vendite di apparecchiature e servizi si sono rifiutate di corrispondere adeguati compensi agli autori dei contenuti multimediali su cui i loro giri d'affari (colossali) sono oggettivamente basati. Addirittura alcune di queste grandi aziende si sono più o meno apertamente schierate a favore della cosiddetta "libertà di accesso" alle informazioni (la parola libertà ha sempre il suo fascino) su cui tanto insistono coloro che, per ragioni più o meno idealistiche, propongono l'abolizione del diritto d'autore.
Secondo me, quando a predicare la libertà di accesso è qualcuno che da essa ricava enormi profitti finanziari, potendo in pratica evitare di pagare i fornitori della materia prima indispensabile al proprio commercio, le nobili finalità ideologiche sono un po' inverosimili. In questo contesto, infatti, quella "libertà" si trasforma automaticamente, per i predicatori, in valanghe di quattrini.

Senza dubbio, piuttosto di una tassa generalizzata, sarebbe migliore e più giusto
qualche altro sistema, peraltro assai più complesso da inventare e soprattutto da mettere equamente in pratica.
Ad ogni modo, trovo curioso e istruttivo il fatto che le persone che si oppongono fermamente a questa tassa siano assai più numerose di quelle che si oppongono, ad esempio, ai passaggi pedonali rialzati, ai limiti 30 via via più diffusi, alla linea continua onnipresente, alle sanzioni colossali in chiaro stile "fustigarne uno per spaventarne 100" e così via. In fin dei conti, sono tutte cose che in quanto a giustizia ed equità nulla hanno da invidiare alla tassa proposta dalla Siae. Anzi.

Straquotone e five stars, specialmente l'ultima parte!
 
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