<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Strane manovre ad Arese: il 26 ottobre ci sarà la verità...? | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Strane manovre ad Arese: il 26 ottobre ci sarà la verità...?

autofede2009 ha scritto:
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/arese-piano-di-rilancio-con-sorpresa

C'è fermento nell'area di Arese, un tempo storica e gloriosa "casa" dell'Alfa Romeo. Come anticipato sul numero di ottobre di Quattroruote, negli ultimi tempi attorno a quei due milioni di metri quadrati c'è stato uno strano giro di incontri, più o meno riservati. Sinora si è parlato di varie ipotesi per valorizzare questo territorio, tutte rimaste sulla carta: l'ultimo piano di rilancio, messo a punto dall'attuale proprietà che fa capo a Marco Brunelli, patron della catena di supermercati Iper, prevede la realizzazione di una zona residenziale e di un centro commerciale. Il piano, presentato alla Regione Lombardia due anni fa, ha incontrato l'opposizione di buona parte della cittadinanza, preoccupata del suo impatto sul traffico della zona e delle scarse prospettive occupazionali che porta con sé. Da qualche settimana, però ne circola un altro, che potrebbe rivitalizzare il patrimonio industriale e motoristico di quest'area. Il progetto, messo a punto da ComunImprese, agenzia consortile che riunisce gli enti locali della zona nord-ovest di Milano, è stato presentato il 26 ottobre nel corso di un'assemblea pubblica.

Polo di eccellenza. Il piano prevede di destinare un'ampia fetta dell'ex stabilimento Alfa Romeo ad attività produttive, formative e di ricerca che attirino imprese d'eccellenza di vari settori, dalla moda al design, fino all'automobile. E qui verrebbe la parte interessante. Si mormora, infatti, di un centro stile che potrebbe realizzare i progetti e seguirne tutta la fase di engineering. Un'altra parte del lotto potrebbe accogliere un hotel, un centro congressi e un polo di ricerca universitaria, richiamando in buona parte il progetto che Luca De Meo aveva in mente per Arese ai tempi in cui era ancora alla Fiat, prima di passare alla Volkswagen. Ma la Fiat c'entra? Pare di no: il gruppo di Torino oggi è proprietario solo del 9,2% del lotto, area in cui si trovano il Museo Alfa Romeo e il vecchio centro direzionale, attualmente vincolati dal ministero dei Beni Culturali. Nessun nome è stato fatto nel corso dell'assemblea, ma di sicuro, per portare avanti un piano di questa portata è necessario, l'intervento di un grande gruppo industriale.

Colpo di scena dal Pirellone. Nel frattempo, però, un colpo di scena ha mischiato le carte: la giunta tecnica della Regione Lombardia proprio il 26 ottobre, a poche ore dalle proprie dimissioni, ha approvato una serie di delibere, tra le quali quella del vecchio piano di rilancio di Arese, che giaceva dimenticato da due anni. Ora, entro 30 giorni, il documento verrà inoltrato ai sindaci interessati che potranno sottoscriverlo o meno. In questo scenario ancora poco chiaro, dunque, possono profilarsi due ipotesi: che il vecchio piano venga bocciato da Lainate e Arese (da sempre sostenitori della proposta di Brunelli,) in favore di quello nuovo appena presentato; oppure, che il piano di ComunImprese venga integrato in quello appena approvato dalla Regione Lombardia. Il progetto dei proprietari dell'area, infatti, prevedeva comunque una superficie di quasi 400.000 metri quadri da destinare ad attività industriali, che potrebbero ospitare proprio quel polo di eccellenza di cui ComunImprese si fa promotore.

Lettera d'intenti. I primi cittadini di Rho e Garbagnate, contrari al vecchio progetto di rilancio, si sono espressi in maniera favorevole sul piano di ComunImprese, così come quello di Lainate (che possiede il 35% dei terreni). I tre sindaci (il commissario prefettizio di Arese, che dispone del 43% dei terreni, si asterrà), firmeranno ora una lettera di sostegno a questo piano da inviare al ministero dello Sviluppo economico, chiedendo al governo di prendere in mano la gestione del piano di rilancio, anche alla luce della situazione vacante alla Regione Lombardia. La strada per vedere risorgere quel luogo carico di storia, comunque, è ancora in salita.

Laura Confalonieri
Mi hai anticipato.
Qualcosa si muove, ma non sappiamo di preciso che cosa...
 
non si capisce molto ma conoscendo la ns classe politica mi sembra chiaro che:

- per correre a fare una delibera prima di sciogliere il governo lombardo, c'è qualcuno di grosso dietro che ha spinto a fare la mossa di corsa, pronto a imbandire la solita tavola per i grassi dirigenti pubblici come sempre accade quando ci sono queste mega colonizzazioni del cemento;

- più che alla riqualificazione dell'area interessa fare soldini con case e negozi; a mio avviso della storia dell'alfa sembra interessare poco o nulla ai potenziali acquirenti.

c'è da dire che molti che abitano li forse, allo stato attuale, preferiscono che l'area venga riqualificata come zona residenziale, industriale e servizi piuttosto che lasciarla alle erbacce...

comunque l'ultima parola sembra che ora spetti ai comuni limitrofi...

riusciranno i ns eroi a decidere...? :rolleyes:
 
Corazon Habanero ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/arese-piano-di-rilancio-con-sorpresa

C'è fermento nell'area di Arese, un tempo storica e gloriosa "casa" dell'Alfa Romeo. Come anticipato sul numero di ottobre di Quattroruote, negli ultimi tempi attorno a quei due milioni di metri quadrati c'è stato uno strano giro di incontri, più o meno riservati. Sinora si è parlato di varie ipotesi per valorizzare questo territorio, tutte rimaste sulla carta: l'ultimo piano di rilancio, messo a punto dall'attuale proprietà che fa capo a Marco Brunelli, patron della catena di supermercati Iper, prevede la realizzazione di una zona residenziale e di un centro commerciale. Il piano, presentato alla Regione Lombardia due anni fa, ha incontrato l'opposizione di buona parte della cittadinanza, preoccupata del suo impatto sul traffico della zona e delle scarse prospettive occupazionali che porta con sé. Da qualche settimana, però ne circola un altro, che potrebbe rivitalizzare il patrimonio industriale e motoristico di quest'area. Il progetto, messo a punto da ComunImprese, agenzia consortile che riunisce gli enti locali della zona nord-ovest di Milano, è stato presentato il 26 ottobre nel corso di un'assemblea pubblica.

Polo di eccellenza. Il piano prevede di destinare un'ampia fetta dell'ex stabilimento Alfa Romeo ad attività produttive, formative e di ricerca che attirino imprese d'eccellenza di vari settori, dalla moda al design, fino all'automobile. E qui verrebbe la parte interessante. Si mormora, infatti, di un centro stile che potrebbe realizzare i progetti e seguirne tutta la fase di engineering. Un'altra parte del lotto potrebbe accogliere un hotel, un centro congressi e un polo di ricerca universitaria, richiamando in buona parte il progetto che Luca De Meo aveva in mente per Arese ai tempi in cui era ancora alla Fiat, prima di passare alla Volkswagen. Ma la Fiat c'entra? Pare di no: il gruppo di Torino oggi è proprietario solo del 9,2% del lotto, area in cui si trovano il Museo Alfa Romeo e il vecchio centro direzionale, attualmente vincolati dal ministero dei Beni Culturali. Nessun nome è stato fatto nel corso dell'assemblea, ma di sicuro, per portare avanti un piano di questa portata è necessario, l'intervento di un grande gruppo industriale.

Colpo di scena dal Pirellone. Nel frattempo, però, un colpo di scena ha mischiato le carte: la giunta tecnica della Regione Lombardia proprio il 26 ottobre, a poche ore dalle proprie dimissioni, ha approvato una serie di delibere, tra le quali quella del vecchio piano di rilancio di Arese, che giaceva dimenticato da due anni. Ora, entro 30 giorni, il documento verrà inoltrato ai sindaci interessati che potranno sottoscriverlo o meno. In questo scenario ancora poco chiaro, dunque, possono profilarsi due ipotesi: che il vecchio piano venga bocciato da Lainate e Arese (da sempre sostenitori della proposta di Brunelli,) in favore di quello nuovo appena presentato; oppure, che il piano di ComunImprese venga integrato in quello appena approvato dalla Regione Lombardia. Il progetto dei proprietari dell'area, infatti, prevedeva comunque una superficie di quasi 400.000 metri quadri da destinare ad attività industriali, che potrebbero ospitare proprio quel polo di eccellenza di cui ComunImprese si fa promotore.

Lettera d'intenti. I primi cittadini di Rho e Garbagnate, contrari al vecchio progetto di rilancio, si sono espressi in maniera favorevole sul piano di ComunImprese, così come quello di Lainate (che possiede il 35% dei terreni). I tre sindaci (il commissario prefettizio di Arese, che dispone del 43% dei terreni, si asterrà), firmeranno ora una lettera di sostegno a questo piano da inviare al ministero dello Sviluppo economico, chiedendo al governo di prendere in mano la gestione del piano di rilancio, anche alla luce della situazione vacante alla Regione Lombardia. La strada per vedere risorgere quel luogo carico di storia, comunque, è ancora in salita.

Laura Confalonieri
Mi hai anticipato.
Qualcosa si muove, ma non sappiamo di preciso che cosa...

Qualcosa si muove. Anzi, più di qualcosa. Due cose. Che a quanto pare non sono facilmente conciliabili (o comunque, il progetto della regione e quello di Comunimpresa non hanno molto a che vedere). Cioè si muovono due cose in direzione opposta. Mah...

E soprattutto: chi ci mette i soldi? Per il progetto della regione, a voler pensar male (e ricordandosi come e perchè è finita la giunta che di quel progetto si era fatta promotrice) non è difficile trovare qualche organizzazione che problemi di liquidità non ne ha. Anzi, ha il problema di rendere quella liquidità presentabile, anche a costo di investire in perdita... Per il porgetto di Comunimpresa non saprei.

Il quadro resta comunque molto vago.
 
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