Volevo fare una precisazione rispetto a quanto ho scritto precedentemente.
Tutti i sistemi sono basati sull'analisi del comportamento del guidatore. Tale analisi avviene sfruttando una serie di sensori che forniscono le informazioni necessarie. A questo punto, attraverso un'opportuna logica che prevede di monitorare le azioni del guidatore e di confrontare come variano all'interno di un certo intervallo di tempo, il sistema verifica l'insorgere dell'affaticamento o meno del guidatore.
Ora, detto ciò, si evince come 2 siano le componenti fondamentali: i parametri misurati e forniti in input al sistema e la raffinatezza della logica implementata.
Alcuni sistemi, come quelli ad esempio di Volvo e di Ford, prevedono l'impiego anche di una telecamera frontale per monitorare la posizione del veicolo all'interno della corsia. Vi è quindi in questo caso uno strumento dedicato con l'intento di elaborare un'analisi più precisa ed efficace dello stile di guida.
Lo stato dell'arte prevede poi di monitorare il movimento delle palpebre del guidatore attraverso un sistema di riconoscimento e tracciamento del volto. In questo caso si ha quindi una misura "diretta" dell'affaticamento del guidatore al volante. Parliamo però di sistemi avanzati e forse di applicazione addirittura nulla.
VW non si avvale di una telecamera frontale però offre il sistema "Fatigue detection" di serie su tutte le versioni della Golf.
Ovviamente ha intrinsecamente delle limitazioni in quanto si basa sostanzialmente su di una misura indiretta ma, all'interno del campo di validità per cui è stato progettato, funziona. Ciò non significa che sia sempre in grado di identificare l'insorgere della stanchezza/affaticamento alla guida e di prevenire colpi di sonno, però può rivelarsi utile.
Poi chiaramente va detto che questo, come altri, è uno strumento di ausilio alla guida: la responsabilità è del guidatore.