Leggo oggi la notizia che la giunta della mia città ha concesso un'altra proroga,la quinta mi sembra,al termine per lo spegnimento dei riscaldamenti centralizzati in previsione di un nuovo calo delle temperature.
I riscaldamenti domestici come sappiamo sono responsabili quanto o più delle auto dell'inquinamento,e secondo me vengono anche gestiti molto male.
Innanzitutto i centralizzati,quelli di vecchia concezione almeno,sono un monumento allo spreco.
L'utente non ha quasi alcun controllo sull'accensione della caldaia e può solo in caso di temperature eccessive chiudere le valvole dei termosifoni.
L'autonomo offre enormi vantaggi.
Poi ci sono le pretese assurde delle persone,come dicevo i centralizzati nella mia città staranno accesi fino al 12 maggio,per un massimo di 7 ore al giorno.
Io che ho l'autonomo non ho mai usato più di 4 ore di riscaldamento al giorno durante l'inverno,mentre per i centralizzati il limite mi pare che sia 13 ore al giorno,e ho definitivamente spento i termosifoni a fine marzo/inizio aprile.
La mia casa non è neppure particolarmente moderna quindi dubito di avere in casa una temperatura più alta rispetto ai miei concittadini che hanno il centralizzato,semplicemente per me 19/20 gradi sono più che sufficienti,per altri,specialmente gli anziani,devono essercene almeno 22 o 23,con picchi superiori a 25.
Un'assurdità.
E di recente il mio ex tecnico che faceva la manutenzione alla caldaia,dico ex perchè ha cercato di fregarmi ma non ci è riuscito,mi ha detto che la mia caldaia potrebbe non passare il prossimo controllo delle emissioni e potrei essere costretto a sostituirla.
Non si tratta di un modello recentissimo a condensazione ma è comunque una caldaia non molto vecchia,della generazione precedente,tenuta in ottimo stato con un indice di efficienza superiore al 93%.
Capisco che le norme non possono tenere conto dell'effettivo utilizzo di un impianto,ma fare le pulci a chi accende meno di 4 ore al giorno di media per 3 mesi l'anno e poi autorizzare chi accende 10 ore di media per 5 mesi l'anno a continuare a inquinare anche se ci sono 20 gradi a me sembra un controsenso.
I riscaldamenti domestici come sappiamo sono responsabili quanto o più delle auto dell'inquinamento,e secondo me vengono anche gestiti molto male.
Innanzitutto i centralizzati,quelli di vecchia concezione almeno,sono un monumento allo spreco.
L'utente non ha quasi alcun controllo sull'accensione della caldaia e può solo in caso di temperature eccessive chiudere le valvole dei termosifoni.
L'autonomo offre enormi vantaggi.
Poi ci sono le pretese assurde delle persone,come dicevo i centralizzati nella mia città staranno accesi fino al 12 maggio,per un massimo di 7 ore al giorno.
Io che ho l'autonomo non ho mai usato più di 4 ore di riscaldamento al giorno durante l'inverno,mentre per i centralizzati il limite mi pare che sia 13 ore al giorno,e ho definitivamente spento i termosifoni a fine marzo/inizio aprile.
La mia casa non è neppure particolarmente moderna quindi dubito di avere in casa una temperatura più alta rispetto ai miei concittadini che hanno il centralizzato,semplicemente per me 19/20 gradi sono più che sufficienti,per altri,specialmente gli anziani,devono essercene almeno 22 o 23,con picchi superiori a 25.
Un'assurdità.
E di recente il mio ex tecnico che faceva la manutenzione alla caldaia,dico ex perchè ha cercato di fregarmi ma non ci è riuscito,mi ha detto che la mia caldaia potrebbe non passare il prossimo controllo delle emissioni e potrei essere costretto a sostituirla.
Non si tratta di un modello recentissimo a condensazione ma è comunque una caldaia non molto vecchia,della generazione precedente,tenuta in ottimo stato con un indice di efficienza superiore al 93%.
Capisco che le norme non possono tenere conto dell'effettivo utilizzo di un impianto,ma fare le pulci a chi accende meno di 4 ore al giorno di media per 3 mesi l'anno e poi autorizzare chi accende 10 ore di media per 5 mesi l'anno a continuare a inquinare anche se ci sono 20 gradi a me sembra un controsenso.