<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quando inizia il vero declino dell'Alfa? | Il Forum di Quattroruote

Quando inizia il vero declino dell'Alfa?

Un pò qua un pò là leggo secondo me delle "inesattezze" storiche sul vero o presunto "declino" del marchio.

Dato che da queste "inesattezze" poi si svolgono veri e propri inni a auto che.....oggi sono mitizzate dico la mia a tal proposito.

E lo farò brevemente senza scrivere pagine e pagine, ricordi e cose tanto per.....

Poi se vorrete oppure avete documentazione di sarete voi a dire la vostra....

Sarò contrariamente veloce e conciso anche perchè ho problemi tecnici.

Secondo me il declino dell'Alfa Romeo inizia nel 1934. Perchè? Perchè il governo di allora impose la sostituzione di tutte le parti non italiane di progetto e realizzazione nella componentistica. E giocoforza quelle mirabolanti auto fatte col "meglio" di allora non potevano più avere "il meglio" di allora....
 
Il declino dell'Alfa Romeo è iniziato negli anni '70, a causa di una combinazione di fattori, tra cui la crisi petrolifera, la concorrenza crescente, le lotte sindacali e le scelte strategiche sbagliate.

Secondo alcuni esperti, il punto di svolta è stato il 1974, quando Giuseppe Luraghi, l'amministratore delegato dell'Alfa Romeo, fu costretto alle dimissioni a causa di una manovra politica. Luraghi era stato il artefice del successo dell'Alfa Romeo negli anni '50 e '60, grazie a modelli come la Giulietta e la Giulia.

Negli anni '80, la situazione si è ulteriormente aggravata, con la riduzione della produzione e la chiusura dello stabilimento di Arese. Nel 1986, l'IRI ha deciso di vendere lo stabilimento di Arese alla Fiat, che ha poi chiuso la produzione di auto Alfa Romeo ad Arese nel 2005.

Tra le cause del declino dell'Alfa Romeo, ci sono state anche le lotte sindacali e la sindacalizzazione eccessiva, come racconta Renzo Comi, un sindacalista storico dell'Alfa Romeo, in un'intervista.

In sintesi, il declino dell'Alfa Romeo è stato un processo lungo e complesso, iniziato negli anni '70 e aggravato da una serie di fattori, tra cui le scelte strategiche sbagliate, la concorrenza crescente e le lotte sindacali.¹ ²
Un pò qua un pò là leggo secondo me delle "inesattezze" storiche sul vero o presunto "declino" del marchio.

Dato che da queste "inesattezze" poi si svolgono veri e propri inni a auto che.....oggi sono mitizzate dico la mia a tal proposito.

E lo farò brevemente senza scrivere pagine e pagine, ricordi e cose tanto per.....

Poi se vorrete oppure avete documentazione di sarete voi a dire la vostra....

Sarò contrariamente veloce e conciso anche perchè ho problemi tecnici.

Secondo me il declino dell'Alfa Romeo inizia nel 1934. Perchè? Perchè il governo di allora impose la sostituzione di tutte le parti non italiane di progetto e realizzazione nella componentistica. E giocoforza quelle mirabolanti auto fatte col "meglio" di allora non potevano più avere "il meglio" di allora....
Sbagliato!
 
Un modello che sicuramente non ne ha incentivato l'ascesa è L'Alfa 90, parente stretta della 75, che però ha avuto più successo ed è ricordata come l'ultima vera Alfa, nonostante forse anche la 90 lo è stata, nel suo piccolo. 56.428 le unità prodotte in tre anni di commercializzazione.

 
Ultima modifica:
Francamente il 1934 lo ricordo per eventi purtroppo molto più drammatici che poi determinarono I successivi 11 anni se non i seguenti 90
 
Il declino dell'Alfa Romeo è iniziato negli anni '70, a causa di una combinazione di fattori, tra cui la crisi petrolifera, la concorrenza crescente, le lotte sindacali e le scelte strategiche sbagliate.

Secondo alcuni esperti, il punto di svolta è stato il 1974, quando Giuseppe Luraghi, l'amministratore delegato dell'Alfa Romeo, fu costretto alle dimissioni a causa di una manovra politica. Luraghi era stato il artefice del successo dell'Alfa Romeo negli anni '50 e '60, grazie a modelli come la Giulietta e la Giulia.

Negli anni '80, la situazione si è ulteriormente aggravata, con la riduzione della produzione e la chiusura dello stabilimento di Arese. Nel 1986, l'IRI ha deciso di vendere lo stabilimento di Arese alla Fiat, che ha poi chiuso la produzione di auto Alfa Romeo ad Arese nel 2005.

Tra le cause del declino dell'Alfa Romeo, ci sono state anche le lotte sindacali e la sindacalizzazione eccessiva, come racconta Renzo Comi, un sindacalista storico dell'Alfa Romeo, in un'intervista.

In sintesi, il declino dell'Alfa Romeo è stato un processo lungo e complesso, iniziato negli anni '70 e aggravato da una serie di fattori, tra cui le scelte strategiche sbagliate, la concorrenza crescente e le lotte sindacali.¹ ²

Sbagliato!

Quella postata dal collega credo sia (forse ironicamente postata) la risposta google fornita dall’AI. Una estrema sintesi di quanto successo in vari decenni.

Io credo che sia molto difficile attribuire un periodo storico all’inizio del “declino” dell’Alfa Romeo. Poi occorrerebbe anche dire di quale declino si vuole parlare: declino tecnico, declino commerciale, declino nel mondo delle corse, declino nella percezione comune, declino connesso alla proprietà e alla genesi delle vetture? Di quale declino vogliamo parlare?

Inoltre credo che questo sia un argomento divisivo, e potenzialmente esplosivo e litigioso, quindi sarà attentamente monitorato ed eventualmente chiuso se si leggeranno le solite cose trite e ritrite che si leggono sull’Alfa da decenni, con opinioni ben note e radicate.

Del resto l’argomento è stato aperto a causa di OT di altri argomenti…..

Discussione a rischio chiusura quindi.
 
Il declino dell'Alfa Romeo è iniziato negli anni '70, a causa di una combinazione di fattori, tra cui la crisi petrolifera, la concorrenza crescente, le lotte sindacali e le scelte strategiche sbagliate.

Secondo alcuni esperti, il punto di svolta è stato il 1974, quando Giuseppe Luraghi, l'amministratore delegato dell'Alfa Romeo, fu costretto alle dimissioni a causa di una manovra politica. Luraghi era stato il artefice del successo dell'Alfa Romeo negli anni '50 e '60, grazie a modelli come la Giulietta e la Giulia.

Negli anni '80, la situazione si è ulteriormente aggravata, con la riduzione della produzione e la chiusura dello stabilimento di Arese. Nel 1986, l'IRI ha deciso di vendere lo stabilimento di Arese alla Fiat, che ha poi chiuso la produzione di auto Alfa Romeo ad Arese nel 2005.
Allora negli anni settanta la crisi petrolifera, la concorrenza crescente, e le lotte sindacali c'erano per tutte le case. Direi su questo ultimo punto che Alfa Romeo, essendo più sindacalizzata e i dipendenti essendo statali, almeno negli stabilimenti del Nord il fomento sociale lo sentiva di meno, almeno al Portello.....altrove le lotte padroni-operai erano ben più vivaci....

Quanto alla concorrenza vera e propria vi era solo la concorrenza di BMW di cui ricordo la macchina a due porte che quando era carica le gomme dietro erano storte.....direi inferiore e forse anche più cara.....e la rugginosa era comunque tanta roba, al prezzo, e con motori che la concorrenza in quella cilindrata.....

Immagino che tu ti riferisca al Portello...non ad Arese, fu chiuso nell'86 e però era almeno un lustro (anche abbondante) che si sapeva....infatti un'altra persona che venne trasferita ad Arese che io conobbi, il marito di una mia maestra, non andò preferendo restare in zona.....
Io credo che sia molto difficile attribuire un periodo storico all’inizio del “declino” dell’Alfa Romeo. Poi occorrerebbe anche dire di quale declino si vuole parlare: declino tecnico, declino commerciale, declino nel mondo delle corse, declino nella
percezione comune, declino connesso alla proprietà e alla genesi delle vetture? Di quale declino vogliamo parlare?

Inoltre credo che questo sia un argomento divisivo, e potenzialmente esplosivo e litigioso, quindi sarà attentamente monitorato ed eventualmente chiuso se si leggeranno le solite cose trite e ritrite che si leggono sull’Alfa da decenni, con opinioni ben note e radicate.

Del resto l’argomento è stato aperto a causa di OT di altri argomenti…..

Discussione a rischio chiusura quindi.
Se volete chiudere non mi offendo, ma visto che mancava una discussione con questo tema e ogni due per tre se ne parla pensavo potesse essere interessante.
 
Francamente il 1934 lo ricordo per eventi purtroppo molto più drammatici che poi determinarono I successivi 11 anni se non i seguenti 90
L'Alfa Romeo di allora era altra azienda rispetto a quella bombardata del dopoguerra e il target di quelle macchine poi non fu più raggiunto. Punto di vista
 
Con l'Alfasud. Ha perso una quantità di soldi inenarrabile, nell'ordine dei 1000 miliardi di lire negli anni 70, gentilmente ripagati dai contribuenti italiani: una cosa folle.
Invece della lacrimuccia nostalgica, la Sud andrebbe presa a martellate
 
Allora negli anni settanta la crisi petrolifera, la concorrenza crescente, e le lotte sindacali c'erano per tutte le case. Direi su questo ultimo punto che Alfa Romeo, essendo più sindacalizzata e i dipendenti essendo statali, almeno negli stabilimenti del Nord il fomento sociale lo sentiva di meno, almeno al Portello.....altrove le lotte padroni-operai erano ben più vivaci....

Quanto alla concorrenza vera e propria vi era solo la concorrenza di BMW di cui ricordo la macchina a due porte che quando era carica le gomme dietro erano storte.....direi inferiore e forse anche più cara.....e la rugginosa era comunque tanta roba, al prezzo, e con motori che la concorrenza in quella cilindrata.....

Immagino che tu ti riferisca al Portello...non ad Arese, fu chiuso nell'86 e però era almeno un lustro (anche abbondante) che si sapeva....infatti un'altra persona che venne trasferita ad Arese che io conobbi, il marito di una mia maestra, non andò preferendo restare in zona.....

Se volete chiudere non mi offendo, ma visto che mancava una discussione con questo tema e ogni due per tre se ne parla pensavo potesse essere interessante.

In passato discussioni simili ce ne sono state e di solito sono finite....in caciara. Per ora la lasciamo.
 
Con l'Alfasud. Ha perso una quantità di soldi inenarrabile, nell'ordine dei 1000 miliardi di lire negli anni 70, gentilmente ripagati dai contribuenti italiani: una cosa folle.
Invece della lacrimuccia nostalgica, la Sud andrebbe presa a martellate
Bisogna vedere cosa si intende per declino.

Per me un brand è in declino quando smette di investire e la cosa si ripercuote sul prodotto. Ho indicato una data in base a una citazione di un film, il cattivo poeta, poi magari non era 1934 ma 37 ma poco importa lì siamo agli albori di una guerra e a strategie autarchiche imposte.

Dire che iniziò il declino con un patto azienda/politica, un nuovo stabilimento, un progetto rivoluzionario che durò quasi venti anni dall'incipit alla sua conclusione.....beh....dal punto di vista industriale non mi quaglia....

Che poi il prodotto fosse.....un pò.....meh e il piano industriale farragginoso per millemila motivi tutti d'accordo....

Per fare un O.T. un'auto che sta rilanciando un brand famoso oggi, che sta arrivando......a marchio Lancia non ha nè gli stessi connotati nè, permettetemi, anche in caso di successo clamoroso (e per me inaspettato.....) lo stesso "impatto" inteso come ricaduta su occupazione e indotto....
 
Con l'Alfasud. Ha perso una quantità di soldi inenarrabile, nell'ordine dei 1000 miliardi di lire negli anni 70, gentilmente ripagati dai contribuenti italiani: una cosa folle.
Invece della lacrimuccia nostalgica, la Sud andrebbe presa a martellate
Inoltre si arrugginiva solo a guardarla, ma anche questo è stato dimenticato, in nome del mito?
 
Inoltre si arrugginiva solo a guardarla, ma anche questo è stato dimenticato, in nome del mito?
Non è che ci sia mito, posso permettermi di dire che fu veramente un progetto all'avanguardia...

Ma colgo l'occasione per rammentare un pò a tutti....che l'automobile veramente remunerativa e rappresentativa numericamente ciò che permise a Alfa di gareggiare, ciò che permise di sviluppare vetture, ciò che permise di sviluppare, e ce lo siamo dimenticato il settore che allora c'era dei mezzi di trasporto fu....
 
Occorrerebbe un libro per trattare la cosa, ma in estrema sintesi direi che il declino dell'Alfa, secondo l'opinione di maggioranza, sia iniziato quando è passata sotto il controllo della Fiat, anche se, come ha detto Guido, sotto il profilo tecnico era iniziato molto prima (l'osannata 75 non era altro che una lieve evoluzione della Giulietta II, uscita 10 anni prima, e la "90" era un lieve restyling della progenitrice Alfetta...). Quindi tecnicamente i declino è iniziato intorno al 1983, dopo la GTV6 e con la presentazione della 90, o se vogliamo dopo l'ultimo progetto integralmente nuovo.

Qualcosa poi è stato fatto per "risollevare" l'immagine e le sorti del brand, ma meno di quanto si potesse fare. Giulia e Stelvio sono state l'ultimo rigurgito di orgoglio alfista.

A partire dalla Tonale, l'Alfa propriamente detta in realtà non esiste più, esiste solo un marchio, che viene applicato a vetture costruite su una base comune Stellantis e caratterizzate secondo canoni (stilistici e in piccola parte tecnici) che ne richiamano la storia. Ma questo non è tanto un demerito di Stellantis, quanto uno specchio dei tempi, una necessità economica, perchè i grandi gruppi rivali (segnatamente Volkswagen, Renault e Toyota), fanno esattamente la stessa cosa, e talvolta peggio, come spesso è stato detto.

Per me si potrebbe chiudere qui, ma la discussione è aperta.
 
Ultima modifica:
Quindi tecnicamente i declino è iniziato intorno al 1983


Per me si potrebbe chiudere qui, ma la discussione è aperta.
Potrebbe essere corretto anche quello come anno, fu lì infatti che suppergiù fu decisa la chiusura del Portello.

Indipendentemente da altri motivi anche economici era una struttura, a mia memoria, molto vecchia e nei miei lontanissimi ricordi anche molto "buia"
Ma lì penso avesse ancora sede il "gotha" di alcuni tipi di produzione, semiartigianali e so che lì c'era ancora operativo il reparto prove materiali. Ma potrei sbagliare.
Ma colgo l'occasione per rammentare un pò a tutti....che l'automobile veramente remunerativa e rappresentativa numericamente ciò che permise a Alfa di gareggiare, ciò che permise di sviluppare vetture, ciò che permise di sviluppare, e ce lo siamo dimenticato il settore che allora c'era dei mezzi di trasporto fu....
Ciao "Dofin" era una signora in ciabatte lì all'ingresso, boh ci abitava dentro....era il suo un soprannome.Portello prima metà anni ottanta.

Infatti Alfa Romeo Dauphine o come si scrive fu un successo degli anni cinquanta/sessanta che rinverdì l'Alfa Romeo....

Peccato che null'altro fosse che una Renault rimarchiata Alfa Romeo, non so con che modifiche, ma penso poche.....sett'ant'anni prima della sbattezzata e rinominata del Bisicione.....corsi e ricorsi storici però allora forse tutto sto putiferio non ci fu visto che ne vendettero una catervata....

chissà magari questo mio ricordo farà avverare il Renaulantis....
 
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