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Pubblicità progresso....

Darei ogni responsabilità ad ogni singolo passaggio che una maglietta come questa ha fatto per arrivare ad essere messa in vendita,a partire da chi l'ha ideata a chi l'ha prodotta a chi del supermercato l'ha comprata fino ad arrivare anche a chi del personale l'ha messa in esposizione , certo poi sarebbe anche da ragionare su chi acquista una cosa del genere sia per la bruttezza del articolo che per il messaggio che lancia
 
"Carrefour fa sapere che erano state messe in vendita solo due di quelle magliette in un unico supermercato a Roma"

Sarà stata una caccia al tesoro, per trovare quelle due magliette in tutta Roma
 
bastava metterne in vendita una uguale, con lui sul divano e lei che lo faceva volare giu' dalla maglietta.

se poi non piacciono, basta non comprarle, non l'ha prescritto il medico di andarci in giro
 
"Carrefour fa sapere che erano state messe in vendita solo due di quelle magliette in un unico supermercato a Roma"

Sarà stata una caccia al tesoro, per trovare quelle due magliette in tutta Roma
si...posso dire che questa dichiarazione è davvero debole?!
In un momento come questo, certi messaggi non dovrebbero essere veicolati. Che siano ironici o no.
Nel 2019 una donna ogni 3 gg viene aggredita dal proprio compagno (o ex).
Direi che possiamo non aggiungere altro.
 
a me pare tutta ipocrisia.
non e' facendo un caso di una vignetta che si risolve il problema.
dovreste indignarvi di chi rimanda un molestatore a vivere vicino ad una vittima, o di chi viene denunciato e non gli succede nulla, finche' non combina il danno irrimediabile.
non di chi vende una maglietta con una vignetta, che potra' non essere politically correct, ma resta una vignetta.

e' per questo che non funzionano le cose.
ci si "indigna" e si apre un caso per una maglietta, ma non si fa una pinna nella realta'.
 
a me pare tutta ipocrisia.
non e' facendo un caso di una vignetta che si risolve il problema.
dovreste indignarvi di chi rimanda un molestatore a vivere vicino ad una vittima, o di chi viene denunciato e non gli succede nulla, finche' non combina il danno irrimediabile.
non di chi vende una maglietta con una vignetta, che potra' non essere politically correct, ma resta una vignetta.

e' per questo che non funzionano le cose.
ci si "indigna" e si apre un caso per una maglietta, ma non si fa una pinna nella realta'.
Dissento.

E' facile dare dei tromboni, noiosi, e liquidare la questione con facilità senza darle troppa importanza.

Per me questo significa girarsi dall'altra parte e sottovalutare un problema estramamente rilevate.
In uno scenario di questo tipo, farei ironie, battute, da un lato alimenta luoghi comuni, e dall'altro in qualche modo, giustifica comportamenti violenti.

In ogni caso, vedo che qui siamo soprattutto uomini a esprimente la nostra opinione. Sarebbe interessante un punto di vista femminile.
 
Io non penso che una vignetta o una t-shirt possa far aumentare i casi di violenza verso le donne (detesto il termine femminicidio) o sminuire la serietà del problema.
Però resta secondo me un tipo di ironia assolutamente di cattivo gusto.
Anche ammettendo che si tratti di una gaffe penso che non comprare quelle magliette non sia sufficiente,certo non auspico nemmeno che l'autore della vignetta venga messo alla gogna sulla pubblica piazza.
Basta rispedire al mittente le magliette motivando il reso col timore,fondatissimo,che quell'articolo possa essere offensivo per la clientela.
Certo tutto questo sarebbe stato da fare prima che venissero esposte e vendute e che qualcuno si indignasse.
 
Non è che esistono solo gli atti estremi come l'omicidio o le violenze fisiche, ci sono anche tante situazioni, meno al limite ma per questo non meno da condannare , che sono alimentate da una certa cultura, una maglietta come quella per me alimenta questa cultura e questo modo di percepire le donne, poi tante volte non è solo l'atto in se di censurare le cose che serve , aiuta invece far conoscere che a dispetto di alcune persone che hanno una idea delle donne ce ne sono tanti altri che invece ne hanno un profondo rispetto , quindi far sapere che esiste una controcultura
 
In ogni caso, vedo che qui siamo soprattutto uomini a esprimente la nostra opinione. Sarebbe interessante un punto di vista femminile.
Anche nell'altro "fronte" non scherzano, osservale con ironia, una vignetta non credo che plasmi un cervello.

Senza titolo-1.jpg
 
Secondo me non comprarle non basta ed è proprio il caso di farne un caso,scusate il gioco di parole.
Chi ha protestato ha fatto bene e le maglie sono state ritirate,se fossero rimaste semplicemente invendute presto o tardi sarebbero andate in circolazione (vendute a prezzi più bassi o addirittura acquistate in stock e rivendute su qualche bancarella).
Siccome veicolano un messaggio negativo e siccome la visione della donna come oggetto è ancora molto radicata secondo me è meglio non solo non acquistarle ma far capire a chi le vende e a chi le produce che il pubblico non gradisce.

Questo è un argomento molto spinoso e basta una parola sbagliata per essere fraintesi,però io devo dire che a volte sono proprio le donne a rafforzare la visione sbagliata della donna come oggetto.
Questo non giustifica minimamente gli uomini che vedono una donna e la identificano automaticamente come un oggetto sessuale,però forse sarebbe il caso di stroncare sul nascere certe tentazioni e far capire che simili attenzioni non sono gradite.
In questo periodo io sto esaminando le candidature per un posto che si è liberato dove lavoro,poi non starà a me fare i colloqui o scegliere il candidato migliore,le devo solo selezionare mettendo in cima quelle coi requisiti più idonei.
Ci credete se vi dico che 2 candidature femminili su 3 sono corredate da fotografie secondo me assolutamente inappropriate?
Poi che ai colloqui gli esaminatori non debbano fare i maiali è sacrosanto.
Ma che senso ha allegare a una candidatura per un posto da segretaria dei selfie in top con pancia e spalle completamente esposte,oppure una foto in abito aderente con primissimo piano sul sedere?
Magari funziona,magari con delle foto simili si fanno più colloqui.
Spero di no onestamente.
Però è un modo come un altro per incoraggiare chi ha ancora delle idee da Neanderthal.
Fatta salva la libertà di una persona di vestirsi come meglio crede io penso che,almeno sul lavoro,bisognerebbe essere più seri e non mandare messaggi che potrebbero essere fraintesi.
Poi una volta che ci si conosce e che si mettono le cose in chiaro si può anche stabilire che in ufficio il venerdì si va tutti nudi,ma almeno il primo approccio secondo me deve essere professionale.
Altrimenti il messaggio che passa è tutt'altro che serio,è il solito cane che si morde la coda ovviamente.
Se non ci fossero gli uomini che hanno certe idee il problema non si porrebbe,ma purtroppo ci sono quindi credo che sia preciso interesse di una ragazza quello di mettere le cose in chiaro da subito.
 
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