elancia ha scritto:
Anche se non interessa a nessuno, paiono avermi "ascoltato":
http://www.omniauto.it/magazine/17978/honda-cr-z-icf-mugen
Anche se, cè da dire, con l'aumento delle potenze del termico a scapito dell'elettrico (che resta poca cosa) saltà un pò quell'equilibrio che è il senso dell'ibrido stesso.
Per me, comunque, una CR-Z così ci voleva.
Si, forse si; ma sarebbe stato assai meglio, a mio avviso, se Mugen avesse elaborato il motore elettrico, non il termico..... in questo modo, si sarebbe sancita la sussitenza di un notevole margine di evoluzione su questo nuovo versante, anziché sullo stesso. Che c'è di sicuro, fortunatamente, ma facendo come si vede che fanno è come sancire che "se si vuol andare davvero, si deve mettere le mani dove di consueto". Non è una gran bella presentazione per la tecnologia ibrida, sinceramente.....
Ribadisco, anche se può sembrare "disfattista": attualmente, il motore elettrico fornisce un ausilio in quelle condizioni in cui il termico - soprattutto se aspirato e ciclo Otto - si trova in difficoltà, ovvero in quelle condizioni di regime e carico in cui può sviluppare poca coppia. Nulla più. E l'ibrido può ritenersi ben fatto se e solo se la parte elettrica sia messa in grado di fornire questo ausilio sfruttando l'energia recuperata durante i tratti in cui il termico può essere fatto lavorare in maniera estremamente contenuta, come discese o rallentamenti. Non solo: occorrerrebbe, anche, che l'energia adoperata per gli scopi di cui sopra fosse reintegrata sfruttando solo ed esclusivamente la marcia a velocità costante.
Bisogna tenere a mente, infatti, che l'elettrico funziona sempre e comunque a spese del termico. Si sfrutta un rallentamento o una discesa per ricaricare le batterie? bene, è buona cosa; ma per portare la vettura alla velocità dalla quale effettuare il rallentamento o la quota dalla quale discendere, si è usato il termico, eventualmente insieme ad una parte di ricarica elettrica sempre dal medesimo ricavata in precedenza.
Il "salto" avverrà quando l'energia elettrica sarà fornita da fonti esterne e rinnovabili, come, ad esempio, pannelli fotovoltaici ad altissimo rendimento posti sulle superfici esterne della vettura, tetto, cofani, persino le vetrature, che oggi è possibile; oppure, tramite cariche a vettura ferma con corrente proveniente da impianti similari, affiancando batterie ad altissimo rendimento, longeve e leggere, avendo cura che l'energia provenga da fonti rinnovabili ed ecologicamente corrette. Sennò, sarà un bluff anche sotto il profilo dell'impatto ambientale.
In sostanza: finché la corrente che carica le batterie proverrà dal termico, le differenze non potranno essere eclatanti. E questo vale per tutte le ibride.