<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Nuovi motori Bmw 3 e 4 cilindri | Il Forum di Quattroruote

Nuovi motori Bmw 3 e 4 cilindri

lancista1986 ha scritto:
http://www.youtube.com/watch?v=aLKH1k12Ayk&feature=player_embedded
Bello il filmato... mi è piaciuto quando il robottino ha tagliato in due col laser il 6 cilindri, ricavandone due motori a 3 cilindri... :D io neppure lo sapevo, che Bmw farà motori a 3 cilindri... :oops: ma sono a posto : ho già un 3 ed un 6 cilindri.. :lol:
Lucio
 
Bisogna aggiornare il proprio pensiero, è inevitabile. Sul mercato vedremo:
1.5 3 cilindri benzina da 129-150-184 cv
1.5 3 cilindri gasolio da 129 cv
2.0 gasolio 163-184 cv
2.0 benzina 245 cv e altre (in basso e in alto).
La tecnologia per compensare gli scompensi tipici del 3 cilindri c'è, certamente non avrà la souplesse del 6 cilindri, ma alla bmw (come presso le altre case) faranno di necessità virtù.....
 
mommotti ha scritto:
Bisogna aggiornare il proprio pensiero, è inevitabile. Sul mercato vedremo:
1.5 3 cilindri benzina da 129-150-184 cv
1.5 3 cilindri gasolio da 129 cv
2.0 gasolio 163-184 cv
2.0 benzina 245 cv e altre (in basso e in alto).
La tecnologia per compensare gli scompensi tipici del 3 cilindri c'è, certamente non avrà la souplesse del 6 cilindri, ma alla bmw (come presso le altre case) faranno di necessità virtù.....

dimentichi il bicilindrico 1000cc che andrà sotto la mini minor,la anti smart che produrrano dal 2013.
inoltre il 1.5 diesel avrà fino a ca 160cv
 
mommotti ha scritto:
Bisogna aggiornare il proprio pensiero, è inevitabile. Sul mercato vedremo:
1.5 3 cilindri benzina da 129-150-184 cv
1.5 3 cilindri gasolio da 129 cv
2.0 gasolio 163-184 cv
2.0 benzina 245 cv e altre (in basso e in alto).
La tecnologia per compensare gli scompensi tipici del 3 cilindri c'è, certamente non avrà la souplesse del 6 cilindri, ma alla bmw (come presso le altre case) faranno di necessità virtù.....

Scusate se mi intrometto nella discussione. Penso che il costruttore persegua la necessità di ridurre i costi e la via del downsizing sia una delle tante da seguire, oltre a quelle - numerosissime - già seguite da tempo. Occorre, però, vedere che tipo di ritorno ne avrà l'utenza; una effettiva riduzione dei prezzi di listino? non credo. Maggiore affidabilità? lo credo ancor meno. Chi sceglieva e sceglie i plurifrazionati per qualità di guida, la ritroverà in questi nuovi motori? Non lo credo nemmeno adesso. Personalmente, ritengo che un motore debba essere tendenzialmente sovradimensionato rispetto alle esigenze minime, relazionando il frangente con la dimensione e tipologia di veicolo e la presupponibile modalità più frequente di utilizzo (urbano, autostrada, percorsi montani e collinari ecc.ecc.) per poter ragionevolmente garantire una buona souplesse di marcia e, contestualmente, una apprezzabile longevità e affidabilità. Tale sovradimensionamento lo intendo in termini di cubatura e quindi, in definitiva, di potenza specifica; le tecnologie attuali permettono quasi dei miracoli, in tal senso, ma non bisogna dimenticare che soluzioni e materiali raffinati mal si confanno con il massiccio ricorso alle economie di scala e di produzione in genere. Si corre il rischio, in una parola, di trovarsi con motori relativamente piccoli con potenza adatte per unità grandi il doppio e che possono manifestare usura e carenze di affidabilità anche a percorrenze esigue. L'elettronica può smussare la ruvidità tipica di un motore piccolo e molto spinto, ma un tre cilindri come può apparire ed essere percepito come un sei in linea o un 8 a V? con uno stuolo di contralberi? usando post-iniezioni e post-accensioni per compensare le inerzie sfasate? Quel che voglio dire - e spero davvero che il futuro mi smentisca - è che queste iniziative volgono a favore del costruttore, non dell'utente finale. Avere "la botte piena e la moglie ubriaca" o, se preferite, "fare le nozze con i fichi secchi", sono due situazioni, evidentemente emblematiche, che è bene che restino strettamente nell'ambito dei proverbi e che non sconfinino, se non del tutto marginalmente, nelle vetture. Perché non si può, se non rimettendoci qualcosa che, forse, lì per lì, può non farsi notare ma che poi, inevitabilmente, salterà fuori in tutta la sua grottesca evidenza.
 
meipso ha scritto:
mommotti ha scritto:
Bisogna aggiornare il proprio pensiero, è inevitabile. Sul mercato vedremo:
1.5 3 cilindri benzina da 129-150-184 cv
1.5 3 cilindri gasolio da 129 cv
2.0 gasolio 163-184 cv
2.0 benzina 245 cv e altre (in basso e in alto).
La tecnologia per compensare gli scompensi tipici del 3 cilindri c'è, certamente non avrà la souplesse del 6 cilindri, ma alla bmw (come presso le altre case) faranno di necessità virtù.....

Scusate se mi intrometto nella discussione. Penso che il costruttore persegua la necessità di ridurre i costi e la via del downsizing sia una delle tante da seguire, oltre a quelle - numerosissime - già seguite da tempo. Occorre, però, vedere che tipo di ritorno ne avrà l'utenza; una effettiva riduzione dei prezzi di listino? non credo. Maggiore affidabilità? lo credo ancor meno. Chi sceglieva e sceglie i plurifrazionati per qualità di guida, la ritroverà in questi nuovi motori? Non lo credo nemmeno adesso. Personalmente, ritengo che un motore debba essere tendenzialmente sovradimensionato rispetto alle esigenze minime, relazionando il frangente con la dimensione e tipologia di veicolo e la presupponibile modalità più frequente di utilizzo (urbano, autostrada, percorsi montani e collinari ecc.ecc.) per poter ragionevolmente garantire una buona souplesse di marcia e, contestualmente, una apprezzabile longevità e affidabilità. Tale sovradimensionamento lo intendo in termini di cubatura e quindi, in definitiva, di potenza specifica; le tecnologie attuali permettono quasi dei miracoli, in tal senso, ma non bisogna dimenticare che soluzioni e materiali raffinati mal si confanno con il massiccio ricorso alle economie di scala e di produzione in genere. Si corre il rischio, in una parola, di trovarsi con motori relativamente piccoli con potenza adatte per unità grandi il doppio e che possono manifestare usura e carenze di affidabilità anche a percorrenze esigue. L'elettronica può smussare la ruvidità tipica di un motore piccolo e molto spinto, ma un tre cilindri come può apparire ed essere percepito come un sei in linea o un 8 a V? con uno stuolo di contralberi? usando post-iniezioni e post-accensioni per compensare le inerzie sfasate? Quel che voglio dire - e spero davvero che il futuro mi smentisca - è che queste iniziative volgono a favore del costruttore, non dell'utente finale. Avere "la botte piena e la moglie ubriaca" o, se preferite, "fare le nozze con i fichi secchi", sono due situazioni, evidentemente emblematiche, che è bene che restino strettamente nell'ambito dei proverbi e che non sconfinino, se non del tutto marginalmente, nelle vetture. Perché non si può, se non rimettendoci qualcosa che, forse, lì per lì, può non farsi notare ma che poi, inevitabilmente, salterà fuori in tutta la sua grottesca evidenza.

fondamentalmente i costruttori devono affrontare le norme ue che li obbligano a tagli pesanti sulle emissioni.
fase 1 quindi rinnovare tutti i motori con nuova tecnologie e downsizing
fase 2 alleggerire le auto.a breve anche qui ne vedremo delle belle.
questo comporta maxi investimenti che saranno scaricati ovviamente sui clienti.
e siamo al punto che dicevi tu
 
simohsm ha scritto:
bah a me i motori a tre cilindri non sono mai piaciuti..
Dante Giacosa (papà della 600-500 e 127) diceva che un motore a tre cilindri è un motore zoppo,per lui i cilndri devono avere sempre un numero pari e infatti sulla 500 aveva progettato il bicilindrico ripreso adesso col TwinAir.
 
meipso ha scritto:
Scusate se mi intrometto nella discussione. Penso che il costruttore persegua la necessità di ridurre i costi e la via del downsizing sia una delle tante da seguire, oltre a quelle - numerosissime - già seguite da tempo. Occorre, però, vedere che tipo di ritorno ne avrà l'utenza; una effettiva riduzione dei prezzi di listino? non credo. Maggiore affidabilità? lo credo ancor meno. Chi sceglieva e sceglie i plurifrazionati per qualità di guida, la ritroverà in questi nuovi motori? Non lo credo nemmeno adesso. Personalmente, ritengo che un motore debba essere tendenzialmente sovradimensionato rispetto alle esigenze minime, relazionando il frangente con la dimensione e tipologia di veicolo e la presupponibile modalità più frequente di utilizzo (urbano, autostrada, percorsi montani e collinari ecc.ecc.) per poter ragionevolmente garantire una buona souplesse di marcia e, contestualmente, una apprezzabile longevità e affidabilità. Tale sovradimensionamento lo intendo in termini di cubatura e quindi, in definitiva, di potenza specifica; le tecnologie attuali permettono quasi dei miracoli, in tal senso, ma non bisogna dimenticare che soluzioni e materiali raffinati mal si confanno con il massiccio ricorso alle economie di scala e di produzione in genere. Si corre il rischio, in una parola, di trovarsi con motori relativamente piccoli con potenza adatte per unità grandi il doppio e che possono manifestare usura e carenze di affidabilità anche a percorrenze esigue. L'elettronica può smussare la ruvidità tipica di un motore piccolo e molto spinto, ma un tre cilindri come può apparire ed essere percepito come un sei in linea o un 8 a V? con uno stuolo di contralberi? usando post-iniezioni e post-accensioni per compensare le inerzie sfasate? Quel che voglio dire - e spero davvero che il futuro mi smentisca - è che queste iniziative volgono a favore del costruttore, non dell'utente finale. Avere "la botte piena e la moglie ubriaca" o, se preferite, "fare le nozze con i fichi secchi", sono due situazioni, evidentemente emblematiche, che è bene che restino strettamente nell'ambito dei proverbi e che non sconfinino, se non del tutto marginalmente, nelle vetture. Perché non si può, se non rimettendoci qualcosa che, forse, lì per lì, può non farsi notare ma che poi, inevitabilmente, salterà fuori in tutta la sua grottesca evidenza.
Tutto vero, tranne l'assunto di base : non è la necessità di ridurre i costi, ma quella di ridurre consumi ed emissioni, oggi pressante ma domani, tutto lo lascia pensare, ancora di più.

I costi, anzi, presumibilmente alla fine aumenteranno : vuoi perchè la sfilza di sistemi di controllo delle emissioni ha un costo, per quanto ottenuta con componenti a grande diffusione, vuoi perchè i sovralimentati di cilindrata minore saranno sempre più delicati e quindi soggetti a guasti dei loro predecessori aspirati.

D'altra parte, è anche vero che il legislatore non può non premere affinchè vengano prodotte auto con consumi sempre inferiori, sia per cercare di rispettare certi obiettivi da accordi internazionali (che al momento paiono spesso modesti e facilmente raggiungibili nell'arco degli anni, ma poi invece....) sia per cercare di far cambiare mentalità alla gente circa gli sprechi energetici : cosa su cui, qui in Italia in particolare, siamo davvero molto indietro, basti vedere il successo che hanno auto sprecone come le Suv.... ma siamo in Italia, si sa come vanno le cose, prima che un problema venga affrontato ci deve aver picchiato sul naso con tutta la sua virulenza : fino ad un attimo prima nessuno ci vuole pensare.
Lucio
 
Mastertanto ha scritto:
Tutto vero, tranne l'assunto di base : non è la necessità di ridurre i costi, ma quella di ridurre consumi ed emissioni, oggi pressante ma domani, tutto lo lascia pensare, ancora di più.

I costi, anzi, presumibilmente alla fine aumenteranno : vuoi perchè la sfilza di sistemi di controllo delle emissioni ha un costo, per quanto ottenuta con componenti a grande diffusione, vuoi perchè i sovralimentati di cilindrata minore saranno sempre più delicati e quindi soggetti a guasti dei loro predecessori aspirati.

D'altra parte, è anche vero che il legislatore non può non premere affinchè vengano prodotte auto con consumi sempre inferiori, sia per cercare di rispettare certi obiettivi da accordi internazionali (che al momento paiono spesso modesti e facilmente raggiungibili nell'arco degli anni, ma poi invece....) sia per cercare di far cambiare mentalità alla gente circa gli sprechi energetici : cosa su cui, qui in Italia in particolare, siamo davvero molto indietro, basti vedere il successo che hanno auto sprecone come le Suv.... ma siamo in Italia, si sa come vanno le cose, prima che un problema venga affrontato ci deve aver picchiato sul naso con tutta la sua virulenza : fino ad un attimo prima nessuno ci vuole pensare.
Lucio

Scusami, Lucio, non è mio intento fare polemica; ma, sinceramente, la riduzione del consumo non interessa a nessuno di coloro che stanno nella "stanza dei bottoni". Parlo, ovviamente, di quella effettiva, non di quella omologata. Quella omologata o, meglio, quella omologabile, si, perché è attraverso questi dati che si riesce a sottostare all'imposizione normativa. Basta che ciò risulti, non che sussista davvero. Oggi è tutto così.... tutto.
Un motore piccolo e sovralimentato consumerà forse un po' meno nel momento in cui siano richieste prestazioni e quindi potenze erogate pari o inferiori a quelle di uno di analoga cubatura ma aspirato e, forse, si comporterà meglio del medesimo, dinamicamente, se abbinato a vetture di massa e resistenza areodinamica tali da richiedere, "tradizionalmente", motori ben più strutturati e ben dimensionati; perciò avremo una certa diminuzione del consumo in ambito urbano, forse, tale da renderli omologabili...... mediante l'applicazione di opportuni protocolli di rilevazione che, comunque, non renderebbero i propulsori più grandi in grado di esserlo.
Quindi, a ben vedere, il downsizing serve:1) a far risparmiare il costruttore; 2) a non far risparmiare l'utente (forse per qualcosina sull'assicurazione, finché le compagnie non si allineeranno alla nuova situazione); 3) a far sembrare di consumare meno (ma ti garantisco che, salvo miracoli veramente impensabili ad oggi, tutti i turbompressi ciclo Otto consumano ASSAI, ma ASSAI di più del dichiarato, a meno di non usarli ricorrentemente e severamente in modo da non sfruttare l'esubero di coppia e potenza attuabile mediante la sovralimentazione; e i ciclo Diesel che sopravanzino un certo valore di potenza specifica si dimostrano decisamente più cagionevoli di quanto la tipologia propulsiva e l'uso presupponibile da chi ne fa ricorso farebbe aspettare) a fini di omologazione richiesta dalle normative ecologiche; 4) e quindi a far sembrare pure che inquinino di meno. I punti 3 e 4 sono assolutamente falsi e pretestuosi e saranno blindati come altri aspetti di analoga valenza usualmente trattati (anzi, "bistrattati") dai media. Le compagnie petrolifere, vere padrone del pianeta e della sua storia recente, non possono permettere una diminuzione del consumo dei loro prodotti; forse nemmeno a condizione che se ne innalzi il costo unitario. A loro, sempre cento deve tornare. Ci troveremo con vetture che avranno certificazioni tali da rientrare, solo ed esclusivamente a livello documentale, nelle imposizioni di dette normative ma che di fatto non ci rientreranno affatto; con ogni probabilità meno affidabili ed almeno ugualmente costose, sia in sede di acquisto che, soprattutto, in sede manutentiva. Non la vedo bene, per niente. Ma, come è evidente, si tratta esclusivamente di una mia, personalissima, opinione.
 
meipso ha scritto:
Mastertanto ha scritto:
Tutto vero, tranne l'assunto di base : non è la necessità di ridurre i costi, ma quella di ridurre consumi ed emissioni, oggi pressante ma domani, tutto lo lascia pensare, ancora di più.

I costi, anzi, presumibilmente alla fine aumenteranno : vuoi perchè la sfilza di sistemi di controllo delle emissioni ha un costo, per quanto ottenuta con componenti a grande diffusione, vuoi perchè i sovralimentati di cilindrata minore saranno sempre più delicati e quindi soggetti a guasti dei loro predecessori aspirati.

D'altra parte, è anche vero che il legislatore non può non premere affinchè vengano prodotte auto con consumi sempre inferiori, sia per cercare di rispettare certi obiettivi da accordi internazionali (che al momento paiono spesso modesti e facilmente raggiungibili nell'arco degli anni, ma poi invece....) sia per cercare di far cambiare mentalità alla gente circa gli sprechi energetici : cosa su cui, qui in Italia in particolare, siamo davvero molto indietro, basti vedere il successo che hanno auto sprecone come le Suv.... ma siamo in Italia, si sa come vanno le cose, prima che un problema venga affrontato ci deve aver picchiato sul naso con tutta la sua virulenza : fino ad un attimo prima nessuno ci vuole pensare.
Lucio

Scusami, Lucio, non è mio intento fare polemica; ma, sinceramente, la riduzione del consumo non interessa a nessuno di coloro che stanno nella "stanza dei bottoni". Parlo, ovviamente, di quella effettiva, non di quella omologata. Quella omologata o, meglio, quella omologabile, si, perché è attraverso questi dati che si riesce a sottostare all'imposizione normativa. Basta che ciò risulti, non che sussista davvero. Oggi è tutto così.... tutto.
Un motore piccolo e sovralimentato consumerà forse un po' meno nel momento in cui siano richieste prestazioni e quindi potenze erogate pari o inferiori a quelle di uno di analoga cubatura ma aspirato e, forse, si comporterà meglio del medesimo, dinamicamente, se abbinato a vetture di massa e resistenza areodinamica tali da richiedere, "tradizionalmente", motori ben più strutturati e ben dimensionati; perciò avremo una certa diminuzione del consumo in ambito urbano, forse, tale da renderli omologabili...... mediante l'applicazione di opportuni protocolli di rilevazione che, comunque, non renderebbero i propulsori più grandi in grado di esserlo.
Quindi, a ben vedere, il downsizing serve:1) a far risparmiare il costruttore; 2) a non far risparmiare l'utente (forse per qualcosina sull'assicurazione, finché le compagnie non si allineeranno alla nuova situazione); 3) a far sembrare di consumare meno (ma ti garantisco che, salvo miracoli veramente impensabili ad oggi, tutti i turbompressi ciclo Otto consumano ASSAI, ma ASSAI di più del dichiarato, a meno di non usarli ricorrentemente e severamente in modo da non sfruttare l'esubero di coppia e potenza attuabile mediante la sovralimentazione; e i ciclo Diesel che sopravanzino un certo valore di potenza specifica si dimostrano decisamente più cagionevoli di quanto la tipologia propulsiva e l'uso presupponibile da chi ne fa ricorso farebbe aspettare) a fini di omologazione richiesta dalle normative ecologiche; 4) e quindi a far sembrare pure che inquinino di meno. I punti 3 e 4 sono assolutamente falsi e pretestuosi e saranno blindati come altri aspetti di analoga valenza usualmente trattati (anzi, "bistrattati") dai media. Le compagnie petrolifere, vere padrone del pianeta e della sua storia recente, non possono permettere una diminuzione del consumo dei loro prodotti; forse nemmeno a condizione che se ne innalzi il costo unitario. A loro, sempre cento deve tornare. Ci troveremo con vetture che avranno certificazioni tali da rientrare, solo ed esclusivamente a livello documentale, nelle imposizioni di dette normative ma che di fatto non ci rientreranno affatto; con ogni probabilità meno affidabili ed almeno ugualmente costose, sia in sede di acquisto che, soprattutto, in sede manutentiva. Non la vedo bene, per niente. Ma, come è evidente, si tratta esclusivamente di una mia, personalissima, opinione.

caro Meipso,io credo che i petrolieri siano invece rassegnati al necessario calo dei consumi delle auto.ma per loro è poco importante,se vendono meno litri ma ad un prezzo maggiore(che è quello che accade già oggi) i loro conti resteranno ottimi.i veri affari dei petrolieri sono altri,ad esempio lo stop del nucleare porterà nelle loro casse miliardi di euro imprevisti anche in futuro perchè dovremmo bruciare milioni di ton di carburante per produrre energia.
loro cadono sempre in piedi downsizing o no
 
meipso ha scritto:
Scusami, Lucio, non è mio intento fare polemica; ma, sinceramente, la riduzione del consumo non interessa a nessuno di coloro che stanno nella "stanza dei bottoni". Parlo, ovviamente, di quella effettiva, non di quella omologata. Quella omologata o, meglio, quella omologabile, si, perché è attraverso questi dati che si riesce a sottostare all'imposizione normativa. Basta che ciò risulti, non che sussista davvero. Oggi è tutto così.... tutto.
Un motore piccolo e sovralimentato consumerà forse un po' meno nel momento in cui siano richieste prestazioni e quindi potenze erogate pari o inferiori a quelle di uno di analoga cubatura ma aspirato e, forse, si comporterà meglio del medesimo, dinamicamente, se abbinato a vetture di massa e resistenza areodinamica tali da richiedere, "tradizionalmente", motori ben più strutturati e ben dimensionati; perciò avremo una certa diminuzione del consumo in ambito urbano, forse, tale da renderli omologabili...... mediante l'applicazione di opportuni protocolli di rilevazione che, comunque, non renderebbero i propulsori più grandi in grado di esserlo.
Quindi, a ben vedere, il downsizing serve:1) a far risparmiare il costruttore; 2) a non far risparmiare l'utente (forse per qualcosina sull'assicurazione, finché le compagnie non si allineeranno alla nuova situazione); 3) a far sembrare di consumare meno (ma ti garantisco che, salvo miracoli veramente impensabili ad oggi, tutti i turbompressi ciclo Otto consumano ASSAI, ma ASSAI di più del dichiarato, a meno di non usarli ricorrentemente e severamente in modo da non sfruttare l'esubero di coppia e potenza attuabile mediante la sovralimentazione; e i ciclo Diesel che sopravanzino un certo valore di potenza specifica si dimostrano decisamente più cagionevoli di quanto la tipologia propulsiva e l'uso presupponibile da chi ne fa ricorso farebbe aspettare) a fini di omologazione richiesta dalle normative ecologiche; 4) e quindi a far sembrare pure che inquinino di meno. I punti 3 e 4 sono assolutamente falsi e pretestuosi e saranno blindati come altri aspetti di analoga valenza usualmente trattati (anzi, "bistrattati") dai media. Le compagnie petrolifere, vere padrone del pianeta e della sua storia recente, non possono permettere una diminuzione del consumo dei loro prodotti; forse nemmeno a condizione che se ne innalzi il costo unitario. A loro, sempre cento deve tornare. Ci troveremo con vetture che avranno certificazioni tali da rientrare, solo ed esclusivamente a livello documentale, nelle imposizioni di dette normative ma che di fatto non ci rientreranno affatto; con ogni probabilità meno affidabili ed almeno ugualmente costose, sia in sede di acquisto che, soprattutto, in sede manutentiva. Non la vedo bene, per niente. Ma, come è evidente, si tratta esclusivamente di una mia, personalissima, opinione.
Neppure io voglio far polemica, tantomeno con te che conosco come una testa pensante del forum, uno che ben ci pensa prima di parlare : però, se su certe cose non la vedo allo stesso modo... :D

Non è che io abbia un'alta opinione, ahimè, dei ns. politici ed amministratori pubblici : ciò nonostante, non si può sostenere che la riduzione dei consumi medi (e quindi anche delle emissioni di CO²) non interessi loro, fosse anche solo - e, per la parte peggiore di loro, senz'altro sarà così - per sbandierare di essere sulla buona strada nell'attuazione, sempre critica e ritardata, dei famosi accordi internazionali di riduzione della CO².

Allo stesso modo, pur concordando in parte sulla differenza tra ciò che "risulta" e ciò che poi realmente "è" (in altre parole, potremmo dire sulla differenza tra Paese legale e Paese reale, come succede poi un po' per ogni cosa) non si può negare il legame tra consumi omologati e consumi effettivi : i primi saranno minori dei secondi, ma mi pare evidente che la presenza di soluzioni tecniche volte a migliorare il rendimento medio dei motori, particolarmente ai bassi regimi che sono il punto debole per i motori sportivi, non possa che migliorare i consumi : tutti.

Un esempio lampante di questo è il paragone tra la mia auto e la 335i , di prestazioni paragonabili : se il consumo omologato nel ciclo urbano è sceso da 17,8 a 12 l/100 km e cioè di circa un terzo, qualcosa vorrà pur dire ! tu dici che tutti i turbo benzina poi nella pratica consumano assai più del dichiarato: magari è vero, ma io - che non ho avuto il piacere di provare la 335i, tanto meno di poterne vedere il consumo - ho sentito su queste pagine, da alcuni proprietari, parlare di medie che mai e poi mai sarebbe possibile fare con la mia M3, anche a volersi limitare parecchio (cosa contronatura... :D ) col piede destro.
E lo stesso vale per le prove delle riviste.

Anche andando a guardare il consumo, in condizioni di carichi leggeri sul motore, della M3 V8 4.0, vediamo che è tutt'altro che soddisfacente, nonostante la più recente progettazione e lo sforzo, evidente, di Bmw per ottenere buone prestazioni anche a regimi modesti (coppia max a 3900 giri quando la potenza max è invece a 8300 giri, una "forbice" che mai ho visto altrove) perchè questa M3 a velocità codice in autostrada (cioè con un filo di gas) fa solo 7,8 km/l, un risultato scarsuccio....

Non è quindi sostenibile che il "downsizing", accoppiato alla sovralimentazione turbo progettata per esaltare, a differenza che in passato, soprattutto il riempimento ai bassi-medi regimi, sia principalmente un artificio dei costruttori per risparmiare sui costi : il miglioramento del rendimento medio ai bassi regimi (quelli più usati, per forza di cose, specialmente sulle auto potenti) c'è ed è evidente.

Non solo : io sono convinto che, ad esempio, Bmw abbia intrapreso "obtorto collo" questa strada per i suoi motori serie M, che facevano un punto d'orgoglio e di personalizzazione dell'essere capaci di alte prestazioni senza ricorrere alla sovralimentazione e mantenendo un'affidabilità globale che, come giustamente tu dici, è ancora da dimostrare per le nuove generazioni di motori turbo di minor cilindrata.

Che questi motori fossero "più costosi" è tutto da dimostrare, e comunque le vendite hanno sempre dimostrato che questo non era un problema : il problema era, invece, diminuire sensibilmente i consumi dell'uso pratico - quindi, di fatto, ai bassi regimi e sotto bassi carichi - senza fare alcuni cambiamenti radicali.

Quanto alle compagnie petrolifere, io penso che non solo manterranno, ma forse addirittura aumenteranno i loro guadagni anche in un futuro scenario di calo dei consumi petroliferi : una situazione che, se non siamo in grado di datare con precisione, è però una sicurezza del futuro : prima o poi avverrà, le riserve di petrolio son quelle che sono e la richiesta globale non scende, quindi non serve essere dei geni per prevedere che..... e le compagnie sapranno ben adattarsi, non ti preoccupare, a trattare una materia prima in quantità inferiore, ma appunto più rara e richiesta.
Lucio
 
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