http://www.youtube.com/watch?v=aLKH1k12Ayk&feature=player_embedded
Bello il filmato... mi è piaciuto quando il robottino ha tagliato in due col laser il 6 cilindri, ricavandone due motori a 3 cilindri...lancista1986 ha scritto:http://www.youtube.com/watch?v=aLKH1k12Ayk&feature=player_embedded
lancista1986 ha scritto:http://www.youtube.com/watch?v=aLKH1k12Ayk&feature=player_embedded
mommotti ha scritto:Bisogna aggiornare il proprio pensiero, è inevitabile. Sul mercato vedremo:
1.5 3 cilindri benzina da 129-150-184 cv
1.5 3 cilindri gasolio da 129 cv
2.0 gasolio 163-184 cv
2.0 benzina 245 cv e altre (in basso e in alto).
La tecnologia per compensare gli scompensi tipici del 3 cilindri c'è, certamente non avrà la souplesse del 6 cilindri, ma alla bmw (come presso le altre case) faranno di necessità virtù.....
mommotti ha scritto:Bisogna aggiornare il proprio pensiero, è inevitabile. Sul mercato vedremo:
1.5 3 cilindri benzina da 129-150-184 cv
1.5 3 cilindri gasolio da 129 cv
2.0 gasolio 163-184 cv
2.0 benzina 245 cv e altre (in basso e in alto).
La tecnologia per compensare gli scompensi tipici del 3 cilindri c'è, certamente non avrà la souplesse del 6 cilindri, ma alla bmw (come presso le altre case) faranno di necessità virtù.....
meipso ha scritto:mommotti ha scritto:Bisogna aggiornare il proprio pensiero, è inevitabile. Sul mercato vedremo:
1.5 3 cilindri benzina da 129-150-184 cv
1.5 3 cilindri gasolio da 129 cv
2.0 gasolio 163-184 cv
2.0 benzina 245 cv e altre (in basso e in alto).
La tecnologia per compensare gli scompensi tipici del 3 cilindri c'è, certamente non avrà la souplesse del 6 cilindri, ma alla bmw (come presso le altre case) faranno di necessità virtù.....
Scusate se mi intrometto nella discussione. Penso che il costruttore persegua la necessità di ridurre i costi e la via del downsizing sia una delle tante da seguire, oltre a quelle - numerosissime - già seguite da tempo. Occorre, però, vedere che tipo di ritorno ne avrà l'utenza; una effettiva riduzione dei prezzi di listino? non credo. Maggiore affidabilità? lo credo ancor meno. Chi sceglieva e sceglie i plurifrazionati per qualità di guida, la ritroverà in questi nuovi motori? Non lo credo nemmeno adesso. Personalmente, ritengo che un motore debba essere tendenzialmente sovradimensionato rispetto alle esigenze minime, relazionando il frangente con la dimensione e tipologia di veicolo e la presupponibile modalità più frequente di utilizzo (urbano, autostrada, percorsi montani e collinari ecc.ecc.) per poter ragionevolmente garantire una buona souplesse di marcia e, contestualmente, una apprezzabile longevità e affidabilità. Tale sovradimensionamento lo intendo in termini di cubatura e quindi, in definitiva, di potenza specifica; le tecnologie attuali permettono quasi dei miracoli, in tal senso, ma non bisogna dimenticare che soluzioni e materiali raffinati mal si confanno con il massiccio ricorso alle economie di scala e di produzione in genere. Si corre il rischio, in una parola, di trovarsi con motori relativamente piccoli con potenza adatte per unità grandi il doppio e che possono manifestare usura e carenze di affidabilità anche a percorrenze esigue. L'elettronica può smussare la ruvidità tipica di un motore piccolo e molto spinto, ma un tre cilindri come può apparire ed essere percepito come un sei in linea o un 8 a V? con uno stuolo di contralberi? usando post-iniezioni e post-accensioni per compensare le inerzie sfasate? Quel che voglio dire - e spero davvero che il futuro mi smentisca - è che queste iniziative volgono a favore del costruttore, non dell'utente finale. Avere "la botte piena e la moglie ubriaca" o, se preferite, "fare le nozze con i fichi secchi", sono due situazioni, evidentemente emblematiche, che è bene che restino strettamente nell'ambito dei proverbi e che non sconfinino, se non del tutto marginalmente, nelle vetture. Perché non si può, se non rimettendoci qualcosa che, forse, lì per lì, può non farsi notare ma che poi, inevitabilmente, salterà fuori in tutta la sua grottesca evidenza.
Dante Giacosa (papà della 600-500 e 127) diceva che un motore a tre cilindri è un motore zoppo,per lui i cilndri devono avere sempre un numero pari e infatti sulla 500 aveva progettato il bicilindrico ripreso adesso col TwinAir.simohsm ha scritto:bah a me i motori a tre cilindri non sono mai piaciuti..
Tutto vero, tranne l'assunto di base : non è la necessità di ridurre i costi, ma quella di ridurre consumi ed emissioni, oggi pressante ma domani, tutto lo lascia pensare, ancora di più.meipso ha scritto:Scusate se mi intrometto nella discussione. Penso che il costruttore persegua la necessità di ridurre i costi e la via del downsizing sia una delle tante da seguire, oltre a quelle - numerosissime - già seguite da tempo. Occorre, però, vedere che tipo di ritorno ne avrà l'utenza; una effettiva riduzione dei prezzi di listino? non credo. Maggiore affidabilità? lo credo ancor meno. Chi sceglieva e sceglie i plurifrazionati per qualità di guida, la ritroverà in questi nuovi motori? Non lo credo nemmeno adesso. Personalmente, ritengo che un motore debba essere tendenzialmente sovradimensionato rispetto alle esigenze minime, relazionando il frangente con la dimensione e tipologia di veicolo e la presupponibile modalità più frequente di utilizzo (urbano, autostrada, percorsi montani e collinari ecc.ecc.) per poter ragionevolmente garantire una buona souplesse di marcia e, contestualmente, una apprezzabile longevità e affidabilità. Tale sovradimensionamento lo intendo in termini di cubatura e quindi, in definitiva, di potenza specifica; le tecnologie attuali permettono quasi dei miracoli, in tal senso, ma non bisogna dimenticare che soluzioni e materiali raffinati mal si confanno con il massiccio ricorso alle economie di scala e di produzione in genere. Si corre il rischio, in una parola, di trovarsi con motori relativamente piccoli con potenza adatte per unità grandi il doppio e che possono manifestare usura e carenze di affidabilità anche a percorrenze esigue. L'elettronica può smussare la ruvidità tipica di un motore piccolo e molto spinto, ma un tre cilindri come può apparire ed essere percepito come un sei in linea o un 8 a V? con uno stuolo di contralberi? usando post-iniezioni e post-accensioni per compensare le inerzie sfasate? Quel che voglio dire - e spero davvero che il futuro mi smentisca - è che queste iniziative volgono a favore del costruttore, non dell'utente finale. Avere "la botte piena e la moglie ubriaca" o, se preferite, "fare le nozze con i fichi secchi", sono due situazioni, evidentemente emblematiche, che è bene che restino strettamente nell'ambito dei proverbi e che non sconfinino, se non del tutto marginalmente, nelle vetture. Perché non si può, se non rimettendoci qualcosa che, forse, lì per lì, può non farsi notare ma che poi, inevitabilmente, salterà fuori in tutta la sua grottesca evidenza.
Mastertanto ha scritto:Tutto vero, tranne l'assunto di base : non è la necessità di ridurre i costi, ma quella di ridurre consumi ed emissioni, oggi pressante ma domani, tutto lo lascia pensare, ancora di più.
I costi, anzi, presumibilmente alla fine aumenteranno : vuoi perchè la sfilza di sistemi di controllo delle emissioni ha un costo, per quanto ottenuta con componenti a grande diffusione, vuoi perchè i sovralimentati di cilindrata minore saranno sempre più delicati e quindi soggetti a guasti dei loro predecessori aspirati.
D'altra parte, è anche vero che il legislatore non può non premere affinchè vengano prodotte auto con consumi sempre inferiori, sia per cercare di rispettare certi obiettivi da accordi internazionali (che al momento paiono spesso modesti e facilmente raggiungibili nell'arco degli anni, ma poi invece....) sia per cercare di far cambiare mentalità alla gente circa gli sprechi energetici : cosa su cui, qui in Italia in particolare, siamo davvero molto indietro, basti vedere il successo che hanno auto sprecone come le Suv.... ma siamo in Italia, si sa come vanno le cose, prima che un problema venga affrontato ci deve aver picchiato sul naso con tutta la sua virulenza : fino ad un attimo prima nessuno ci vuole pensare.
Lucio
meipso ha scritto:Mastertanto ha scritto:Tutto vero, tranne l'assunto di base : non è la necessità di ridurre i costi, ma quella di ridurre consumi ed emissioni, oggi pressante ma domani, tutto lo lascia pensare, ancora di più.
I costi, anzi, presumibilmente alla fine aumenteranno : vuoi perchè la sfilza di sistemi di controllo delle emissioni ha un costo, per quanto ottenuta con componenti a grande diffusione, vuoi perchè i sovralimentati di cilindrata minore saranno sempre più delicati e quindi soggetti a guasti dei loro predecessori aspirati.
D'altra parte, è anche vero che il legislatore non può non premere affinchè vengano prodotte auto con consumi sempre inferiori, sia per cercare di rispettare certi obiettivi da accordi internazionali (che al momento paiono spesso modesti e facilmente raggiungibili nell'arco degli anni, ma poi invece....) sia per cercare di far cambiare mentalità alla gente circa gli sprechi energetici : cosa su cui, qui in Italia in particolare, siamo davvero molto indietro, basti vedere il successo che hanno auto sprecone come le Suv.... ma siamo in Italia, si sa come vanno le cose, prima che un problema venga affrontato ci deve aver picchiato sul naso con tutta la sua virulenza : fino ad un attimo prima nessuno ci vuole pensare.
Lucio
Scusami, Lucio, non è mio intento fare polemica; ma, sinceramente, la riduzione del consumo non interessa a nessuno di coloro che stanno nella "stanza dei bottoni". Parlo, ovviamente, di quella effettiva, non di quella omologata. Quella omologata o, meglio, quella omologabile, si, perché è attraverso questi dati che si riesce a sottostare all'imposizione normativa. Basta che ciò risulti, non che sussista davvero. Oggi è tutto così.... tutto.
Un motore piccolo e sovralimentato consumerà forse un po' meno nel momento in cui siano richieste prestazioni e quindi potenze erogate pari o inferiori a quelle di uno di analoga cubatura ma aspirato e, forse, si comporterà meglio del medesimo, dinamicamente, se abbinato a vetture di massa e resistenza areodinamica tali da richiedere, "tradizionalmente", motori ben più strutturati e ben dimensionati; perciò avremo una certa diminuzione del consumo in ambito urbano, forse, tale da renderli omologabili...... mediante l'applicazione di opportuni protocolli di rilevazione che, comunque, non renderebbero i propulsori più grandi in grado di esserlo.
Quindi, a ben vedere, il downsizing serve:1) a far risparmiare il costruttore; 2) a non far risparmiare l'utente (forse per qualcosina sull'assicurazione, finché le compagnie non si allineeranno alla nuova situazione); 3) a far sembrare di consumare meno (ma ti garantisco che, salvo miracoli veramente impensabili ad oggi, tutti i turbompressi ciclo Otto consumano ASSAI, ma ASSAI di più del dichiarato, a meno di non usarli ricorrentemente e severamente in modo da non sfruttare l'esubero di coppia e potenza attuabile mediante la sovralimentazione; e i ciclo Diesel che sopravanzino un certo valore di potenza specifica si dimostrano decisamente più cagionevoli di quanto la tipologia propulsiva e l'uso presupponibile da chi ne fa ricorso farebbe aspettare) a fini di omologazione richiesta dalle normative ecologiche; 4) e quindi a far sembrare pure che inquinino di meno. I punti 3 e 4 sono assolutamente falsi e pretestuosi e saranno blindati come altri aspetti di analoga valenza usualmente trattati (anzi, "bistrattati") dai media. Le compagnie petrolifere, vere padrone del pianeta e della sua storia recente, non possono permettere una diminuzione del consumo dei loro prodotti; forse nemmeno a condizione che se ne innalzi il costo unitario. A loro, sempre cento deve tornare. Ci troveremo con vetture che avranno certificazioni tali da rientrare, solo ed esclusivamente a livello documentale, nelle imposizioni di dette normative ma che di fatto non ci rientreranno affatto; con ogni probabilità meno affidabili ed almeno ugualmente costose, sia in sede di acquisto che, soprattutto, in sede manutentiva. Non la vedo bene, per niente. Ma, come è evidente, si tratta esclusivamente di una mia, personalissima, opinione.
Neppure io voglio far polemica, tantomeno con te che conosco come una testa pensante del forum, uno che ben ci pensa prima di parlare : però, se su certe cose non la vedo allo stesso modo...meipso ha scritto:Scusami, Lucio, non è mio intento fare polemica; ma, sinceramente, la riduzione del consumo non interessa a nessuno di coloro che stanno nella "stanza dei bottoni". Parlo, ovviamente, di quella effettiva, non di quella omologata. Quella omologata o, meglio, quella omologabile, si, perché è attraverso questi dati che si riesce a sottostare all'imposizione normativa. Basta che ciò risulti, non che sussista davvero. Oggi è tutto così.... tutto.
Un motore piccolo e sovralimentato consumerà forse un po' meno nel momento in cui siano richieste prestazioni e quindi potenze erogate pari o inferiori a quelle di uno di analoga cubatura ma aspirato e, forse, si comporterà meglio del medesimo, dinamicamente, se abbinato a vetture di massa e resistenza areodinamica tali da richiedere, "tradizionalmente", motori ben più strutturati e ben dimensionati; perciò avremo una certa diminuzione del consumo in ambito urbano, forse, tale da renderli omologabili...... mediante l'applicazione di opportuni protocolli di rilevazione che, comunque, non renderebbero i propulsori più grandi in grado di esserlo.
Quindi, a ben vedere, il downsizing serve:1) a far risparmiare il costruttore; 2) a non far risparmiare l'utente (forse per qualcosina sull'assicurazione, finché le compagnie non si allineeranno alla nuova situazione); 3) a far sembrare di consumare meno (ma ti garantisco che, salvo miracoli veramente impensabili ad oggi, tutti i turbompressi ciclo Otto consumano ASSAI, ma ASSAI di più del dichiarato, a meno di non usarli ricorrentemente e severamente in modo da non sfruttare l'esubero di coppia e potenza attuabile mediante la sovralimentazione; e i ciclo Diesel che sopravanzino un certo valore di potenza specifica si dimostrano decisamente più cagionevoli di quanto la tipologia propulsiva e l'uso presupponibile da chi ne fa ricorso farebbe aspettare) a fini di omologazione richiesta dalle normative ecologiche; 4) e quindi a far sembrare pure che inquinino di meno. I punti 3 e 4 sono assolutamente falsi e pretestuosi e saranno blindati come altri aspetti di analoga valenza usualmente trattati (anzi, "bistrattati") dai media. Le compagnie petrolifere, vere padrone del pianeta e della sua storia recente, non possono permettere una diminuzione del consumo dei loro prodotti; forse nemmeno a condizione che se ne innalzi il costo unitario. A loro, sempre cento deve tornare. Ci troveremo con vetture che avranno certificazioni tali da rientrare, solo ed esclusivamente a livello documentale, nelle imposizioni di dette normative ma che di fatto non ci rientreranno affatto; con ogni probabilità meno affidabili ed almeno ugualmente costose, sia in sede di acquisto che, soprattutto, in sede manutentiva. Non la vedo bene, per niente. Ma, come è evidente, si tratta esclusivamente di una mia, personalissima, opinione.
GuidoP - 16 ore fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 2 mesi fa