Un ragazzino ha un'idea per mettere in contatto i suoi amici, la mette in piedi con pochi soldi e alcuni amici, e presto quest'idea asssume importanza mondiale e lui si ritrova a essere uno dei piu' giovani milionari al mondo.
Due studenti universitari hanno un'idea su come migliorare una tecnologia esistente per la ricerca di siti web, e nel giro di pochi anni il loro "esperimento" diventa una delle piu' importanti aziende informatiche al mondo.
Quattro operai appassionati di moto con molte speranze e molti sacrifici rilevano il laboratorio di cromature per cui lavorano, e qualche tempo dopo preparano sul tavolo della cucina, con forbici e colla, il primo catalogo di parti di ricambio. Anni dopo la loro e' una delle piu' importanti realta' mondiali nella vendita di parti custom.
Quante storie come questa conosciamo in Italia? Nessuna. Perche' non sono possibili. L'inventiva, di cui l'italiano e' proverbialmente ricco, e l'iniziativa, che certo non ci manca ne' come individui ne' come popolo, sono sistematicamente e inesorabilmente frustrate da oligopoli, cartelli, politicizzazione dell'industria, tasse strangolanti, concorrenza sleale e ogni altro stratagemma che l'oligarchia che ci domina riesce a mettere in campo per stroncare qualsiasi tentativo da parte di "nuovi giocatori" di emergere sui mercati che loro controllano.
E poi si lamentano della fuga di cervelli (dopo aver segato le gambe in ogni modo alla ricerca pura e alla ricerca e sviluppo industriali) e di talenti...
C'e' poco da fare: se qualcuno vuole fare davvero qualcosa, e' meglio se va a farlo fuori da questo paese...
E anche senza arrivare a esempi tanto estremi, anche la piccola impresa incontra tanti ostacoli che molti preferiscono andare altrove, dove con lo stesso sforzo si raggiungono risultati enormemente migliori e piu' gratificanti.
E cosi' il paese resta sempre piu' indietro, e risulta sempre meno competitivo.
Due studenti universitari hanno un'idea su come migliorare una tecnologia esistente per la ricerca di siti web, e nel giro di pochi anni il loro "esperimento" diventa una delle piu' importanti aziende informatiche al mondo.
Quattro operai appassionati di moto con molte speranze e molti sacrifici rilevano il laboratorio di cromature per cui lavorano, e qualche tempo dopo preparano sul tavolo della cucina, con forbici e colla, il primo catalogo di parti di ricambio. Anni dopo la loro e' una delle piu' importanti realta' mondiali nella vendita di parti custom.
Quante storie come questa conosciamo in Italia? Nessuna. Perche' non sono possibili. L'inventiva, di cui l'italiano e' proverbialmente ricco, e l'iniziativa, che certo non ci manca ne' come individui ne' come popolo, sono sistematicamente e inesorabilmente frustrate da oligopoli, cartelli, politicizzazione dell'industria, tasse strangolanti, concorrenza sleale e ogni altro stratagemma che l'oligarchia che ci domina riesce a mettere in campo per stroncare qualsiasi tentativo da parte di "nuovi giocatori" di emergere sui mercati che loro controllano.
E poi si lamentano della fuga di cervelli (dopo aver segato le gambe in ogni modo alla ricerca pura e alla ricerca e sviluppo industriali) e di talenti...
C'e' poco da fare: se qualcuno vuole fare davvero qualcosa, e' meglio se va a farlo fuori da questo paese...
E anche senza arrivare a esempi tanto estremi, anche la piccola impresa incontra tanti ostacoli che molti preferiscono andare altrove, dove con lo stesso sforzo si raggiungono risultati enormemente migliori e piu' gratificanti.
E cosi' il paese resta sempre piu' indietro, e risulta sempre meno competitivo.