<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mobbing? | Il Forum di Quattroruote

Mobbing?

Sentite questa:

In una piccola azienda un dipendente torna dalle ferie malaticcio con tosse e raffreddore. Uno dei suoi titolari, con cui condivide la stanza, infastidito, lo intima di non attaccargli il raffreddore e la tosse, di andare a casa.
Il pomeriggio il dipendente va a casa perchè si sente un pò di febbre.
Il giorno dopo, sfebbrato si ripresenta...
L'altro dipendente, in corso di affiliazione con uno dei titolari gli dice: "Ma sei già guarito? Sei già qui?"
Preciso che al primo dipendente era stato detto a dicembre, causa 1/3 del fatturato, di aprire p.Iva perchè la sua posizione era insostenibile fiscalmente... ...e d'altra parte è da due anni che la sua specializzazione è inutile causa mancanza totale di lavoro.

Forse in un altro contesto il dipendente si sarebbe messo a casa una settimana... ...purtroppo non se l'è sentita.


Buon anno.
 
Bisognerebbe aver capito i toni perchè dallo scritto (stile intercettazione) può essere vero ma anche il contrario.
 
A volte la linea è sottile, come già detto occorrerebbe sentire i toni, e vedere espressioni e atteggiamenti. SOlo a parole non pare mobbing ma può essere l'inizio.
La pressione psicologica c'è, anche sapendo che chi parla diventerà titolare.
In sostanza imho: al momento non perseguibile, ma occorre stare all'erta.
 
stefano_68 ha scritto:
A volte la linea è sottile, come già detto occorrerebbe sentire i toni, e vedere espressioni e atteggiamenti. SOlo a parole non pare mobbing ma può essere l'inizio.
La pressione psicologica c'è, anche sapendo che chi parla diventerà titolare.
In sostanza imho: al momento non perseguibile, ma occorre stare all'erta.
ma quando è mobbing ?, io lavoro in ente pubblico, ho un livello che non mi consentirebbe di prendere visione di atti ufficiali, visto che non sono ufficiale d'anagrafe, pero' con polizia i controlli li faccio io, anzi tutte le forze dell'ordine, ho accesso a tutto quello che è ufficiale, apro e chiudo pratiche, l'unica cosa che non faccio e apporre la mia firma?, in poche parole faccio di tutto e di piu' ma ai fini di riconoscimento lavorativo non vedo niente e non vedro' niente, anzi mi viene anche detto visto che tu sei l'unico che nel 2011 non ha fatto ancora un giorno di ferie le devi fare, ho detto :( ma il lavoro) risoèposta tanto tu sei una categoria protetta puoi fare quello che vuoi tanto qui non pesi ????sono tornato oggi e non vi dico cosa cè sulla scrivania 1 settimana di pratiche arretrate !! , è normale, non percepisco la cifra per il lavoro che svolgo, non prendo un'indennizzo annuale come i miei colleghi ufficiali che tra' l'altro non sanno fare il mio lavoro. E mobbing???
 
elancia ha scritto:
Sentite questa:

In una piccola azienda un dipendente torna dalle ferie malaticcio con tosse e raffreddore. Uno dei suoi titolari, con cui condivide la stanza, infastidito, lo intima di non attaccargli il raffreddore e la tosse, di andare a casa.
Il pomeriggio il dipendente va a casa perchè si sente un pò di febbre.
Il giorno dopo, sfebbrato si ripresenta...
L'altro dipendente, in corso di affiliazione con uno dei titolari gli dice: "Ma sei già guarito? Sei già qui?"
Preciso che al primo dipendente era stato detto a dicembre, causa 1/3 del fatturato, di aprire p.Iva perchè la sua posizione era insostenibile fiscalmente... ...e d'altra parte è da due anni che la sua specializzazione è inutile causa mancanza totale di lavoro.

Forse in un altro contesto il dipendente si sarebbe messo a casa una settimana... ...purtroppo non se l'è sentita.


Buon anno.

ma siete ridicoli questo mobbing ??persino il inetto dei psicologi capirebbe che questo non è mobbing... il mobbing si ha quando vengono innanzitutto ridimensionate le proprie capacità lavorative e ridimensionati i propri livelli lavorativi con conseguente pressione psicologica da parte dei capi e depressione poi si deve andare da uno spicologo che dopo svariate e svariate sedute attesta tramite un test la percentuale di stress e depressione causata da questi eventi ...... per cui a meno che non lo abbiano spostato di ufficio nel sottoscala senza una finestra e da solo e dato come mansione fotocopiare pagine direi che è solamente una normalissima situazione n ella quale un collega che non vuole prendersi il raffreddore mi dicie di andare a casa cosi almeno non se lo prende lui!
 
Nello specifico, so che il demansionamento è già avvenuto, per causa di forza maggiore.
Ecco che in un contesto di mancanza di lavoro emerge la volontà dei titolari di liberarsi del dipendente, non più sostenibile.
Di per sè non sarebbe un caso di mobbing... ...nel quadro di tale situazione, a mio avviso, con toni infastiditi ed espressioni del tipo: "Cosa sei venuto a fare" può far parte di una pressione psicologica, magari esercitata in maniera sottile.

Il confine tra atti espliciti e pratiche psicologiche è vero, è distinto... ...ma gli effetti psicologici a volte sono i medesimi, se non peggiori, nel caso in cui il datore di lavoro non si sporca le mani. :rolleyes:
 
elancia ha scritto:
Il confine tra atti espliciti e pratiche psicologiche è vero, è distinto... ...ma gli effetti psicologici a volte sono i medesimi, se non peggiori, nel caso in cui il datore di lavoro non si sporca le mani. :rolleyes:

Quoto, di certo è così.
Il mobbing spesso è sottile, serve a destabilizzare psicologicamente la persona.
A farla sentire inutile, superflua, non influente, poco valida.
Ho assistito per anni a un caso di un collega, che però non ha potuto fare nulla forse perchè non se ne parlava ancora così tanto, forse per scarsa volontà sindacale.
Cmq oltre al demansionamento - un quadro ridotto a fare il lavoro di una segretaria - c'era verso di lui pressing psicologico, c'erano atti scorretti - ma non troppo - compiuti subdolamente e sistematicamente, c'era denigrazione continua sottoforma di ironia e sarcasmo, c'erano parole dette a mezza voce e non ripetute, sempre graffianti....
Qsti comportamenti hanno sortito un effetto prostrante sulla persona, che pertanto alla lunga ha cominciato ad andare in confusione e a sbagliare il lavoro, di per se' banale.
 
elancia ha scritto:
Nello specifico, so che il demansionamento è già avvenuto, per causa di forza maggiore.
Ecco che in un contesto di mancanza di lavoro emerge la volontà dei titolari di liberarsi del dipendente, non più sostenibile.
Di per sè non sarebbe un caso di mobbing... ...nel quadro di tale situazione, a mio avviso, con toni infastiditi ed espressioni del tipo: "Cosa sei venuto a fare" può far parte di una pressione psicologica, magari esercitata in maniera sottile.

Il confine tra atti espliciti e pratiche psicologiche è vero, è distinto... ...ma gli effetti psicologici a volte sono i medesimi, se non peggiori, nel caso in cui il datore di lavoro non si sporca le mani. :rolleyes:

Sono dell'idea che se uno è malato debba restare a casa sia per se ma soprattutto per gli altri. Fossi stato io a pronunciare quelle frasi l'unico intento sarebbe stato quello di riconoscere una certa "stupidità" alla persona che volendo dimostrare di essere ligia al dovere di fatto dimostrerà di non lavorare al top rischiando di compromettere anche il lavoro degli altri.
 
G5 ha scritto:
elancia ha scritto:
Nello specifico, so che il demansionamento è già avvenuto, per causa di forza maggiore.
Ecco che in un contesto di mancanza di lavoro emerge la volontà dei titolari di liberarsi del dipendente, non più sostenibile.
Di per sè non sarebbe un caso di mobbing... ...nel quadro di tale situazione, a mio avviso, con toni infastiditi ed espressioni del tipo: "Cosa sei venuto a fare" può far parte di una pressione psicologica, magari esercitata in maniera sottile.

Il confine tra atti espliciti e pratiche psicologiche è vero, è distinto... ...ma gli effetti psicologici a volte sono i medesimi, se non peggiori, nel caso in cui il datore di lavoro non si sporca le mani. :rolleyes:

Sono dell'idea che se uno è malato debba restare a casa sia per se ma soprattutto per gli altri. Fossi stato io a pronunciare quelle frasi l'unico intento sarebbe stato quello di riconoscere una certa "stupidità" alla persona che volendo dimostrare di essere ligia al dovere di fatto dimostrerà di non lavorare al top rischiando di compromettere anche il lavoro degli altri.

E se la persona si fosse già sentita, malgrado tutti e tutto, presa di mira? Non rappresenterebbe in qualche modo una "reazione" presentarsi in ufficio malgrado il forte raffreddore, e dopo, peggiorando la situazione con febbre ecc.., prendersi qualche giorno di malattia?

Rimanere "a casa" direttamente senza tornare in ufficio dal periodo di ferie ha lo stesso impatto che presentarsi e, dopo, all'evidenza, mettersi a casa?

Purtroppo credo che il demansionamento forzato determini uno squilibrio tale da indurre il dipendente a cercare conferme in ogni cosa, anche banale, a dare messaggi anche quando non è opportuno, non potendo più far valere le sue capacità sul lavoro. Che manca.

Purtroppo è il rovescio della medaglia imho.
 
stefano_68 ha scritto:
elancia ha scritto:
Il confine tra atti espliciti e pratiche psicologiche è vero, è distinto... ...ma gli effetti psicologici a volte sono i medesimi, se non peggiori, nel caso in cui il datore di lavoro non si sporca le mani. :rolleyes:

Quoto, di certo è così.
Il mobbing spesso è sottile, serve a destabilizzare psicologicamente la persona.
A farla sentire inutile, superflua, non influente, poco valida.
Ho assistito per anni a un caso di un collega, che però non ha potuto fare nulla forse perchè non se ne parlava ancora così tanto, forse per scarsa volontà sindacale.
Cmq oltre al demansionamento - un quadro ridotto a fare il lavoro di una segretaria - c'era verso di lui pressing psicologico, c'erano atti scorretti - ma non troppo - compiuti subdolamente e sistematicamente, c'era denigrazione continua sottoforma di ironia e sarcasmo, c'erano parole dette a mezza voce e non ripetute, sempre graffianti....
Qsti comportamenti hanno sortito un effetto prostrante sulla persona, che pertanto alla lunga ha cominciato ad andare in confusione e a sbagliare il lavoro, di per se' banale.

bisogna distinguere però il mobbing da una persona permalosa! se sono influenzato e mi mandano a casa e mi presento il giorno dopo con l'influenza ti dico anchio cosa ci fai qua non potevi restare a casa
 
elancia ha scritto:
G5 ha scritto:
elancia ha scritto:
Nello specifico, so che il demansionamento è già avvenuto, per causa di forza maggiore.
Ecco che in un contesto di mancanza di lavoro emerge la volontà dei titolari di liberarsi del dipendente, non più sostenibile.
Di per sè non sarebbe un caso di mobbing... ...nel quadro di tale situazione, a mio avviso, con toni infastiditi ed espressioni del tipo: "Cosa sei venuto a fare" può far parte di una pressione psicologica, magari esercitata in maniera sottile.

Il confine tra atti espliciti e pratiche psicologiche è vero, è distinto... ...ma gli effetti psicologici a volte sono i medesimi, se non peggiori, nel caso in cui il datore di lavoro non si sporca le mani. :rolleyes:

Sono dell'idea che se uno è malato debba restare a casa sia per se ma soprattutto per gli altri. Fossi stato io a pronunciare quelle frasi l'unico intento sarebbe stato quello di riconoscere una certa "stupidità" alla persona che volendo dimostrare di essere ligia al dovere di fatto dimostrerà di non lavorare al top rischiando di compromettere anche il lavoro degli altri.

E se la persona si fosse già sentita, malgrado tutti e tutto, presa di mira? Non rappresenterebbe in qualche modo una "reazione" presentarsi in ufficio malgrado il forte raffreddore, e dopo, peggiorando la situazione con febbre ecc.., prendersi qualche giorno di malattia?

Rimanere "a casa" direttamente senza tornare in ufficio dal periodo di ferie ha lo stesso impatto che presentarsi e, dopo, all'evidenza, mettersi a casa?

Purtroppo credo che il demansionamento forzato determini uno squilibrio tale da indurre il dipendente a cercare conferme in ogni cosa, anche banale, a dare messaggi anche quando non è opportuno, non potendo più far valere le sue capacità sul lavoro. Che manca.

Purtroppo è il rovescio della medaglia imho.

nel mobbing il demansionamento non è dovuto al fatto che il lavoro che facevi non esiste più qui la persona è stata semplicemente ricollocata anche io sono manutentore mecca/pneumatico dei locomotori 656 purtroppo li stanno demolendo che faccio vado in giro tutto il giorno a far nulla??? no mi hanno ricollocato alle vetture come elettro/pneumatico!.....
secondo me qui ci si sta fasciando la testa per niente e forse c'e anche un pizzico di permalosità!
 
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