<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Lexus: da marchio di lusso a dilemmi strategici (e qualitativi) | Il Forum di Quattroruote

Lexus: da marchio di lusso a dilemmi strategici (e qualitativi)

Da più di 20 anni sono un cliente Lexus e, ancora oggi, sono possessore di una RC300H auto che adoro e che resterà con me per molto tempo: non vedo alcuna alternativa in casa Lexus. Le altre case non le tengo neppure in considerazione, per ora, certo.

Prima di questa, ho avuto molteplici modelli nel corso degli anni, come IS200 Sportcross, IS250, due IS300H e due CT200H in famiglia. Lexus è stata, per me, più di un semplice marchio automobilistico: era un simbolo di affidabilità, innovazione e, soprattutto, di un servizio cliente che faceva sentire il proprietario coccolato e ascoltato, chi si ricorda gli auguri di compleanno con tanto di regalo? E le targhette incise con la scritta "costruita da Lexus per (il vostro nome?)

Negli ultimi anni, però, ho dovuto constatare, non solo io, un forte declino su più fronti, che mi ha portato a chiedermi: perché Lexus, che ha costruito il suo prestigio su qualità, lusso e attenzione al cliente, sta gradualmente abbandonando questi principi fondamentali? E quindi perché, anche su social, molti giustificano i prezzi (non certo popolari) di Lexus come "dovuti al fatto che si acquista un'auto di lusso"? Possiamo ancora dire che Lexus rappresenta il lusso che nelle sue origini ( L uxury EX port to U nited S tates ) voleva trasmettere già nel contesto del nome?

Io la vedo così.

1. Lusso e design: un'evoluzione senza identità
Il concetto di lusso oggi sta cambiando, ed è chiaro che il mercato stia evolvendo. Tuttavia, il lusso non è solo una questione di prezzo elevato o di specifiche tecniche all'avanguardia. È anche, e soprattutto, una questione di esperienza, di differenziazione e di capacità di restare fedele a un'immagine chiara nel tempo.

Purtroppo, negli ultimi anni Lexus ha fatto scelte di design che non solo hanno confuso il proprio spirito, ma hanno anche allontanato l’automobilista alla ricerca di qualcosa di distintivo. Un esempio lampante è il modello IS, che non solo è stato ritirato dai mercati europei, ma si vocifera di un ultimo restyling prima della sua uscita anche oltreoceano. Questo modello, che in passato rappresentava la bellezza innovativa e avanguardista di Lexus sulle berline, ha visto una proposta recente sul magazine Mag X, di aggiornamento del design che fa quasi fatica a ricordare la sua tradizione: basta pensare che si ispirerà alla LBX (una entry level considerata assolutamente anonima, almeno per le rare che si vedono in giro) e avrà la barra frontale LED, ormai copiata dai modelli di altre case come il gruppo Volkswagen. Una volta Lexus era copiata. Oggi?

2. Tecnologia: un passo indietro rispetto ai concorrenti
Sebbene il sistema ibrido Lexus rimanga un capolavoro di affidabilità, mai veramente capito dal mercato, tutta la parte tecnologica legata a infotainment, navigazione e multimedia sembra rimasta indietro rispetto alla concorrenza. Se prendiamo, ad esempio, BYD o anche alcune marche europee, i sistemi di intrattenimento e la gestione dell'interfaccia utente sono molto più moderni, intuitivi e performanti. Lexus sembra non aver investito abbastanza su questi aspetti, che oggi sono imprescindibili per chi cerca un'esperienza premium. Non basta aggiungere CarPlay o Android auto: il mondo sta cambiando a livello di software proprietari, e peraltro, far pagare un abbonamento per usufruire di strumenti base è ridicolo. Ultima cosa: l'app di Lexus funziona male, quando funziona.

3. Il servizio clienti: la vera (e più triste) caduta di Lexus
L’aspetto più deludente, però, è la gestione del servizio clienti. In un marchio che ha sempre costruito il suo prestigio sull’idea di assistenza al cliente impeccabile, l'azienda ha recentemente intrapreso un cammino che mi sembra totalmente contrario ai valori che un tempo li distingueva.

Quello che oggi accade, soprattutto in Italia, è che quando un cliente si trova di fronte a un problema, la risposta è quasi sempre la stessa: muro di gomma. Sia che si tratti di richieste via e-mail, PEC o altri canali, si riceve spesso una risposta evasiva, senza nessun tipo di chiarimento utile. La gestione centralizzata del servizio clienti ha raggiunto livelli da "labirinto burocratico", dove nessuno sembra in grado di prendere una decisione concreta. È come se il cliente non esistesse più, se non come numero da ignorare, nell mani di chatbot, o peggio, personale scarsamente conscio di cosa dice. Dal Giappone che dicono? Mah. Forse non sanno neppure cosa succede qui da noi. Anzi, non lo sanno, altra ipotesi non c'è.

Questo non è più lusso. Non basta avere un prezzo alto e una macchina ben fatta per definirsi "premium". Il vero lusso oggi è la disponibilità, l'assistenza, il fatto di sapere che se c'è un problema, qualcuno se ne farà carico. Lexus una volta lo sapeva, oggi sembra averlo dimenticato.

4. Un cambio di strategia che non giustifica il declino
La domanda che mi pongo, come tanti altri clienti storici, è: perché Lexus ha fatto queste scelte? Perché ridurre l'investimento nel servizio clienti, quando era proprio quella la sua forza contro la concorrenza tedesca, che da sempre è considerata “fredda” e poco attenta al cliente?

Forse il problema sta nel fatto che Lexus ha puntato tutto sulla standardizzazione globale, dimenticando quel legame profondo e distintivo con il cliente che l’ha resa unica. O forse ha fatto scelte legate al risparmio, tentando di ridurre i costi dove non c’era bisogno di farlo. In ogni caso, il marchio sta perdendo qualcosa di essenziale: l’empatia con il cliente. Lexus in Italia vince il premio in questo senso.

S salva la maggior parte dei concessionari, specialmente quelli della "vecchia guardia" che sono l'ultimo baluardo della resistenza. Ma sono ormai pochi.

Conclusione: il lusso di Lexus non può limitarsi al prezzo e al prodotto
Lexus oggi sembra più un marchio “convenzionale” che una vera e propria casa automobilistica di lusso. In un mercato in cui nessuno investe più in ricerca e sviluppo come prima, la vera differenza potrebbe essere fatta proprio dal servizio. E Lexus ha scelto, tristemente, di abbandonare questa parte fondamentale.

Mi auguro che questo mio intervento possa essere l’inizio di una riflessione più ampia su cosa significhi veramente il lusso in un’epoca in cui il valore di un prodotto non risiede più solo nella sua esclusività estetica, ma nella qualità della relazione che si crea con il cliente.

Che ne pensate?
 
Faccio solo 2 considerazioni sulla gamma e sul servizio clienti:
sulla gamma secondo me c'e' stato un certo declino: l'abbandono della gamma GS (450H e 300H) in favore della ES per me e' un deciso passo indietro per qualita' percepita, ma anche per le motorizzazioni rispetto alla 450H. Non ho mai veramente capito il senso di modelli come la LBX e la LM, ma probabilmente sono io che non lo capisco: nel primo caso mi pare che Lexus vada dietro alla moda dei crossover piccoli ma costosi, nel secondo, una monovolume di lusso, boh? Non credo che ne venderanno tante in europa col prezzo che ha.

Sul servizio clienti credo che la tua delusione sia da circoscrivere a Lexus Italia, perche' in Irlanda non ho notato questa trascuratezza verso il cliente ogni volta che sono stato in concessionaria, anche se effettivamente non ho mai avuto bisogno di contattare il servizio clienti ne' per telefono, ne' per email. pero' mi hanno sempre trattato coi guanti in concessionaria (e vorrei pur vedere con quello che si fanno pagare). Anche in UK a sentire il forum inglese, pare che i clienti non abbiano da lamentarsi.
 
Ultima modifica:
Bel post, nulla da obiettare.
Non sono mai stato cliente Lexus anche se ne ho sempre apprezzato lo stile, la qualità e l'affidabilità.
Però sono da 35 anni cliente di BMW e Mercedes e un pò ne capisco di qualità e affidabilità.
Beh, ti posso garantire che questo decadimento di empatia con il cliente si sta abbattendo tragicamente su tutti i marchi più o meno blasonati.
C'è un generale e preoccupante menefreghismo riferito alle tante problematiche che affliggono i possessori di macchine nuove o vecchie che siano.
Faccio un esempio. 30 anni fa in Mercedes o BMW non c'era mai carenza di ricambi, o al massimo aspettavi 1-2 giorni e il pezzo arrivava dalla Germania. Non capitava mai che di fronte ad un guasto i meccanici non sapessero come risolverlo. Oggi con questi computer a 4 ruote spesso non sanno neanche da che parte cominciare e i tempi di attesa si allungano a dismisura. La qualità è calata vistosamente tanto da avvicinarsi pericolosamente ai marchi generalisti.
La transizione ha dato il colpo di grazia. L'elettrico non decolla secondo le loro previsioni, gli investimenti sono stati enormi e per starci dentro hanno aumentato a dismisura il prezzo delle termiche e contemporaneamente stanno risparmiando su logistica e qualità. Hanno eliminato le macchine a bassa redditività e, accecati dall'elettrico, hanno trascurato il Full Hybrid dove sono indietro di decenni rispetto ai giapponesi.
L'unica cosa che hanno saputo fare è dotare quasi tutte le auto del sistema Mild/micro Hybrid che non serve assolutamente a niente se non a mitigare i consumi nei cicli WLTP. Puro fumo negli occhi.
Che dire, poi, del costo della manodopera e dei ricambi?
Capisco la tua delusione in quanto cliente storico di Lexus ma ti assicuro che altrove è anche peggio.
Stiamo rincorrendo delle aspettative che fanno parte del passato e che probabilmente saranno sempre più una chimera.
Magari fuori dall'Europa la situazione è diversa. Noi siamo gli eletti quelli che insegnano al mondo come essere perfetti ed ecologici. Siamo quelli che misurano la curvatura delle banane ma in quanto alla tutela del consumatore non siamo in grado di sfornare una sola legge efficace che metta i fabbricanti con le spalle al muro di fronte ai ripetuti disservizi. Basterebbe inziare con la macchina di cortesia obbligatoria (con auto ancora in garanzia) o, in alternativa, pagarne il noleggio presso i vari operatori. Altro che attese di settimane e mesi a spese del cliente!
 
Ultima modifica:
Non posso che essere d’accordo con quanto scritto nei due post precedenti.

La perdita della GS, già ai tempi, senza una vera alternativa, è stata uno degli errori più gravi commessi da Lexus. Un modello che rappresentava un equilibrio perfetto tra eleganza, prestazioni e comfort.

Forse nel Regno Unito la situazione è leggermente diversa, ma in Italia il customer care rappresenta davvero il punto più basso. Seguo spesso anche il forum inglese, e sebbene in misura minore, qualche segnale di malcontento emerge anche lì.

@serbarry Per quanto riguarda i concessionari, come dicevo, salvo rare eccezioni (soprattutto dove hanno chiuso le sedi dedicate Lexus e integrato tutto in officine Toyota), non ho nulla da recriminare. Cercano davvero di fare il massimo e con lo storico concessionario ho ancora un ottimo rapporto.

Il problema vero sorge quando si presenta una criticità. Una volta erano dalla parte del cliente, oggi sembrano avere le mani legate. Si ha quasi la sensazione che se provassero a tutelarti troppo, verrebbero “puniti” da Lexus stessa. Naturalmente non abbiamo prove, ma la sensazione è che oggi l’obiettivo primario sia massimizzare i margini, anche a scapito della relazione con il cliente. Ricordate il caso, ben documentato a livello internazionale, dei DRL difettosi sulla CT200h?

E poi ci sono le altre case.

È vero, la situazione attuale su ricambi ed elettronica è complessa ovunque. Ma quello è un problema diffuso nel settore, indipendente dal posizionamento del marchio. Lo pagano tutti, lusso o meno.

Il punto cruciale è un altro: possiamo ancora dire che Lexus, con i prodotti attuali, la qualità percepita e il livello di servizio clienti, rappresenti davvero un marchio di lusso?

La LBX è lusso?

Parliamo di una vettura quasi interamente in plastica—e non di quella ben lavorata. Basta confrontarla con una “vecchia” CT200h per rendersene conto: materiali migliori, finiture curate, dettagli raffinati, interni che ancora oggi fanno scuola. La LBX, purtroppo, non regge il paragone.

Sì, la RX rimane una delle poche vere espressioni del concetto di lusso, ma sappiamo già che, in caso di problemi, il cliente è spesso lasciato solo.

Se succede con altri marchi, magari lo accetti: le tedesche non hanno mai avuto la pretesa di legare il concetto di lusso al proprio nome. Lexus invece sì. L’ha fatto fin dal nome, con quel “Luxury” nell’acronimo. E se ancora oggi il marketing continua a raccontare questa storia, allora è giusto aspettarsi coerenza.

E qui mi rivolgo anche a @provocantibus: sì, stiamo parlando del passato ha perfettamente ragone, al 100%. Ma se oggi acquisto una LBX da oltre 40.000 euro, o una RX che parte da 80.000, non è legittimo aspettarsi un livello di servizio all’altezza?

Voi non lo pretendereste?

Se pagate da due mesi i “servizi connessi” e non funzionano, e dopo settimane di attesa vi risponde un bot, o nella migliore delle ipotesi una cortese operatrice che sembra leggere da un copione, e che magari non sa nemmeno cosa siano quei servizi, lo ritenete accettabile da un marchio che mette “Lusso” nel proprio nome?

Ecco, questa è la vera domanda secondo me. Ed è una domanda che Lexus dovrebbe iniziare a porsi seriamente.
 
3. Il servizio clienti: la vera (e più triste) caduta di Lexus
L’aspetto più deludente, però, è la gestione del servizio clienti. In un marchio che ha sempre costruito il suo prestigio sull’idea di assistenza al cliente impeccabile, l'azienda ha recentemente intrapreso un cammino che mi sembra totalmente contrario ai valori che un tempo li distingueva.




Che ne pensate?
Toyota-Lexus spesso le officine in alcuni casi sono abbinate come le concessionarie. Beh parlo del lato Toyota da un servizio senza criticità ad un servizio, ultimamente, ai limiti della truffa e dell'etica....mai più Toyota ciaone.
 
Non posso che essere d’accordo con quanto scritto nei due post precedenti.

La perdita della GS, già ai tempi, senza una vera alternativa, è stata uno degli errori più gravi commessi da Lexus. Un modello che rappresentava un equilibrio perfetto tra eleganza, prestazioni e comfort.

Forse nel Regno Unito la situazione è leggermente diversa, ma in Italia il customer care rappresenta davvero il punto più basso. Seguo spesso anche il forum inglese, e sebbene in misura minore, qualche segnale di malcontento emerge anche lì.

@serbarry Per quanto riguarda i concessionari, come dicevo, salvo rare eccezioni (soprattutto dove hanno chiuso le sedi dedicate Lexus e integrato tutto in officine Toyota), non ho nulla da recriminare. Cercano davvero di fare il massimo e con lo storico concessionario ho ancora un ottimo rapporto.

Il problema vero sorge quando si presenta una criticità. Una volta erano dalla parte del cliente, oggi sembrano avere le mani legate. Si ha quasi la sensazione che se provassero a tutelarti troppo, verrebbero “puniti” da Lexus stessa. Naturalmente non abbiamo prove, ma la sensazione è che oggi l’obiettivo primario sia massimizzare i margini, anche a scapito della relazione con il cliente. Ricordate il caso, ben documentato a livello internazionale, dei DRL difettosi sulla CT200h?

E poi ci sono le altre case.

È vero, la situazione attuale su ricambi ed elettronica è complessa ovunque. Ma quello è un problema diffuso nel settore, indipendente dal posizionamento del marchio. Lo pagano tutti, lusso o meno.

Il punto cruciale è un altro: possiamo ancora dire che Lexus, con i prodotti attuali, la qualità percepita e il livello di servizio clienti, rappresenti davvero un marchio di lusso?

Sì, la RX rimane una delle poche vere espressioni del concetto di lusso, ma sappiamo già che, in caso di problemi, il cliente è spesso lasciato solo.



E qui mi rivolgo anche a @provocantibus: sì, stiamo parlando del passato ha perfettamente ragone, al 100%. Ma se oggi acquisto una LBX da oltre 40.000 euro, o una RX che parte da 80.000, non è legittimo aspettarsi un livello di servizio all’altezza?

Voi non lo pretendereste?

Se pagate da due mesi i “servizi connessi” e non funzionano, e dopo settimane di attesa vi risponde un bot, o nella migliore delle ipotesi una cortese operatrice che sembra leggere da un copione, e che magari non sa nemmeno cosa siano quei servizi, lo ritenete accettabile da un marchio che mette “Lusso” nel proprio nome?

Ecco, questa è la vera domanda secondo me. Ed è una domanda che Lexus dovrebbe iniziare a porsi seriamente.
Hai ragione: pagando certi prezzi il servizio deve essere eccellente. Io ho recentemente voltato pagina e ho venduto la GS per vari motivi ma in primis per i costi di gestione esagerati. Avevo giá deciso che quella sarebbe stata la mia prima ed ultima Lexus sin da quando 2 anni fa dovetti cambiare gli ammortizzatori posteriori.
 
Hai ragione: pagando certi prezzi il servizio deve essere eccellente. Io ho recentemente voltato pagina e ho venduto la GS per vari motivi ma in primis per i costi di gestione esagerati. Avevo giá deciso che quella sarebbe stata la mia prima ed ultima Lexus sin da quando 2 anni fa dovetti cambiare gli ammortizzatori posteriori.
Non deve essere stato facile.

La GS rimarrà nella storia di Lexus, poco capita in Italia, ma se uno va a guardare che auto era e che tipo di filosofia c'era dietro, ecco, in quel contesto, la parola lusso è perfettamente coerente.

Ma proprio perché, almeno nella mia lunga esperienza, e fino al 2019 quando ho acquistato la RC300H, solo poco prima la togliessero dal mercato, quando ti rivolgevi a Lexus, sapevi che c'era dall’altra parte: disponibilità, coerenza, rispetto, competenza, dare valore al cliente, che con il suo acquisto, sostiene l’azienda. Non sarebbe difficile da capire.

Anche ora si sa del resto chi c'è: BOT e qualche povero stagista ignorante su ogni aspetto della gestione del cliente (nel senso letterale: ignora, non sa, non è conoscenza) che viene messo in trincea, con un manuale scritto da qualche manager revisionista che spiega come erigere un perfetto, (ma deleterio per il marchio, e si vedrà certamente in futuro), muro di gomma.
 
Non deve essere stato facile.

La GS rimarrà nella storia di Lexus, poco capita in Italia, ma se uno va a guardare che auto era e che tipo di filosofia c'era dietro, ecco, in quel contesto, la parola lusso è perfettamente coerente.

Ma proprio perché, almeno nella mia lunga esperienza, e fino al 2019 quando ho acquistato la RC300H, solo poco prima la togliessero dal mercato, quando ti rivolgevi a Lexus, sapevi che c'era dall’altra parte: disponibilità, coerenza, rispetto, competenza, dare valore al cliente, che con il suo acquisto, sostiene l’azienda. Non sarebbe difficile da capire.

Anche ora si sa del resto chi c'è: BOT e qualche povero stagista ignorante su ogni aspetto della gestione del cliente (nel senso letterale: ignora, non sa, non è conoscenza) che viene messo in trincea, con un manuale scritto da qualche manager revisionista che spiega come erigere un perfetto, (ma deleterio per il marchio, e si vedrà certamente in futuro), muro di gomma.
Il fatto e' che la GS e' stata penalizzata dal superbollo in Italia, e poi c'e' anche un fattore pratico: bagagliaio troppo piccolo rispetto alle dimensioni dell'auto, poca praticita' e in ultimo Lexus non ha mai avuto il blasone della triade tedesca che e' molto importante per l'italiano medio, aggiungi anche una rete vendita poco diffusa.
 
Il fatto e' che la GS e' stata penalizzata dal superbollo in Italia, e poi c'e' anche un fattore pratico: bagagliaio troppo piccolo rispetto alle dimensioni dell'auto, poca praticita' e in ultimo Lexus non ha mai avuto il blasone della triade tedesca che e' molto importante per l'italiano medio, aggiungi anche una rete vendita poco diffusa.
Non posso che essere d'accordo con te su questi punti.

Ma rimane un pezzo di arte nella storia di Lexus, altro che ES! Sarà che io ne ero innamorato, ma costava un pò troppo per me, altrimenti penso l'avrei acquistata.
 
Non posso che essere d'accordo con te su questi punti.

Ma rimane un pezzo di arte nella storia di Lexus, altro che ES! Sarà che io ne ero innamorato, ma costava un pò troppo per me, altrimenti penso l'avrei acquistata.
Anch'io ne ero innamoratissimo ed infatti e' stato un acquisto di cuore e non di testa non ponderato bene: dopo 3 anni e mezzo posso dire che e' stato un errore. Intendiamoci il piacere di guida e' stato notevolissimo cosi' come la potenza disponibile, ma negli ultimi 2 anni e' stato un bagno di sangue fra tagliandi e manutenzione straordinaria. Mi e' servito da lezione.
 
Anche ora si sa del resto chi c'è: BOT e qualche povero stagista ignorante su ogni aspetto della gestione del cliente (nel senso letterale: ignora, non sa, non è conoscenza) che viene messo in trincea, con un manuale scritto da qualche manager revisionista che spiega come erigere un perfetto, (ma deleterio per il marchio, e si vedrà certamente in futuro), muro di gomma.
Già proprio così...."ah il preventivo al telefono è sbagliato sa gli stagisti"
 
Da più di 20 anni sono un cliente Lexus e, ancora oggi, sono possessore di una RC300H auto che adoro e che resterà con me per molto tempo: non vedo alcuna alternativa in casa Lexus. Le altre case non le tengo neppure in considerazione, per ora, certo.

Prima di questa, ho avuto molteplici modelli nel corso degli anni, come IS200 Sportcross, IS250, due IS300H e due CT200H in famiglia. Lexus è stata, per me, più di un semplice marchio automobilistico: era un simbolo di affidabilità, innovazione e, soprattutto, di un servizio cliente che faceva sentire il proprietario coccolato e ascoltato, chi si ricorda gli auguri di compleanno con tanto di regalo? E le targhette incise con la scritta "costruita da Lexus per (il vostro nome?)

Negli ultimi anni, però, ho dovuto constatare, non solo io, un forte declino su più fronti, che mi ha portato a chiedermi: perché Lexus, che ha costruito il suo prestigio su qualità, lusso e attenzione al cliente, sta gradualmente abbandonando questi principi fondamentali? E quindi perché, anche su social, molti giustificano i prezzi (non certo popolari) di Lexus come "dovuti al fatto che si acquista un'auto di lusso"? Possiamo ancora dire che Lexus rappresenta il lusso che nelle sue origini ( L uxury EX port to U nited S tates ) voleva trasmettere già nel contesto del nome?

Io la vedo così.

1. Lusso e design: un'evoluzione senza identità
Il concetto di lusso oggi sta cambiando, ed è chiaro che il mercato stia evolvendo. Tuttavia, il lusso non è solo una questione di prezzo elevato o di specifiche tecniche all'avanguardia. È anche, e soprattutto, una questione di esperienza, di differenziazione e di capacità di restare fedele a un'immagine chiara nel tempo.

Purtroppo, negli ultimi anni Lexus ha fatto scelte di design che non solo hanno confuso il proprio spirito, ma hanno anche allontanato l’automobilista alla ricerca di qualcosa di distintivo. Un esempio lampante è il modello IS, che non solo è stato ritirato dai mercati europei, ma si vocifera di un ultimo restyling prima della sua uscita anche oltreoceano. Questo modello, che in passato rappresentava la bellezza innovativa e avanguardista di Lexus sulle berline, ha visto una proposta recente sul magazine Mag X, di aggiornamento del design che fa quasi fatica a ricordare la sua tradizione: basta pensare che si ispirerà alla LBX (una entry level considerata assolutamente anonima, almeno per le rare che si vedono in giro) e avrà la barra frontale LED, ormai copiata dai modelli di altre case come il gruppo Volkswagen. Una volta Lexus era copiata. Oggi?

2. Tecnologia: un passo indietro rispetto ai concorrenti
Sebbene il sistema ibrido Lexus rimanga un capolavoro di affidabilità, mai veramente capito dal mercato, tutta la parte tecnologica legata a infotainment, navigazione e multimedia sembra rimasta indietro rispetto alla concorrenza. Se prendiamo, ad esempio, BYD o anche alcune marche europee, i sistemi di intrattenimento e la gestione dell'interfaccia utente sono molto più moderni, intuitivi e performanti. Lexus sembra non aver investito abbastanza su questi aspetti, che oggi sono imprescindibili per chi cerca un'esperienza premium. Non basta aggiungere CarPlay o Android auto: il mondo sta cambiando a livello di software proprietari, e peraltro, far pagare un abbonamento per usufruire di strumenti base è ridicolo. Ultima cosa: l'app di Lexus funziona male, quando funziona.

3. Il servizio clienti: la vera (e più triste) caduta di Lexus
L’aspetto più deludente, però, è la gestione del servizio clienti. In un marchio che ha sempre costruito il suo prestigio sull’idea di assistenza al cliente impeccabile, l'azienda ha recentemente intrapreso un cammino che mi sembra totalmente contrario ai valori che un tempo li distingueva.

Quello che oggi accade, soprattutto in Italia, è che quando un cliente si trova di fronte a un problema, la risposta è quasi sempre la stessa: muro di gomma. Sia che si tratti di richieste via e-mail, PEC o altri canali, si riceve spesso una risposta evasiva, senza nessun tipo di chiarimento utile. La gestione centralizzata del servizio clienti ha raggiunto livelli da "labirinto burocratico", dove nessuno sembra in grado di prendere una decisione concreta. È come se il cliente non esistesse più, se non come numero da ignorare, nell mani di chatbot, o peggio, personale scarsamente conscio di cosa dice. Dal Giappone che dicono? Mah. Forse non sanno neppure cosa succede qui da noi. Anzi, non lo sanno, altra ipotesi non c'è.

Questo non è più lusso. Non basta avere un prezzo alto e una macchina ben fatta per definirsi "premium". Il vero lusso oggi è la disponibilità, l'assistenza, il fatto di sapere che se c'è un problema, qualcuno se ne farà carico. Lexus una volta lo sapeva, oggi sembra averlo dimenticato.

4. Un cambio di strategia che non giustifica il declino
La domanda che mi pongo, come tanti altri clienti storici, è: perché Lexus ha fatto queste scelte? Perché ridurre l'investimento nel servizio clienti, quando era proprio quella la sua forza contro la concorrenza tedesca, che da sempre è considerata “fredda” e poco attenta al cliente?

Forse il problema sta nel fatto che Lexus ha puntato tutto sulla standardizzazione globale, dimenticando quel legame profondo e distintivo con il cliente che l’ha resa unica. O forse ha fatto scelte legate al risparmio, tentando di ridurre i costi dove non c’era bisogno di farlo. In ogni caso, il marchio sta perdendo qualcosa di essenziale: l’empatia con il cliente. Lexus in Italia vince il premio in questo senso.

S salva la maggior parte dei concessionari, specialmente quelli della "vecchia guardia" che sono l'ultimo baluardo della resistenza. Ma sono ormai pochi.

Conclusione: il lusso di Lexus non può limitarsi al prezzo e al prodotto
Lexus oggi sembra più un marchio “convenzionale” che una vera e propria casa automobilistica di lusso. In un mercato in cui nessuno investe più in ricerca e sviluppo come prima, la vera differenza potrebbe essere fatta proprio dal servizio. E Lexus ha scelto, tristemente, di abbandonare questa parte fondamentale.

Mi auguro che questo mio intervento possa essere l’inizio di una riflessione più ampia su cosa significhi veramente il lusso in un’epoca in cui il valore di un prodotto non risiede più solo nella sua esclusività estetica, ma nella qualità della relazione che si crea con il cliente.

Che ne pensate?



Sul punto 1&2, design ed infot sono d'accordo, i premium Deu riescono ad andare dietro ai Cinesi dove i Giapponesi invece sono rimasti un filo indietro. Cioè se si sale sul nuovo Q5 l'occhio cade sull'enorme display curvo e si ha la sensazione che valga i soldi che chiedono. E sul design tengono botta in un mix di moderno e classico.

Sulla questione qualità e servizio clienti Io la penso come @provocantibus che valga per tutti i possessori premium od i luxury; é una strage, un tracollo, si legge ovunque di lamentele tra BMW Mercedes Audi (e pure Porsche ci sta provando a tagliare) nonostate listini pesantissimi; qualità in calo, servizio clienti in calo ed ultra-costoso, affidabilità meccanica ed elettronica in calo.
Perché questo é successo o sta succedendo..il motivo imo é sempre lo stesso: la transizione richiede una enorme quantità di denaro e ci sono i Cinesi in arrivo..a cui i display da 100" fanno un baffo, anche perché li fanno loro.
 
Sul punto 1&2, design ed infot sono d'accordo, i premium Deu riescono ad andare dietro ai Cinesi dove i Giapponesi invece sono rimasti un filo indietro. Cioè se si sale sul nuovo Q5 l'occhio cade sull'enorme display curvo e si ha la sensazione che valga i soldi che chiedono. E sul design tengono botta in un mix di moderno e classico.

Sulla questione qualità e servizio clienti Io la penso come @provocantibus che valga per tutti i possessori premium od i luxury; é una strage, un tracollo, si legge ovunque di lamentele tra BMW Mercedes Audi (e pure Porsche ci sta provando a tagliare) nonostate listini pesantissimi; qualità in calo, servizio clienti in calo ed ultra-costoso, affidabilità meccanica ed elettronica in calo.
Perché questo é successo o sta succedendo..il motivo imo é sempre lo stesso: la transizione richiede una enorme quantità di denaro e ci sono i Cinesi in arrivo..a cui i display da 100" fanno un baffo, anche perché li fanno loro.
Permettimi ma non sono d'accordo. Il legame del servizio, basato su prezzo, cortesia, servizio è la base del rapporto della casa col cliente. Se la macchina è buona ma il servizio fa pena, è caro, è...lasciamo perdere....l'auto è un pò meno buona...non so se mi sono spiegato.

Questo concetto per me è banale e penso che sia stato assimilato anche dal muschio cresciuto sulla roccia dopo aver fatto pipì, ma forse quel muschio ha preso troppo sole ed è seccato....
 
Sul punto 1&2, design ed infot sono d'accordo, i premium Deu riescono ad andare dietro ai Cinesi dove i Giapponesi invece sono rimasti un filo indietro. Cioè se si sale sul nuovo Q5 l'occhio cade sull'enorme display curvo e si ha la sensazione che valga i soldi che chiedono. E sul design tengono botta in un mix di moderno e classico.

Sulla questione qualità e servizio clienti Io la penso come @provocantibus che valga per tutti i possessori premium od i luxury; é una strage, un tracollo, si legge ovunque di lamentele tra BMW Mercedes Audi (e pure Porsche ci sta provando a tagliare) nonostate listini pesantissimi; qualità in calo, servizio clienti in calo ed ultra-costoso, affidabilità meccanica ed elettronica in calo.
Perché questo é successo o sta succedendo..il motivo imo é sempre lo stesso: la transizione richiede una enorme quantità di denaro e ci sono i Cinesi in arrivo..a cui i display da 100" fanno un baffo, anche perché li fanno loro.
Grazie della tua analisi.

Concordo su 1 & 2, Lexus sta perdendo colpi, in modo veramente evidente. Credo che nessuno possa confutarlo (se conosce Lexus ovviamente) se prendiamo la LBX ci rendiamo conto del decadimento nel design, forse per quetso è un evdente fallimento.

Stamo attendo da anni orma la nuova coupé: girano solo rendering, tutti assolutamente anonimi e deludenti. Disegnat probabilmente dalla AI, dubito ci sia il loro studo di design detro. Non hanno una berlina valida, i Suv UX e NX sono ormai cocnettualemnte vecchi alla radice.

l'UX con i due "fili" che reggono la copertura del bagagliaio, reminiscenze della UNO ES che avevo a 18 anni: di questo stiamo parlando. E' lusso questo? NO.
Ma dove è fnuta la Lexus che si faceva noatre per strada, quella c in cui ti fermavano come succedeva a me con la IS200 Sportcross per chidermi che auto era e che formava capannelli di gente quando la parcheggiavo?

Non escludo che anche le altre case stiano peggiorando nel servizio clienti, non possedendo altre vetture mi sono basato sulla mia esperienza ventennale con Lexus, potrebbe benissimo essere che le altre case si stiano allineando al sistema del "muro di gomma", o che Lexus stessa, invece, abbia deciso di mandare all'aria tutta la sua proverbiale teoria di essere la numero uno al mondo per servizio e qualità (quale era, indubbiamente) per risparmiare pochi euro e perdere clienti visto che la voce si sta espandendo, ma il punto è: possono ancora definirsi una casa di lusso?

Un servizio clienti che ignora il cliente, anzi, lo vessa e addirittura lo ignora come è successo a me, che non si apre al confronto e affronta le sue responsabilità, anche solo di trasparenza, è lusso?

Si dichiarano brand di lusso, ma non lo sono più.

Da consumatore, se devo ragionare sugli aspetti fondamentali di un brand, oggi o guardo il servizio, o lo design e la tecnologia, poi il blasone. La "L" stilizzata sulla clessidra oggi non emoziona più perché i client stanno capendo con chi hanno a che fare.

Ci sono diversi esempi da raccontare per contestualizzare quello che dico, ma il senso del mio post è di capire se Lexus, oggi, è lusso.

Io dico di no, o dico che è un brand normale, anzi Toyota oggi è migliore.

Non è grave?
 
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