Il giugno del 2013 ho acquistato una vettura elettrica LEAF della Nissan. Splendida vettura per moltissimi aspetti, ma ben presto ho notato che l'autonomia era nettamente sotto i dati forniti dalla Nissan in sede di contratto, e dalla vettura stessa come il consumo chilometrico. Dai miei calcoli la batteria con il pieno conteneva meno di 17 kWh anziché 24 come dai dati forniti da Nissan. Nissan ha contestato la cosa (anche dopo una prova eseguita presso il concessionario) affermando che dipendeva "dallo stile di guida" (stile invece già ovviamente incluso dal consumo medio calcolato dalla vettura). Allora, per eliminare l'obiezione, sono passato alla misura diretta, mediante contatore, dell'energia caricata dalla batteria, e ho avuto la prova di quanto sostenevo, anzi l'energia caricata al pieno è in calo, ora è intorno ai 15,6 kWh.
Nissan risponde che dalle misure da essa autorizzate "va tutto bene" e quindi afferma di non prendere in alcuna considerazione le mie misure. Ho proposto di eseguire una misura in contraddittorio (portare la batteria a zero e poi caricarla tramite contatore presso officina Nissan), ma ho ricevuto un rifiuto. Per Nissan Italia vale solo la misura da essa decisa, e tenuta rigorosamente riservata: questo mi è stato scritto in raccomandata dal capo dell'assistenza di Nissan Italia (ing. Della Corte).
Il mio legale, mentre prepara una diffida per sollecitare l'intervento in garanzia, al tempo stesso afferma che non è reato rifiutare i risultati delle misure eseguite mediante strumenti ufficiali (contatore del fornitore di elettricità) per riconoscere valore solo alle misure interne Nissan, neppure verificabili. Allora a che serve una diffida se Nissan non viola nulla comportandosi in quel modo? Sicuramente ignorerà la diffida.
Voi che ne pensate?
Nota: per fare un esempio, la vettura dice che il mio consumo medio è di 0,170 kWh/km, quindi con la batteria carica (24 kWh come dichiarato da Nissan) dovrei percorrere 24/0,170=141,2 km, mentre, testimone il capo dell'assistenza del concessionario Nissan, ne ho percorso 94 usando anche tutta la riserva. Se la carica massima della batteria fosse di 16 kWh, con quel consumo medio avrei proprio 94 km di autonomia. Quindi il calcolo corrisponde esattamente alla misura diretta dell'energia, ma Nissan non intende prenderli in alcuna considerazione.
Nissan risponde che dalle misure da essa autorizzate "va tutto bene" e quindi afferma di non prendere in alcuna considerazione le mie misure. Ho proposto di eseguire una misura in contraddittorio (portare la batteria a zero e poi caricarla tramite contatore presso officina Nissan), ma ho ricevuto un rifiuto. Per Nissan Italia vale solo la misura da essa decisa, e tenuta rigorosamente riservata: questo mi è stato scritto in raccomandata dal capo dell'assistenza di Nissan Italia (ing. Della Corte).
Il mio legale, mentre prepara una diffida per sollecitare l'intervento in garanzia, al tempo stesso afferma che non è reato rifiutare i risultati delle misure eseguite mediante strumenti ufficiali (contatore del fornitore di elettricità) per riconoscere valore solo alle misure interne Nissan, neppure verificabili. Allora a che serve una diffida se Nissan non viola nulla comportandosi in quel modo? Sicuramente ignorerà la diffida.
Voi che ne pensate?
Nota: per fare un esempio, la vettura dice che il mio consumo medio è di 0,170 kWh/km, quindi con la batteria carica (24 kWh come dichiarato da Nissan) dovrei percorrere 24/0,170=141,2 km, mentre, testimone il capo dell'assistenza del concessionario Nissan, ne ho percorso 94 usando anche tutta la riserva. Se la carica massima della batteria fosse di 16 kWh, con quel consumo medio avrei proprio 94 km di autonomia. Quindi il calcolo corrisponde esattamente alla misura diretta dell'energia, ma Nissan non intende prenderli in alcuna considerazione.
