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lamentele meritocrazia sul settore pubblico

vorrei capire una cosa.. iniziamo a dire che io non sono un genio e non mi sento un genio.
in tv a volte vedo certi programmi ormai da anni "quindi prima della crisi (quando il lavoro c'era)"
di dipendenti pubblici ricercatori in primis che si lamentano che la loro laurea con 110 e lode con specializazione con 110 e lode con dottorando e cavoli vari.. non riescono a trovar meglio che un contratto precario di ricerca!! e xke nn vanno su aziende private??? allora io dico le cose sono 2

1)o il voto è totalmente sballato x quello che sanno fare
x due motivi
-l'università insegna cose che nella vita reale non servono
-o il voto è dato a cazzo

2) sono veramente appassionati alla ricerca e allora tanto di cappello
 
alfistaConvinto ha scritto:
vorrei capire una cosa.. iniziamo a dire che io non sono un genio e non mi sento un genio.
in tv a volte vedo certi programmi ormai da anni "quindi prima della crisi (quando il lavoro c'era)"
di dipendenti pubblici ricercatori in primis che si lamentano che la loro laurea con 110 e lode con specializazione con 110 e lode con dottorando e cavoli vari.. non riescono a trovar meglio che un contratto precario di ricerca!! e xke nn vanno su aziende private??? allora io dico le cose sono 2

1)o il voto è totalmente sballato x quello che sanno fare
x due motivi
-l'università insegna cose che nella vita reale non servono
-o il voto è dato a cazzo

2) sono veramente appassionati alla ricerca e allora tanto di cappello

Visto report ieri sera?
 
alfistaConvinto ha scritto:
vorrei capire una cosa.. iniziamo a dire che io non sono un genio e non mi sento un genio.
in tv a volte vedo certi programmi ormai da anni "quindi prima della crisi (quando il lavoro c'era)"
di dipendenti pubblici ricercatori in primis che si lamentano che la loro laurea con 110 e lode con specializazione con 110 e lode con dottorando e cavoli vari.. non riescono a trovar meglio che un contratto precario di ricerca!! e xke nn vanno su aziende private??? allora io dico le cose sono 2

1)o il voto è totalmente sballato x quello che sanno fare
x due motivi
-l'università insegna cose che nella vita reale non servono
-o il voto è dato a cazzo

2) sono veramente appassionati alla ricerca e allora tanto di cappello

allora io sto terminando l'università adesso e ti confermo che l'università lascia tante lacune proprio per le modalità con cui è organizzata e conseguentemente i metodi di valutazione sono sballati.
posso dirti di gente (ma non un caso isolato, parecchi) che passano brillantemente esami senza di fatto aver capito nulla della materia. mi riferisco a gente che passa esami di tecnologia meccanica senza saper riconoscere un tornio! e ne avrei da raccontare..
secondariamente ci sono cattedre assegnate esclusivamente per dare da lavorare ad un docente che non si può lasciare a casa. di conseguenza si strutturano corsi di laurea sulla base di queste esigenze, e non di quelle reali di conoscenza o di insegnamento.

quanto alla ricerca, non è il mio campo, ma un ricercatore fa il suo lavoro sopratutto per passione e reale interesse. inoltre la ricerca è il fondamento dello sviluppo di un paese e deve essere affidata al personale con le migliori competenze e capacità!
nelle aziende private non si fa mai o quasi mai ricerca, ma solo sviluppo che per alcuni è estremamente limitante.
per alcuni, perfino la società farmaceutiche fanno attività degradanti per le loro competenze, per questo spesso rimangono nei centri di ricerca universitari
 
gabrielyx ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
vorrei capire una cosa.. iniziamo a dire che io non sono un genio e non mi sento un genio.
in tv a volte vedo certi programmi ormai da anni "quindi prima della crisi (quando il lavoro c'era)"
di dipendenti pubblici ricercatori in primis che si lamentano che la loro laurea con 110 e lode con specializazione con 110 e lode con dottorando e cavoli vari.. non riescono a trovar meglio che un contratto precario di ricerca!! e xke nn vanno su aziende private??? allora io dico le cose sono 2

1)o il voto è totalmente sballato x quello che sanno fare
x due motivi
-l'università insegna cose che nella vita reale non servono
-o il voto è dato a cazzo

2) sono veramente appassionati alla ricerca e allora tanto di cappello

Visto report ieri sera?
si mace ne sono state mlte altre simili di trasmissioni!
 
moogpsycho ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
vorrei capire una cosa.. iniziamo a dire che io non sono un genio e non mi sento un genio.
in tv a volte vedo certi programmi ormai da anni "quindi prima della crisi (quando il lavoro c'era)"
di dipendenti pubblici ricercatori in primis che si lamentano che la loro laurea con 110 e lode con specializazione con 110 e lode con dottorando e cavoli vari.. non riescono a trovar meglio che un contratto precario di ricerca!! e xke nn vanno su aziende private??? allora io dico le cose sono 2

1)o il voto è totalmente sballato x quello che sanno fare
x due motivi
-l'università insegna cose che nella vita reale non servono
-o il voto è dato a cazzo

2) sono veramente appassionati alla ricerca e allora tanto di cappello

allora io sto terminando l'università adesso e ti confermo che l'università lascia tante lacune proprio per le modalità con cui è organizzata e conseguentemente i metodi di valutazione sono sballati.
posso dirti di gente (ma non un caso isolato, parecchi) che passano brillantemente esami senza di fatto aver capito nulla della materia. mi riferisco a gente che passa esami di tecnologia meccanica senza saper riconoscere un tornio! e ne avrei da raccontare..
secondariamente ci sono cattedre assegnate esclusivamente per dare da lavorare ad un docente che non si può lasciare a casa. di conseguenza si strutturano corsi di laurea sulla base di queste esigenze, e non di quelle reali di conoscenza o di insegnamento.

quanto alla ricerca, non è il mio campo, ma un ricercatore fa il suo lavoro sopratutto per passione e reale interesse. inoltre la ricerca è il fondamento dello sviluppo di un paese e deve essere affidata al personale con le migliori competenze e capacità!
nelle aziende private non si fa mai o quasi mai ricerca, ma solo sviluppo che per alcuni è estremamente limitante.
per alcuni, perfino la società farmaceutiche fanno attività degradanti per le loro competenze, per questo spesso rimangono nei centri di ricerca universitari
anche io faccio l'univ nel campo informatico è succedono le stesse cose..
cmq a nessuno ha mai sfiorato l'idea che tutti questi "geni" 110 e lode se non trovano altro che fare un ricercatore o supplente precario nn siano poi cosi tanto bravi??
siate sinceri
 
bisogna distinguere, ci sono campi e campi.
sicuramente un informatico troverà impieghi sicuramente più interessanti nel privato che nel pubblico, ma che mi dici di un fisico, un matematico, o un biotecnologo?
questi sono settori dove in italia non si fa ricerca privata e se uno vuole approfondire deve per forza rimanere all'università.
poi concordo che ci siano spesso dei voti regalati che non rispecchiano le reali capacità delle persone
 
moogpsycho ha scritto:
bisogna distinguere, ci sono campi e campi.
sicuramente un informatico troverà impieghi sicuramente più interessanti nel privato che nel pubblico, ma che mi dici di un fisico, un matematico, o un biotecnologo?
questi sono settori dove in italia non si fa ricerca privata e se uno vuole approfondire deve per forza rimanere all'università.
poi concordo che ci siano spesso dei voti regalati che non rispecchiano le reali capacità delle persone
questi 3 campi possono benissimo trovare un impiego nel privato se sanno veramente usare le loro discipline x cose "concrete" gli unici campi che nn riuscirebbero a trovare nel campo privato sono quelli letterali..
cmq quello k volevo dire che quando si parla di meritocrazia nn si dovrebbe parlare di voto... ma di un periodo di prova x un lavoro e di scegliere il migliore nn voto + alto = + merito questo è sbagliato in tutti gli ambiti
 
alfistaConvinto ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
bisogna distinguere, ci sono campi e campi.
sicuramente un informatico troverà impieghi sicuramente più interessanti nel privato che nel pubblico, ma che mi dici di un fisico, un matematico, o un biotecnologo?
questi sono settori dove in italia non si fa ricerca privata e se uno vuole approfondire deve per forza rimanere all'università.
poi concordo che ci siano spesso dei voti regalati che non rispecchiano le reali capacità delle persone
questi 3 campi possono benissimo trovare un impiego nel privato se sanno veramente usare le loro discipline x cose "concrete" gli unici campi che nn riuscirebbero a trovare nel campo privato sono quelli letterali..
cmq quello k volevo dire che quando si parla di meritocrazia nn si dovrebbe parlare di voto... ma di un periodo di prova x un lavoro e di scegliere il migliore nn voto + alto = + merito questo è sbagliato in tutti gli ambiti

sull'ultima parte sono d'accordissimo.
a maggior ragione perchè le capacità dimostrate tra i banchi non implicano obbligatoriamente di essere altrettanto bravi e capaci sul lavoro.
ma sulla prima dissento completamente. perchè uno deve fare cose "concrete"? se uno ha la passione per quelle teoriche? inoltre la ricerca di base è altrettanto importante.
ma poi ti porto l'esempio di un ricercatore che ha aperto una start up qualche anno fa nel campo del biotech e questo ha una passione sfrenata per la ricerca teorica e mi raccontava che perfino nelle aziende farmceutiche dove aveva lavorato lui si sentiva soffocare dalle imposizioni del marketing aziendale.
per questo se ne era andato e non potendo entrare nel mondo universitario ha provato a lanciarsi come imprenditore per poter concigliare al meglio le sue passioni con un lavoro concreto come lo definisci tu. ma non è affatto scontato fare cose del genere e comunque molti preferiscono rimanere all'università, non per ultimo perchè fare impresa in italia è estremamente sfavorvole rispetto al resto d'europa
 
moogpsycho ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
bisogna distinguere, ci sono campi e campi.
sicuramente un informatico troverà impieghi sicuramente più interessanti nel privato che nel pubblico, ma che mi dici di un fisico, un matematico, o un biotecnologo?
questi sono settori dove in italia non si fa ricerca privata e se uno vuole approfondire deve per forza rimanere all'università.
poi concordo che ci siano spesso dei voti regalati che non rispecchiano le reali capacità delle persone
questi 3 campi possono benissimo trovare un impiego nel privato se sanno veramente usare le loro discipline x cose "concrete" gli unici campi che nn riuscirebbero a trovare nel campo privato sono quelli letterali..
cmq quello k volevo dire che quando si parla di meritocrazia nn si dovrebbe parlare di voto... ma di un periodo di prova x un lavoro e di scegliere il migliore nn voto + alto = + merito questo è sbagliato in tutti gli ambiti

sull'ultima parte sono d'accordissimo.
a maggior ragione perchè le capacità dimostrate tra i banchi non implicano obbligatoriamente di essere altrettanto bravi e capaci sul lavoro.
ma sulla prima dissento completamente. perchè uno deve fare cose "concrete"? se uno ha la passione per quelle teoriche? inoltre la ricerca di base è altrettanto importante.
ma poi ti porto l'esempio di un ricercatore che ha aperto una start up qualche anno fa nel campo del biotech e questo ha una passione sfrenata per la ricerca teorica e mi raccontava che perfino nelle aziende farmceutiche dove aveva lavorato lui si sentiva soffocare dalle imposizioni del marketing aziendale.
per questo se ne era andato e non potendo entrare nel mondo universitario ha provato a lanciarsi come imprenditore per poter concigliare al meglio le sue passioni con un lavoro concreto come lo definisci tu. ma non è affatto scontato fare cose del genere e comunque molti preferiscono rimanere all'università, non per ultimo perchè fare impresa in italia è estremamente sfavorvole rispetto al resto d'europa
si forse hai ragione xke nel mio campo la teoria o la pratica nn esiste cè solo l'informaticha che è una teoria pratica :p
 
alfistaConvinto ha scritto:
vorrei capire una cosa.. iniziamo a dire che io non sono un genio e non mi sento un genio.
in tv a volte vedo certi programmi ormai da anni "quindi prima della crisi (quando il lavoro c'era)"
di dipendenti pubblici ricercatori in primis che si lamentano che la loro laurea con 110 e lode con specializazione con 110 e lode con dottorando e cavoli vari.. non riescono a trovar meglio che un contratto precario di ricerca!! e xke nn vanno su aziende private??? allora io dico le cose sono 2

1)o il voto è totalmente sballato x quello che sanno fare
x due motivi
-l'università insegna cose che nella vita reale non servono
-o il voto è dato a cazzo

2) sono veramente appassionati alla ricerca e allora tanto di cappello

Io NON sono un ricercatore NE' voglio fare il ricercatore.
Però, mio padre è stato ricercatore all'Università prima, poi professore associato e poi professore Ordinario. Quindi un pò di cose penso di saperle...

Diciamo subito che non è possibile generalizzare o dare una risposta semplice e veloce a questo quesito poichè esistono innumerevoli sfaccettature e innumerevoli preferenze del singolo difficilmente riconducibili ad un certo stereotipo. Inoltre il campo Universitario è vasto sia in termini di materia che in termini di possibilità di impiego. Il tutto, senza contare che ogni Università è diversa da l'altra....

Comunque, cercherò di risponderti nel modo più SEMPLICE (e quindi poco preciso, quindi non prenderla come una verità assoluta... ;) )

In GENERALE lavorare presso una Università presenta (a mio avviso) diversi vantaggi rispetto ad un lavoro presso una struttura "privata":

1- Innanzi tutto, per molti studenti, spesso, il contratto universitario si presenta come una scelta quasi obbligata poichè molti corsi di laurea nella vita reale servono a ben poco....
2- Il "guadagno" in busta paga non si discosta troppo (o addirittura in alcuni casi è superiore) a quello che si ottiene presso un privato.
3- Il lavoro in senso specifico non è dei peggiori visto che gli orari NON sono vincolanti e la fatca richiesta è relativamente bassa in relazione allo stipendio e all'ambito culturale...

Per quanto riguarda quello che dici te, senza dubbio è quasi vero che nelle Università (specialmente in alcune facoltà) si insegnano cose molto "teoriche" che spesso poco servono nella vita reale. Per quanto riguarda il fatto che il voto di Laurea sia dato "a cazzo", beh dipende un pò dall'Università in cui si è, visto che il VOTO di laurea dipende dalla media dei voti dei singoli esami....
 
In un paese dove le università, gli istituti scolastici in genere, gli ordini professionali, ecc... si riducono a fare pubblicità sui giornali pur di "accalappiare" gli iscritti che servono per la loro sopravvivenza economica qualcuno spera ancora che ci possa essere un minimo di qualità e di selezione?
 
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