<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La Panda....... | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

La Panda.......

tfx1866 ha scritto:
Rickjapan ha scritto:
Qui a Torino la Panda è praticamente alla stregua di un albero o di un semaforo. Non c'è un angolo, o un vicolo o un parcheggio, insomma uno spazio dove non ce ne sia almeno una. Io stesso guido durante il giorno una Panda aziendale. Per me è quasi un elemento romantico. Da qualche giorno mi sto facendo una cultura sulla prima Panda, quella del 1980 che, chiamatemi pazzo, mi piacerebbe avere come auto di scorta.

Altro che pazzo... La panda di prima serie è una vera meraviglia d'auto, è un autentico mulo.

Comunque anche qui, ce ne sono 15 ogni via tra 1a, 2a e 3a serie :D
Comprendo l'effetto nostalgia ma non esageriamo.
 
ilSagittario ha scritto:
tfx1866 ha scritto:
Rickjapan ha scritto:
Qui a Torino la Panda è praticamente alla stregua di un albero o di un semaforo. Non c'è un angolo, o un vicolo o un parcheggio, insomma uno spazio dove non ce ne sia almeno una. Io stesso guido durante il giorno una Panda aziendale. Per me è quasi un elemento romantico. Da qualche giorno mi sto facendo una cultura sulla prima Panda, quella del 1980 che, chiamatemi pazzo, mi piacerebbe avere come auto di scorta.

Altro che pazzo... La panda di prima serie è una vera meraviglia d'auto, è un autentico mulo.

Comunque anche qui, ce ne sono 15 ogni via tra 1a, 2a e 3a serie :D
Comprendo l'effetto nostalgia ma non esageriamo.

Nostalgia dell'estetica onestamente no, ma non si può negare che quella macchina fosse un muro da lavoro. Arrivava ovunque... Era solidissima.
 
tfx1866 ha scritto:
ilSagittario ha scritto:
tfx1866 ha scritto:
Rickjapan ha scritto:
Qui a Torino la Panda è praticamente alla stregua di un albero o di un semaforo. Non c'è un angolo, o un vicolo o un parcheggio, insomma uno spazio dove non ce ne sia almeno una. Io stesso guido durante il giorno una Panda aziendale. Per me è quasi un elemento romantico. Da qualche giorno mi sto facendo una cultura sulla prima Panda, quella del 1980 che, chiamatemi pazzo, mi piacerebbe avere come auto di scorta.

Altro che pazzo... La panda di prima serie è una vera meraviglia d'auto, è un autentico mulo.

Comunque anche qui, ce ne sono 15 ogni via tra 1a, 2a e 3a serie :D
Comprendo l'effetto nostalgia ma non esageriamo.

Nostalgia dell'estetica onestamente no, ma non si può negare che quella macchina fosse un muro da lavoro. Arrivava ovunque... Era solidissima.
Lo erano un po' tutte all'epoca...Dyane, 2CV, R4 ma anche Fiesta e R5. C'era veramente poco che poteva lasciarti a piedi.
Di Panda ne ho avute 2, una 45 ed una 30 dell'allora mia ragazza...oggi consorte.
 
ilSagittario ha scritto:
tfx1866 ha scritto:
ilSagittario ha scritto:
tfx1866 ha scritto:
Rickjapan ha scritto:
Qui a Torino la Panda è praticamente alla stregua di un albero o di un semaforo. Non c'è un angolo, o un vicolo o un parcheggio, insomma uno spazio dove non ce ne sia almeno una. Io stesso guido durante il giorno una Panda aziendale. Per me è quasi un elemento romantico. Da qualche giorno mi sto facendo una cultura sulla prima Panda, quella del 1980 che, chiamatemi pazzo, mi piacerebbe avere come auto di scorta.

Altro che pazzo... La panda di prima serie è una vera meraviglia d'auto, è un autentico mulo.

Comunque anche qui, ce ne sono 15 ogni via tra 1a, 2a e 3a serie :D
Comprendo l'effetto nostalgia ma non esageriamo.

Nostalgia dell'estetica onestamente no, ma non si può negare che quella macchina fosse un muro da lavoro. Arrivava ovunque... Era solidissima.
Lo erano un po' tutte all'epoca...Dyane, 2CV, R4 ma anche Fiesta e R5. C'era veramente poco che poteva lasciarti a piedi.
Di Panda ne ho avute 2, una 45 ed una 30 dell'allora mia ragazza...oggi consorte.

E poi vedi la panda fire 1.2 che ti lascia a piedi sulla salita asfaltata davanti a casa... Evviva l'Euro6...
 
Ma NESSUNO nota che ora la mjt euro-6 è solo la 95cv?!? Una "bestia" da 180km/h reali, 0-100km/h in 11 sec. con consumi da favola!!! Per me la miglior Panda di tutti i tempi, il vero "jolly" della gamma ...
 
Il 95 CV?! Non posso che parlarne bene di questo motore, mi ha dato grandi soddisfazioni per 85.000 km anche se ?5 e su 500, ma tra poco ci separeremo, mi mancherà :cry: . Se va come andava l'?5 questa Panda sarà un bel giocattolino.
 
hewie ha scritto:
Con le attuali promozioni Punto, oggi, costa praticamente come Panda. Io credo che gli Italiani preferiscano Panda più per l'altro motivo che citavi: le dimensioni da utilitaria (meno di 4 metri). Cmq, ricordo che la Panda è la più venduta, ok, ma Punto resta ancora sempre nelle prime posizioni nonostante sia, ormai, un prodotto "stanco" ...
Esatto. La Panda (secondo me) vende molto per moda. Salendo su quella di un collega ho notato una notevole differenza non solo in abitabilità, ma anche in confort, in favore della Punto che è tutta un'altra auto.
Poi sicuramente nel successo delle vendite della Panda ha inciso anche il Twin air a metano, assente sulla Punto. Il Twinair l'ho trovato molto autostradale, avendo una quinta più lunga dei Fire (sia 1.2 che 1.4), per quanto riguarda l'accelerazione invece, l'ho trovato sopravvalutato, secondo me va meno di quello che si dice. Abbastanza silenzioso, comunque non più rumoroso di un diesel.
 
Grattaballe ha scritto:
danilorse ha scritto:
La Panda e' l'auto degli italiani (fatta in Italia), simbolo di un paese che si e' impoverito, perche' prima l'auto degli italiani era la Punto.

Eh... ma oggi la Punto è lunga 406 mentre la vecchia, quella che tu dici essere stata l'auto degli Italiani, era 375. Sotto alla Punto di oggi c'è solo la Panda... e quella sceglie chi non vuole o non può permettersi (già, perché la Punto di oggi è cresciuta in dimensioni e il prezzo non poteva certo restare indietro) una vettura come Punto.
Secondo me, eh...
Io parlo dell'attuale Punto che fino al 2011 e' stata la Fiat piu' venduta in Europa, scettro poi passato alla Panda nel 2012 e alla 500 dal 2013 in poi.
 
Knowledge ha scritto:
hewie ha scritto:
Con le attuali promozioni Punto, oggi, costa praticamente come Panda. Io credo che gli Italiani preferiscano Panda più per l'altro motivo che citavi: le dimensioni da utilitaria (meno di 4 metri). Cmq, ricordo che la Panda è la più venduta, ok, ma Punto resta ancora sempre nelle prime posizioni nonostante sia, ormai, un prodotto "stanco" ...
Esatto. La Panda (secondo me) vende molto per moda. Salendo su quella di un collega ho notato una notevole differenza non solo in abitabilità, ma anche in confort, in favore della Punto che è tutta un'altra auto.
Poi sicuramente nel successo delle vendite della Panda ha inciso anche il Twin air a metano, assente sulla Punto. Il Twinair l'ho trovato molto autostradale, avendo una quinta più lunga dei Fire (sia 1.2 che 1.4), per quanto riguarda l'accelerazione invece, l'ho trovato sopravvalutato, secondo me va meno di quello che si dice. Abbastanza silenzioso, comunque non più rumoroso di un diesel.
Direi che quella che vende perche' alla moda (ma anche bella) e' la 500. La Panda vende perche' e' molto pratica ed e' offerta a prezzi tra i piu' bassi del mercato, come si addice ad una vera citycar.
In merito al twinair, sicuramente la versione a metano e' quella piu' apprezzata visto che raggiunge circa il 16% del totale in Italia.
 
Aggiungo, dando anche seguito a quanto scritto da altri, che questa macchina, prim'ancora che essere mero mezzo meccanico, ha rappresentato per molti di noi, grazie a costi e diffusione, il primo approccio al mondo delle auto.
Pure per me è stato così, tanto che le dedicai un post nella pagina che Quattroruote dedicò tempo fa proprio al rapporto speciale uomo/macchina:

"Carta da Zucchero

Caro Papà, ti ringrazierò per sempre per avermi messo su quella vecchia 850 berlina, quando le macchine avevano l?anima e vivevano, gioivano e soffrivano insieme a noi, parte integrante di quella famiglia, e vissute con l?emozione dedicata solo agli esseri muniti di un cuore.
Quella piccola berlina color sabbia, spaziosa e instabile quanto mai, con il suo motore e la trazione tutti sul posteriore, ebbe il potere di legarmi ancor di più a
quel mondo che da adolescente ammiravo con occhi avidi di forme e di sapere; poi ci fu la Kadett di un improbabile celeste, tanto robusta quanto sfigata (le venivano tutti addosso!....) e pigra, legata anch?essa al vissuto familiare e capace di convivere senza però convincere fino in fondo (la carburazione nel traffico restò critica per sempre?).
Finalmente però, nel lontano 1982, con la sudata laurea in Medicina in tasca, cominciai a guardarmi intorno, mi serviva un macchinino personale e affidabile, capace di essermi amico e complice e di scarrozzarmi senza problemi fra strade e sentieri che il mio lavoro imponeva.
E la Opel, ormai quasi quindicenne, mi concesse un altro anno, pur costretta a dividersi tra me e papà, ma aveva i giorni contati?.nel mio cuore?..
CARTA DA ZUCCHERO già mi aspettava al varco; in strada incontravo tante sorelle, rivoluzionarie per l?epoca, genialmente servizievoli, ma quasi tutte bianche o sabbia; lei invece, con quel vestitino pulitissimo e raro, si distingueva immediatamente, gli interni incredibilmente e gradevolmente spartani, metallo e plastica in simbiosi, quel tascone dove entrava e spesso svaniva l?inverosimile, quel 2 cilindri tanto parco quanto fragoroso; ai 120 tachimetrici, faticosamente raggiunti, agli anziani cascava la dentiera e a me sparivano i pensieri, avviliti dal frastuono!
Ma lei ricordava così di non essere fatta per quello, il suo pane quotidiano erano vicoli, mercati e mulattiere e lì era imbattibile, indistruttibile, inarrivabile.
Quanta strada con Te, mia piccola Panda 30, con la borsa da medico o le vecchie telescopiche Lerc in fibra di vetro, per pescare i cefali con la pastella; il tuo spazio che permetteva ?performance? sconosciute con il vecchio, affascinante, cinquino;

con Te nulla era impedito, potevo persino dimenticarmi dell?olio, che tanto il bicilindrico marciava a prescindere, o dell?acqua, che proprio non c?era o della benzina, che tanto, con mille lire, si andava alla grande?
Certo tutto ha fine, anche se la mente e la nostalgia ingigantiscono i ricordi; quando il lavoro mi chiamò a distanze e percorsi diversi e il diesel già bussava alla porta, Carta da Zucchero fu sostituita dall?efficientissima Uno diesel 45 verde, incredibilmente comoda e parca, con la quale poi feci il viaggio di nozze, spendendo molto di più in pedaggi che in carburante??
Ma Lei continuai a vederla ancora x anni, avendola ceduta a un conoscente, instancabile e marcescibile, con le buche che spuntavano nei fascioni e la mise sempre più consunta e improponibile?..
E in quell?angolo privato dell?anima, accessibile solo a me, il Pandino
non conoscerà mai rivali, file inamovibile della mia vita, tanto perfettibile quanto,
proprio per questo, quasi umano e infinitamente lontano dagli odierni ?mostri tecnologici?.
Con affetto e riconoscenza eterni: a Carta da Zucchero "

Penso spieghi bene perchè frequentiamo questi forum...saluti
 
procida ha scritto:
Aggiungo, dando anche seguito a quanto scritto da altri, che questa macchina, prim'ancora che essere mero mezzo meccanico, ha rappresentato per molti di noi, grazie a costi e diffusione, il primo approccio al mondo delle auto.
Pure per me è stato così, tanto che le dedicai un post nella pagina che Quattroruote dedicò tempo fa proprio al rapporto speciale uomo/macchina:

"Carta da Zucchero

Caro Papà, ti ringrazierò per sempre per avermi messo su quella vecchia 850 berlina, quando le macchine avevano l?anima e vivevano, gioivano e soffrivano insieme a noi, parte integrante di quella famiglia, e vissute con l?emozione dedicata solo agli esseri muniti di un cuore.
Quella piccola berlina color sabbia, spaziosa e instabile quanto mai, con il suo motore e la trazione tutti sul posteriore, ebbe il potere di legarmi ancor di più a
quel mondo che da adolescente ammiravo con occhi avidi di forme e di sapere; poi ci fu la Kadett di un improbabile celeste, tanto robusta quanto sfigata (le venivano tutti addosso!....) e pigra, legata anch?essa al vissuto familiare e capace di convivere senza però convincere fino in fondo (la carburazione nel traffico restò critica per sempre?).
Finalmente però, nel lontano 1982, con la sudata laurea in Medicina in tasca, cominciai a guardarmi intorno, mi serviva un macchinino personale e affidabile, capace di essermi amico e complice e di scarrozzarmi senza problemi fra strade e sentieri che il mio lavoro imponeva.
E la Opel, ormai quasi quindicenne, mi concesse un altro anno, pur costretta a dividersi tra me e papà, ma aveva i giorni contati?.nel mio cuore?..
CARTA DA ZUCCHERO già mi aspettava al varco; in strada incontravo tante sorelle, rivoluzionarie per l?epoca, genialmente servizievoli, ma quasi tutte bianche o sabbia; lei invece, con quel vestitino pulitissimo e raro, si distingueva immediatamente, gli interni incredibilmente e gradevolmente spartani, metallo e plastica in simbiosi, quel tascone dove entrava e spesso svaniva l?inverosimile, quel 2 cilindri tanto parco quanto fragoroso; ai 120 tachimetrici, faticosamente raggiunti, agli anziani cascava la dentiera e a me sparivano i pensieri, avviliti dal frastuono!
Ma lei ricordava così di non essere fatta per quello, il suo pane quotidiano erano vicoli, mercati e mulattiere e lì era imbattibile, indistruttibile, inarrivabile.
Quanta strada con Te, mia piccola Panda 30, con la borsa da medico o le vecchie telescopiche Lerc in fibra di vetro, per pescare i cefali con la pastella; il tuo spazio che permetteva ?performance? sconosciute con il vecchio, affascinante, cinquino;

con Te nulla era impedito, potevo persino dimenticarmi dell?olio, che tanto il bicilindrico marciava a prescindere, o dell?acqua, che proprio non c?era o della benzina, che tanto, con mille lire, si andava alla grande?
Certo tutto ha fine, anche se la mente e la nostalgia ingigantiscono i ricordi; quando il lavoro mi chiamò a distanze e percorsi diversi e il diesel già bussava alla porta, Carta da Zucchero fu sostituita dall?efficientissima Uno diesel 45 verde, incredibilmente comoda e parca, con la quale poi feci il viaggio di nozze, spendendo molto di più in pedaggi che in carburante??
Ma Lei continuai a vederla ancora x anni, avendola ceduta a un conoscente, instancabile e marcescibile, con le buche che spuntavano nei fascioni e la mise sempre più consunta e improponibile?..
E in quell?angolo privato dell?anima, accessibile solo a me, il Pandino
non conoscerà mai rivali, file inamovibile della mia vita, tanto perfettibile quanto,
proprio per questo, quasi umano e infinitamente lontano dagli odierni ?mostri tecnologici?.
Con affetto e riconoscenza eterni: a Carta da Zucchero "

Penso spieghi bene perchè frequentiamo questi forum...saluti

bellissimo!
ricorda la mia storia, solo che la mia era una R4 ;)
 
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