Epme ha scritto:doncamillotarocci ha scritto:quando si hanno i figli mongoloidi si stà a casa.......
nessuno degli altri avventori gli ha detto nulla...........
il proprietario del locale si è scusato lui e ha fatto
lavorare i ragazzi down una sera in pizzeria....
io dico......quando la gente và nei locali per
offendere gratuitamente è meglio che non esca di casa.....
grazie alle jene per la testimonianza....
Concordo sull'idea di base.
Ma mi ha lasciato leggermente perplesso la "risposta":
che vuol dire mettere a servire ai tavoli dei soggetti Down ?
Sarebbe stato piu' elegante e ovvio, chesso' offrire per la serata la consumazione libera a questi (e famiglie) e a qualunque altro disabile.
Metterli "di servizio" mi sembra "poco elegante" (con tutto il rispetto per i camerieri, che magari potrebbero pensare di fare un lavoro da ....)
non concordo.
offrire una cena è simpatico, ma serve solo come espressione di amicizia ai ragazzi.
dare loro un'occasione di lavoro in esercizio pubblico significa da un lato riconoscere la loro capacità di svolgere un compito come chiunque altro, dall'altro dare una occasione ai clienti di verificare appunto che quei ragazzi sono capacissimi di fare dei lavori, che sono affidabili e che non sono "qualcosa di strano" ma semplicemente delle persone con una disabilità.