<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Giovani Avvocati e Architetti uno su due lavora GRATIS | Il Forum di Quattroruote

Giovani Avvocati e Architetti uno su due lavora GRATIS

http://www.corriere.it/economia/11_maggio_05/Trovato-avvocati-architetti-lavoro-gratis_ca895b16-76eb-11e0-a006-4d571262b3cd.shtml

INCOLLO:
MILANO - Sono i liberi professionisti di domani. Ma oggi praticanti e stagisti di libero hanno davvero poco. Almeno questo è quanto emerge da un'indagine condotta dall'Ires per Filcams Cgil sul mondo delle professioni. Il dato più impressionante è rappresentato dalla natura del rapporto: i giovani che si accostano al mondo professionale vengono utilizzati come dei dipendenti con orari fissi e carichi di lavoro che impediscono di svolgere attività in proprio. Basti pensare che quasi la totalità (84,5%) deve garantire una presenza quotidiana, il 76,8% oltre alla presenza deve anche rispettare un orario di lavoro e la media di ore lavorate è quella di un impiego in full-time: 38 ore.
Inoltre l'utilizzo dei praticanti e dei tirocinanti, in tutte le aree professionali, avviene in maniera intensa e a orario pieno: il 77,2% ha delle scadenze rigide, il 41,7% ha «spesso» un ritmo di lavoro elevato, il 27,8% non ha abbastanza tempo per ultimare il lavoro.

Impegno molto alto ma ben retribuito? Per niente. Proprio l'aspetto economico è la fonte del maggior disagio degli aspiranti professionisti: dall'indagine emerge che il 91,6% del campione è insoddisfatto della retribuzione. Ma essere insoddisfatti della paga è già un privilegio perché quasi la metà dei praticanti uno stipendio non lo riceve proprio: solo poco più della metà del campione (il 54,1%) riceve un compenso mensile per l'attività di tirocinio, con una percentuale un po' più alta per i praticanti dell'area economica (68,3%). Una situazione a dir poco imbarazzante che costringe due tirocinanti su tre (65,5%) a ricorrere spesso agli aiuti della propria famiglia di origine per fare fronte alle difficoltà economiche e il 26,4% ci ricorre solo «qualche volta», mentre solo l'8,1% non ci ricorre mai. E non si tratta di un dettaglio di poco conto considerato che l'età media dei praticanti sfiora i trent'anni, epoca in cui bisognerebbe essere in grado di far a meno degli aiuti della famiglia d'origine. Del resto, basta fare un giro tra i forum di stagisti, tirocinanti e praticanti per capire che la paga è davvero il primo problema: il livello retributivo cambia da città a città e da un settore all'altro ma raramente un praticante riceve più di mille euro netti al mese. Per questo non sorprende che solo il 35% dei giovani vive la pratica come un'esperienza utile per inserirsi nel mondo del lavoro, mentre il 18,3% la considera una perdita di tempo e il 46,7% la giudica un obbligo ( o un fastidio necessario).

Possibili soluzioni? Oggi il consiglio dei ministri dovrebbe valutare la proposta del ministro Sacconi di applicare anche ai praticanti un tipo di contratto come quello dell'apprendistato che possa garantire maggiori tutele. Ma l'obiettivo non è semplice da raggiungere visto che le varie aree professionali hanno caratteristiche molto diverse.

«Si va dai sei mesi ai tre anni - spiega Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni - senza considerare quelle che non prevedono periodo di praticantato. E' per questo che risulta difficile trovare un'intesa sul terreno retributivo. Invece ci trova concordi l'ipotesi di un tirocinio da svolgere in Università, sotto il controllo degli ordini professionali».


COMMENTO:
Anche io ai miei tempi ho lavorato gratis, ma in cambio ho imparato da chi mi faceva lavorare... ovvio che la cosa non è durata e dopo un anno ho cominciato a ricevere una "paga". In seguito con il bagaglio che mi ero fatto ho deciso di camminare con le mie gambe e mi sono messo in proprio.
E' il prezzo da pagare non trovo niente di scandaloso fino a quando impari e non vieni sfruttato.
 
anche io come te a suo tempo ho imparato, e parecchio (in proporzione a quel nulla che so fare) lavorando gratis.
e anche io per un anno, poi sono diventato produttivo.

il grosso problema è appunto chi, per ragioni le più varie, si trova a lavorare come praticante per un tempo superiore.
e anche chi si trova impiegato a fare lavoro di manovalanza (=fare le fotocopie) invece che a fare lavoro professionale qualificante.
e purtroppo pare siano tanti.
 
ho letto le 38 ore settimanali.
mi viene da ridere.
se uno pensa di imparare a fare l'avvocato lavorando 38 ore la settimana, già bello che si limitino a non pagarlo ... :rolleyes:
 
belpietro ha scritto:
ho letto le 38 ore settimanali.
mi viene da ridere.
se uno pensa di imparare a fare l'avvocato lavorando 38 ore la settimana, già bello che si limitino a non pagarlo ... :rolleyes:

Idem per i medici.
Prima che mettessero le borse di studio per gli specializzandi (1992) si lavorava del tutto gratis almeno fino al completamento della specializzazione.
Poi si lavorava un sacco di ore gratis in ospedale o per il professore che seguivi (nella speranza alla fine di avere un posto) e nel frattempo ti mantenevi con lavoretti (spesso notturni, tra guardia medica e cliniche).
Altro che 38 ore. Eri fortunato se avevi un giorno libero ogni 2-3 settimane.
Adesso gli specializzandi sono pagati (una miseria) e lavorano anche di più (perchè sono pochi e devono essere grati di essere enrtrati in specializzazione)
Non che questo voglia dire che i giovani DEBBANO esssere sfruttati.
Ma che l'articolo è la scoperta dell'acqua calda.
Ovvia la chiosa che chi aveva il babbo primario, ordinario, direttore generale "di solito" sudava un filino meno ...
 
Da noi architetti il tirocinio si dovrebbe fare a progetto, nel senso che si lavora solo su un determinato lavoro e niente altro.

Secondo me è un sistema ottimo per conoscere e selezionare le persone da prendere in studio come collaboratori retribuiti.

Per ora l'ho fatto fare solo a uno studente del Politecnico e avevo deciso anche di prenderlo a lavorare in studio retribuito, se non fosse che ha deciso di entrare in Seminario... :shock:
 
batridro ha scritto:
Per ora l'ho fatto fare solo a uno studente del Politecnico e avevo deciso anche di prenderlo a lavorare in studio retribuito, se non fosse che ha deciso di entrare in Seminario... :shock:
Pensa a che punto di disperazione si era ridotto ... 8) :D
(pura battuta, senza offesa per la vocazione)
 
Epme ha scritto:
batridro ha scritto:
Per ora l'ho fatto fare solo a uno studente del Politecnico e avevo deciso anche di prenderlo a lavorare in studio retribuito, se non fosse che ha deciso di entrare in Seminario... :shock:
Pensa a che punto di disperazione si era ridotto ... 8) :D
(pura battuta, senza offesa per la vocazione)

:D :D
 
ragazzi poche storie... 4-5 anni orsono ebbi una chiacchierata col signor "delper", penso che molti di voi lo conoscano, ebbene mi disse che aveva una difficoltà immane a trovare dei giovani fornai da inserire... badate bene... si parla di circa 2500? di fisso mensili, 13 mensilità, assunzione a tempo indeterminato, etc... insomma finale della fiera il 90% sono tutti extra-comunitari (per lo + nord-africani) anche se a suo dire non c'hanno voglia di fare una mazza! :lol:

il problema è che oggi vogliono tutti lavorare in ufficio o fare i manager o gli scienziati... ma andate a lavorare x piacere... :twisted:

ps: è tutto vero!
 
Mi hanno appena offerto uno stage: durata 4 mesi, 60 km da casa mia, 8 ore al giorno, 40 ore settimanali, orario dalle 14 alle 22 o dalle 6 alle 14, dovrei perdere anche un bel po' di scuola, rimborso spese 500 euro mensili.
 
Botto88 ha scritto:
Mi hanno appena offerto uno stage: durata 4 mesi, 60 km da casa mia, 8 ore al giorno, 40 ore settimanali, orario dalle 14 alle 22 o dalle 6 alle 14, dovrei perdere anche un bel po' di scuola, rimborso spese 500 euro mensili.

sì, ma per fare cosa?
 
belpietro ha scritto:
ho letto le 38 ore settimanali.
mi viene da ridere.
se uno pensa di imparare a fare l'avvocato lavorando 38 ore la settimana, già bello che si limitino a non pagarlo ... :rolleyes:
Per me gli anni di pratica sono stati 2.
Però ho cominciato a guadagnare qualcosina dopo 6 mesi. La cosa più importante, tuttavia, è il bagaglio di esperienza che ho accumulato. Quella non ha prezzo. Per quel poco che ho imparato sono stati 2 anni intensi e pieni di fatica ma anche di soddisfazioni.
 
belpietro ha scritto:
Botto88 ha scritto:
Mi hanno appena offerto uno stage: durata 4 mesi, 60 km da casa mia, 8 ore al giorno, 40 ore settimanali, orario dalle 14 alle 22 o dalle 6 alle 14, dovrei perdere anche un bel po' di scuola, rimborso spese 500 euro mensili.

sì, ma per fare cosa?

Controllo qualità del basilico. Penso che il lavoro consista nel mettersi al nastro trasportatore e scartare le piantine non idonee...
 
Secondo me non è giusto lavorare gratis anche se non si ha esperienza: una retribuzione, anche minima, deve essere assicurata. Altrimenti è sfruttamento. Siamo forse l'unico paese d'Europa occidentale dove ciò viene tollerato. In Francia per esempio il contratto di stage è regolato rigidamente con delle convenzioni tra strutture d'insegnamento e imprese, nei primi anni 2000 il compenso per gli studenti d'architettura che effettuavano lo stage obbligatorio in uno studio prima della laurea, era di circa 600? mensili.
Il compenso, in generale, è obbligatorio per tutti gli stage universitari che durano più di due mesi, e non può essere inferiore a 425?.
Ma nel nostro paese vige la regola per cui quando sei giovane devi essere gabbato (volevo utilizzare un'espressione più cruda ma credo sia sconveniente su un forum) per poi a tua volta gabbare quando avrai l'età l'esperienza e soprattutto la possibilità di farlo. Il nostro non è, definitivamente, un paese per i giovani.
 
Jambana ha scritto:
Secondo me non è giusto lavorare gratis anche se non si ha esperienza: una retribuzione, anche minima, deve essere assicurata. Altrimenti è sfruttamento. Siamo forse l'unico paese d'Europa occidentale dove ciò viene tollerato. In Francia per esempio il contratto di stage è regolato rigidamente con delle convenzioni tra strutture d'insegnamento e imprese, nei primi anni 2000 il compenso per gli studenti d'architettura che effettuavano lo stage obbligatorio in uno studio prima della laurea, era di circa 600? mensili.
Il compenso, in generale, è obbligatorio per tutti gli stage universitari che durano più di due mesi, e non può essere inferiore a 425?.
Ma nel nostro paese vige la regola per cui quando sei giovane devi essere gabbato (volevo utilizzare un'espressione più cruda ma credo sia sconveniente su un forum) per poi a tua volta gabbare quando avrai l'età l'esperienza e soprattutto la possibilità di farlo. Il nostro non è, definitivamente, un paese per i giovani.

Pero' guarda il dato a monte.
Quanti sono gli avvocati in Francia e quanti sono il laureati in Giurisprudenza in Italia ? :shock: 8)
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/06/avvocati-esubero-cancellazione-albi.shtml
Non parliamo poi degli architetti ...
http://www.professionearchitetto.it/news/notizie/8872/Sono-piu-di-136-000-gli-Architetti-in-Italia
 
Botto88 ha scritto:
belpietro ha scritto:
Botto88 ha scritto:
Mi hanno appena offerto uno stage: durata 4 mesi, 60 km da casa mia, 8 ore al giorno, 40 ore settimanali, orario dalle 14 alle 22 o dalle 6 alle 14, dovrei perdere anche un bel po' di scuola, rimborso spese 500 euro mensili.

sì, ma per fare cosa?

Controllo qualità del basilico. Penso che il lavoro consista nel mettersi al nastro trasportatore e scartare le piantine non idonee...

Dici sul serio ? :shock:
 
Back
Alto