<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gabriele Tarquini campione del mondo WTCR. | Il Forum di Quattroruote

Gabriele Tarquini campione del mondo WTCR.

E' stato scritto nell'ambito del topic WTCR 2018:
https://forum.quattroruote.it/threa...-al-termine-della-stagione-2018.118695/page-4

Ma ci sta anche l'argomento specifico.

Complimenti al grande "Cinghio", per la seconda volta campione del mondo Turismo e campione del mondo più "anziano" nella storia dello sport automobilistico.

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PS: discussione ora in area "Motorsport".
 
Per me lui è l'esempio tangibile di quello che vado dicendo da tempo riguardo le graduatorie che si fanno sulla bravura dei piloti, ovvero, Tarquini è sempre stato un ottimo pilota che però nella sua esperienza di F1 non ha avuto mai la possibilità di avere un mezzo che gli permettesse di far valere le sue capacità, approdato invece in altre categorie ha dimostrato il suo valore, questo quindi per dire che le carriere dei piloti si devono anche giudicare in base alle opportunità che si sono presentate nel corso della carriera.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Lo stiamo vedendo anche con Ceccon, Marciello e Bortolotti che, dopo lo stop delle carriere in monoposto, stanno andando fortissimo con le ruote coperte.
 
A livello di curiosità l'Abruzzo, che rappresenta un cinquantesimo della popolazione italiana e, almeno in apparenza, non avrebbe neanche una grande tradizione motoristica, ha sfornato, negli ultimi decenni, oltre a Tarquini, Jarno Trulli, è pure Vitantonio Liuzzi, anche se pugliese di nascita, è da considerare pescarese di adozione.
Mica poco rispetto al totale dei piloti di formula uno italiani, nello stesso periodo!
 
Era una generazione di grandi piloti italiani. In tanti approdarono in F.1, tanto che l’Italia a un certo punto era diventata la nazione con più piloti nella massima formula. Poi c'è stato un certo declino.
Oggi ci sono sia i veterani che ancora si fanno valere (con le ruote coperte) sia dei giovani promettenti.
 
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