<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Emissioni UeSuzuki entra nel "pool" della Volvo | Il Forum di Quattroruote

Emissioni UeSuzuki entra nel "pool" della Volvo

Questo articolo è perfetto per chi si ostinava a dire che Suzuki era di proprietà (o quasi) di Toyota. Speriamo che ora sia chiara la cosa, Suzuki è un brand indipendente, seppur piccolo, almeno confrontandolo con le dimensioni dei colossi dell'automotive generalista che ci sono adesso. Questa strategia permetterà di tenere in vita modelli dismessi per questioni di emissioni?

La Suzuki ha comunicato alla Commissione Ue un cambio di strategia nella gestione dei limiti alle emissioni stabiliti dalla normativa Cafe. Stando a quanto emerge dalla documentazione resa disponibile dalle autorità di Bruxelles, infatti, la Casa di Hamamatsu ha deciso di passare dal "pooling" della Toyota a quello composto dalla Volvo e dalla Polestar.



La normativa. Lo strumento del "pooling", esplicitamente consentito e regolato dalle normative sulle emissioni, consente ai costruttori automobilistici di unire le proprie flotte per soddisfare i limiti e quindi evitare il pagamento delle multe relative a eventuali sforamenti. Fino all'anno scorso, la Suzuki era legata alla Toyota anche per specifici legami industriali: due suoi modelli venduti in Europa sono prodotti proprio dal primo costruttori nipponico. La decisione di abbandonare l'azienda connazionale, spiega Automotive News Europe, è legata al maggior peso delle elettriche sulle vendite della Volvo, il che permetterà alla Suzuki di scendere al di sotto dei limiti ed evitare di pagare multe come avvenuto per il 2020 con sanzioni per 160 milioni di euro (l'importo preciso non è mai stato confermato dalla Casa). "Abbiamo deciso di fare un pool con Volvo perché vendono più veicoli elettrici in Europa di Toyota, quindi abbiamo più spazio per essere conformi con le normative", ha spiegato Takahiko Hashimoto, responsabile delle soluzioni BEV della Suzuki, il giorno della presentazione della nuova Vitara a batteria.

 
Che suzuki e toyota, insieme con mazda Subaru e dahiatsu facciano squadra è un fatto. Con i nuovi target 2025 in europa non avrebbero tra di loro abbastanza quote e le devono cercare fuori, tra i cinesi
 
Che suzuki e toyota, insieme con mazda Subaru e dahiatsu facciano squadra è un fatto.
Fare squadra non è sinonimo di essere di proprietà, come lo è Fiat in Stellantis ad es.

Pure Nissan non è Renault, non come il brand italiano sopra almeno. Tutti questi escamotage per aggirare norme UE assurde? Ma non era meglio non penalizzare le auto leggere e poco inquinanti? Anziché puntare tutto sulle elettriche che nessuno compra? Troppo semplice? Ah no aspetta, poco economico, la multe chi le incassa?
 
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Fare squadra non è sinonimo di essere di proprietà, come lo è Fiat in Stellantis ad es.

Pure Nissan non è Renault, non come il brand italiano sopra almeno. Tutti questi escamotage per aggirare norme UE assurde? Ma non era meglio non penalizzare le auto leggere e poco inquinanti? Anziché puntare tutto sulle elettriche che nessuno compra? Troppo semplice?
Ormai l'andazzo in Europa e' chiaro. Chissà se suzuki col pool volvo riuscirà anche solo a mantenere i volumi attuali se non addirittura leggermente superiori, sarebbe un ottimo risultato. Essendo i volumi europei destinati a crollare in generale
 
Notizia interessante. Toyota infatti di elettriche non ne ha e non ha intenzione di farne, ha gli ibridi che abbassano un po', ma evidentemente non abbastanza.
Chissà che non si possa tornare a sperare in un aggiornamento della Ignis.
 
Questo articolo è perfetto per chi si ostinava a dire che Suzuki era di proprietà (o quasi) di Toyota. Speriamo che ora sia chiara la cosa, Suzuki è un brand indipendente, seppur piccolo, almeno confrontandolo con le dimensioni dei colossi dell'automotive generalista che ci sono adesso. Questa strategia permetterà di tenere in vita modelli dismessi per questioni di emissioni?

La Suzuki ha comunicato alla Commissione Ue un cambio di strategia nella gestione dei limiti alle emissioni stabiliti dalla normativa Cafe. Stando a quanto emerge dalla documentazione resa disponibile dalle autorità di Bruxelles, infatti, la Casa di Hamamatsu ha deciso di passare dal "pooling" della Toyota a quello composto dalla Volvo e dalla Polestar.



La normativa. Lo strumento del "pooling", esplicitamente consentito e regolato dalle normative sulle emissioni, consente ai costruttori automobilistici di unire le proprie flotte per soddisfare i limiti e quindi evitare il pagamento delle multe relative a eventuali sforamenti. Fino all'anno scorso, la Suzuki era legata alla Toyota anche per specifici legami industriali: due suoi modelli venduti in Europa sono prodotti proprio dal primo costruttori nipponico. La decisione di abbandonare l'azienda connazionale, spiega Automotive News Europe, è legata al maggior peso delle elettriche sulle vendite della Volvo, il che permetterà alla Suzuki di scendere al di sotto dei limiti ed evitare di pagare multe come avvenuto per il 2020 con sanzioni per 160 milioni di euro (l'importo preciso non è mai stato confermato dalla Casa). "Abbiamo deciso di fare un pool con Volvo perché vendono più veicoli elettrici in Europa di Toyota, quindi abbiamo più spazio per essere conformi con le normative", ha spiegato Takahiko Hashimoto, responsabile delle soluzioni BEV della Suzuki, il giorno della presentazione della nuova Vitara a batteria.

nemmeno troppo piccolo dato che fa 3 milioni di auto l'anno.
Sulla relazione con Toyota so che avevano fatto uno scambio azionario del 5% nel 2019 ma negli ultimi anni potrebbero aver risolto questa compartecipazione
 
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