<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> differenza tra cvt e i-shift | Il Forum di Quattroruote

differenza tra cvt e i-shift

Premetto che nn sono un tecnico, quindi quello ke dirò può essere molto impreciso.

Dopo la debita premetta il cvt dovrebbe essere un cambio a variazione continua (tipo convertitore di coppia e roba simile) i cui vantaggi principali credo siano nella possibilità di trasmettere grande coppia e nella fluidità di marcia,in quant nn esiste un salto tra una marcia e l'altra, xò come rovescio della medaglia fa aumentare anche molto i consumi di carburante.
L'I-shift invece è un cambio robotizzato ossia come un cambio manuale solo che un meccanismo disinnesta al posto tuo la frizione e cambia la marcia.
I vantaggi sono che i consumi possono anche diminuire, lo svantaggio è ke meno dolce, mentre nn mi pronuncio sull'affidabilità.
x me vale la solita regola, quello ke nn c'è nn si può rompere.
ciao.
 
Il CVT consta di due pulegge capaci di variare il loro diametro senza soluzione di continuità, che mettono in tensione una cinghia molto robusta.Una puleggia è solidale con l'albero in uscita dal motore,l'altra con quello che trasmette il moto a semiassi e ruote.Variando opportunamente e coordinando i diametri delle due pulegge si allunga o si accorcia il rapporto di trasmissione. La cosa avviene senza scatti o sussulti perche la variazione del diametro delle pulegge è per l'appunto "continua".L'applicazione più comune è quella sugli scooteroni ( praticamente ormai tutti con CVT).Per chi proprio il sussulto lo vuole, cioè vuole avere l'illusione di cambiare marcia, si possono
predefinire alcune posizioni in cui le pulegge "saltano" bruscamente da un diametro al'altro, dando l'impressione che il CVT funzioni come un cambio ad ingranaggi.( che invece sono stati sostituiti per l'appunto dalle pulegge).
Meipso.. vatte a nisconne!!
Ah, tieni presente che di lavoro faccio il medico!
ciao
 
emart ha scritto:
Il CVT consta di due pulegge capaci di variare il loro diametro senza soluzione di continuità, che mettono in tensione una cinghia molto robusta.Una puleggia è solidale con l'albero in uscita dal motore,l'altra con quello che trasmette il moto a semiassi e ruote.Variando opportunamente e coordinando i diametri delle due pulegge si allunga o si accorcia il rapporto di trasmissione. La cosa avviene senza scatti o sussulti perche la variazione del diametro delle pulegge è per l'appunto "continua".L'applicazione più comune è quella sugli scooteroni ( praticamente ormai tutti con CVT).Per chi proprio il sussulto lo vuole, cioè vuole avere l'illusione di cambiare marcia, si possono
predefinire alcune posizioni in cui le pulegge "saltano" bruscamente da un diametro al'altro, dando l'impressione che il CVT funzioni come un cambio ad ingranaggi.( che invece sono stati sostituiti per l'appunto dalle pulegge).
Meipso.. vatte a nisconne!!
Ah, tieni presente che di lavoro faccio il medico!
ciao

La "cinghia molto robusta" è nella realtà composta da una serie di elementi metallici uniti tra loro (un po' come il cinturino di un orologio, se mi passate il paragone) e funziona "a spingere" e non per trazione...tutto molto robusto quindi, in grado di gestire valori di coppia anche molto elevati. L'idea base originale di questo tipo di cambio era quella di poter far lavorare il motore il più spesso a regime costante (di coppia max in accelerazione) in modo di avere max prestazioni e consumi ridotti (alla Williams mi sembra che una decina di anni fa circa fu vietato portare il sistema in F1 dopo averlo sviluppato fin quasi al ready to race). L'effetto slittamento tipo frizione bruciata che ne conseguiva lo rese comprensibilmente sgradevole al grande pubblico, perciò si adottò una logica di gestione delle pulegge che simulava il cambio marcia di un meccanico tradizionale (sic!). Per quanto ridotto, l'effetto slittamento è oggi ancora ben percepibile, ed è consigliabile un test su strada preventivo per valutare se non urta troppo i propri gusti.
 
GuguLeo ha scritto:
La "cinghia molto robusta" è nella realtà composta da una serie di elementi metallici uniti tra loro (un po' come il cinturino di un orologio, se mi passate il paragone) e funziona "a spingere" e non per trazione...tutto molto robusto quindi, in grado di gestire valori di coppia anche molto elevati. L'idea base originale di questo tipo di cambio era quella di poter far lavorare il motore il più spesso a regime costante (di coppia max in accelerazione) in modo di avere max prestazioni e consumi ridotti (alla Williams mi sembra che una decina di anni fa circa fu vietato portare il sistema in F1 dopo averlo sviluppato fin quasi al ready to race). L'effetto slittamento tipo frizione bruciata che ne conseguiva lo rese comprensibilmente sgradevole al grande pubblico, perciò si adottò una logica di gestione delle pulegge che simulava il cambio marcia di un meccanico tradizionale (sic!). Per quanto ridotto, l'effetto slittamento è oggi ancora ben percepibile, ed è consigliabile un test su strada preventivo per valutare se non urta troppo i propri gusti.

Quoto. Per la descrizione degli elementi costituenti la cinghia, penso che sarebbe più attinente riferirsi a delle "monete impilate", che fungano a guisa di colonna, quindi propense a funzionare da puntone, ovvero, appunto, a spingere. Logicamente, ci sono due fibbie metalliche laterali che sono situate in apposite scanalature ricavate all'interno del profilo di ogni singolo componente della cinghia, che danno la dovuta stabilità al dispositivo.
 
emart ha scritto:
Il CVT consta di due pulegge capaci di variare il loro diametro senza soluzione di continuità, che mettono in tensione una cinghia molto robusta.Una puleggia è solidale con l'albero in uscita dal motore,l'altra con quello che trasmette il moto a semiassi e ruote.Variando opportunamente e coordinando i diametri delle due pulegge si allunga o si accorcia il rapporto di trasmissione. La cosa avviene senza scatti o sussulti perche la variazione del diametro delle pulegge è per l'appunto "continua".L'applicazione più comune è quella sugli scooteroni ( praticamente ormai tutti con CVT).Per chi proprio il sussulto lo vuole, cioè vuole avere l'illusione di cambiare marcia, si possono
predefinire alcune posizioni in cui le pulegge "saltano" bruscamente da un diametro al'altro, dando l'impressione che il CVT funzioni come un cambio ad ingranaggi.( che invece sono stati sostituiti per l'appunto dalle pulegge).
Meipso.. vatte a nisconne!!
Ah, tieni presente che di lavoro faccio il medico!
ciao

I miei ossequi, dott. emart. Di che branca della medicina ti occupi? (potrebbe tornare utile a qualcuno, no?..... ;-)))
La descrizione è ottima, a parte quanto evidenziato dal buon Dario (Guguleo) in merito al funzionamento della cinghia. Inoltre, e qui forse pecco di pignoleria, il moto va dall'albero motore alle ruote, e questo è ovvio, ma rimane comunque, in quanto indispensabile, ed in posizione necessariamente intermedia, il caro, vecchio, differenziale. Comunque, bravissimo, ciao!
 
Solitamente il vero problema dei cambi robotizzati, tipo i-shift, con una sola frizione è che per evitare cambiate brusche siano molto molto lenti.
Le opinioni su tali cambi, siano essi quelli realizzati da Fiat, Peugeot-Citroen, Smart sono tutte concordi nel rilevarne una estrema lentezza di cambio marcia anche quando utilizzati in manuale. L'unico motivo che ne giustifica l'utilizzo è l'economicità.

Discorso diverso per i doppia frizione, capaci di ovviare a tutti i difetti dei monofrizione, che presto saranno patrimonio della dotazione della maggioranza delle case automobilistiche.

Quanto al cvt, per esperienza diretta, la sensazione di "slittamento frizione" non è molto diversa da quella di un normale cambio automatico con convertitore di coppia. Forse, ma non li ho provati, le ultimissime generazioni di automatici tradizionali (tipo 7G Mercedes) dovrebbero avere decisamente migliorato sotto questo aspetto.
 
mi permetto di intervenire, avendo posseduto in passato due auto col CVT e posso affermare che il CVT non piace a chi non ce l'ha.
A mio giudizio (ora guido purtroppo con un cambio automatico tradizionale) è il miglior cambio esistente, solo che richiede due o tre giorni per entrare in sintonia col guidatore, poi sembra leggerti nel pensiero. La fluidità di marcia è ineguagliabile e le accelerazioni a regime costante del motore (una caratteristica di questo cambio) sono consistenti ed appaganti.
In effetti ha un limite, che spinto ad elevate velocità tende a scambiare la resistenza aerodinamica per una salita.....e scala di rapporto; negli ultimi modelli che ho provato questa caratteristica era comunque quasi scomparsa.
Nella marcia a velocità costante autostradale induce il motore a regimi che nessun altro cambio permette (su di un benzina 1.3 si viaggia a 140 di tachimetro a 2500 giri).
Provare per apprezzare. Nessun cambio è perfetto; anche il doppia frizione ha i suoi punti deboli, e non sono pochi.
 
Ora che ci penso,il sottoscritto, dott emart medico di medicina generale, medico di base per i meno informati, medico della mutua(orgoglioso di esserlo) per i più informali, per " fare le visite",come dicono i venditori di auto usate,usa una lancia Y con cambio robotizzato ( il Marchionniano DFN),  e devo dire che, una volta capito che non è un attrezzo da rally, svolge il suo compito con dignità, facendo avvertire appena più del necessario i passaggi tra le prime tre marce e richiedendo un richiamo piuttosto deciso di acceleratore per scalare quando, dovendo affrontare ad es. una rampa che si impenna bruscamente avete assoluto bisogno di inserire il rapporto più basso.In pratica dovete " dirgli" che si approssima una repentina, ripida, salita,altrimenti lui vi lascia il rapporto piu' alto e a volte si pianta, se voi esitate appena un pò a dare gas, specie col 1,3 diesel che non è un mostro di coppia.In ultimo, in discesa, tende a mantenere un rapportoprudenziale,cioè scende in terza dove si potrebbe benissimo tenere la quarta, con ripercussioni ovvie sui consumi.Tutti questi problemi scompaiono se lo usate in manuale, o, come più correttamente direbbe un Meipso ( che ossequio e saluto ) in modalita semiautomatica.In pratica "basta" attaccarsi alla leva di comando sequenziale,reprimere l'atavicoistinto di premere una frizione che non c'è, e infine abituarsi a spingere in avanti  per salire di marcia,tirare per scalare. Per alcuni è un vero dramma,iovi assicuro che mi diverto addirittura.Potete tirare la marcia finche' volete, salire e  scendere di rapporto senza particolari sussulti, se non quelli che i più non possono comunque evitare di indurre con un comune manuale, in discesa vi lascia molto più a lungo il rapporto che avete scelto voi. Infine vi parrà strano, ma ,corna facendo, non si è ancora guastato.
Quindi, per mio consiglio, a meno che non troviate un manuale sublime come
quello di Accord i-dtec, fate un pensierino all'automatico
 
supplemento di indagine per scusarmi della scarsa qualità tipografica del post precedente, inviato in fretta e furia, e per una citazione a mio avviso irrinunciabile in ambito CVT.
Facendo a mia volta le pulci all'amico Dario, che vedo con piacere ritornare ad aver voglia di scrivere sul Forum, chi ha rovinato la piazza al CVT, e di riflesso a tutti gli automatici, riducendoli al ruolo di roba per imbranati, non è stata la Wiiliams, bensì la indefinibile DAF, che ricorderanno con più di un brivido di orrore misto ahimè a nostalgia, quelli che, come me, qualche capello bianco ce l'hanno.Tra l'altro la ditta, olandese mi pare, che la produceva,fabbricava e forse fabbrica tutt'ora con la consociata Scania (?...) attrezzi da macho, tipo bisonti autoarticolati da svariate tonnellate, altroche' utilitarie per vecchiette...
Sò scucciante...ò saccio
Enzo M.
 
emart ha scritto:
supplemento di indagine per scusarmi della scarsa qualità tipografica del post precedente, inviato in fretta e furia, e per una citazione a mio avviso irrinunciabile in ambito CVT.
Facendo a mia volta le pulci all'amico Dario, che vedo con piacere ritornare ad aver voglia di scrivere sul Forum, chi ha rovinato la piazza al CVT, e di riflesso a tutti gli automatici, riducendoli al ruolo di roba per imbranati, non è stata la Wiiliams, bensì la indefinibile DAF, che ricorderanno con più di un brivido di orrore misto ahimè a nostalgia, quelli che, come me, qualche capello bianco ce l'hanno.Tra l'altro la ditta, olandese mi pare, che la produceva,fabbricava e forse fabbrica tutt'ora con la consociata Scania (?...) attrezzi da macho, tipo bisonti autoarticolati da svariate tonnellate, altroche' utilitarie per vecchiette...
Sò scucciante...ò saccio
Enzo M.

La Williams l'avevo citata giusto per ulteriore supporto alla bontà dell'idea... ;)

...la DAF invece non l'avevo nominata per paura che i miei capelli sale e pepe diventassero troppo evidenti ai più...è con un po' di vergogna che ammetto di essere tra quei giovinastri che ai tempi quando passava una DAF urlava a pieni polmoni "CAMBIAAAAA!!!" :oops: :oops: :oops:
 
questo confronto tra i due cambi mi trova molto interessato poiche' sono in procinto di acquistare un'altra Honda dopo il Crv diesel Advance.L'auto e' per mia moglie.
Lei vorrebbe prendere la 207,la Yaris,la Clio o la Fiesta,non in ordine di preferenza.La vuole a benza,giustamente,perche' fa per lo piu' brevi tratti(casa-stazione,cioe' 2 km),quasi tutti in citta',Finora ha avuto una opel Corsa con cui in otto anni abbiamo percorso(qualche volta la prendo anch'io)40.000 km.All'inizio le ho consigliato la Clio 1.2 Tce,che a detta di tutti e' un motore particolarmente riuscito(soft turbo),poi pero' non ce l'ho fatta a tradire Honda e la sto convincendo a scegliere la Insight(che e' la mia prima scelta)o la Jazz,che lei preferirebbe,perche' e' piu' corta e deve trovare parcheggio.Comunque,eventualmente la Jazz la prenderemmo automatica,perdendo qualcosa in accelerazione ma guadagnando in ripresa.Nei prossimi giorni conto di andare a provarle tutte e due per rendermi conto delle differenze tra i due cambi e le prestazioni.
l Cvt mi intriga ma non l'ho mai provato ma se dovesse darmi le stesse sensazioni di guida di uno scooter mi andrebbe benissimo.Invece il robotizzato l'ho provato varie volte visto che mio padre ha una Auris 1.4 diesel con quel tipo di cambio e devo dire che non mi e' piaciuto in modo particolare anche se potrebbe dipendere dal fatto che' e' montato su un'auto che ha un certo peso con un motore piccolo.;magari su una Yaris ci starebbe meglio.
Vi indico,anche se qualcuno di voi l'avra' certamente letti, due link in cui si parla di questi tipi di cambio con relativi commenti in fondo all'articolo:
"http://www.omniauto.it/magazine/2468/cambio-a-variazione-continua-cvt" e "http://www.omniauto.it/magazine/2500/i-cambi-robotizzati-doppia-frizione".
 
Nella mia limitata esperienza il robotizzato, come ho già detto, andrebbe utilizzato in manuale, ma allora giustamente dirai, dov'è il vantaggio? E qui mi devo fermare ( anche se evitarsi di pestare continuamente la frizione non è cosa da trascurare. Di contro l'andare a cercare una leva a centro tunnel induce, specie in chi guida per necessità e non per divertimento- leggi donne-
l'istinto di premere la frizione ).
Sugli scooter il CVT ,almeno secondo me, funziona così:tu acceleri e, in una prima fase, il motore sale rapidamente di giri ma la velocita' non aumenta in proporzione, poi il motore si assesta sul regime voluto ( dal cambio ) e "si distende"allungando il passo con decisione. E' un comportamento che sugli scooter non dà particolari problemi, su un'auto non so, ad alcuni dà fastidio.
In ogni caso l'unica è provare e farci caso.
auguri e te e signora per la Vs scelta.
 
Se hai già in mente l'Insight, scegli il modello Executive con possibilità di comando manuale. Io l'ho comprata così proprio per paura dell'effetto slittamento. Così, nel caso in cui il CVT ti desse fastidio, potrai sempre usarlo in modalità manuale (sia pur simulata). Per esperienza diretta il passaggio di marcia è più veloce rispetto ad un cambio robotizzato e privo di sussulti. Dopo un po', mi sono abituato al CVT e il manuale non lo uso quasi mai...
 
So che la domanda è difficile, ma sarebbe utile avere un elenco (o il link a un elenco) per definire i tipi di cambio automatico nei vari modelli: basterebbero tre macrocategorie: 1) AUTOMATICO TRADIZIONALE Quindi con convertitore di coppia idraulico e mancanza totale o parziale di collegamento diretto fra motore e ruote , indipendentemente dalla possibilità di levette tipo tiptronic o simili;
2) Cvt con cinghia ditrasmissione e pulegge bloccabili in un certo numero di rapporti;
3) ROBOTIZZATO cambio normale elettroattuato con una (o due frizioni, per evitare l'effetto gondola fra una marcia e l'altra)
La Honda CR-V e la Toyota rav 4 quale tipo hanno?
Grazie
 
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