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Danimarca, quasi incredibile....

99octane ha scritto:
'mbeh?
Meglio un bambino adottato da una coppia gay che si vuole bene e vive in armonia, che non uno nato naturalmente in una famiglia disfunzionale dove il padre ne abusa, picchia la moglie e via discorrendo.
L'unico problema per un bambino di una coppia gay e' il bigottismo diffuso di una societa' clericalizzata che trova a priori migliore il secondo tipo di famiglia rispetto alla prima.

Io rimango convinto che l'identità e la maturazione psicologica e sessuale di un bambino strada facendo abbiano assoluto bisogno di confrontarsi con un papà col pisello, e con una mamma con la passerina, nonchè di vederli interagire ( convivere, discutere, litigare ecc... ) per imparare come si fa a vivere una vita normale, e per comprendere tutti i relativi problemi di come pensa e si comporta una donna, di come pensa e reagisce un uomo.

Tutte cose impossibili quando vivi con due mamme, o con due papà. E'inutile che tentiamo di convincerci che "è tutto uguale".

Se fossi nato con due mamme, a chi chiederesti informazioni sulla tua prima volta. E se fossi femmina con due babbi, con chi ti informeresti sul tuo menarca? Con quello con meno peli sul petto?

Sottoscrivo quanto scrive Belpi: queste conseguenze derivano da un lobbying dei genitori, chè il partito degli orfani purtroppo non esiste. Sono decenni che tutti si limitano a chiedersi quali tipologie di genitori abbiano DIRITTO ad adottare un figlio. Nessuno si chiede mai che tipologia di genitore abbia diritto a scegliersi l'orfano.
 
Totalmente d'accordo con Belpi. Ovvio che per un orfano è meglio stare con una coppia gay "tranquilla" piuttosto che con due etero fuori di testa, questo è pacifico. Ma siccome ci sono fior di coppie etero "a posto", per la crescita equilibrata del bambino è molto meglio il confronto con due figure, paterna e materna, maschile e femminile, ben identificate. Anche per evitargli situazioni "imbarazzanti" quando si confronterà con i compagni di classe.....
 
Quoto in tutto octane ed aggiungo che madri lesbiche con figli naturali ce ne sono parecchie e che io sappia nessuno mai ha dimostrato turbe psichiche in questi bambini.
Invece di guardare con gli occhi del pregiudizio, proviamo per un momento a spogliarcene e vedere al fenomeno in maniera oggettiva. :rolleyes:
Non sono affatto d'accordo con chi dice che una bambino debba per forza crescere con un padre col pisello ed una madre con la passerina perchè già oggi migliaia di bambini non hanno una famiglia di questo tipo, primi fra tutti proprio gli orfani che non hanno ne padre ne madre. Poi tutti i figli con un solo genitore tra cui mi ci metto anch'io che ho perso il padre quando ero molto piccolo. Bhè, il fatto di essere cresciuto senza una figura maschile non mi ha creato problemi di sorta e mia madre ha saputo sopperire da questo punto di vista sotto ogni aspetto.
Quello che importa non sono le preferenze sessuali (che come noto non si trasmettono " ai figli) ma l'amore che dei genitori, chiunque essi siano, possono donare incondizionatamente al proprio figlio. Naturale o adottato non fa la minima differenza. ;)
 
jaccos ha scritto:
... Poi tutti i figli con un solo genitore tra cui mi ci metto anch'io che ho perso il padre quando ero molto piccolo. Bhè, il fatto di essere cresciuto senza una figura maschile non mi ha creato problemi di sorta e mia madre ha saputo sopperire da questo punto di vista sotto ogni aspetto.

Questo è un altro discorso: anch'io conosco genitori che si sono ritrovati single per le vicende della vita e hanno cresciuto i loro figli più o meno serenamente pur con tutte le difficoltà del caso. Però un conto per un bimbo in crescita è raccontare ai compagni che la mamma è volata in cielo o il papà è andato a comprare le sigarette sei anni prima e non l'hanno più visto, un altro è dire "Marco, fuori c'è papà" "Quale?"....
 
jaccos ha scritto:
Non sono affatto d'accordo con chi dice che una bambino debba per forza crescere con un padre col pisello ed una madre con la passerina

in natura c'è di tutto, comprese famiglie oggettivamente cattive.

il problema adozioni è che, a un bambino che non ha la sua famiglia naturale, in alternativa agli istituti (che in danimarca non credo siano cattivi) se ne offre una "artificiale" che è quella adottiva.
ora, visto che già è una sostituzione artificiale, è buona cosa che sia il meglio che ci sia e non il "minimo sindacale" che la natura ammette.
se l'adottabilità per le coppie omosessuali arrivasse alla fine di un percorso sociale di parificazione, io non farei una piega: le famiglie che chiedono l'adozione vengono verificate dai servizi socio assistenziali, e la probabilità che siano inidonee non è diversa che per le famiglie normali (infatti ogni tanto di adozioni a famiglie inadatte e anche molto ce ne scappano, purtroppo)

la mia osservazione e perplessità, che rimane non scalfita dalle tue anche giuste osservazioni, è che questi provvedimenti di inclusione delle coppie omo tra le famiglie che possono adottare non arriva alla fine di un percorso di parificazione, ma per spingerlo.
il provvedimento non è pensato per i bambini, ma per gli adulti.

poi uno può vederci dietro quello che vuole, ma il mio pensiero resta quello
 
jaccos ha scritto:
Quoto in tutto octane ed aggiungo che madri lesbiche con figli naturali ce ne sono parecchie e che io sappia nessuno mai ha dimostrato turbe psichiche in questi bambini.
Invece di guardare con gli occhi del pregiudizio, proviamo per un momento a spogliarcene e vedere al fenomeno in maniera oggettiva. :rolleyes:
Non sono affatto d'accordo con chi dice che una bambino debba per forza crescere con un padre col pisello ed una madre con la passerina perchè già oggi migliaia di bambini non hanno una famiglia di questo tipo, primi fra tutti proprio gli orfani che non hanno ne padre ne madre. Poi tutti i figli con un solo genitore tra cui mi ci metto anch'io che ho perso il padre quando ero molto piccolo. Bhè, il fatto di essere cresciuto senza una figura maschile non mi ha creato problemi di sorta e mia madre ha saputo sopperire da questo punto di vista sotto ogni aspetto.
Quello che importa non sono le preferenze sessuali (che come noto non si trasmettono " ai figli) ma l'amore che dei genitori, chiunque essi siano, possono donare incondizionatamente al proprio figlio. Naturale o adottato non fa la minima differenza. ;)

Jaccos, il mio più grande amico d'infanzia, con cui sono cresciuto, è omosessuale, e convive con un uomo. Non ho nessun problema a farmi una girata in centro con lui sottobraccio, truccato è improfumato come una mignotta ( è più femminile di mia moglie ), anzi, ci facciamo grasse risate. Per dire che non credo di avere alcun pregiudizio verso gli omosessuali. Lui va pazzo per le mie figlie, eppure è luis stesso a confessare che non avrebbe il coraggio di "rimediare" un figlio ( perchè il modo ci sarebbe ). Quindi ci sono anche molti omosessuali che hanno la delicatezza e la maturità di farsi domande su cosa sia giusto per il figlio, e non solo per loro stessi.

Quanto a te, non voglio certo psicanalizzarti, ma quella del padre - o della madre - è certamente una mancanza di fatto. Che si può surrogare in tante maniere efficaci, ti sarai forse cercato un modello maschile alternativo, ma non è che questa mancanza sia indifferente, anche se non è detto che se ne debba uscire traumatizzati. Il fatto è che rimanere orfani di un genitore è una cosa che può succedere. Crescere con due madri è una cosa che dobbiamo andarci a cercare col lanternino, per imporla poi deliberatamente ad un figlio, cui non viene certo chiesto un parere, che peraltro in giovane età non saprebbe darci.

Una forzatura in ogni caso, su cui ha più di qualche dubbio anche una parte della comunità omo, e che in ogni caso risponde unicamente all'interesse degli eventuali genitori. Ciao.

P.s. proprio sul discorso "forzatura imposta", mi viene da riallacciarmi ad un altro argomento di cui abbiamo parlato: uno sensibile come te alle scelte imposte ad un bambino ignaro ( vedi topic sulla religione ), non dovrebbe avere il nervo altrettanto scoperto anche sul modello di famiglia omosessuale, che ad un figlio - altrettanto ignaro - viene altrettanto imposto?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Jaccos, il mio più grande amico d'infanzia, con cui sono cresciuto, è omosessuale, e convive con un uomo. Non ho nessun problema a farmi una girata in centro con lui sottobraccio, truccato è improfumato come una mignotta ( è più femminile di mia moglie ), anzi, ci facciamo grasse risate. Per dire che non credo di avere alcun pregiudizio verso gli omosessuali. Lui va pazzo per le mie figlie, eppure è luis stesso a confessare che non avrebbe il coraggio di "rimediare" un figlio ( perchè il modo ci sarebbe ). Quindi ci sono anche molti omosessuali che hanno la delicatezza e la maturità di farsi domande su cosa sia giusto per il figlio, e non solo per loro stessi.

Quanto a te, non voglio certo psicanalizzarti, ma quella del padre - o della madre - è certamente una mancanza di fatto. Che si può surrogare in tante maniere efficaci, ti sarai forse cercato un modello maschile alternativo, ma non è che questa mancanza sia indifferente, anche se non è detto che se ne debba uscire traumatizzati. Il fatto è che rimanere orfani di un genitore è una cosa che può succedere. Crescere con due madri è una cosa che dobbiamo andarci a cercare col lanternino, per imporla poi deliberatamente ad un figlio, cui non viene certo chiesto un parere, che peraltro in giovane età non saprebbe darci.

Una forzatura in ogni caso, su cui ha più di qualche dubbio anche una parte della comunità omo, e che in ogni caso risponde unicamente all'interesse degli eventuali genitori. Ciao.

P.s. proprio sul discorso "forzatura imposta", mi viene da riallacciarmi ad un altro argomento di cui abbiamo parlato: uno sensibile come te alle scelte imposte ad un bambino ignaro ( vedi topic sulla religione ), non dovrebbe avere il nervo altrettanto scoperto anche sul modello di famiglia omosessuale, che ad un figlio - altrettanto ignaro - viene altrettanto imposto?

Il tuo amico fa benissimo a porsi queste domande. E farebbe benissimo a porsele qualsiasi persona che voglia adottare un figlio su molte altre questioni.

Le lesbiche son decenni che o fanno bambini in maniera naturale o per inseminazione. Eppure crescono figli normalissimi. Allora è una questione oggettiva o ipotetica?
Il fatto è che non bisogna chiedersi cosa potrebbe succedere ma cosa accade nella realtà.

Quanto al paragone col catechismo o a genitori che impongono la religione, è ben altra cosa. Che io sappia nessun genitore omosessuale ha mai forzato nessuno a praticare l'omosessualità a dei figli eterosessuali mentre molti genitori religiosi impongono ai figli il catechismo.

Per come conosco io il mondo gay, per la maggior parte sono persone estremamente rispettose delle idee personali e pertanto sono abbastanza convinto che MEDIAMENTE un genitore gay sia in grado di allevare un figlio sessualmente libero da preconcetti e stereotipi nettamente più di un genitore eterosessuale. Il fatto che un figlio non cresca con l'imposizione che l'omosessualità sia sbagliata non fa di lui una persona migliore, anzi, l'esatto opposto, IMHO.
 
dexxter ha scritto:
io sono d'accordo che le coppie gay abbiano alcuni diritti (eredità, assistenza ospedaliera del "coniuge") ma nettamente contrario al matrimonio ed alla adozione bambini. Da che mondo è mondo la famiglia è "di un solo tipo".
è un discorso un po' razzista dire (abbiano alcuni diritti) perche' che problema cè, ho degli amici gay e lesbo, certe volte si esce assieme loro io con mia moglie e i miei figli, se li vedessi con mia figlia che tenerezza che hanno, benche' sia un'adolescente ha 13 anni, ma questi amici certe volte vengono a casa mi chiedono tua figlia puo' venire con noi, la portano in negozi comprano scarpe, vestiti, giocattoli da quando era appena nata, secondo me io gli farei formare una famiglia, non li trovo assolutamente diversi dagli etero, poi come in tutte le coppie che adottano, ci sono i servizi sociali che interpreteranno la situazione, spero senza pregiudizi :!:
 
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