alexmed
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Sto leggendo un libro dal titolo:
Alfa Romeo GTA leggera e vincente di Maurizio Tabucchi
Dalle parole di una intervista a Carlo Chiti mi è venuta una domanda.
Il passo incriminato è questo:
*******************************************
Ingegnere, quali motivi portarono alla decisione di costruire la GTA per impiegarla nelle competizioni?
Semplice: la Giulia T.I. Super prendeva la paga dalla Cortina Lotus. Bisognava quindi fare una macchina con prestazioni più elevate, ma per omologarla nella categoria Turismo ne occorrevano mille esemplari e alcuni di questi sarebbero stati poi trasformati per correre. Luraghi, presidente dell'Alfa Romeo si accollò gli alti costi dell'operazione: si tenga presente che la GTA costava di listino circa tre milioni di lire, ma all'Alfa veniva a costare parecchio di più, quasi tre e mezzo.
Si pensava però che quelle macchine, correndo, avrebbero portato alla Casa un grosso vantaggio pubblicitario, e quel mezzo milione di differenza finiva quindi nei costi di pubblicità
****************************************************
La domanda è.... quando potremo vedere meno spot e più corse? Ovvero secondo voi ci potrà mai essere un ritorno di Alfa nel Turismo? Oppure quali corse per voi oggi sono un ottimo veicolo pubblicitario? Oppure... le corse sono finite come promozione alla produzione?
PS Questo libro ha molti spunti interessanti sulle corse. Ne dico en passant un altro. Nel '51 la 159 aveva vinto il campionato di formula uno, ma i costi elevati dell'attività sportiva, che era scaricata parzialmente sulle tasche dei contribuenti attraverso l'IRI e la Finmeccanica, fecero prendere a decisione sofferta di abbandonare le piste. Pensate però che pur avendo abbandonato la formula uno, andando contro il direttore generale Francesco Quaroni, Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso impostarono nel '52 una monoposto rivoluzionaria la 160. Motore anteriore 2,5 litri (secondo le regole previste per il '54), 12 cilindri orizzontali contrapposti, alimentazione atmosferica, telaio a trave centrale, trazione integrale e ponte posteriore De Dion. Programma sospeso perché era in sviluppo la tipo 750 ovvero la Giulietta. Solo il 12 cilindri venne approntato.
Alfa Romeo GTA leggera e vincente di Maurizio Tabucchi
Dalle parole di una intervista a Carlo Chiti mi è venuta una domanda.
Il passo incriminato è questo:
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Ingegnere, quali motivi portarono alla decisione di costruire la GTA per impiegarla nelle competizioni?
Semplice: la Giulia T.I. Super prendeva la paga dalla Cortina Lotus. Bisognava quindi fare una macchina con prestazioni più elevate, ma per omologarla nella categoria Turismo ne occorrevano mille esemplari e alcuni di questi sarebbero stati poi trasformati per correre. Luraghi, presidente dell'Alfa Romeo si accollò gli alti costi dell'operazione: si tenga presente che la GTA costava di listino circa tre milioni di lire, ma all'Alfa veniva a costare parecchio di più, quasi tre e mezzo.
Si pensava però che quelle macchine, correndo, avrebbero portato alla Casa un grosso vantaggio pubblicitario, e quel mezzo milione di differenza finiva quindi nei costi di pubblicità
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La domanda è.... quando potremo vedere meno spot e più corse? Ovvero secondo voi ci potrà mai essere un ritorno di Alfa nel Turismo? Oppure quali corse per voi oggi sono un ottimo veicolo pubblicitario? Oppure... le corse sono finite come promozione alla produzione?
PS Questo libro ha molti spunti interessanti sulle corse. Ne dico en passant un altro. Nel '51 la 159 aveva vinto il campionato di formula uno, ma i costi elevati dell'attività sportiva, che era scaricata parzialmente sulle tasche dei contribuenti attraverso l'IRI e la Finmeccanica, fecero prendere a decisione sofferta di abbandonare le piste. Pensate però che pur avendo abbandonato la formula uno, andando contro il direttore generale Francesco Quaroni, Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso impostarono nel '52 una monoposto rivoluzionaria la 160. Motore anteriore 2,5 litri (secondo le regole previste per il '54), 12 cilindri orizzontali contrapposti, alimentazione atmosferica, telaio a trave centrale, trazione integrale e ponte posteriore De Dion. Programma sospeso perché era in sviluppo la tipo 750 ovvero la Giulietta. Solo il 12 cilindri venne approntato.