Dal mito alla Mito....
Una volta, specialmente negli anni 60-70 le Alfa erano macchine eccellenti, certo non prive di problemi ne' perfette, ma tecnicamente all'avanguardia.
Basti pensare al prodigioso bialbero a corsa lunga, al ponte de Dion delle sospensioni posteriori, al cambio sul retrotreno per la corretta distribuzione dei pesi.
Quando in BMW vivevano ancora sugli alberi, in Alfa erano già gay (cit.): negli anni 70 qualunque BMW con la pioggia si ribaltava in parcheggio. I motori, sebbene già 6 cilindri, erano penosi come grinta.
L'Alfa faceva dei 1300 da 100Cv (Giulia) roba che solo negli anni 90 si è poi rivista (Peugeot 205 Rallye).
Cos'è l'Alfa adesso? Un marchio ridimensionato dalle decisioni di Fiat degli ultimi tempi: invece di produrre auto di gamma medio-alta (come è sempre stato per Alfa, salvo qualche svarione tipo Arna e poi Alfasud, ma forse prodotte più per questioni politiche che non tecniche o commerciali, sebbene poi l'alfasud avesse anch'essa una grande innovazione nel motore boxer) attualmente producono la Mito, che dovrebbe fare concorrenza alla Mini (ma quando mai????) e una copia della Bravo come la Giulietta.
Copie di auto Fiat, niente di più.
Allora, come fa a sopravvivere un marchio ancora prestigioso con solo due auto in gamma e per di più non particolarmente vincenti sul mercato (salvo forse in Italia, all'estero le vendite sono molto basse).