Alla fine degli anni Sessanta, la giornalista Linda Lipnack Kuehl decide di scrivere la biografia definitiva su Billie Holiday. Raccoglie 200 ore di interviste audio, da grandi nomi della musica come Charles Mingus e Tony Bennett a parenti, amici e amanti della cantante, avvocati, magnaccia, persino gli agenti dell’Fbi che l’avevano arrestata.
La biografia, però, non vedrà mai la luce. Una mattina di febbraio del 1978, il corpo senza vita di Kuehl viene ritrovato in una strada di Washington,D.C. Suicidio, omicidio, chissà. Cinquant’anni dopo, avuto accesso alle registrazioni,
il regista James Erskine – firma di The Battle of the Sexes sulla tennista Billie Jane King, e di
The Human Face con John Cleese –
ricostruisce il ritratto di una leggenda nel documentario a colori Billie. Con un punto di vista originale: intrecciando, cioè, la vita di Holiday e quella di Kuehl, la regina del jazz e la giornalista da lei ossessionata.
Southern trees bear strange fruit – Gli alberi del Sud portano uno strano frutto
Blood on the leaves and blood at the root – Sangue sulle foglie e sangue alla radice
Black bodies swinging in the southern breeze – Corpi neri oscillano nella brezza del sud
Strange fruit hanging from the poplar trees – Strani frutti appesi agli alberi di pioppo
Pastoral scene of the gallant south – Scena pastorale del prode sud
The bulging eyes and the twisted mouth – Gli occhi sporgenti e la bocca contorta
Scent of magnolias, sweet and fresh – Profumo di magnolie, dolce e fresco
Then the sudden smell of burning flesh – Poi l’improvviso odore di carne bruciata
Here is fruit for the crows to pluck – Ecco il frutto da strappare per i corvi
For the rain to gather, for the wind to suck – Per la pioggia da raccogliere, per il vento da risucchiare
For the sun to rot, for the trees to drop – Per il sole a marcire, per gli alberi a cadere
Here is a strange and bitter crop – Ecco un raccolto strano e amaro