Non faccio più servizio in ambulanza da una ventina d’anni ma anche ai miei tempi mi sono accaduti atti ostili da parte di persone poco istruite e al limite della legalità
Mi è successo che pur essendo in urgenza nel famigerato quartiere di Quarto Oggiaro di Milano, una macchina si mettesse a zigzagare davanti a me con l’evidente intento di “giocare” con me
Oppure a un mio collega, sempre in quel quartiere, hanno “preso” l’ambulanza e quando sono scesi con il paziente non c’era più . È stata poi ritrovata qualche ora dopo.
Oppure mi è successo di trovarmi l’ambulanza piena di parenti di un ferito di un incidente stradale ed è stata poi un’impresa farli scendere tutti prima di poter partire verso l’ospedale.
Ci è capitato di essere insultati perché eravamo in ritardo di 5 minuti per un intervento urgente, ma loro non sapevano che noi arrivavamo “a tutta manetta” da un comune dell’Interland milanese o da 20 km di distanza.
Ci è successo che le forze dell’ordine ci chiedessero di andare avanti prima noi con certi “pazzi” perché magari sarebbero stati meno ostili nel vedere noi al posto di un poliziotto o un carabiniere ed effettivamente era così e il più delle volte li convincevamo a venire con noi senza l’usi della forza.
Ai miei tempi non c’era ancora il 118 come lo conosciamo ora (inizialmente non c’era e poi era agli inizi) e noi eravamo formati per prendere il paziente e portarlo il più velocemente possibile al Pronto Soccorso dell’ospedale da un medico.
Ora molte volte c’è un medico o paramedico sull’ambulanza e il primo intervento viene fatto sul posto, ma questo certe persone non lo capiscono e pensano che, stando sul posto, si stia perdendo tempo! Ma non è vero
Noi mettevamo in sicurezza e via al pronto soccorso più vicino. Meglio ora