Lo scorso inverno è stato decisamente il periodo peggiore per il mercato dell?auto, ma anche in questo periodo la situazione delle vendite in Europa non è delle migliori. Sono stati infatti resi noti i dati degli acquisti del mese di maggio e nel nostro continente si è verificata un?altra flessione, fatto che ormaiè da registrarsi per il tredicesimo mese consecutivo, pari al 4,9%.
Nel mese passato sono state così poco più di un milione e duecentomila le auto di nuova immatricolazione e anche nel nostro Paese gli acquisti di vetture di nuova produzione sono diminuiti dell?8.6%. A sorridere un po? di più rispetto ai concorrenti è solo la Fiat che è riuscita a migliorare la sua quota di mercato raggiungendo il 9,2%, un dato decisamente positivo rispetto all?8,5 % dello stesso periodo dello scorso anno. Se poi consideriamo solo l?Europa Occidentale, che solitamente rispecchia i Paesi in cui gli acquisti avvengono in modo maggiore, il risultato ottenuto da Fiat è davvero di tutto rispetto perchè a maggio sono state 89.000 le nuove vetture a essere immatricolate e questo posiziona la casa automobilistica al quarto posto tra i marchi presenti in Europa.
Grande soddisfazione è ovviamente stata espressa da Luca Cordero di Montezemolo, che vede sempre più vicino il traguardo agognato di raggiungere il 10% di quota di mercato, che non è mai stato ottenuto dalla casa del Lingotto e questi numeri sono ancora più positivi specialmente per il brutto periodo di crisi attuale che coinvolge un po? tutte le aziende automobilistiche.
ilSole24ore
«Non siamo alla fine del tunnel». Carlos Ghosn della Renault, presidente di turno dell'associazione dei costruttori europei Acea, ha lanciato da Ginevra un segnale d'allarme sull'andamento del mercato. I costruttori ? ha detto Ghosn ? prevedono per il 2009 un calo del 20% delle vendite e del 25% della produzione. Numeri ancora più pessimisti del -18% formulato dalla Ue la settimana scorsa e che rendono ancora più urgenti ? ha detto Ghosn ? gli aiuti per 40 miliardi di euro chiesti già a fine 2008 dai costruttori. «Non chiediamo sussidi, chiediamo che vengano ristabilite condizioni normali di finanziamento» ha detto Ghosn.
Alla riunione di ieri dell'Acea non ha partecipato l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, che è volato da Ginevra a Zurigo (per le vicende dell'Ubs) e poi negli Usa, dove oggi vedrà i rappresentanti del Governo sul dossier Chrysler. Ieri il presidente di Fiat e Ferrari, Luca di Montezemolo, è arrivato intanto nella città elvetica per i meeting dei costruttori di Formula Uno. Il titolo Fiat ieri ha fatto un balzo del 14% in Borsa (+14,64% a 4,14 euro) approfittando della giornata positiva dei listini e dei titoli e di due report positivi.
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«Non siamo alla fine del tunnel». Carlos Ghosn della Renault, presidente di turno dell'associazione dei costruttori europei Acea, ha lanciato da Ginevra un segnale d'allarme sull'andamento del mercato. I costruttori ? ha detto Ghosn ? prevedono per il 2009 un calo del 20% delle vendite e del 25% della produzione. Numeri ancora più pessimisti del -18% formulato dalla Ue la settimana scorsa e che rendono ancora più urgenti ? ha detto Ghosn ? gli aiuti per 40 miliardi di euro chiesti già a fine 2008 dai costruttori. «Non chiediamo sussidi, chiediamo che vengano ristabilite condizioni normali di finanziamento» ha detto Ghosn.
Alla riunione di ieri dell'Acea non ha partecipato l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, che è volato da Ginevra a Zurigo (per le vicende dell'Ubs) e poi negli Usa, dove oggi vedrà i rappresentanti del Governo sul dossier Chrysler. Ieri il presidente di Fiat e Ferrari, Luca di Montezemolo, è arrivato intanto nella città elvetica per i meeting dei costruttori di Formula Uno. Il titolo Fiat ieri ha fatto un balzo del 14% in Borsa (+14,64% a 4,14 euro) approfittando della giornata positiva dei listini e dei titoli e di due report positivi.
In Giappone le immatricolazioni di nuovi veicoli sono diminuite nel 2008 del 6,5% a 3,21 milioni di unità: per il mercato è il peggiore risultato degli ultimi 34 anni (1974). Lo ha reso noto l'Associazione dei costruttori del Sol Levante, che ha contato per il solo mese di dicembre un crollo (quinto segno negativo di seguito) delle vendite del 22,3% tendenziale.
La contrazione di dicembre, precisa l'associazione Jada, è anche la peggiore da quando è iniziata questa statistica: nel 1968. Scendendo nei dettagli forniti dall'Associazione dei costruttori nipponici, nel 2008 le vendite di vetture del leader Toyota sono crollate del 7%, anche sulla scia del significativo crollo (-25,5%) accusato dal suo marchio alto di gamma Lexus. Segni pesanti anche per i gruppi Nissan (-5,8%), Mitsubishi Motors (-21,8%) e Mazda (-5,6%). Solo la casa Honda ha visto le proprie vendite crescere (+6,4%), mentre quelle di Suzuki Motor e di Subaru (gruppo Fuji Heavy Industries) sono rimaste complessivamente stabili. Le immatricolazioni di veicoli importati, che rappresentano meno del 7% del totale, sono diminuite del 16,3% da un anno all'altro. Quelle di mini-veicoli sono scese del 2,6%, incorporando anche una forte flessione (-6,7%) in dicembre.
Lo scorso anno, alle cause già conosciute della saturazione del mercato giapponese dell'auto (calo della popolazione, perdita d'interesse dei giovani per le auto, costi elevatissimi legati al possesso di un veicolo), secondo la Jada si è aggiunto il brutale rallentamento dell'economia dovuto alla crisi finanziaria mondiale. Uno scenario che ha spinto tutti i produttori locali a rivedere al ribasso negli ultimi mesi le previsioni di utile, a mettere in conto una riduzione della produzione e tagli dei posti di lavoro. La Toyota, per esempio, di subire nell'esercizio 2008-2009 (che si chiude a fine marzo) la prima perdita della sua storia. La difficile situazione è fotografata dall'azionario: nel corso del 2008 Toyota ha perso la metà del proprio valore, Nissan e Mazda circa tre quarti. E gli esperti del settore si aspettano un 2009 ancora peggiore: secondo la Jada le vendite di veicoli nel Sol Levante quest'anno dovrebbero scendere a 4,86 milioni di unità, ovvero di un altro 4,4%.
Nuovo record negativo per le vendite di auto in Spagna, dove da diversi mesi è in corso una spirale negativa dai valori allarmanti: a febbraio, secondo i dati mensili diffusi oggi dalle associazioni di fabbricanti e venditori, c'è stato un autentico crollo delle immatricolazioni (-48,8%) rispetto allo stesso mese del 2008, con appena 62.107 unità, come nel 1993. Si tratta non a caso del dato peggiore della storia per il mese di febbraio, Sommato al forte calo di gennaio (-41,6%), il calo bimestrale anno su anno è stato di oltre 100.000 veicoli, il 45,5%, mentre anche la produzione di veicoli è scesa a gennaio, del 53%.
Una situazione di emergenza, per far fronte alla quale i fabbricanti dell'Anfac hanno più volte chiesto al governo di José Luis Zapatero interventi straordinari.
L'esecutivo ha presentato un piano complessivo da 4 miliardi tre settimane fa, ma la maggior parte del bilancio riguarda aiuti indiretti (ritardo nel pagamento dei contributi sociali, aiuti per produzioni ecologiche, ecc.).
In termini diretti, il ministero dell'Industria finora ha lanciato lo scorso novembre il 'Plan Vive', che prevede prestiti senza interessi su 5 anni per un massimo di 10.000 euro per veicolo: secondo il governo questi prestiti corrispondono a un assegno di circa 2.000 euro a veicolo, ma i produttori considerano la misura "insoddisfacente", e vorrebbero sussidi di questo tipo per 4 miliardi anziché circa un miliardo.
Nel frattempo, anche la Commissione europea si è interessata al piano di Madrid, chiedendo spiegazioni perché inizialmente preoccupata dalla condizione - non espressa - posta dal ministro dell'Industria Miguel Sebastian, che le imprese che ricevono aiuti non dovranno licenziare. Dopo un esame di circa due settimane, oggi è arrivata la luce verde di Bruxelles anche al piano di aiuti spagnolo: "Le autorità spagnole hanno chiarito che fra le condizioni per ottenere gli aiuti non c'è nessun requisito che esiga ai fabbricanti di mantenere le fabbriche in Spagna", ha detto il portavoce del commissario Ue alla Concorrenza Neelie Kroes, illustrando l'ok dell'antitrust Ue.
Questo è ilSole24ore non il Sig. sitorno.Qualè il problema.