<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> 1.6 i-DTEC: interessanti note tecniche (non mie però!). | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

1.6 i-DTEC: interessanti note tecniche (non mie però!).

meipso ha scritto:
Ho letto con interesse la "recensione" dell'ing. Tarallo, derivandone delle impressioni non sempre positive e convincenti.
Fermo restando il fatto che il nuovo 1.6 ciclo Diesel condensa in sé le più recenti tecnologie realizzative, mi rende oltremodo perplesso volerne derivare confronti in positivo rispetto al 2.2, specie per quanto attiene la maggiore leggerezza ed i minori attriti interni. Questi due aspetti sono del tutto normali, se non addirittura ovvi, se raffrontati con cubature maggiori. Cilindri più piccoli ospitano pistoni anch'essi più piccoli e recanti, per naturali consistenze geometriche, superfici laterali più ridotte. Anche le masse sono inferiori, e vorrei vedere.....
Quindi, niente più dell'ovvio. Detti confronti, semmai, così come per quanto attiene i dati di targa, dovrebbero essere fatti con i propulsori della concorrenza di pari o simile cubatura, nella fattispecie PSA, Renault, Fiat e VW, montati su modelli di larga diffusione del segmento B e C.
Pertanto, le considerazioni che sono basate su queste caratteristiche devono essere del tutto obliterate e non costituiscono motivo alcuno di discrimine sulla valutazione del prodotto.
E' più promozione, peraltro superficiale, che non reale contenuto tecnico.
Altra cosa che non mi convince, è la faccenda della maggiore temperatura di funzionamento. Questo espediente non è assolutamente voluto per "poter usare oli a minore viscosità", ma ci mancherebbe!!!! ... non scherziamo!!!.... anzi, a ben vedere, sarebbe esattamente l'opposto....
L'ing. dovrebbe sapere che più è alta la temperatura di scambio con cui una macchina termica lavora, maggiore è il rendimento termodinamico.
E' questo il motivo per cui si sceglie una temperatura maggiore.
Semmai, si potrebbe affermare che, in esercizio, le maggiori temperature rendono l'olio più fluido, come è ovvio che sia, e quindi meno foriero di attriti; e questo, al contempo, implica la scelta di un lubrificante idoneo, di specifiche ben definite, che, pur dovendo fregiarsi di bassa viscosità, la debba mantenere costante o comunque idonea anche a fronte delle temperature di esercizio maggiori per poter garantire gli standards richiesti di protezione della meccanica. In questo ambito si ravvisa come praticamente obbligata la struttura delle canne dei cilindri lambita in continuo dal fluido refrigerante; essendo più alte le temperature medie di esericizio, una configurazione siffatta rende meno probabile l'instaurarsi di picchi termici che potrebbero rivelarsi dannosi, in senso puntuale, su alcuni componenti o parti di essi.
In sostanza, il motore è sicuramente valido e potrebbe pure essere che sia prodotto in jap (come i-ctdi nella sua seconda fase di realizzazione) ma assemblato a Swindon; l'esperienza di Honda sui motori di piccola cubatura ciclo Diesel risale, inoltre, ai primissimi tempi della progettazione di i-ctdi (fine anni '90) nei quali il medesimo era stato prototipato, inizialmente, proprio in cubatura di 1,6 litri, con architettura ancora a 4 cilindri in linea. L'esperienza, quindi, c'è e quanto derivato, a livello di cognizione, dall'esame del comportamento di i-ctdi prima e i-dtec 2.2 poi, costituisce sicuramente un eccellente background su cui fondare la progettazione e la produzione di un nuovo motore .
Resta un fatto, purtroppo indiscutibile: arriva tardi, troppo tardi.
In questo, forse, segue le sorti di i-ctdi: anch'esso avrebbe dovuto essere pronto almeno 3-4 anni prima per dare una spinta alle vendite tale da far propendere il costruttore a rafforzare ed accelerare non solo la progettazione di nuove unità propulsive ma anche la rete di vendita ed il supporto delle filiali nei vari Paesi europei.
La concorrenza è agguerrita, più conosciuta, distribuita con una capillarità enormemente maggiore. Con ogni probabilità, il prodotto Honda di cui in narrativa si distinguerà ancora per le proprie doti ma, parimenti, dovrà, ancora una volta, come se la lezione della "prima partita" non fosse stata assolutamente ascoltata, confrontarsi con un mercato già occupato da chi è arrivato prima. Molto prima. E, come si sa - e non è solo un proverbio fine a se stesso - "chi prima arriva, meglio alloggia".......

Speriamo bene, non ci resta che aspettare, provare, valutare negli anni.
 
rosmarc ha scritto:
beh, speriamo sì che sia buono... ma qualcuno è andato a provarlo?

Si ho provato la civic con il 1.6 la scorsa settimana, devo dire che mi ha veramente impressionato, silenziosissimo, con un tiro dai bassi senza esitazioni ed i consumi bassissimi ho fatto pochi km ma azzerando il cb e guidando neppure pianissimo 4.5 lt/100km, se vi capita andate a provarlo. Certo io abituato alla crv sulla civic mi sento un pò basso ma cmq la vettura con questo motore ha tutte le carte in regola per piacere, certo non sono questi i momenti per fare volumi di vendita ma la sostanza c'è.
 
gv57crv ha scritto:
rosmarc ha scritto:
beh, speriamo sì che sia buono... ma qualcuno è andato a provarlo?

Si ho provato la civic con il 1.6 la scorsa settimana, devo dire che mi ha veramente impressionato, silenziosissimo, con un tiro dai bassi senza esitazioni ed i consumi bassissimi ho fatto pochi km ma azzerando il cb e guidando neppure pianissimo 4.5 lt/100km, se vi capita andate a provarlo. Certo io abituato alla crv sulla civic mi sento un pò basso ma cmq la vettura con questo motore ha tutte le carte in regola per piacere, certo non sono questi i momenti per fare volumi di vendita ma la sostanza c'è.

Certo, ma 10.5 contro 8.5 sec. nello 0-100 rispetto al 2.2 tracciano un solco di categoria non trascurabile. Se uno prova il 2.2 (su Civic eh), stando a queste prestazioni, il 1.6 non può che essere un tecnologico ripiego.
 
ciao gv57crv, come prime impressioni mi paiono positive... vediamo se mi capita di poterci fare un giro. La curiosità per il nuovo "gingillo" senz'altro c'è :D
 
uhm, per gli standard del popolo italico, imho meglio 1.6
Con un 1.8 ci sarebbe stato il rischio che il pubblico non percepisse uno stacco netto rispetto al 2.2
Oltretutto la concorrenza è tutta coperta su quella cubatura (1.6), secondo me non poteva mancare.
Poi comunque dubito che riescano a venderne chissà quante, ma tant'è... forse se, e quando, uscirà il nuovo suv compatto, potrebbe esserci un minimo di inversione di tendenza. Comunque sono solo ipotesi, staremo a vedere...
 
meipso ha scritto:
Ho letto con interesse la "recensione" dell'ing. Tarallo, derivandone delle impressioni non sempre positive e convincenti.
Fermo restando il fatto che il nuovo 1.6 ciclo Diesel condensa in sé le più recenti tecnologie realizzative, mi rende oltremodo perplesso volerne derivare confronti in positivo rispetto al 2.2, specie per quanto attiene la maggiore leggerezza ed i minori attriti interni. Questi due aspetti sono del tutto normali, se non addirittura ovvi, se raffrontati con cubature maggiori. Cilindri più piccoli ospitano pistoni anch'essi più piccoli e recanti, per naturali consistenze geometriche, superfici laterali più ridotte. Anche le masse sono inferiori, e vorrei vedere.....
Quindi, niente più dell'ovvio. Detti confronti, semmai, così come per quanto attiene i dati di targa, dovrebbero essere fatti con i propulsori della concorrenza di pari o simile cubatura, nella fattispecie PSA, Renault, Fiat e VW, montati su modelli di larga diffusione del segmento B e C.
Pertanto, le considerazioni che sono basate su queste caratteristiche devono essere del tutto obliterate e non costituiscono motivo alcuno di discrimine sulla valutazione del prodotto.
E' più promozione, peraltro superficiale, che non reale contenuto tecnico.
Altra cosa che non mi convince, è la faccenda della maggiore temperatura di funzionamento. Questo espediente non è assolutamente voluto per "poter usare oli a minore viscosità", ma ci mancherebbe!!!! ... non scherziamo!!!.... anzi, a ben vedere, sarebbe esattamente l'opposto....
L'ing. dovrebbe sapere che più è alta la temperatura di scambio con cui una macchina termica lavora, maggiore è il rendimento termodinamico.
E' questo il motivo per cui si sceglie una temperatura maggiore.
Semmai, si potrebbe affermare che, in esercizio, le maggiori temperature rendono l'olio più fluido, come è ovvio che sia, e quindi meno foriero di attriti; e questo, al contempo, implica la scelta di un lubrificante idoneo, di specifiche ben definite, che, pur dovendo fregiarsi di bassa viscosità, la debba mantenere costante o comunque idonea anche a fronte delle temperature di esercizio maggiori per poter garantire gli standards richiesti di protezione della meccanica. In questo ambito si ravvisa come praticamente obbligata la struttura delle canne dei cilindri lambita in continuo dal fluido refrigerante; essendo più alte le temperature medie di esericizio, una configurazione siffatta rende meno probabile l'instaurarsi di picchi termici che potrebbero rivelarsi dannosi, in senso puntuale, su alcuni componenti o parti di essi.
In sostanza, il motore è sicuramente valido e potrebbe pure essere che sia prodotto in jap (come i-ctdi nella sua seconda fase di realizzazione) ma assemblato a Swindon; l'esperienza di Honda sui motori di piccola cubatura ciclo Diesel risale, inoltre, ai primissimi tempi della progettazione di i-ctdi (fine anni '90) nei quali il medesimo era stato prototipato, inizialmente, proprio in cubatura di 1,6 litri, con architettura ancora a 4 cilindri in linea. L'esperienza, quindi, c'è e quanto derivato, a livello di cognizione, dall'esame del comportamento di i-ctdi prima e i-dtec 2.2 poi, costituisce sicuramente un eccellente background su cui fondare la progettazione e la produzione di un nuovo motore .
Resta un fatto, purtroppo indiscutibile: arriva tardi, troppo tardi.
In questo, forse, segue le sorti di i-ctdi: anch'esso avrebbe dovuto essere pronto almeno 3-4 anni prima per dare una spinta alle vendite tale da far propendere il costruttore a rafforzare ed accelerare non solo la progettazione di nuove unità propulsive ma anche la rete di vendita ed il supporto delle filiali nei vari Paesi europei.
La concorrenza è agguerrita, più conosciuta, distribuita con una capillarità enormemente maggiore. Con ogni probabilità, il prodotto Honda di cui in narrativa si distinguerà ancora per le proprie doti ma, parimenti, dovrà, ancora una volta, come se la lezione della "prima partita" non fosse stata assolutamente ascoltata, confrontarsi con un mercato già occupato da chi è arrivato prima. Molto prima. E, come si sa - e non è solo un proverbio fine a se stesso - "chi prima arriva, meglio alloggia".......

Come sempre impossibile non quotarti Stefano... Spero solo per chi lo acquistera' sia un altro gioiello come l'i-CDTI :D
 
rosmarc ha scritto:
ciao gv57crv, come prime impressioni mi paiono positive... vediamo se mi capita di poterci fare un giro. La curiosità per il nuovo "gingillo" senz'altro c'è :D

E' per questo, imho, che il 2.2 deve uscire ALMENO con 180cv, adesso.
 
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