Ieri sera siamo andati al cinema a vedere "La città proibita" di Mainetti, il regista di "Lo chiamavano Jeeg Robot" e "Freaks out".
Una via di mezzo tra un kung fu movie di Bruce Lee, "Kill Bill" di Tarantino (la donna che fa l'impossibile per vendicarsi) e uno dei tanti film ambientati in una Roma degradata e lasciata a se stessa, dove la sopravvivenza vuol dire non guardare in faccia a nessuno.
Scene di combattimento altamente spettacolari, ma storia sicuramente meno originale e intrigante rispetto a "Jeeg Robot". Ottima interpretazione degli attori, soprattutto della protagonista e di Marco Giallini (e anche la Ferilli se la cava molto bene in un ruolo probabilmente a lei congeniale).
Film consigliato soprattutto a chi apprezza i film d'azione molto spettacolari. Dura oltre due ore, ma non annoia mai. Finale a sorpresa (almeno, io non me lo aspettavo).
Una via di mezzo tra un kung fu movie di Bruce Lee, "Kill Bill" di Tarantino (la donna che fa l'impossibile per vendicarsi) e uno dei tanti film ambientati in una Roma degradata e lasciata a se stessa, dove la sopravvivenza vuol dire non guardare in faccia a nessuno.
Scene di combattimento altamente spettacolari, ma storia sicuramente meno originale e intrigante rispetto a "Jeeg Robot". Ottima interpretazione degli attori, soprattutto della protagonista e di Marco Giallini (e anche la Ferilli se la cava molto bene in un ruolo probabilmente a lei congeniale).
Film consigliato soprattutto a chi apprezza i film d'azione molto spettacolari. Dura oltre due ore, ma non annoia mai. Finale a sorpresa (almeno, io non me lo aspettavo).