Rieccomi, ho letto un po' di messaggi e di risposte anche un po' piccate che trovo esagerate nei confronti di quanto ho scritto.
Non avevo né ho la minima intenzione di giudicare o disquisire di un mestiere che trovo (ma l'ho scritto anche prima, ma evidentemente fa più comodo scrivere di teatrini senza leggere bene i messaggi, a mo' di drappo rosso per il toro) tra i più importanti e fondamentali in questo paese: insegnamento, educazione e stimolo per bimbi e ragazzi sono qualcosa che va incentivato e tutelato, quindi davvero fatico a capire le risposte in merito a pensieri non miei (e che vi prego di non ascrivermi)!
Tra l'altro ho molti amici e amiche (anche due parenti) che lavorano nell'istruzione, pubblica per la stragrande maggioranza, a partire da educatori per arrivare a un docente ordinario universitario, i racconti un po' a tutti i livelli sono agghiaccianti e se chiedete a mogli, madri e insegnanti a voi vicini scoprirete che per un insegnante con passione, dedizione e capacità ce ne sono altri due che un ds non sanno né gestirlo né riconoscerlo, che più che personalizzare compiti, giudizi e percorsi usano fotocopie di fotocopie a pacchi senza aggiungere nulla più (e questo mi ha stupito sentirlo e sentirlo un po' da tutti).
Quanto agli stipendi poi non li ho nemmeno lontanamente nominati o pensati, e sono arrivate risposte anche su questo... Mi limito a dire che i primi a cui vanno benissimo sono gli insegnanti stessi dal momento che non ho sentito di nessuno che lasciasse la scuola per andare in azienda ma ho sempre visto il contrario pur magari rinunciando a qualcosa, ma ripeto, c'è poco da gridare o strillare perché non è argomento riferito, riportato né pensato ed è spiacevole leggere critiche o attacchi verso qualcosa che, semplicemente, non c'è.
Mi sono limitato a osservare che con una gestione più coerente con il procedere del paese le scuole dovrebbero garantire una copertura più elevata e che trovo davvero anacronistico che una categoria di lavoratori, di educatori, abbia dal doppio al triplo delle ferie della media di altre categorie dic dipendenti quando chi lavora avrebbe bisogno di servizio, di copertura e di supporto dal momento che 20/30 anni fa erano molte le famiglie mono reddito che ora sono una rarità e di conseguenza anche la gestione dei periodi di ferie andrebbe, a mio avviso, fatta evolvere verso qualcosa di diverso (e senza che gli insegnanti proseguano nelle lezioni ma che semplicemente si possano alternare ad altre figure accorpando e tenendo aperte le strutture come centri di aggregazione estiva).
Il mondo è cambiato per tutti, non cadiamo nell'errore (di nuovo) di una guerra tra privato e pubblico che non ha nessun senso, sarebbe bello che in questo paese si potesse evolvere in maniera critica anche rinunciando ciascuno a un pezzettino. Io, per tenere le mie bimbe, spesso mi alterno con la mia compagna non facendo ferie sempre sovrapposte, un insegnante questo problema semplicemente non ce l'ha e non ce l'avrà mai, e questo lo trovo quantomeno degno di discussione, non un diritto acquisto e immutabile.
Dovremmo vivere apertamente le osservazioni, confrontarci in maniera critica, non arroccarci su "si è sempre fatto così" che, purtroppo, non porta da nessuna parte.